Progetti anti-bullismo

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  1. Koenig4
     
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    Da Internet si ha notizia di un prossimo bando pubblico per 8 progetti anti-bullismo. Gli 8 progetti vincitori del concorso verranno finanziati con 50.000 euro. Non potremmo partecipare con un nostro progetto?

    Da Virgilio ( fonte ) :

    Nella tarda mattinata di oggi in Campidoglio è stata presentata la campagna di prevenzione e contrasto del disagio giovanile e della dispersione scolastica attraverso bandi, spettacoli e interventi strutturali nelle periferie.

    Il progetto presentato nella Sala delle Bandiere dal sindaco Alemanno, dagli assessori Croppi, Ghera e Marsilio accompagnati da testimonial d’eccezione come Gigi D’Alessio, Antonio Giuliani e Maurizio Costanzo, si articola in quattro azioni integrate e costerà complessivamente 1 milione 400 mila euro di cui solo una parte (400 mila euro) a carico dell'amministrazione.

    Il progetto del Campidoglio partirà con l’iniziativa “No bullismo, fatti sentire” che prevede tre bandi pubblici per selezionare otto progetti finanziabili con 50mila euro ciascuno per prevenire e contrastare atti di bullismo accanto alla distribuzione nelle scuole elementari e medie del libro “Bulli e bulletti. Perdenti perfetti” e il concorso finale “Parole e musica – Una canzone per vincere il bullismo” attraverso il quale gli allievi di ogni fascia di età avranno l'occasione di scrivere una canzone che verrà portata sul palco dello stadio Olimpico da Gigi D'Alessio il 4 giugno prossimo per un grande concerto gratuito.

    Le iniziative di coinvolgimento delle realtà periferiche avranno come punta di diamante la realizzazione di spettacoli, sotto la direzione artistica di Maurizio Costanzo, allestiti nello spazio itinerante “Tenda Roma”. Dal 2 febbraio al 30 maggio, infatti, sei municipi periferici della Capitale, ospiteranno questa maxi struttura di 900 metri quadrati dedicata al divertimento ma anche all'apprendimento, all'integrazione e alla solidarietà, dove al costo simbolico di 2 euro chiunque potrà assistere allo spettacolo “Roma se nasce” scritto dallo stesso Costanzo assieme a Enrico Vaime portato in scena con grande successo la scorsa estate dal comico romano Antonio Giuliani.

    Nel progetto è inclusa una fase di interventi strutturali che interesseranno le aree periferiche dell’Urbe attraverso interventi di edilizia scolastica, un programma straordinario di illuminazione delle periferie, manutenzione stradale, miglioramento delle reti fognarie e interventi di riqualificazione urbana.
    Il progetto prevede finanziamenti e bandi per le piccole e medie imprese e tutta una serie di interventi socioculturali (come la riqualificazione di cinema e teatri) nelle periferie.
    Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha sottolineato l'importanza «di entrare nella dimensione scolastica per combattere il bullismo che nasce dove non c'è altro da fare quindi bisogna offrire delle alternative».

    Edited by Koenig4 - 21/1/2010, 08:31
     
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  2. star***
     
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    Vi invio il link al sito del telefono azzurro che ha materiale sul bullismo Ciao
    www.azzurro.it/index.php?id=78
     
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  3. LaMaduninaEintroversa
     
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    e per i piacere di koenig:

    www.fbf.milano.it/newsite/descrizione.php?idrep=69
     
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  4. Asabbi
     
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    Mio figlio vittima di bullismo

    Come tutte le cose "poco piacevoli" sembra che non possano mai succedere a te ed ai tuoi cari. Questa volta non è così. Questa volta mi ha toccato molto da vicino. Mio figlio.
    Mio figlio un bambino intelligente e molto sensibile, ma molto chiuso nel raccontare i suoi tormenti. Soltanto dietro una mia insistente richiesta di spiegazione riguardo a certi atteggiamenti che avevo notato e intuito (devo sempre intuire e stare molto attenta perchè lui non mi racocnta mai)...scoppiato a piangere mi ha confessato quello che sta succedendo durante gli allenamenti, negli spogliatoi e anche alle partite da diverso tempo...presumibilmente da due mesi.
    Si allena con ragazzi di 14-15 anni e 2 di questi (adesso sono diventati 3) l'hanno preso di mira. Lo tormentano con continui scherzi, battute, spintoni, prese di giro, gli nascondono la borsa, etc...etc.....non ci sono state ancora violenze (spero!), ma è diventato invivibile visto che si allena tutti i giorni.
    Lui gioca sia nella sua categoria, che in quella superiore (appunto dove ci sono ragazzi più grandi di lui). Quest'anno, infatti è stato gratificato dall'allenatore, che lo ha preso con sè, insieme ad altri due della sua età, a giocare con i ragazzi di 14-15 anni.
    In un primo tempo avevo prospettato l'idea di toglierlo da questa categoria e riportarlo nella sua dove ci sono ragazzi della sua età (12) ..o addirittura di smettere: per mio figlio questo rappresenta come una punizione ingiusta. Non vuole smettere questo sport che gli piace e vuole rimanere nella categoria superiore dove è stato assegnato per i meriti che ha.
    Adesso che fare?...ogni giorno che lo porto agli allenamenti, temo che succeda qualcosa. Vorrei che questa Brutta esperienza lo aiutasse ad imparare come farsi rispettare senza violenza. Desidero che non sia un trauma.
    Voglio denunciare la cosa perchè questo atteggiamento smetta sia nei confronti di mio figlio e di eventuali altri ragazzi più piccoli che ancora tacciono (come ha fatto il mio per mesi) e anche perchè non succeda più in futuro.
    Per il momento sto cercando di rafforzare mio figlio in maniera psicologica, cioè fornendogli degli strumenti per salvaguardarsi da gente del genere e facendogli capire che la cosa migliore è parlarne così insieme troveremo una soluzione definitiva.
    sono molto in pena e in ansia....
    E' bruttissimo. Perchè da una parte c'è mio figlio da proteggere e dall'altra ci sono dei "bulli problematici" che sicuramente, nel momento in cui io parlerò all'allenatore, verranno puniti...e poi?...chi aiuterà loro?....che succederà a mio figlio?...verrà emarginato?
    Spesso quando un genitore interviene in difesa del figlio, poi si crea un vuoto intorno al ragazzo, considerato spione e sfigato.
    Se ancora non sono intervenuta è perchè speravo di poter arginare la cosa senza bisogno di un intervento diretto.....al momento ahimè sembra inevitabile.....
     
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  5. maria rossi
     
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    ciao, asabbi, ben tornata.
    la sotria che racconti mi colpisce e tocca parecchio.
    per esperienza personale penso che la tua cautela sia giusta e intelligente ma non ti deve frenare dal muoverti. le tue considerazioni sono tutte giuste ed è fondamentale calibrare bene la risposta a questa situazione. la cosa va risolta delicatamente nel migliore dei modi per tutti. senza demonizzare, aggiungere tensioni, ritorsioni o una catena di s. antonio di accuse ed esclusioni reciproche, diciamo. credo sia importante che tu sia ferma e sicura di fare la cosa giusta nel sollevare la questione e di farlo senza sete di vendetta o di giustizia ma con pacatezza e responsabilità.
    credo anche sia giusto che gli adulti coinvolti in questa storia vadano informati e messi nella condizione di sentirsi responsabilizzati ma non giudicati, pena la compormissione di una collaborazione per far star bene tutti (bulletti compresi).

    non denunciare la cosa ma ponila come un problema che mette in causa tutti e che da tutti va risolto, con serenità e assennatezza senza creare "casi" eclatanti.
    quando si creano queste situazione la gente si dilegua e il problema sembra esclusivamente dei mostri cattivi e delle povere vittime sfigate: non è così! come il gioco della sfiga si danno, come se fosse contagiosa! "tua e incrocio le dita così io non me la prendo!".
    quando i problemi si creano in un contesto tutti sono chiamati in causa...ad esempio perchè nessuno interviene a difesa di tuo figlio? gli altri dove sono? cosa fanno? fanno finta di non vedere? non ci sono? forse andrebbero responsabilizzati e fatti ragionare sull'omertà e la fifa che prende chi è solo testimone di atti ingiusti o prepotenze fatte ad altri. ma è un valore? è questo che va accettato? o magari tutti dovremmo pensare che quando i diritti di qualcuno non vengono rispettati è giusto intervenire (in un modo o in un altro) e avere il coraggio di dire qualcosa? tutti fighetti ma quando si tratta di esporsi contro due/tre prepotenti tutte pecorelle?
    già so le risposte e le giustificazioni che potrebbero venire: ma sono solo ragazzate; si divertono: è per giocare; non ne facciamo un dramma e così via.
    ma non ci cascare e non ti arrabbiare...tuo figlio non si diverte e va rispettato. non ascoltare altro, frgegatene e vai dritta per la tua strada. e fai notare che se si vuole ragionare con la legge del più forte, quella è nella giungla non in un paese dove vige il diritto, nato proprio per questo: per tutelare chi in una situazione si trova ad evere meno strumeti per difendersi (per età, cultura, condizione ecc.ecc.). e che nessuno si senta escluso perchè almeno una volta nella vita ci siamo ritrovati tutti nella parte più vulnerabile, quindi poche seghe! quindi ci riguarda tutti.

    io ti consiglio di parlare e coinvolgere qualche adulto competente e più in gamba (l'allenatore, un responsabile della struttura, un genitore, non so) in maniera tale da non scoperchiare la cosa ma di monitorarla e guidarla senza proclami, minacce o pubbliche ammende (che spesso inaspriscono le situazioni più che sanarle, in questi casi).
    trova un interlocutore ( o più) e con lui ragiona su come agire senza dire più di tanto. una presenza adulta nello spogliatoio potrebbe aiutare, ad esempio (dei papà che a rotazione presenziano, o un responsabile della sruttura, o l'allenatore, che so).
    oppure smuovere un pò il senso critico degli altri ragazzi senza farlo ad alta voce: ci sarà qualcuno che magari a sentirsi responsabilizzato e chiamato a tenere sott'occhio uno più piccolo potrebbe reagire bene e con soddisfazione, ad esempio. insomma cercate soluzioni efficaci, mirate ma senza fare troppo rumore, senza demonizzare.
    sii ferma e forte del fatto che tu hai molto potere, devi solo faticosamente lavorare per riuscire ad usarlo nel migliore dei modi. non è facile, è un lavoro delicato e sottile e proprio per questo richiede fermezza e poche idee ma chiare. e su quelle cerca di coivolgere e convigliare lo sforzo di altri (anche pochi, pochissimi).
    e se il tutto non dovesse andare, prendere seriamente in considerazione l'idea di cambiare posto.
     
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  6. ldaniela.
     
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    purtroppo in qs situazione mi ci sono trovata tante volte, a scuola, nell'ambiente sportivo e, purtroppo anche in strada...
    penso di aver scritto parte di queste esperienze
    l'ambiente sportivo, quello di mia esperienza, è composto da lavoratori volontari che si prestano per passione ed hobby ad allenare i ragazzi, nn sono educatori e da genitori che aiutano per varie ed eventuali, tipo accompagnare i ragazzi in trasferta, cura e manutenzione campo sportivo taxi per gli altri ragazzini (mi riempivano l'auto, che tipi! intanto indagavo...ma era lo scambio emotivo ed operativo mio con loro e tra loro, oltre che con i genitori che li rendeva tutti amici), ecc...
    gli allenatori sono persone che arrivano dal lavoro al campo sportivo, allenano, fanno la doccia, spesso nn la fanno, si cambiano soltanto, e scappano, spesso sono ragazzi, altre volte adulti cn famiglia in attesa del loro rientro a casa, alcuni più sensibili, altri meno... fattostà che nn rimangono lì fino allo svuotamento dello spogliatoio...anche perchè le "piccole pesti" ci mettono una vita...
    lo sanno che negli spogliatoi può accadere di tutto, ma sono presi, comprensibilmente, dal tour de force della vita di tutti nn voglio giustificare, voglio solo dire che a volte nn si cava un ragno dal buco ed a me è capitato di girare a vuoto... poi mi sono adeguata ai codici...ed ho scoperto un mondo che oltretutto mi è anche piaciuto, ero io che, da novellina, ero schiva ed "ignorante" ma questa è solo la mia storia ed ogni situazione è diversa...
    questo è il quadro
    secondo me anche solo la tua presenza fuori dallo spogliatoio, o sugli spalti, un po' a sorpresa, sabina, può cambiare le cose, inizialmente
    vedere te comparire all'improvviso potrebbe metterli in allerta
    oppure, per un po', puoi portarlo a casa a fare la doccia, così da evitargli di affrontare una situazione pesante in qs momento
    ricordo di aver caricato in macchina simone per un po' con la divisa da baseball sporco di quella terra rossa inenarrabile appiccicata a divisa e sudore, praticamente sudicio, aveva risolto così, anche lui nn spiegava ed in macchina avevo soltanto lui...nn potevo parlare con gli altri, nn mi dava il tempo per niente, era una belva... è stato un periodo così
    poi all'improvviso è rimasto, c'erano stati degli abbandoni in squadra...
    io nn so quali siano le tue abitudini
    da quello che hai scritto ipotizzo che tu lo attendi in auto fuori...
    se invece fai già quello che ti sto consigliando, prendi qs post come segno di solidarietà
    se puoi, la tua presenza per un po' sarà importante, soprattutto per lui, ed è un riferimento per gli altri
    parlare con gli altri genitori ed i ragazzini è importante e a livello sottile lo tutela di più
    e poi puoi compiere tutti i passi successivi una volta che ti ambienti, conosci, sai a chi rivolgerti e che vedi come gira...
    ti capisco sai? fatti forza, ma forse nn hai bisogno che te lo dica perchè la tutela di un figlio ti rende una forza da leoni...
    un bacio
    dany

    Edited by ldaniela. - 29/4/2010, 11:10
     
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  7. Asabbi
     
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    non mi schiodo dalla gradinata e dall'ingresso degli spogliatoi, adesso anche più di prima.
    Per questo mi sono accorta di quello che succede e ho notato una certa sofferenza di mio figlio durante gli allenamenti...è stata una lotta contro la chiusura totale di mio figlio nel voler ammettere e confidarmi la realtà delle cose (non è da poco che ci parlo di questo argomento)....gli altri compagni non fanno niente, nenahce i suoi amici. E' solo.
    Adesso sto cercando di rafforzarlo e di coinvolgere altri genitori, sia per capire se altri bambini subiscono come lui e anche per creargli una sorta di coalizione, oltre a voler spezzare l'omertà generale.
    L'omertà e la solitudine sono il terreno fertile per le rappresaglie nella scuola, negli sport e nella vita...adulto o bambino che tu sia.

    non cerco vendetta, ma la cosa DEVE finire in qualche modo.
     
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  8. Koenig4
     
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    Bentornata. Vorrei però spiegarti il significato. La LIDI non è una setta per cui è augurabile che le persone stiano "dentro" e non "fuori" :) Anche se non rientravi sono sicuro che molte persone sarebbero rimaste comunque in contatto affettuoso con te. Anch'io sono stato sempre accompagnato da una tensione alla "cancellazione". Anche tutt'ora. Se cancello l'account però poi non potrei più modificare messaggi del passato. Credo che semplicemente mi prenderò un periodo di riposo allontanandomi dal forum per un certo periodo. Suppongo che questo bisogno di riposo dipenda da un'effetto ansiogeno del forum che può essere alimentato da diversi motivi ( ritornare su problemi dimenticati o mai conosciuti nella loro reale dimensione, le difficoltà dell'associazione a vivere, etc.. ). Mi spiace per il problema del bullismo. Sono sicuro che tutti siamo pronti a darti il nostro aiuto in qualunque modo si possa esplicare. Un caro saluto.
     
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  9. imperia69
     
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    Purtroppo non ho veri consigli da darti, ma mi sembra che l'allenatore sia comunque una persona da coinvolgere nel problema: è stato lui a premiare tuo figlio promuovendolo a giocare con i ragazzi più grandi ed è giusto che conosca l'altra faccia della medaglia di questo premio. Tuo figlio mi sembra un ragazzo forte, un altro si sarebbe già scoraggiato e lasciato la squadra.
    Mi dispiace tanto per quello che sta succedendo e ti sono vicina.
     
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  10. ldaniela.
     
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    allora, sabi, credo sia il momento di tirar fuori le unghie ed i denti, che credo che in questo momento nn ti manchino, visto quello che stai vivendo.
    quello che sta accadendo altro nn è, rispetto ai codici dei ragazzi, che un test di iniziazione, del tipo: "piccolino, se hai le palle, sei uno di noi!".
    ma nn tutti hanno voglia di compiacere questi modi nè di farne parte diventare spacconi per codice di appartenenza nn fa parte del ns modo di essere, si rischia pesantemente l'estrovertimento.
    nn so come giri in quell'ambiente, ma visto che sei sempre presente, sicuramente nn noteranno se prendi un responsabile, l'allenatore in questo caso, oppure un dirigente, e gli spieghi l'accaduto, visto che sanno che mettere i "pivelli" nel gruppo dei grandi inevitabilmente comporta qs rischio in quanto a loro dà fastidio la presenza di un piccolo capace.
    facci sapere come procede
    ti siamo tutti vicini
    dany
     
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  11. imperia69
     
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    E coinvolgi anche il papà, non ti fare scrupoli, è un suo dovere, come è un diritto per tuo figlio essere in quella squadra. E magari anche un maggiore coinvolgimento di tutti i padri può far bene ai ragazzi.
    un abbraccio forte forte
     
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  12. star***
     
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    Ciao, questo mi fa venire in mente di quando abbiamo parlato in sede con il gruppo scuola con quella maestra che aveva deciso di attaccare il cartellone dove ogni bambino poteva scrivere di quello che succedeva e poi parlarne alla riunione tutti insieme. Coinvolgendo tutti i bambini.
    Ora non so se può applicare anche al caso di tuo figlio.
    Ma secondo me fai bene a rivolgerti a esperti che possano aiutarlo e aiutarti a portare avanti la decisione più giusta.
    Quella di far entrare un adulto negli spogliatoi potrebbe essere una buona idea, in questo caso il papà. Ma non so se poi potrebbe essere un motivo di ulteriore presa in giro.
    Sono sempre più convinta che bisognerebbe formare un gruppo genitori!!
    Un abbraccio
     
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  13. star***
     
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    Ciao, vi regalo una frase di Adams
    "Talvolta, però, una parola nasce non tanto per servire l'uomo
    quanto per muoversi libera come Frankstein, provocando terrore
    nei discorsi dell'uomo.
    La dislessia è una parola di questo tipo. Il suo significato è oscuro,
    tanto da essere sempre stata utilizzata per dividere gli sforzi
    di coloro che si interessano di lettura, là dove, invece, la collaborazione
    avrebbe dovuto essere la soluzione preferibile."
     
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  14. Asabbi
     
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    Tutta questa faccenda ha rafforzato la nostra unione, tra me e mio figlio...la soluzione la stiamo cercando parlando con gli allenatori e cercando di creare una solidarietà intorno a lui.
    Un'esperienza importante che ci insegna quanto l'unione fa la forza, ma non quella forza per aggredire...quella che unisce.
    Ho notato che quando un bambino subisce cose del genere nasce in lui una sorta di vergogna, come se fosse colpa sua, che lo porta a nascondere a tutti quello che gli accade tenendolo stretto dentro, dove fa più male e rende impossibile intervenire.
    Questo va spezzato. non c'è vergogna e non deve esserci omertà, perchè quello che oggi può capitare ad uno, domani può capitare ad un altro.
    Adesso che la cosa è uscita allo scoperto due bambini si sono già offerti di sostenerlo. Abbiamo trovato sostegno anche negli allenatori che sono già intervenuti affrontando un discorso generale, senza però puntare il dito contro nessuno, ma facendo notare la bruttezza di atti del genere.
    Con i rispettivi genitori non ho parlato, non servirebbe a niente. Finirebbe in una lite e forse in qualche punizione che accrescerebbe il rancore.
    Resto vigile come un falco, con un pò di ansia dentro perchè nella mia testa l'immaginazione mi ha già prortato a scene che temo.
    Attendo gli eventi, incrocio le dita.....e la notte dormo male :cry:


    p.s.: però a quei genitori mi piacerebbe dire: "toglietevi dalla testa che sono ragazzate di poco conto, perchè il disagio che vive mio figlio non è "da poco"!!"
     
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  15. imperia69
     
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    sai che ti siamo vicini tutti. La vergogna purtroppo non la provano solo i bambini o gli adolescenti, anche gli adulti. Proprio poche sere fa in televisione era intervistata una ragazza che era stata molestata e passava per un'eroina perché aveva avuto il coraggio di sporgere denuncia. Lei ribadiva l'importanza del senso della dignità personale: era consapevole di non aver responsabilità e che era un suo diritto essere rispettata. Gli episodi di aggressione purtroppo si nutrono proprio di questo, della vergona di chi li subisce che in questo modo diventa in un certo senso "connivente".
    Sono sicura che prima o poi con cortesia ma fermezza un modo per dire ai genitori di quei ragazzi quello che stai pensando lo troverai.
     
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23 replies since 21/1/2010, 07:54   1113 views
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