Se fosse come me...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Koenig4
     
    .

    User deleted


    Da Internet ( fonte ) :

    Premetto di avere 37 anni un marito che adoro un bimbo di 2 anni ed un altro in arrivo a Gennaio...entrambi sani nonostante io e mio marito siamo portatori di una malattia genetica...direte molto fortunata che vuole di più??? Da sempre purtroppo combatto contro me stessa e contro il mio carattere e mio marito mi ha molto aiutato in questo. Ho sofferto di bulimia per molti anni e ne sono uscita da poco...nonostante mi sia affermata anche con il lavoro però continuo a sottovalutarmi e ora purtroppo mi ritrovo a farlo anche con mio figlio. Lui è sano e intelligente, ma non parla se non 5/6 parole, non va ancora in bici e non calcia la palla.(solo con le mani)..in compenso fa già puzzle e costruzioni da tempo...PERO' io guardo sempre il peggio, ossia i maledetti confronti con gli altri, il fatto che lui sia dolce ma molto timido e introverso e attaccato a noi, che non gliene freghi nulla dei suoi coetanei...penso di vedere in lui le mie debolezze e non vorrei che crescesse come me. Come mi devo comportare per evitare che questo accada? Scusate lo sfogo e forse la futilità dell'argomento...

    ------

    Cara Sdon, le tue parole, più o meno uguali, le ho dette non più di un paio di settimane fa ad un'amica..
    Capisco benissimo i tuoi sentimenti perchè sono anche i miei...
    Anche io, quando guardo il mio bimbo grande, penso che sia troppo somigliante a me, mentre avrei preferito avesse avuto un carattere differente. Non certo per "sfoggiare" in giro il bimbo allegro, estroverso ed eccellente negli sport, ma per evitargli le sofferenze che ho passato io. Ho un carattere introverso, sono spesso "musona", non sono mai stata l'anima della comitiva, anzi...per il mio carattere, il mio esssere troppo timida e sensibile, da ragazzina ho passato anni bruttissimi, con prese in giro praticamente all'ordine del giorno e un amico manco a pagarlo...
    Non sono stati anni facili, e questo vorrei evitare a lui. La sua timidezza, la sua sensibilità mi preoccupano. E mi preoccupano perchè non vorrei mai dovesse passare quello che ho passato io.
    A volte cerco di spronarlo, per esempio negli sport, dei quali in generale non è molto amante, ma alla fin fine c'è ben poco che io possa fare, perchè il suo carattere è quello, non potrò certo cambiarlo. L'unica cosa che potrò fare è armarmi di tanta sensibilità e pazienza per aiutarlo ad affrontare le difficoltà che incontrerà. E un pò mi spaventa pure questo, perchè riuscire a trovare le parole giuste per consolare il tuo bimbo che soffre perchè magari è stato estromesso da un gioco con i compagni, o perchè è stato preso in giro, non è facile e spero di esserne all'altezza.
    Ora, nei momenti in cui cerco di razionalizzare tutto questo, penso che comunque sia, il mio percorso, con i suoi momenti no, i pianti, le delusioni e tutto il resto, hanno fatto si che io diventassi quella che sono. E tutto sommato non credo di essere una pessima persona. Continuo a non essere l'anima della comitiva, i miei amici si contano sulle dita di una mano, ma sono buoni e fidati. Ho un lavoro che mi piace e nel quale sono apprezzata. Una bella famiglia solida e unita. E allora mi dico che tutto sommato, anche se dovesse soffrire, il mio compito sarà proprio quello di aiutarlo a superare i momenti no, in modo che possa crescere, rafforzarsi, trovare la sua strada e il suo equilibrio ed essere felice.
    Anzi, il fatto di esserci passate prima, di comprendere quello che sta passando, ci aiuterà a trovare le parole giuste ed aiutarlo (almeno spero).
    Ovviamente più facile a dirsi che a farsi, ma facendo pratica piano piano chissà che non ci si possa riuscire...
     
    Top
    .
0 replies since 26/10/2010, 13:51   51 views
  Share  
.
Top