Agorà

La Storia di Ipazia, filosofa Alessandrina trucidata dai fanatici Cristiani nel 415 d.C.

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  1. senzanome70
     
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    Agorà: La Storia di Ipazia, filosofa Alessandrina trucidata dai fanatici Cristiani nel 415 d.C.

    Ipazia, filosofa pagana ed esponente principale della comunità pagana di Alessandria, consigliere del prefetto della città, tenta, con lo studio e la ragione, di mettere fine alla guerra cittadina che coinvolge le fazioni pagane, cristiane ed ebraiche ma si trova dinanzi l'opposizione del vescovo Cirillo, poi santificato.
    Il capolavoro di Amenabar, con Rachel Weisz nel ruolo di Ipazia, uscirà in Italia dopo una campagna durata 7 mesi per un film che merita davvero di essere visto.

    Questo film è un inno alla libertà di pensiero e alla pace tra le culture e le religioni.



     
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  2. Koenig4
     
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    Sembra davvero interessante.
     
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  3. imperia69
     
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    si, su Ipazia ho letto recentemente un libro dove è molto evidenziato l'aspetto dell'intolleranza del cristianesimo in confronto all'apertura degli scienziati alessandrini...penso che andrò a vederlo!
     
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  4. elisabet
     
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    sarò contenta di vederlo perché ho battagliato anche io per farlo arrivare!!!!!
     
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  5. lisa.c
     
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    grazie senzanome!
     
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  6. imperia69
     
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    Su Alias (allegato del sabato del Manifesto) c'è un'intervista con l'autore del libro che vi dicevo a proposito di questo film. Vedo se riesco a passarlo allo scanner.
     
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  7. imperia69
     
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    E' il meglio che sono riuscita a fare
    File Allegato
    Ipazia.zip
    (Number of downloads: 19)

     
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  8. senzanome70
     
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    grazie Imperia.
    io non vedo l'ora di vederlo.
    bisogna andare in tanti, anche per dare un segnale.
     
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  9. senzanome70
     
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    ANDIAMO E MOLTIPLICHIAMOCI!!!!!!

    ADMIRAL, AMBASSADE, ATLANTIC, EURCINE, GIULIO CESARE, INTRASTEVERE, THE SPACE PARCO DE MEDICI, QUATTRO FONTANE, ROYAL, STARPLEX GULLIVER, TIBUR, UCI MARCONI, UGC PORTA DI ROMA, VIS PATHE LUNGHEZZA, NUOVO OLIMPIA
     
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  10. senzanome70
     
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    è uscito oggi.
    io l'ho visto.
    spettacolo delle 17.50.
    All'uscita c'era la tv e mi ha chiesto un parere.
    Tg1 Cinematografo.
    Mi è preso un attacco cardiaco.
    Ecco cosa sono riuscita a dire, mentre pensavo all'ictus imminente:
    "un film molto femminista. Contro la religione, contro tutte le religioni. Mi è piaciuto molto. Io sono atea."

    Di più non ce l'ho fatta, ahimè e avrei potuto dire molto ma già così stavo per morire.
     
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  11. lisa.c
     
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    grande senzanome sei tutti noi!!!! :lol:
     
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  12. imperia69
     
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    Mi hai battuta sul tempo! Ci sono stata anche io. Cinema Tibur, spettacolo delle 20.15. Non eravamo tanti, tra le 40 e le 50 persone in sala, sinceramente mi aspettavo di più.
    Effettivamente tra tutti i personaggi, quella che ne esce meglio è proprio Ipazia, nel senso che è lei che cerca di fare di tutto per frenare i suoi studenti quando vorrebbero combattere, è lei che insegna loro che ci sono più somiglianze che differenze e così via. Uno dei momenti chiave mi sembra proprio quando lei riconosce (dando una grande lezione di tolleranza, senza giudicarli) che suoi ex studenti, che ora ricoprono cariche importanti nella chiesa e nello stato, non possono mettere in discussione quello in cui credono, mentre lei non può farne a meno. Non so se è voluto che proprio questa figura femminile sia quella che più cerca la pace: anche Teone, suo padre, filosofo e scienziato si lascia coinvolgere da questa specie di guerra di religione.
    Assistere a tutto questo fantatismo (da tutte le parti) religioso mi ha fatto pensare ad una conferenza di un filosofo sloveno, Slavoj Zizek, a cui ho assistito poco tempo fa. Lui sosteneva che non è vero che in assenza di un dio (in questo concetto lui inseriva anche la nazione, lo stalinismo e altri) l'uomo non ha regole, anzi, ne ha di più. E' nel nome di un "dio" che invece i suoi seguaci, sentendosi gli eletti, si sentono autorizzati e giustificati nel commettere una serie di atti anche violenti.
     
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  13. lisa.c
     
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    Grazie imperia. Hai letto "In difesa delle cause perse" di Zizek?

    l'altro ieri ho letto questo articolo su la repubblica a proposito di Agora:


    UMBERTO ECO, IPAZIA E BENEDETTO XVI
    Repubblica — 21 aprile 2010 pagina 56 sezione: CULTURA

    MILANO

    Umberto Eco e Vito Mancuso contro Papa Ratzinger. L' occasione è il dibattito su Agora, il film di Alejandro Amenàbar (nelle sale da venerdì) dedicato a Ipazia, la scienziata filosofa del IV secolo d.C. assassinata da una setta di fanatici cristiani. Loro cattivo maestro, se non mandante dell' omicidio fu il vescovo Cirillo, poi fatto santo e Padre della Chiesa. Ma Benedetto XVI, ricorda con triste ironia il teologo Mancuso, quando tre anni fa celebrò in udienza generale la figura di Cirillo, non trovò altre che queste laconiche, reticenti parole: «Governò per 32 anni con grande energia...». Alla faccia dell' energia, incalza Eco: «È come se uno storico rievocando Pio XII ignorasse il suo controverso atteggiamento nei confronti dell' Olocausto». Trecento persone affollano la Sala delle Colonne della Banca Popolare di Milano. Molti sono rimasti fuori. Introduce Giancarlo Bosetti, direttore di Reset: «Da laico, dico che tutte le religioni hanno un versante violento, maligno, fanatico. Quello di cui fu vittima Ipazia». Tra i relatori, Franco Tatò, presidente di Mikado (distribuisce il film in Italia), la classicista Eva Cantarella, la medievalista Maria Teresa Fumagalli. Eco ricorda la "fortuna critica" di Ipazia: divise il mondo antico, fu dimenticata nel Medioevo, risorse nell' Ottocento illuminista come cavallo di battaglia dei laici anticlericali, martire del libero pensiero protofemminista: «Anche per questo il mondo cristiano l' ha cancellata, il che è sbagliato. Ma forse anche i laici hanno esagerato nel volerla trasformare in una specie di Giordano Bruno». Il film, avverte Eco, «è bellissimo, a dispetto di numerose licenze e anacronismi». Un esempio? «E' estremamente improbabile che Ipazia abbia potuto pensare alla ellitticità delle orbite planetarie tanto tempo prima di Keplero e dell' invenzione del cannocchiale». Ancora Eco, sull' incontro-scontro, nel film, tra il prefetto Oreste e il vescovo Cirillo: «Oreste è cristiano, ma da laico rifiuta di inginocchiarsi di fronte a Cirillo. Vi invito a osservare questa scena ripensando alla storia politica italiana del dopoguerra, all' atteggiamento di De Gasperi nei confronti della Chiesa». Sottinteso:e alle odierne genuflessioni di tanti politici cattolicie atei devoti. Anche Mancuso loda il film, ma ne critica gli eccessi ideologici: «Sembra costruito sulla tesi che tutte le religioni sono intolleranti». Replica il regista: «È pieno di licenze storiche, questo è vero. Ma non è antireligioso. Il messaggio è un altro: come la ragione possa essere distrutta dal fondamentalismo». - ARMANDO BESIO


    e pure questo: Il martirio di Ipazia è un' accusa contro l' intolleranza
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...-ipazia-un.html
     
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  14. imperia69
     
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    Grazie delle segnalazioni, Lisa.
    E no, non ho ancora letto niente di Zizek.
     
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  15. senzanome70
     
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    Ovviamente non sono stata trasmessa in tv. Non so quali commenti siano andati.
    Certo una donna che esce da una sala cinematografica dichiarando di essere atea e di aver visto un film profondamente femminista non poteva andare su Rai1, neanche all'1 di notte.

    Il film è chiaro: è contro ogni religione. Contro i pagani, i cristiani e gli ebrei.
    In Alessandria tra le tre religioni ha la meglio quella cristiana, ma non è che le altre due fossero meno violente.
    Morte e violenza sono all'ordine del giorno in Alessandria d'Egitto da tutte le parti.
    Persino il padre di Ipazia è violento.
    La schiavitù è considerata normale (interessante anche il fatto che gli schiavi aderiscono al cristianesimo per liberarsi, contro i loro padroni).

    L'unica che predica la fratellanza è Ipazia, Ipazie è una filosofa.
    Quando le si chiede "ma in cosa credi tu?" Ipazia risponde fiera: "Io credo nella filosofia".
    Bellissima frase. Ipazia crede nell'amore per la conoscenza, filo-sofia, ed è sulla base di questo amore che Ipazia insegna ai suoi discepoli a sentirsi fratelli.
    Ipazia è una donna libera. Nè moglie, nè madre, filosofa, nel senso più bello del termine. non si è filosofi se si studia filosofia, se si custodiscono libri, se si è professori. Si è filosofi se la la filosofia è la propria vita.
    Filosofia scritta nella carne.
    Ipazia è una filosofa.
    Dice ai Cristiani: voi avete bisogno della verità, io del dubbio. E con queste parole decreta la sua morte.
    Fu uccisa in primo luogo perché donna libera e filosofa.
    Fu una martire della ragione.

    Occorre meditare...
    Era il 415 d.C. Oggi è il 2010 e per vedere il film Agorà in Italia si è dovuto reclamare a gran voce.
    Meditiamo...
     
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18 replies since 8/4/2010, 20:53   617 views
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