Texas Hold'em

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  1. Koenig4
     
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    ( Luca Pagano - campione italiano di Texas Hold'em )

    Da Wikipedia ( fonte ) :

    « Se nella prima mezz'ora non capisci chi è il pollo, allora il pollo sei tu. »
    ( Thomas "Amarillo Slim" Preston, campione del mondo di Poker nel 1972 )

    Da Internet ( fonte ) :

    Il fascino del Texas Hold’em

    È sotto gli occhi di tutti. Tutti ne parlano. Tutti vorrebbero giocarci almeno una volta. Il Texas Hold’em è diventato ormai un fenomeno di massa, capace di catalizzare l’attenzione non solo degli esperti e degli appassionati del gioco, ma anche della gente comune.
    Qualcuno si sarebbe immaginato, fino a pochi anni fa, che la tv italiana avrebbe un giorno prodotto delle trasmissioni che parlassero di un gioco di carte? Quando qualcosa, qualsiasi cosa, arriva in tv significa incontrovertibilmente che quella cosa riguarda milioni di persone.
    Ma perché il Texas Hold’em e non, per esempio, il bridge o gli scacchi, giochi altrettanto tecnici e statici? Cerchiamo di scoprire cosa rende così affascinante il Texas Hold’em.

    Texas Hold’em: per molti, per tutti

    Probabilmente il motivo principale per cui il Texas Hold’em è così amato è che nonostante per diventare dei veri campioni, come in qualsiasi disciplina, ci vuole talento, costanza e abnegazione, in realtà chiunque può giocarci sperando di vincere.
    In questo senso il Texas Hold’em è forse la disciplina più “democratica” al mondo, perché un neofita, con un po’ di fortuna, può persino battere il più navigato dei campioni.
    Poi bisogna dire che le partite di Texas Hold’em si prestano molto all’essere trasmessi in tv perché nonostante sia un gioco dove i partecipanti sono seduti e fermi, la possibilità di parlare lo rende in qualche modo un gioco più movimentato rispetto al bridge o agli scacchi.
    Inoltre, nel Texas Hold’em c’è l’elemento psicologico, che riguarda i bluff ed i semibluff, che rende alcune giocate altamente rischiose e spettacolari.

    Il circolo virtuoso del Texas Hold’em

    Fino ad ora abbiamo parlato degli aspetti emotivi che rendono il Texas Hold’em un gioco così seguito e praticato. Ma ci sono anche dei motivi tecnici, in parte preesistenti, in parte scaturiti dall’enorme successo che questa stupenda variante del Poker ha ottenuto in tutto il mondo.
    Un motivo tecnico preesistente del fascino del Texas Hold’em si può riassumere nella frase “a chip and a chair”, ovvero “una chip e una sedia”: nel Texas Hold’em, infatti, non si può mai dire di aver perso fino a quando si possiede anche una sola e singola chip.
    Spesso capita che i giocatori che hanno ormai poche chip riescano, a forza di raddoppiare, a riportarsi in partita o addirittura a vincere. Mai come nel Texas Hold’em il detto “la speranza è l’ultima a morire” è un detto azzeccato.
    Per quanto riguarda motivi tecnici, diciamo così, “postumi”, bisogna dire che il Texas Hold’em ormai lo si trova ovunque: casinò, circoli, casino online e poker room.
    Il gioco è talmente popolare che esistono tornei di Texas Hold’em per tutte le tasche: dai tornei dall’iscrizione elevata, nell’ordine delle migliaia di euro, ai tornei dove per iscriversi basta rinunciare ad un caffè.
    In conclusione possiamo assolutamente dire che il fenomeno del Texas Hold’em, scoppiato in maniera globale relativamente da poco tempo, è destinato a prendere ancora più piede. E chi lo sa, magari ce lo ritroveremo tra le discipline delle Olimpiadi del 2032!

    Edited by Koenig4 - 22/6/2010, 09:32
     
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  2. alehouse
     
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    lo odio
     
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  3. Koenig4
     
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    Quando avevo 15 anni l'americanata erano i flipper che poi non sono così male se si gioca solo un po' per divertirsi senza diventare fanatici. Oggi sono diventati rari. Invece in qualunque sala di videogiochi o Internet point c'è questa nuova americanata che mi sembra molto insidiosa. Da quello che ho capito si fanno delle partite on-line. Ho visto giocare anche delle ragazze... _pardo_ salvaci tu!!!
     
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  4. Allonsanfan
     
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    Beh dai il poker è figo, secondo me è uno sport da introversi
    Freddezza, intelligenza, capacità di bluffare..un "iceman" si trova perfettamente a suo agio! :)

    Io ho sempre preferito il classico con cinque carte in mano allo *spettacolare* texas holdem..anche il poker sta diventando più estroverso..
     
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  5. alehouse
     
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    il gioco d'azzardo fa schifo, è un'attività per chisi crede furbo e invece non lo è, o per chi spera nel nulla
     
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  6. trux
     
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    QUOTE (alehouse @ 23/6/2010, 19:25)
    il gioco d'azzardo fa schifo, è un'attività per chisi crede furbo e invece non lo è, o per chi spera nel nulla

    E' vero, ma il Texas Hold'Em non è propriamente un gioco d'azzardo, o almeno dipende da come una persona lo vive: C'è chi ci gioca effettivamente d'azzardo (la maggioranza, quelli che si credono furbi), e rischia, e c'è chi ci gioca d'abilità, e vince sistematicamente (un piccola minoranza, chi veramente furba lo è)

    Non lo dico perchè approvo questo gioco o perchè mi piace, anzi mi annoia non poco, ma perchè quello che ho scritto è un dato di fatto.
     
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  7. maria rossi
     
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    nel mio bruttissimo periodo di insonnia della scorsa estate ho seguito varie giocate di campionati di texas hold'em e mi rilassava tantissimo.
    era un appuntamento che spesso mi accompagnava nelle lunghe notti e che mi rilassava, con un che di ipnotico, distensivo.
    devo dire che provavo lo stesso gusto che mi procura il vedere alla televisione alcuni sport come il tennis, la pallacanestro, la pallavolo...altro mi annoia e nemmeno nell'insonnia più devastante è riuscito ad appassionarmi.

    giocare a poker non mi interessa, (preferirei imparare a giocare bene a biliardo eventualmente!) però mi ha aiutato guardare giocare, devo ammettere.
     
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  8. Koenig4
     
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    Sebbene ho inviato il post non so' nulla di questo gioco. L'ho scoperto perché non ho potuto fare a meno di notare che in ogni Internet point c'è sempre qualcuno, tra uomini e donne, a giocare on-line a questo gioco maledetto... a me l'ignoranza mi ha salvato! :)
     
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  9. alehouse
     
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    CITAZIONE (trux @ 23/6/2010, 20:26)
    CITAZIONE (alehouse @ 23/6/2010, 19:25)
    il gioco d'azzardo fa schifo, è un'attività per chisi crede furbo e invece non lo è, o per chi spera nel nulla

    E' vero, ma il Texas Hold'Em non è propriamente un gioco d'azzardo, o almeno dipende da come una persona lo vive: C'è chi ci gioca effettivamente d'azzardo (la maggioranza, quelli che si credono furbi), e rischia, e c'è chi ci gioca d'abilità, e vince sistematicamente (un piccola minoranza, chi veramente furba lo è)

    Non lo dico perchè approvo questo gioco o perchè mi piace, anzi mi annoia non poco, ma perchè quello che ho scritto è un dato di fatto.

    sì c'è un'elite che riesce a vincere sistematicamente, e allora?

    farne parte è difficile come essere tra i primi 100 al mondo nel tennis...
     
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  10. Koenig4
     
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    Ora che lo conosco meglio non è male... :lol:

     
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  11. Donnyray
     
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    Il gioco d'azzardo con l'evoluzione della tecnologia è arrivato dentro le case di chiunque abbia un pc e un collagamento internet. L'origine del gioco d'azzardo è antica non quanto l'uomo, ma tale passione si riscontra anche nella più etica civiltà greca, dove probabilmente aveva ancora una forma embrionale. Anche nella migliore letteratura è descritta la passione per il gioco d'azzardo, nel giocatore Dostoesky la descrive come una passione divorante, che porta sul lastrico, ma della quale non se ne riesce a fare a meno. Accusare lo Stato di essere un "biscazziere", come emerge dalla commissione antimafia presieduta da Beppe Pisanu, è un non senso, in più si corre il rischio di generalizzare facendo passare lo Stato per meno buono di quanto non già non sia. Anche l'interesse della criminalità organizzata per i proventi del gioco d'azzardo ha origini antiche. In Russia colui che metteva a disposizione il luogo per giocare tratteneva la percentuale," la casa" diverrà poi il nome di uso comune per indicare la percentuale che la stessa casa si tratteneva sulle scommesse nelle bische clandestine. Legalizzare le poker room on line o le slot machine non vuol dire che lo Stato veda di buon occhio i giocatori d'azzardo, tanti parlamentari del centro destra, la maggioranza, hanno molto da ridire su questa faccenda, e il senso comune non è cambiato, come si può vedere anche da una prospettiva psichiatrica che considera il gioco d'azzardo patologico e il giocatore avere una patologia da curare. Nè si può affermare che lo Stato sia un complice delle cosche criminali perchè queste si avvantaggiano dalla scelta di legalizzazione. Spesso applicare il principio di causalità può portare a un buco nell'acqua. La scelta dello Stato è una scelta economica che ha un interesse economico funzionale allo Stato stesso, in parole povere fare soldi, come qualsiasi imprenditore. Da questa scelta se anche di fatto derivano altri fatti, ( i giocatori perdono soldi e la criminalità ha un lucro) questi, hanno la loro matrice nella massima " l'interesse sociale prevale su quello individuale", non diversamente da quanto accade nel sistema delle società di capitali. Per fare un esempio recente, il contratto che ha lanciato la Fiat fra le multinazionali globali aveva come obiettivo il massimo profitto ricavabile con minori costi possibili che da un punto di vista prettamente economico corrisponde alle aspettative di tutte le imprese e società; e sempre dal punto di vista imprenditoriale un amministratore che vi riesce a soddisfarlo è un ottimo amministratore anche se da ciò saltano migliaia di operai. Moralizzare sul fatto che ci vanno di mezzo i cittadini non ha utilità, certo da un punto di vista umano questi comportamenti, e dello stato e dell'amministratore delegato, portano a risultati non etici, ma al tempo stesso non sono imputabili agli autori. Ragionando per assurdo occorrerebbe una legge che imponga allo Stato l'etica, ossia lo stato dovrebbe autoimporsi per legge di non guadagnare sul gioco d'azzardo perchè i giocatori perdono soldi, così come all'amministratore di una società di capitali dovrebbe vietarsi di operare delle scelte vantaggiose se di mezzo ci vanno i lavoratori. In poche parole significa mettere in discussione il sistema statale e il sistema imprenditoriale. Ragionando più realisticamente il problema dello Stato Italiano è che è produce troppe norme imperativo-repressive, questo in una prospettiva dinamica porta i destinatari diretti a volerle infrangere e coloro che vogliono trarne un utile, ad aggirarle : così in relazione al gioco d'azzardo i giocatori , che sono i destinatari diretti della norma repressiva, si riunivano fino a tempi recentissimi in bische clandestine, più di recente scaricavano poker room con sede all'estero per poter giocare. La criminalità organizzata o chiunque voglia avere un utile, cioè i destinatari indiretti della norma imperativa, hanno sempre voluto e potuto trovare dei modi per aggirarle. Sarebbe opportuno lasciare queste fattispecie alla logica dello scambio contrattuale fra parti libere e consenzienti: si raggiungerebbe probabilmente il risultato giuridico, i soldi resterebbero in toto fra "le parti private" (a meno che gli ex utilizzatori sentano ancora di volerne profittare imponendo la loro tassa o rapinando le case da gioco) e, il forse è sempre d'obbligo con l'uomo, anche il risultato etico , i giocatori probabilmente diminuirebbero, perchè rischierebbe solo chi ha l'autentica passione per l'azzardo, il forse quì si spiega perchè anche coloro che non si sentono più repressi dalla norma potrebbero avere delle ragioni per continuare a giocare. :yikes.gif:

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10 replies since 22/6/2010, 08:01   404 views
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