Introvertimento

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  1. Koenig4
     
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    Vorrei chiederle quali sono in genere le cause scatenanti che possono portare gli estroversi all'introvertimento e se l'introvertimento negli estroversi è da considerarsi sempre negativo o se al contrario può essere anche positivo.

    Grazie.
     
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  2. Allonsanfan
     
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    Mi aggancio al quesito. Leggendo il sito "fobiasociale.com", pubblicizzato qualche volta anche qui, ho notato che lì fanno una grande confusione tra i concetti di timidezza, introversione, fobia...mi viene da pensare che lì ci siano molti estroversi introvertiti. Può essere che attacchi di panico, depressione, fobia sociale e malattie che impongono la "distanza" o la paura degli altri siano una causa di introvertimento per gli estroversi, obbligandoli giocoforza a "rivalutare" il loro lato riflessivo?
     
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  3. l.anepeta
     
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    Il termine introvertimento a livello lessicale è sinonimo di introversione. Nella mia accezione, invece, coincide con un ripiegamento interiore dovuto ad un’interazione sociale frustrante con il mondo. Esso implica dunque una quota di emozioni negative (risentimento, rancore, rabbia, odio, disprezzo, invidia, ecc.), che determinano un atteggiamento, consapevole o inconsapevole, di ostilità nel rapporto del soggetto con gli altri.
    Non essendo un tratto caratteriale, ma uno dei modi possibile di reagire dei soggetti alla realtà sociale, dipendente dall'esperienza che essi fanno del mondo e del modo in cui la interpretano, è fuori di dubbio che un processo di introvertimento può sopravvenire anche in soggetti estroversi. .
    A differenza degli introversi introvertiti, che sviluppano spesso inconsciamente sensi di colpa e vergogna sociale (vale a dire pagano le emozioni negative), negli estroversi introvertiti sopravviene più spesso l’indurimento caratteriale, l’anestesia, il cinismo e un’aggressività manifesta.
    L’estroversione introvertita è una delle matrici più frequenti di comportamenti antisociali di vario genere.
    Luigi Anepeta
     
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  4. LaMaduninaEintroversa
     
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    ciao allonsanfan, rispondo in ritardo xke vedo oggi il thread.

    volevo discutere su fobiasociale.com

    sono anche io un utente di li.

    sono partito da lidi e sono arrivato su fobiasociale perché, ho pensato, ci fossero li tanti introversi (in senso anepetiano) giovani e quindi una alta possibilità di fare amicizie introverse (in senso anepetiano).

    li dentro hai ragione, fanno un casino assurdo: non tanto con i termini che mi si sono installati in testa come estroverso ed introverso in senso popolare.
    l'importante sono i concetti + ke l'etichetta.
    li dentro chiamano introverso la persona chiusa timida sfuggevole paranoica, zippano il concetto in fobia sociale (quindi ki ha paura degli altri) mischiando a quello di introverso malato mentale, doc, depresso (un miscuglio multiconcettuale), si incazzano con gli estroversoni (che però non è un concetto chiaro perché racchiudono valori, modi di fare anke specifici di una regione etc) e poi per chiudere in bellezza fanno dell'introversione (in senso popolare, quello che anepeta chiama introvertimento) una virtù.

    ho passato mesi e mesi incazzato li dentro, xke nessuno rispondeva ai miei appelli di unione. io non ho paura ad unirmi. ho molta diffidenza, seleziono molto, ma direi ke non ho paura di incontrare gente per strada, quando sto bene (ebbene si, ho anke io le mie paturnie). alla fine ho capito che
    a) la provenienza geografica conta
    b) quasi nessuno ha voglia di ragionare, insomma stanno bene così come stanno
    c) introversi o estroversi (in senso anepetiano), comunque tutti li dentro, come tutti li fuori, hanno voglia di una cosa, anzi della cosa, e ci siamo capiti

    il fatto che secondo me li dentro non è chiaro è che i post non vanno usati in senso assertivo, ma per ragionare. gli introversi (in senso anepetiano, da ora in poi dirò SA) e comunque non faccio di ogni erba un fascio, hanno sogni molto alti e ambiziosi oltre ke gusti assurdi. essere introversi (SA) è un gran casino xke bisogna sempre fare i conti con i propri valori e con la sopravvivenza.
    stringi stringi: ti piacciono le donne? si
    le vuoi? si

    come le ottieni? facendo te stesso rischiando di sentirti una merda o tenti di fare il figo beccandoti una crisi di identità?

    ecco il casino

    moltiplica la cosa per lavoro, amicizie (sulla carta + facili, poi va beh...) e il patapacchio è fatto.
    questo vale per tutte le persone: solo ke gli introversi secondo me (vedo me) sono parecchio incasinati perché hanno forti valori a cui rendere conto e dai quali non possono sfuggire. quindi su fobiasociale vale la stessa regola: tutti dovrebbero capirsi e se sei introverso (SA, e li dentro penso proprio che ce ne siano parecchi), tanto di più.

    e potrei fare nomi e cognomi e storie per dimostrarti ke grossomodo credo di averci azzeccato

    conlcudendo al massimo, quel sito dovrebbe essere usato per ragionare online, ma soprattutto per avvicinarsi offline ed essere maggiormente sé stessi.
    le donne sono donne introverse o estroverse (SA), le introverse sono + serie ma sono anche + difficili. l'amicizia è importante, ma tra introversi (SA) è difficile xke molto selettiva. questo non toglie che si possa ammorbidire il proprio carattere in attesa di trovarsi meglio con gli anni. l'importante è non fare danni

    poi ci sono quelli ke io chiamo i feticci dell'introversione (SA) che leggono le caratteristiche dell'introversione e se le appioppano addosso oppure fanno loro gli stereotipi introversi e le li appiccicano addosso (cosa ke ho fatto anke io, per tentare di uscire da una crisi di identità). oggi sto prendendo la strada dell'osservarmi e soprattutto dello smettere di appiopparmi definizioni addosso, xke vedo da fobiasociale che fa abbastanza male

    Edited by LaMaduninaEintroversa - 27/9/2010, 03:29
     
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  5. tandream
     
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    La stessa cosa succede su psico forum, un altro forum molto frequentato.

    Scambiano la fobia sociale con l'introversione, la timidezza o altre "malattie" e viceversa, ma il senso vero di "introverso" o "estroverso" non lo conosce nessuno.
    Poi c'è una forte tendenza in quel forum a "far credere" che ogni problema si trasformi in DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo). In pratica là dentro si ritengono alla fine tutti portatori sani di questo DOC e se ne convincono.
    Ad esempio, se ad un tizio su quel forum non ha voglia di fare una determinata cosa (per es. andare ad un colloquio, a lavoro), si pone la scusante di non poterci andare per via dei suoi pensieri ossessivi e il gioco è fatto, non va a fare il colloquio, oppure quel giorno non va a lavoro ("Ho i pensieri ossessivi" - "Se mi succede questo o quell'altro".
    (e così che ci ritroviamo con questa Italia, piena di lavoratori... extra comunitari che sono loro che vanno a fare i lavori che dovremmo fare noi e i "bimbominkia" doccati (col DOC) che li vorrebbero vedere pure morti).
     
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  6. LordDrachen
     
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    avete entrambi ragione nella confusione di fondo.
    nella scarsa conoscenza, ecc.

    ma credo sia molto utile stare anche li. non si può far finta di non vedere che i problemi derivanti da una scarsa consapevolezza di se si traducono e vengono interpretati anche in maniera più terra-terra.

    nel punto C di Madunina viene detto "comunque tutti li dentro, come tutti li fuori, hanno voglia di una cosa, anzi della cosa, e ci siamo capiti"
    se vogliamo stigmatizzare questa cosa nel senso di evidenziare che "la cosa" non è la soluzione dei problemi sono d'accordo. ma questo lo sento ripetere anche su FobiaSociale.com.
    ma è altrettanto vero, e non foderiamoci gli occhi, che quello è un problema per tantissimi maschi, introversi ed estroversi, fobici e non.
    il rapporto con l'altro sesso è malato nella nostra società, e l'essere "sfigato" è un problema reale sotto diversi aspetti (poca stima, poca autostima, desideri frustrati, e inappagamento nella vita sessuale).
    se il sessuocentrismo è un problema dell'era moderna, è altrettanto vero che una vita sessuale infelice non è auspicabile (non è una cosa che relegherei al superfluo).

    prendiamo atto poi che il discorso dei "valori" mi sta bene fino ad un certo punto.
    è altrettanto vero che c'è da parte di molte persone, non necessariamente intro, un rifiuto dell'aspetto più terreno del femminile (l'ho letto ieri tra l'altro nel libro di Risé, molto bello).
    cioè l'idealizzazione del femminile, l'angelizzazione, sia da un punto di vista prettamente sessuale che da uno più legato allo stile di vita non è qualcosa di genetico.
    le pretese inconsce di molti introversi verso la donna e la non accettazione dei tratti più "meschini" del femminile (uso il virgolettato di proposito) è un handicap.

     
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  7. tandream
     
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    Come si chiama il libro? Mi inizia ad interessare questo Risé.
    Condivido il pensiero.
    La maggior parte di coloro che non hanno mai avuto rapporti sessuali pensano alla donna come un angelo, una creatura del paradiso etc. questo s'insinua in determinate persone che hanno avuto carenze d'affetto e con certe problematiche (anch'io vedevo la donna così in qualche modo) e non fannmo altro che proiettare la propria madre nelle donne di cui s'innamorano, in pratica non cercano mai una vera altra donna ma cercano sempre un'altra vera madre (che a sua volta li "castrerà di nuovo psicologicamente").
    Sarà per questo che adesso preferisco donne che abbiano, da un certo punto vista, anche un ché di mascolino (sono belle le ragazze con i capelli corti).

    E' vero però in entrambi i forum cercano solo quella cosa lì.

    Il sesso e il lavoro (che non c'è) sta uccidendo milioni di persone.

    Dicevano che in tempo di crisi le gonne si accorciano. Ma più corte di come le portavano prima non ne hano trovate... eh eh eh!
     
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  8. LordDrachen
     
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    CITAZIONE (tandream @ 27/9/2010, 12:30)
    Come si chiama il libro? Mi inizia ad interessare questo Risé.
    Condivido il pensiero.

    "Il maschio selvatico." il titolo del libro.
    E' un libro che analizza da un'altra ottica i problemi del maschio moderno, e vi sono interessanti
    punti che potrebbero essere ricondotti alla repressione dell'introversione vista anche qui in maniera negativa.
    (Per Risé il maschio ha bisogno di meno verbalizzazione e più momenti di silenzio attivo)
    Il limite è il simbolismo eccessivo di tutto il libro che risulta difficile poi tradurre in "soluzioni"
    quotidiane al di la di un non troppo ben definito rapporto con la wilderness (il mondo selvatico).

    CITAZIONE
    La maggior parte di coloro che non hanno mai avuto rapporti sessuali pensano alla donna come un angelo, una creatura del paradiso etc. questo s'insinua in determinate persone che hanno avuto carenze d'affetto e con certe problematiche (anch'io vedevo la donna così in qualche modo) e non fannmo altro che proiettare la propria madre nelle donne di cui s'innamorano, in pratica non cercano mai una vera altra donna ma cercano sempre un'altra vera madre (che a sua volta li "castrerà di nuovo psicologicamente").

    fin qui sono totalmente d'accordo.

    CITAZIONE
    Sarà per questo che adesso preferisco donne che abbiano, da un certo punto vista, anche un ché di mascolino (sono belle le ragazze con i capelli corti).

    Risé dice che l'atteggiamento del maschio che disprezza il maschile visto come rozzo (scarsa presa di coscienza della sua parte omosessuale) è speculare anche nella femmina che disprezza il femminile (l'incapacità di apprezzare la bellezza altrui o la femminilità comportamentale vista come "falsa").
    mi trovo abbastanza d'accordo: se ci pensi molti si lamentano del fatto che le donne sono poco dirette e troppo
    ambigue e poco affidabili, ma è altrettanto vero che in parte questa frustrazione è data proprio dal fatto che è l'uomo per primo a non essere diretto (è castrato) e a non saper utilizzare la propria istintualità e aggressività.
    è una proiezione della propria Ombra, secondo me.

     
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  9. LaMaduninaEintroversa
     
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    bella, comunque vorrei precisare una cosa: per "la cosa" intendevo proprio quella che piace a tutti i maschi, quella che tutti cerchiamo e che sta al centro del corpo della donna

    volevo chiarirlo prima di uscire dal seminato.

    comunque inzio a pensare che i forum servano a ben poco.

    piuttosto meglio un gruppo di discussione geo-localizzato, cioè fatto nella stessa città. ci sono troppe variabili caratteriali, culturali e di necessità (cioè legate al proprio periodo di vita nella propria esperienza), per poterne cavare fuori qualcosa di decente.

    secondo me la cosa che si avvicina di + a questo è scrivere qui le proprie esperienze, così che altri possano immedesimarsi e far muovere i neuroni. se si va avanti a teorie secondo me ci si satura e basta.

    se voleste leggere qualcosa, qui c'è la mia storia, che contiene anche le ragazze. https://lidi.forumfree.it/?t=50094037
     
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  10. Allonsanfan
     
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    CITAZIONE (LaMaduninaEintroversa @ 27/9/2010, 16:52)
    comunque inzio a pensare che i forum servano a ben poco.

    Dipende ciò che ci vuoi fare. Essenzialmente io lo vedo come uno sfogo, dove ognuno scrive ciò che gli passa per la testa. Se vuoi lo scambio di opinioni, un ingrediente fondamentale secondo me è la sintesi, con post brevi e concetti espressi in poche parole. E' faticoso leggere post lunghi e lo è ancora di più intraprendere discussioni lunghe, si finisce per perdersi.
     
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  11. LaMaduninaEintroversa
     
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    sono discorsi intangibili per come sono messo io adesso.

    so che parlare di persona invece è bello. duro ma bello, mentre per forum fondamentalmente esprimi concetti
     
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10 replies since 9/6/2010, 23:18   1193 views
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