Evoluzioni (o involuzioni) islandesi

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  1. maria rossi
     
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    Il signore nella foto (che qui non c'è!) è Jón Gnarr, il nuovo sindaco di Reykjavik, capitale dell'Islanda. Jón Gnarr è un anarchico surrealista ed è stato eletto nella lista del Partito Migliore, un nuovo partito fondato pochi mesi fa da alcuni punk rocker islandesi per sottrarre il potere a coloro che hanno gettato il Paese sul lastrico. Il Partito Migliore ha raccolto il 35% dei voti con un programma elettorale che comprendeva asciugamani gratutiti in tutte le piscine della città, un orso polare per lo zoo locale e una Disneyland all'aereoporto. Il programma di lungo termine del Partito Migliore invece annovera l'impegno di eliminare la droga dal parlamento entro il 2020, di estromettere i corrotti dalla vita sociale e politica, di raggiungere la completa eguaglianza tra i sessi, garantire trasporti e servizi odontoiatrici gratuiti per gli studenti e i poveri e non pagare neanche un centesimo dei debiti che l’Islanda ha con le banche di tutta Europa.

    Jón Gnarr ha delineato la nuova giunta comunale parlando dal tetto di un edificio di Reykjiavik (qui ilservizio del telegiornale) e ha anche annunciato di non essere disposto ad ammettere in coalizione chi non abbia visto tutte e cinque le serie di The Wire. Si è poi premurato di rassicurare i politici e gli osservatori sulla natura del partito. Nessuno deve preoccuparsi - ha detto - del Partito Migliore. Perché si tratta del partito migliore. Se così non fosse si chiamerebbe "Partito Peggiore", o "Partito Pessimo" e noi non accetteremmo mai di lavorare con un partito del genere.

    Sembra una burla, invece è proprio così. La notizia è assolutamente vera.
    Il partito è nato nel novembre del 2009 e nelle elezioni di questo fine maggio ha effettivamente preso il 34,7% dei voti. Ha anche affermato che non onorerà nessuna delle promesse elettorali e che, mentre il resto del sistema politico è segretamente corrotto, il suo partito promette di esserlo apertamente.

    fonte: www.ilmegafonoquotidiano.it
     
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  2. _pardo_
     
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    Stupendo!
     
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  3. josephinebaker
     
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    Il tutto sta nell'essere così "bravi" da convincere la gente che gli si sta dando quello che desidera... il nostro premier insegna.
     
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  4. Allonsanfan
     
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    Quando un paese cade sul lastrico, non è raro che emergano figure "originali" come questo qui

    Beh..mettiamola così...noi negli anni '20 quando siamo stati presi da una crisi per intensità pari a quella dell'Islanda, abbiamo votato Mussolini..
    Gli islandesi invece si accontentano di uno che vuole mettere gli asciugamani gratis nelle piscine..
    Anche negli sbandamenti populisti, sono meglio di noi..
     
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  5. _pardo_
     
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    Fa leva sull'insofferenza assoluta dei giovani per la decrepita classe politica ammanicata coi capitalisti, e soprattutto sulla crescente repulsione per l'ipocrisia e la finta buona coscienza che trasudano. Ci vorrebbe dappertutto una cosa del genere, e` come se vincesse Grillo qui alla fine. Anche se indubbiamente c'e` da avere paura, specialmente con gli allocchi italiani, pero` in fondo non c'e` tanto nazionalismo nell'aria oggigiorno, mi sembra ke rimanga preponderante il disgusto e la disillusione seppure il germe fascista non e` del tutto debellato.
     
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  6. maria rossi
     
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    infatti anche a me questa notizia smuove sia ammirazione che diffidenza;

    è capitato più di una volta che fasi storiche di crisi producano un clima fervido di risposte creative, sovversive che in poco tempo cominciano a virare verso conservatorismo, autoritarismo e dittatura. il guaio è che se non si crea una massa critica di gente pensante, libera e un minimo ri-umanizzata, qualsiasi soluzione/condizione politica degenererà. di solito una classe media garantisce questo zoccolo duro di maggioranza o di egemonia culturale "democratica". da sempre tutte le conquiste civile e non si sono attuate quando era pronta e matura una classe media borghese. non è un caso che il governo berlusconi -a parte il distrarci con le ville, le escort e le barzellette- stia colpendo proprio questa parte della società: la classe media, istruita, pensante e storicamente critica e vestale del sistema democratico. in italia non è mai stata forte e grande come in altre nazioni (tanto che da noi una vera e propria rivoluzione borghese non c'è stata) ma almeno nel mondo della scuola, della magistratura e dell'amministrazione pubblica si era radicata creando anche una certa egemonia culturale. parte di società avanzata che spesso e volentieri solidarizza con le classi subalterne, crede nell'uguaglianza sociale e vigila sul rispetto delle regole del gioco democratico (con i suoi limiti, ovviamente!).
    e guarda caso i nemici di brunetta, di tremonti e compagnia bella sono prorio queste fette di società civile scuola. dipendenti pubblici e magistratura.
    e le stanno picconando in maniera brutale e spregiudicata.
    loro preferiscono i piccolo borghesi (culla del fascismo italiano), il mondo dell'imprenditoria medio-piccola, i vecchi poteri (clero, nobiltà, proprietari terrieri) le massonerie, la p2. sui picoolo borghesi montano la giustificazione sociale e ideologica al loro disegno. l'odio per chi sta sotto e un senso di rivalsa per chi sta sopra che solo frustrazione e alienazione generalizzate e accumulate negli anni possono far attecchire come sta avvenendo oggi giorno. basti guardare il popolo dell'amore che poltiglia di risentimento, rabbia e mistificazioni riesce a produrre per averne una prova. il guaio è che in tempo di crisi i piccolo borghesi sono quelli che si spaventano di più: con l'ossessione che li caratterizza di affrancarsi dalla prossimità che hanno con le basi più basse della scala sociale sono i primi a rispondere all'adunata del mors tua vita mea. loro si che rischiano tutti i goirni il ritorno al niente, all'insignificanza sociale. andassero a morire i poveracci e i privilegiati (intesi non tanto come i ricchi-quelli li ammirano e li imitano, ci si identificano) ma quelli appena sopra a loro. queli che hanno lavori pagati meglio o meglio tutelati, maggiormente riconosciuti a livello di status sociale, magari una seconda casa di proprietà e soprattutto un certo livello culturale. questi sono da bruciare come i rom, gli immigrati e tutti i disoccupati. e così non è il sistema generale ad essere fallato e da cambiare ma solo parti di esso da cancellare. oltre che ingiusta è una visione sbagliata e demagogica, con la quale però, il capitlismo riesce sempre a salvare se stesso.
    E' un peccato perchè che le democrazie moderne sia uno specchietto per le allodole, una copertura dietro la quale operano e decidono i capitali e il mondo economico-finanziario (oggi incide più sulle nstra vite un cda di azienda che un ministro!) è vero e questo dovrebbe far indignare tutti noi governati.
     
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  7. Allonsanfan
     
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    A me questa notizia smuove solo diffidenza...le forze antisistema, antipolitiche sono sempre state negative e portatrici di disgrazie. Storicamente non ne è mai venuto nulla di buono, hanno sempre rafforzato le forze reazionarie e autoritarie. Tante belle parole, ma che hanno un terribile effetto boomerang,
    Alla fine, berlusconi e la lega hanno avuto successo dopo tangentopoli, quando la gente prendeva i politici a sassate. Oppure in piemonte, dove la presenza dei grillini ecologisti ha spianato la strada alla lega e quindi alle centrali nucleari. Bella furbata!
     
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  8. star***
     
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    Io sono del parere che esiste una porzione di persone, anche se minori che potrebbe fare qualche cosa di buono, ma secondo me ci perdiamo nella frammentazione che operiamo noi stessi.
     
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  9. josephinebaker
     
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    Sono d'accordo con Allonsanfan, c'è un che di "leghista" in tutto questo... mi è venuto in mente Borghezio con la cresta punk :D
     
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  10. josephinebaker
     
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    P.s. Chiedo invece spiegazione a Maria, su delle cose che ha scritto:

    "Da sempre tutte le conquiste civili e non si sono attuate quando era pronta e matura una classe media borghese"
    "In italia non è mai stata forte e grande come in altre nazioni (tanto che da noi una vera e propria rivoluzione borghese non c'è stata)"

    Ma la rivoluzione francese e la rivoluzione d'ottobre non sono forse avvenute quando la classe egemone era tutt'altro che borghese?... poi scrivi:

    "il guaio è che in tempo di crisi i piccolo borghesi sono quelli che si spaventano di più: con l'ossessione che li caratterizza di affrancarsi dalla prossimità che hanno con le basi più basse della scala sociale sono i primi a rispondere all'adunata del mors tua vita mea."

    Non capisco, la media borghesia va bene e la piccola borghesia no?

    Ciao!
     
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  11. maria rossi
     
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    la rivoluzione francese è stata una rivoluzione borghese, la rivoluzione del famoso terzo stato (cioè la nuova classe sociale delle nuove porfessioni così dette liberali; commercianti, notai, avvocati, imprenditori, insegnanti, precettori ecc.ecc.) oltre a quello della nobiltà e del clero. ed è avvenuta proprio perchè un nuovo soggetto soc,iale oramai forte e consolidato nel potere economico (la prima rivoluzione industriale inizia tra la fine del '600 e il 700 con il settore tessile) e culturale (vedi l'illuminismo), chiedeva e pretendeva di essere rappresentato politicamente e di poter accedere anche alle cariche di governo e così via.
    non a caso la rivoluzione francese ha comportato la fine della monarchia e l'instaurazione di una repubblica...una repubblica che comprendeva la parità fra sessi, il diritto al divorzio, l'impossibilità di perseguitare qualcuno per la sua fede religiosa o politica; che prevedeva istruzione e assistenza sociale ecc.ecc. l'esperienza, purtroppo è durata poco e ben presto è degenerata ma tant'è che i promotori di questa grande conquista (sotto molti punti di vista) sono stati proprio i borghesi.
    che poi sia stato tradito il disegno di una società più giusta per tutti e non solo per i nuovi borghesi in ascesa sociale, questa è un'altra storia. che ben presto la borghesia, ottenuto il potere, abbia smesso di difendere e promuovere l'emancipazione anche delle classi subalterne con le quali aveva coalizzato durante la rivoluzione questo è indubitabile.

    la rivoluzione di ottobre, anche qui non dico nulla di nuovo, non è stata una rivoluzione borghese e infatti non ha dato vita ad una repubblica ma ad un sistema autoritario. il disegno, l'idea era un'altra ma purtroppo essendo a quei tempi l'unoine sovietica un paese con monarchia ad economia feudale, il potere era in mano alla nobiltà e al clero (entrambi propietari terrieri latifondisti) e il popolo per lo più contadino e in piccolissima parte di borghesia minuta. Per questo si dice anche che sia nata una dittatura, un sistema totalitario in urss, perchè non c'era classe media matura numerosa e pronta.


    non so a cosa vada bene la media borghesia o la piccola...penso che come tutto ciò che è umano contengano in se del bene e del male, pregi e difetti.
    la mia non voleva essere una classifica ma una semplice e semplificata analisi storica affatto originale, ripresa da testi e autori più autorevoli di me, sicuramente.

    che la piccola borghesia sia stata la culla del nazional socialismo tedesto e del fascismo italiano, anche, non è una mia invenzione dovuta a simpatie personali, tutt'altro.

    ogni classe sociale ha i suoi codici normativi, i suoi riferimenti e modelli, che possono essere salvifichi o deleteri nella vita di ciascuno di noi.
    tutto sta a sapere che ogni classe sociale è portatrice -più o meno consapevolmente- di valori e modelli che promuove, tramanda e conserva come naturali e ai quali ci atteniamo senza nemmeno rendercene conto. riconoscerli, studiarli e magari criticarli (quando e se necessario) è compito di ogni persona che voglia vivere con un minimo di consapevolezza critica in più.
     
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  12. josephinebaker
     
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    Le avanguardie artistiche stesse erano di estrazione borghese nella Russia prima dell'Ottobre rosso, ma quello che si identificava come nemico era il potere monarchico, il clero ecc... Adesso invece viviamo in un epoca in cui la borghesia è diventata la classe egemone, abbiamo semplicemente cambiato padrone e avuto la fortuna di nascere in uno degli 8 paesi più industrializzati del mondo e non dobbiamo nemmeno pagare il dazio di avere sotto gli occhi quelli che hanno pagato il prezzo del nostro poter discutere e fare riforme per i diritti "civili" nel nostro paese.
     
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  13. alehouse
     
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    posso soltanto dire: "poveri islandesi"-
     
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  14. trux
     
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    Faccio presente che l'Islanda è l'unica nazione al mondo a non aver un esercito (escludendo alcuni microstati ovviamente).
     
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  15. Franz86
     
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    Peccato non si trovino aggiornamenti sulla situazione ...
    http://it.wikipedia.org/wiki/J%C3%B3n_Gnarr
    http://it.wikipedia.org/wiki/Besti_flokkurinn
     
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17 replies since 30/6/2010, 14:46   363 views
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