Franz liszt

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  1. Oberman0
     
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    La musica dell'avvenire

    La fama di Liszt è indissolubilmente legata alle sue spettacolari esibizioni al pianoforte che mandarono in delirio le folle di tutta Europa in modo talmente travolgente che ancora oggi l’eco di quei memorabili concerti si avverte ancora oggi. Liszt rivoluzionò la tecnica pianistica travalicando tutte le regole e i formalismi andando esplorare tutte le possibilità espressive del pianoforte. Il musicista ventenne rimase folgorato, nel 1831 a Parigi, da un concerto del mefistofelico Paganini , il violinista che aveva stregato l’Europa. Dal musicista italiano assimilò istintivamente l’idea di un virtuosismo trascendentale, che da allora avrebbe costituito l’elemento fondamentale del suo lavoro di esecutore e compositore. La volontà di Liszt era quella d’investire la materia sonora di un getto di violenza fantastica per, trascenderne i limiti e spezzarne i vincoli formalizzati al fine di farla pulsare all’unisono con la sua anima.
    Sempre nello stesso anno Parigi gli offrì un’altra esecuzione memorabile: la celebre sinfonia fantastica di Berlioz. L’esperienza convinse il compositore ungherese che la sua rivoluzione musicale, doveva essere fondata su profonde motivazioni ideali e poetiche, il rapporto tra musica, arte e letteratura doveva farsi così sempre più stretto e per poterlo esprimere in maniera adeguata, andavano allargati gli orizzonti della composizione pianistica e sinfonica. Oltre che dal collega Liszt fu scuramente influenzato dall’ambiente culturale parigino e dalle personalità che ebbe modo di incontrare durante la sua attività concertistica: Delacroix, Chopin, Gorge Sand, Heine.


    Liszt iniziò a mettere in pratica le sue concezioni rielaborando una composizione giovanile che pubblicò nel 1837 come 12 Studi d'esecuzione trascendentale. Con quest’opera Liszt esplora tutte le possibilità espressive e timbriche del pianoforte, adoperando e sfruttando ogni sfaccettatura delle tecniche conosciute allora, tra le quali il famoso pianismo a “tre mani” ossia, una scrittura che attraverso un’esecuzione a mani alternate, si distende simultaneamente nei registri di grave, medio e acuto. Famosissimo è lo studio n. 4 tratto dal Mazeppa di Hugo.

    Tra il ’34 e il ’39 compose gli Album d'un voyageur gli Années de pèlerinage ispirati da un viaggio in Svizzera e dalle lettture di Senancour, Byron, Schiller.

    Intanto continuava ad infiammare le folle di ogni paese con i suoi concerti, tanto che venne coniato il termine Lisztomania per descrivere questo fenomeno, senza precedenti di delirio collettivo che sconvolgeva soprattutto le donne che assistevano alle sue esecuzioni trascendentali.
    Nel 1848 ottenne il posto di maestro di cappella alla corte di Weimar, e ciò lo indusse a riprendere seriamente la composizione e a darsi da fare per ravvivare la vita musicale e culturale della città cercando di rinnovare i fasti dell’epoca di Goethe e Schiller. Liszt si dedicò intensamente alla composizione orchestrale portando a compimento la sua la sua idea di fusione tra musica e idea poetica, con la creazione di un nuovo genere di musica: il poema sinfonico. Prendendo spunto dalla musica a programma berlioziana, Liszt fece suoi alcuni procedimenti del sinfonismo di Beethoven (soprattutto la forma ciclica e la trasformazione tematica) per condensare in un solo movimento ciò che la sinfonia divideva in quattro movimenti per ottenere una maggiore unità e tradurre in musica le successioni di stati d’animo nel modo più chiaro possibile.I temi rimangono quindi sempre legati ad un’idea drammatica, poetica o filosofica, intorno alla quale la musica deve nascere e svilupparsi.
    Di questo genere Les Preludes (1854), è il suo lavoro più eseguito. L’idea centrale deriva dalle Meditazione poetiche di Lamartine: “La nostra vita non è forse una serie di preludi al canto sconosciuto di cui la morte intona l’ultima nota?”. Il tema insistente della fugacità del tempo, della vita e della morte, del rapido passare di tutte le cose umane che permea l’opera del poeta francese, viene interpretato da Liszt con un’opposizione tra episodi calmi e contemplativi e altri agitati e tumultuosi, la cui plasticità ed immediatezza comunicativa ne ha determinato l’immediato e duraturo successo.

    Nel 1857 eseguì la Faust – Symphonie, considerata da molti il suo capolavoro sinfonico. In questo caso Liszt conserva la denominazione tradizionale, perché adotta alcuni tratti della sinfonia (articolazione in più movimenti) trattati col processo compositivo dei suoi poemi sinfonici (tecnica della trasformazione tematica). Liszt interpreta drammaticamente l’opera di Goethe concentrando la composizione su tre personaggi: Faust - Liszt (5 temi musicali), Margherita – donna angelicata (2 temi) e Mefistofele – doppio di Faust (distorsione satanica di 4 temi di Faust).

    Dello stesso anno è la sinfonia Dante, probabile sublimazione delle frequenti crisi spirituali che fin dalla gioventù hanno costellato al vita del compositore e che lo porteranno, nel 1865 a prendere gli ordini minori.

    Ovviamente il più grande pianista di tutti i tempi non poteva non interessarsi al concerto per pianoforte e orchestra; ne compose due:
    il concerto n.1 in mi bemolle maggiore (1855) appare come una rappresentazione teatrale, con colpi di scena e temi che circolano lunga tutta la composizione. Ovviamente l’attore principale è il pianoforte che dopo l’attacco deciso dell’orchestra, irrompe grandioso per poi calmarsi e iniziare un intimo dialogo con l’orchestra e alternarsi con essa nell’eposizione e nello sviluppo dei nuovi nuclei tematici, che prosegue lungo tutta la composizione fino all’Allegro maestoso, in cui, nel presto finale, il pianoforte con un vigoroso tema, dispiega tutta la sua potenza sonora, e conclude in modo travolgente la composizione.

    Con il concerto n.2 in la maggiore, invece Liszt intese realizzare un fusione sonora tra pianoforte e orchestra e realizzare un flusso musicale continuo in tutta la composizione, avvicinandola alla concezione dei suoi poemi sinfonici.

    Altro pezzo celebre per pianoforte e orchestra e la Totentanz – danza della morte, ispirata dal Trionfo della morte dela Camposanto di Pisa, visitato dal compositore nel 1838. Si tratta di una parafrasi sul tema del Dies irae dell’ultimo movimento della Sinfonia fantastica di Berlioz, particolarmente suggestivo e che richiede all’esecutore un particolare impegno e rimane memorabile l’interpretazione del nostro Arturo benedetti Michelangeli.

    Ma la fama popolare di Liszt è legata a due opere per pianoforte solo: il celeberrimo Sogno d’amore e la seconda Rapsodia ungherese. Spesso eseguiti sono anche i quattro Mephisto Walzer, in questo caso ispirati al Faust di Lenau, mentre la sonata in si minore è considerato da molti il suo capolavoro pianistico.

    Liszt dedicò anche all’organo due pezzi molto importanti per il repertorio moderno: la fantasia e fuga sul tema “Ad nos salutarem undam” di un’opera di Meyerbeer e la fantasia e fuga sul tema B-A-C-H (Si bemolle, La, Do, Si naturale, nella notazione tedesca). L’eccezionale dispiegamento sonoro di queste due opere prefigura le composizioni “sinfoniche” della futura scuola di organisti francesi, che verso al fine del 19° secolo, sfrutteranno le innovazioni tecniche apportate dal geniale organario Aristide Cavallié-Coll per ridare lustro al re degli strumenti.

    Intensa fu anche l’attività didattica del compositore, che ebbe numerosi allievi e formò così diverse generazioni di musicisti. Importantissima fu anche la sua attività instancabile e generosa, di promotore come pianista e direttore d’orchestra, delle composizioni altrui; diffuse la musica dell’allora sconosciuto Schubert e non fece mai mancare la sua stima e il suo sostegno all’amico (poco riconoscente) Wagner.

    In conclusione, va riconosciuta a Liszt l'importanza del suo lavoro nella definizione e nell’evoluzione della musica romantica fu incalcolabile, probabilmente impareggiabile, il suo proposito di creare un nuovo linguaggio per la musica dell’avvenire si realizzò attraverso opere non esenti da difetti, tuttavia sempre sincere e fedeli alla sua concezione artistica che sarà portata a compimento al più alto grado di perfezione da Wagner nella sua opera totale.
     
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  2. maria rossi
     
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    sto ascoltando...grazie!
     
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  3. Aletta87
     
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    grazie mille!
     
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2 replies since 20/6/2010, 11:08   470 views
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