Giulia non esce di sera (film)

riflessione

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  1. star***
     
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    Ciao,
    la visione di questo film, mi ha ridato uno spunto per una rinnovata riflessione.
    Il ruolo di essere madre nella nostra società.
    La scelta della protagonista di scappare dalla famiglia per inseguire un amore non a lieto fine.
    Una storia vissuta intensamente che le scatena una rabbia profonda quando tutto finisce, tanto da uccidere il nuovo amante.
    La figlia che ovviamente odia la madre, coltiva una rabbia profonda tanto da non accettare più nessun tipo di rapporto con lei.
    Lei che alla fine decide di morire, perchè nella vita l'aspetta solo sofferenza.

    Ovviamente ognuno è vittima e artefice delle proprie azioni, ma se cominciassimo a vedere le persone che abbiamo di fronte come essere umani e ci relazionassimo con loro senza cercare la perfezione, se la società la smettesse di disegnare la madre come un essere spersonificato, che una volta nato un figlio deve vivere solo per lui, forse certi meccanismi sarebbero più chiari. E forse i figli avrebbero una visione più chiara della vita, del vivere e di come è misero alle volte l'essere umano, genitori compresi. Invece siamo sempre lì a chiedere e a pretendere, senza vedere la sofferenza anche nell'animo delle nostre madri. Ovviamente tutto è molto difficile ma la nostra ideologia non aiuta.

    Ciao
     
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  2. ZeroDigit
     
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    Ho visto il film.. ricordo una splendida Golino, lo sciacquio dell’acqua nella piscina e l’atroce scena dell’incontro madre – figlia.
    Concordo in quello che scrivi: la nostra cultura dominante non aiuta per niente.. pratica la sistematica propaganda di modelli perfezionistici e come tali inumani, la perfezione non è umana. L’essere umano è misero sempre, e pure tanto fragile e provvisorio, tentare di nasconderlo o peggio negarlo è un inganno tragico. Come figlio, invecchiando, ho progressivamente abbandonato un latente, subdolo e meschino senso di risentimento che nutrivo nei confronti di mia madre; ne ha preso il posto un’ indulgente riconoscenza. Ognuno ama come sa e come può.
    Il ruolo di madre nella nostra società è sempre più difficile perché sempre più caricato di responsabilità e sempre meno supportato da una rete di socialità attivamente solidale fatta di relazioni familiari ampie e di vicinato che si sono perse. La necessità di mantenere e non perdere un impiego costringe molte madri a subire una feroce competitività in ambito lavorativo che degrada la qualità dei rapporti.
    Non bastasse.. ci si mettono pure i mariti o i compagni (quando ci sono)..

    Buon 8Marzo
     
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  3. star***
     
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    Hai centrato in pieno la mia idea, ieri sera ho visto un'altro film che mi ha fatto riflettere molto sulla condizione umana, sempre femminile. DUE PARTITE
    Lo consiglio vivamente.
    Fortunatamente io ho un compagno che per ora c'è e c'è al massimo.
    Ciao

    PS Anche io, piano piano sto riabilitando la figura di mia mamma. Ho capito che lei è andata avanti ed ha affrontato la vita al meglio che ha potuto. Ci ha amati dell'amore che poteva. In questo momento mi ispira un sentimento di umana debolezza e pietas. Vorrei augurarle di trovare una maggiore serenità adesso che può.
     
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  4. houccisotoniocartonio
     
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    anche a me mia mamma mi fa tanta pena ora. prima la odiavo, come mio papà del resto, anzi lui ancora peggio, che poi poveretti non mi hanno fatto niente.

    comunque sia, ora che ho capito come prenderli, mi fanno tanta pena perché mi rendo conto che nonostante abbiano i loro difetti poverini hanno fatto quello che hanno potuto e anche ora lo fanno, anzi, fanno molto ma molto di più di quello che potrebbero.

     
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3 replies since 4/3/2010, 10:02   227 views
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