"Comprendere che il mondo è un prodotto storico"

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    Maria, io vorrei chiederti questa cosa:
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    Solo un certo grado di tolleranza, fondata sulla comprensione che il mondo è un prodotto storico, consente all'introverso, se non di accettarlo, di vivere in esso senza farsi il sangue cattivo.

    Sono parole di Luigi Anepeta. Alcuni miei post di questo (*) thread si rifanno proprio ad approfondire questa comprensione del mondo come prodotto storico, tant'è che ora non faccio nessuna fatica a contestare opinioni maschiliste incoerenti o senza fondamento, cioè mi accorgo al volo quando c'è un'incoerenza anche se non mi riguarda personalmente in quanto non sono donna. Il brano si riferisce a questi argomenti o il significato è totalmente diverso?

    CITAZIONE (Koenig4 @ 8/11/2010, 20:25) 
    Ha parlato uno che ha frequentato un forum relativamente tranquillo per più di 2 anni prima dell'arrivo di LordDrachen e di Warlordmaniac e della loro filosofia della "sana aggressività". Questo fatto e' incontrovertibile.

    Secondo me tu sei più aggressivo di me; io non credo di esserlo.

    (*) Mi riferivo, al momento della scrittura, al thread aperto da Freelove.
     
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  2. Koenig4
     
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    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 8/11/2010, 21:24) 
    CITAZIONE (Koenig4 @ 8/11/2010, 20:25) 
    Ha parlato uno che ha frequentato un forum relativamente tranquillo per più di 2 anni prima dell'arrivo di LordDrachen e di Warlordmaniac e della loro filosofia della "sana aggressività". Questo fatto e' incontrovertibile.

    Secondo me tu sei più aggressivo di me; io non credo di esserlo.

    Autore Messaggio Privato
    Warlordmaniac
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    CITAZIONE
    Sono contento che le utenti si offendano quando espongo ragionamenti

    x Warlordmanic : sono parole tue? le riconosci? Io la posta privata non la posso portare pubblicamente sul forum. Il testo integrale della tua risposta al mio messaggio privato è pubblicata nella sezione del forum "Sala riunioni" accessibile solo ai moderatori e agli amministratori.

    Se vai a controllare, l'utente attraversare si è cancellata dal forum e probabilmente, dico probabilmente perchè non lo sò, farà una pessima pubblicità della LIDI visto che in questo forum è stata condotta all'irritazione senza che qualcuno l'abbia aiutata.

    Ora siccome anche la mia pazienza ha un limite e quì si è andati al di là di ogni limite ti prego di non riferirti mai più a me pubblicamente perchè come si dice dalle mie parti non si deve confondere l'oro con il piombo.
    Io ignorerò che esisti perchè di certo io perdo la dignità di me stesso se perdo ancora il mio tempo pubblicamente con uno psicopatico come te ( detto in senso medico ).

    Dai a queste mie parole il tono del demonio.
     
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    Ti faccio un esempio.
    Di solito, uno che dice che "le donne sono tutte troie", secondo te, vuole che la donna che ascolta gli dia ragione o vuole essere confutato in maniera convincente?
    Prova a rispondere.

    Chiudi Off topic.
     
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  4. LordDrachen
     
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    io volevo sapere se si può avere l'mp3 del tono del demonio.
    dev'essere una figata.
     
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  5. Koenig4
     
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    Benissimo visto che vi sentite "scaltri" vi farò vedere se la questione non la porto avanti fino alle estreme conseguenze. Passo e chiudo.
     
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  6. tandream
     
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    Credo di non essere a conoscenza dei fatti, mi astengo :ph34r:
     
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    CITAZIONE (tandream @ 9/11/2010, 17:50) 
    Credo di non essere a conoscenza dei fatti, mi astengo :ph34r:

    La vera apertura thread è il messaggio precedente al secondo quote. Il secondo quote e la mia risposta al secondo quote fanno parte di un altro messaggio che si è agganciato a quello precedente, prima che spostassi quel post unito da un altro thread a questo. Per correttezza ho lasciato il post intero così com'era, però il titolo si riferisce alla prima parte, che è quella più importante.

    Faccio questa domanda perché le mie riflessioni sul processo storico che ha portato ad alcuni comportamenti attuali non è stato apprezzato.

    Ah, mi sono riferito a Maria, però se uno vuole intervenire mi farebbe un favore.
     
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  8. maria rossi
     
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    comprendere che il modno è un prodotto storico e che anche l'uomo lo è...mi cito da sola riportando un post in cui ho iserito questa frase di Gramsci:


    "Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare (o meno) nuovi modi di pensare." (Antonio Gramsci)
     
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  9. tandream
     
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    In poche parole noi siamo "animali culturali" a differenza degli altri non agiamo per istinto ma per la cultura che ci è stata imposta.
    Correggetemi se sbaglio.
     
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  10. LordDrachen
     
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    CITAZIONE (tandream @ 10/11/2010, 13:40) 
    In poche parole noi siamo "animali culturali" a differenza degli altri non agiamo per istinto ma per la cultura che ci è stata imposta.
    Correggetemi se sbaglio.

    credo che entrambi i fattori intervengano. istinto e cultura. alcuni istinti sono difficilmente filtrabili dalla cultura.
     
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  11. tandream
     
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    CITAZIONE (LordDrachen @ 10/11/2010, 13:42) 
    CITAZIONE (tandream @ 10/11/2010, 13:40) 
    In poche parole noi siamo "animali culturali" a differenza degli altri non agiamo per istinto ma per la cultura che ci è stata imposta.
    Correggetemi se sbaglio.

    credo che entrambi i fattori intervengano. istinto e cultura. alcuni istinti sono difficilmente filtrabili dalla cultura.

    L'istinto di andare a fare la pipì è comunque filtrato dalle fogne :lol:

    E' questa dicotomia che sta dilaniando l'uomo: tra l'istinto puro e semplice e l'idea di dover reagire attraverso il filtro dell'istinto della cultura. Quando viene meno il secondo, succedono tutte quelle cose poco carine che sentiamo in TV tutti i giorni :ph34r:
    Fondamentalmente siamo animali ammaestrati culturalmente, ma si direbbe che molti vogliano uscire dalle proprie gabbie... soprattutto ultimamente.
    Andiamo tutti a far di nuovo l'amore sui prati :lol: (roba che si faceva nei lontanissimi tempi matriarcali <_< )
     
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  12. LordDrachen
     
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    CITAZIONE (tandream @ 11/11/2010, 08:57) 
    L'istinto di andare a fare la pipì è comunque filtrato dalle fogne :lol:

    E' questa dicotomia che sta dilaniando l'uomo: tra l'istinto puro e semplice e l'idea di dover reagire attraverso il filtro dell'istinto della cultura. Quando viene meno il secondo, succedono tutte quelle cose poco carine che sentiamo in TV tutti i giorni :ph34r:
    Fondamentalmente siamo animali ammaestrati culturalmente, ma si direbbe che molti vogliano uscire dalle proprie gabbie... soprattutto ultimamente.
    Andiamo tutti a far di nuovo l'amore sui prati :lol: (roba che si faceva nei lontanissimi tempi matriarcali <_< )

    non sono d'accordo sui termini che hai utilizzato.
    l'istinto puro non è negativo. è la repressione degli istinti a far esplodere quelle cose "poco carine" di cui parli.
    il problema è che il moralismo piccolo-borghese (non più di stampo religioso) di cui accenna Anepeta nell'articolo .doc è estremamente funzionale alla società dei consumi.
    per cui (ad esempio) rendendo tabù il sesso (o meglio: creando sessofobia), ma bombardandoci di messaggi sessuati, siamo indotti ad una serie di acquisti, perversioni, stili di vita, ecc.
    questo moralismo reprime sicuramente certi tratti e certe pulsioni: in primis l'aggressività naturale.
    "non alzare la voce" "stai seduto composto" "non fare giochi pericolosi" ecc.
    la reazione è che per tutta risposta uno poi diventa incapace di gestire l'aggressività e diventa oppositivo,
    destabilizzante, o anche violento.
    oppure diventa un moralista, che proietta sul prossimo quello che non accetta di se stesso.
    quando si critica la manifestazione aggressiva, lo si fa perché non si è abituati e non si è abituati
    a gestirla. capita a tantissime persone. a vari livelli.
    ad esempio io detesto "litigare" su un piano prettamente emotivo, proprio perché ho difficoltà a gestire il litigio.
    (questo deriva anche dai genitori)
    è interessante però notare che i più critici verso l'aggressività poi esplodano tutto in una volta in maniera scomposta e irrazionale.

    concludendo: l'uomo non può scindersi da un certo grado culturale, da una scala di valori che viene dal suo gruppo. deve mantenersi in equilibrio tra il suo bisogno di individuazione e il suo bisogno d'appartenenza.
    il problema è quando la società è aculturale (falsa libertà totale) ed allo stesso tempo implicitamente soffocante e repressiva.
    (questo anche per tornare alla mia critica del modello svedese)


     
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  13. tandream
     
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    CITAZIONE (LordDrachen @ 11/11/2010, 09:34) 
    CITAZIONE (tandream @ 11/11/2010, 08:57) 
    L'istinto di andare a fare la pipì è comunque filtrato dalle fogne :lol:

    E' questa dicotomia che sta dilaniando l'uomo: tra l'istinto puro e semplice e l'idea di dover reagire attraverso il filtro dell'istinto della cultura. Quando viene meno il secondo, succedono tutte quelle cose poco carine che sentiamo in TV tutti i giorni :ph34r:
    Fondamentalmente siamo animali ammaestrati culturalmente, ma si direbbe che molti vogliano uscire dalle proprie gabbie... soprattutto ultimamente.
    Andiamo tutti a far di nuovo l'amore sui prati :lol: (roba che si faceva nei lontanissimi tempi matriarcali <_< )

    non sono d'accordo sui termini che hai utilizzato.
    l'istinto puro non è negativo. è la repressione degli istinti a far esplodere quelle cose "poco carine" di cui parli.
    il problema è che il moralismo piccolo-borghese (non più di stampo religioso) di cui accenna Anepeta nell'articolo .doc è estremamente funzionale alla società dei consumi.
    per cui (ad esempio) rendendo tabù il sesso (o meglio: creando sessofobia), ma bombardandoci di messaggi sessuati, siamo indotti ad una serie di acquisti, perversioni, stili di vita, ecc.
    questo moralismo reprime sicuramente certi tratti e certe pulsioni: in primis l'aggressività naturale.
    "non alzare la voce" "stai seduto composto" "non fare giochi pericolosi" ecc.
    la reazione è che per tutta risposta uno poi diventa incapace di gestire l'aggressività e diventa oppositivo,
    destabilizzante, o anche violento.
    oppure diventa un moralista, che proietta sul prossimo quello che non accetta di se stesso.
    quando si critica la manifestazione aggressiva, lo si fa perché non si è abituati e non si è abituati
    a gestirla. capita a tantissime persone. a vari livelli.
    ad esempio io detesto "litigare" su un piano prettamente emotivo, proprio perché ho difficoltà a gestire il litigio.
    (questo deriva anche dai genitori)
    è interessante però notare che i più critici verso l'aggressività poi esplodano tutto in una volta in maniera scomposta e irrazionale.

    concludendo: l'uomo non può scindersi da un certo grado culturale, da una scala di valori che viene dal suo gruppo. deve mantenersi in equilibrio tra il suo bisogno di individuazione e il suo bisogno d'appartenenza.
    il problema è quando la società è aculturale (falsa libertà totale) ed allo stesso tempo implicitamente soffocante e repressiva.
    (questo anche per tornare alla mia critica del modello svedese)

    Ho scritto in questa maniera per sintetizzare. L'istinto puro non è mai del tutto negativo, concorrono sempre le ultime due righe che hai scritto e di quelle due righe bisogna anche ammettere che forse quasi tutta la società in cui viviamo adesso va via via divenendo sempre più "a-culturale" e questo è un grandissimo pericolo perché appunto l'uomo non trovando più i suoi punti di "riferimento" si inselvatichisce. Ditemi se sbaglio.
    Condivido tutto quello che hai scritto. Spesso non si sa gestire il litigio perché il proprio padre non è stato un "modello culturale" che abbia saputo insegnare al figlio a reagire, così come lo stesso può avvenire col non riuscire a manifestare la propria aggressività o a reprimerla (perché ne era incapace lo stesso padre) la quale si accumula dentro fino ad arrivare ad un tale punto che in qualche modo dovrà pur scoppiare.
    I genitori sono più importanti di quanto stanno cercando di farci credere ultimamente e cioè che non siano poi così importanti nella formazione dei bambini, altro problema grave infatti è la disgregazione delle famiglie la quale non fa altro che favorire appunto una società a-culturale, oppure una società che inizia a tendere ad altri modelli e/o ad altre forme di cultura.
    Anche l'Italia è soffocante e repressiva a diversi livelli. Credo che la parola d'ordine sia: adattamento.
     
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  14. LordDrachen
     
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    quando intendo a-culturale io non intendo che l'uomo si inselvatichisce ma che più facilmente cade nell'autoindulgenza estrema, nel consumismo, e nella compulsività consumista.
    per "selvatichezza" intendo una dimensione naturale, mentre questa mi sembra alienata: l'esatto opposto.
    è l'uomo-macchina.
    solo per precisare, sono d'accordo sul resto, soprattutto il discorso sul "padre"
    che come sai è una questione che mi preme particolarmente.

    domanda:
    come concili (o concilieresti) il disgregamento della famiglia con la difesa dei diritti individuali propri del nostro sistema politico democratico?


     
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  15. tandream
     
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    Non li concilio, anche perché i diritti individuali vanno in direzione totalmente opposta a quelli considerati dal nostro così detto "sistema politico".
    Non ho abbastanza dati a sufficienza BIP BIP :D
     
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16 replies since 8/11/2010, 21:24   401 views
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