Il concerto

un film

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  1. asabbi
     
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    Veramente eccezionale questo film! Con la belllissima musica di Tchaikovsky...da non perdere.

    quando la musica suona nell'anima essa va oltre ogni apparenza....un maestro senza una vera orchestra, senza strumenti, senza soldi, senza scarpe e vestiti.....ma con una grande ricchezza dentro...la musica e l'armonia che tutto avvolge.
    In un mondo che gira secondo la legge dell'apparire, questo film è anche un messaggio profondo di imparare a vedere oltre e dentro, di capire quanto in alcune parti del mondo sia veramente difficile sopravvivere.

    Mi sono commossa moltissimo...andate a vederlo e a sentirlo...La musica è nutrimento per l'anima, come dice sempre il mio amico Steffa 64.

    solo due parole di condivisione. Non son brava a fare le recensioni, lascio questo a chi è del mestiere....
     
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  2. senzanome70
     
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    era già nella lista di quei film che non perderei al cinema.
    ora ancora di più.
    grazie
     
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  3. vivatruffaut
     
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    Il trailer con gli attori doppiati in modo ridicolo mi ha convinto ad andare a vederlo in lingua originale, stasera.
     
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  4. senzanome70
     
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    CITAZIONE (vivatruffaut @ 12/2/2010, 14:23)
    Il trailer con gli attori doppiati in modo ridicolo mi ha convinto ad andare a vederlo in lingua originale, stasera.

    potevamo andare insieme... uff...
     
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  5. lisa.c
     
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    andrò a vederlo senz'altro :)

    Violinisti comunisti?

    Dopo Train de Vie, Mihaileanu dirige un altro
    film surreale e passionale, Il concerto.
    E si dichiara l'ultimo dei marxisti di Monica Capuani


    La forza muscolare di Putin e il potere sconfinato della mafia. Se questa è oggi l'immagine che abbiamo della Russia, s'incarica di smentirla Il concerto di Radu Mihaileanu, autore mai troppo lodato di Train de vie, è un'ode alla classe media russa, fatta di gente semplice, generosa, che è rimasta a galla, con dignità e ironia, rimboccandosi le maniche per attraversare una storia politica da infarto.
    Nei film un grande direttore d'orchestra, che per un antico veto di Breznev non dirige da 30 anni, fa le pulizie al teatro Bolshoi. La moglie fa la comparsa alle nozze dei mafiosi. Un fax dal Théàtre du Chatelet per uno show a Parigi fa scattare nel mite Andrej l'idea folle d'andarci con la sua vecchia orchestra.
    Parte così un'avventura dalle sfumature comiche irresistibili, una metafora dei nostri tempi in cui si recupera la solidarietà, ingrediente base dell'armonia suprema che Andrej sogna. Radu Mihaileanu è un bell'uomo bruno, occhi neri e aria seria. Come mai fa un film ogni 4 o 5 anni? «È vero, sono un po' lento, ma trovare un buon soggetto, scriverlo e poi coprodurlo, è un processo lungo. Mi sembra di cominciare subito un nuovo film, ma a volte la vita decide altrimenti. La verità è che mi piace molto vivere, viaggiare, incontrare gente, mangiare. Non sono come Allen o Ozon. Anzi, a volte mi chiedo: ma questi registi iperattivi quando vivono?
    Per consolarmi della lentezza, mi dico che il cinema è importante, ma di vita ce n'è una sola». L'idea di Il concerto viene da un fatto di cronaca pubblicato da Le Monde. «Un paio di autori francesi ci avevano scritto sopra un soggetto, e un produttore me l'ha portato. Non era male, ma chi l'aveva fatto non conosceva bene i paesi dell'Est. Dissi che ci avrei lavorato, conservando solo una frase: "un concerto del Bolshoj a Parigi", e riscrivendo la sceneggiatura col mio coautore abituale, Jean-Michel Blanc. Siamo partiti per Mosca, dov'ero stato già 2 volte: sono rumeno, la realtà dell'Est mi è familiare. In tre settimane in città siamo stati a matrimoni e comizi, abbiamo incontrato musicisti e politici, gente di classe media che vive di espedienti e mafiosi ricchi a livelli impensabili, con figli che studiano a Londra».
    La star del film, la violinista Anne-Marie, è Mélanie Laurent, lanciatissima dopo Inglorious Basterds di Tarantino. «Pensavo già a lei mentre scrivevo la sceneggiatura, cosa che non mi accade mai: è un'impulsiva, mi ha detto subito sì». La sfida di suonare l'ha convinta: «Ho avuto un'insegnante straordinaria», racconta l'attrice, «Sarah Nemtanu, primo violino nell'Orchestra di Francia: lei suona nel film. Ci siamo capite, e ho vissuto il mio personaggio dall'interno. Alla fine, quando sono arrivata a girare la scena del concerto, con l'orchestra dietro di me che suonava davvero e Radu che mi chiedeva di trattenere l'emozione, sono entrata in una specie di trance. Non sapevo più dov'ero, come se la musica mi stesse abitando. Sono quasi svenuta». «L'armonia si raggiunge solo col dialogo tra solista e orchestra, individuo e società», conclude Mihaileanu. «Il comunismo per Andrej è quello dei musicisti: nell'orchestra uniscono i loro talenti».
     
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  6. imperia69
     
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    L'ho visto ieri sera e non mi ha convinto appieno...
    Per tutta una parte il film lascia pensare che il tema centrale sia quello di una carriera spezzata per biechi motivi politici: un concerto interrotto a metà, l'orchestra umiliata davanti a tutti, musicisti costretti da 30 anni a fare i lavori più disparati senza potersi più accostare alla musica e che, pertanto, il concerto a Parigi sia la loro grande occasione di riannodare quel filo spezzato.
    Successivamente, però, l'impressione che si ha è che quel concerto abbia funzioni riparative, nel senso che il direttore si sente responsabile per la sorte della sua violinista, per aver preferito l'armonia della musica alla salvezza delle persone e che l'esibizione sia soprattutto una sorta di omaggio a Lea (la scelta della violinista francese, a tutti gli effetti sua erede, l'orchestra dispersa che si riunisce solo quando viene fatto il nome di Lea...); in questo modo, però, il film perde quota e resta l'impressione di qualcosa che non torna (almeno così è stato per me). Niente a che fare con il brio di Train de vie.
    Superflue e stereotipate le figure dei musicisti ebrei che arrivano in ritardo, facendo ridere tutta la sala perché stavano vendendo caviale.
     
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  7. StewartLV
     
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    Visto che parlate di un film di Radu Mihaileanu...

    ...volevo segnalarvi “La Sorgente dell’amore”. Si tratta della storia di una giovane magrebina che propone alle donne del suo villaggio di fare lo sciopero dell'amore: niente più sesso finché gli uomini non porteranno l'acqua al villaggio. Sembra molto carino..
    Ecco il trailer:

    www.youtube.com/watch?v=2xpcOVUW8xA

    Il film sarà al cinema il 9 marzo ;)

     
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6 replies since 11/2/2010, 09:31   303 views
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