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LüígîLêë.
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Per quanto ho letto e per come la penso, la maggior parte di noi odia il mondo in generale.. In ambito di istituzioni, persone, genitori o qualsiasi altra cosa.. In un saggio ho letto che bisogna lasciarsi andare e continuare a criticare i sistemi sbagliati del mondo, anche per continuare a stimolare il nostro cervello a vita.. Ora mi chiedo, ma può essere positivo questo scopo? Noi non pensiamo già abbastanza, se non troppo!?! Che effetti positivi può dare questa cosa? Avere qualcosa di cui parlare e lamentarci? E poi? Non dovremmo piuttosto cercare il lato positivo delle cose visto che il lato negativo, almeno per quanto mi riguarda, mi viene immediatamente spontaneo da pensare, quasi mi venisse incontro anche se non lo voglio.. Persino quando parlo mi viene il dubbio che quella persona mi stia parlando perchè magari poi deve chiedermi qualcosa (è un esempio).. Quindi l'ardua impresa dovrebbe essere quella di riuscire a vedere anche il lato positivo delle cose e accettarne i difetti in quanto anche io non sono perfetto..?
Illuminatemi e se volete consigliatemi, accetto qualsiasi consiglio per l'automiglioramento.. Considerando che sono un oppositivo..
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imperia69.
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Se una realtà non piace, non piace. Non credo che il punto sia cercare di vederne il lato positivo; sicuramente guardare le cose da altri punti di vista non può che far bene, aumentare la capacità di comprensione etc etc. Ma poi se non la sentiamo nostra, dobbiamo prenderne atto.
I rischi che si corrono sono due, principalmente: finire per dubitare di se stessi da un lato ("ma allora, se a tutti sta bene questa realtà sono io che non so adattarmi/non la so capire") o impelagarsi in una critica accanita che alla fine diventa sterile. Si finisce per essere troppo presi a criticare gli altri e non si sviluppa il proprio progetto autonomo.
Quello che invece conta è riconoscersi il diritto di sviluppare questo progetto personale, senza conformarsi ma neanche attestarsi sul piano della critica e basta.. -
tandream.
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"Il mondo non è bello, ma quel poco che ho attorno a me, lo voglio rendere comunque bello". . -
LüígîLêë.
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Se una realtà non piace, non piace. Non credo che il punto sia cercare di vederne il lato positivo; sicuramente guardare le cose da altri punti di vista non può che far bene, aumentare la capacità di comprensione etc etc. Ma poi se non la sentiamo nostra, dobbiamo prenderne atto.
I rischi che si corrono sono due, principalmente: finire per dubitare di se stessi da un lato ("ma allora, se a tutti sta bene questa realtà sono io che non so adattarmi/non la so capire") o impelagarsi in una critica accanita che alla fine diventa sterile. Si finisce per essere troppo presi a criticare gli altri e non si sviluppa il proprio progetto autonomo.
Quello che invece conta è riconoscersi il diritto di sviluppare questo progetto personale, senza conformarsi ma neanche attestarsi sul piano della critica e basta.
Quello che volevo capire meglio è appunto questo.. Forse non e che gli altri vedano il mondo bellissimo, a menocchè siano cechi.. Quindi io penso che semplicemente abbiano imparato a lamentarsi solo quando la cosa diventa realmente pesante, perchè in fondo anche se è vero che istituzioni pubbliche e quasi tutto il resto è organizzato e gestito in malomodo per il benessere dell'umanità, è vero anche che lamentandoci e addirittura evolvendo questo stato di critica (che già abbiamo per genetica, o almeno cosi si dice) non facciamo altro che assumere una personalita sempre giu di morale, pronta a lamentarsi per qualsiasi bazecola (in quanto esperto, viene automatico).. Quindi la cosa migliore da fare per quanto mi riguarda è cercare di apprezzare o al max accettare il mondo cosi com'è, provare a migliorarlo se possibile e se proprio non si può nemmeno accettare, ma addirittura può recare fastidio, solo in quel caso, lamentarsi... -
imperia69.
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Considera però che spesso abbiamo obiettivi/visioni diverse.
Per farti un esempio, l'impiegato tipo della mia azienda si lamenta. Ma la sua insoddisfazione spesso e volentieri riguarda la retribuzione o il fatto di non aver ricevuto la promozione desiderata, tutte cose molto pratiche (anche importanti, per carità), ma difficilmente mette in discussione il tipo e la qualità del lavoro, il "sistema".
Io al contrario soffro più perché svolgo un'attività da burocrate che non ha nulla a che fare con me o perché sono consapevole di far parte di un sistema malato, per esempio.
Cioè ci lamentiamo tutti, ma su cose diverse.
Rimettermi a studiare è per me un tentativo di trovare altrove "pane per i miei denti" perché finché cerco di trovarlo in quel mondo è molto difficile che lo abbia.. -
elisabet.
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bello Imperia, auguri perché la strada che percorri ti porti a trovare quello che cerchi. . -
imperia69.
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Grazie elisabet! . -
LüígîLêë.
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Forse dovrei diminuire il mio range buono-cattivo che ipotizzo in questo mondo, accontentarmi della crudeltà della gente, ma senza esagerare.. E smettere di aspettarmi di conoscere un giorno un amico o ragazza splendidi.. Comunque, forse l'unica cosa buona che posso fare è studiare cio che mi piace e cercare di metterlo in pratica se possibile un giorno? Beh, l'idea non mi dispiacerebbe.. E forse mi aiuterebbe anche a recuperare un po di autostima.. Ammetto che quando avevo fatto un bel sito mi sentivo davvero orgoglioso di me stesso.. Forse dovrei studiare programmazione.. O magari qualcosa sulle moto e motori.. . -
Save The World.
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ci si sente realizzati a partecipare a associazioni che aiutano il mondo e parlare dei problemi, tutti dovremmo contribuire . -
LüígîLêë.
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Per quanto ho letto e per come la penso, la maggior parte di noi odia il mondo in generale.. In ambito di istituzioni, persone, genitori o qualsiasi altra cosa.. In un saggio ho letto che bisogna lasciarsi andare e continuare a criticare i sistemi sbagliati del mondo, anche per continuare a stimolare il nostro cervello a vita.. Ora mi chiedo, ma può essere positivo questo scopo? Noi non pensiamo già abbastanza, se non troppo!?! Che effetti positivi può dare questa cosa? Avere qualcosa di cui parlare e lamentarci?
Non ha senso criticare il naturale modo di evolvere. Ha più senso comprenderlo e accettarlo, perlomeno nella visione globale, in un contesto ampio. In quella personale invece hai certamente tutto il diritto di incazzarti e cercare di migliorare i vari problemi che incontri.
Se il governo fa schifo, rassegnati.
Se ti rigano l'auto, incazzati.
Concordo in pieno..
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*Furiousangel*.
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In questo momento sto provando un forte odio verso tutto e tutti coloro che non sanno cosa voglia dire vivere la mia vita, inoltre sono pure depresso, ma cerco di nasconderlo almeno ai miei famigliari..
Ad oggi 19/07/11 non ho niente per cui valga la pena combattere, sto vivendo una situazione penosa e la società quella a cui dovrei rendere servizio non mi è d'aiuto, sono invisibile e lasciato solo a me stesso, tutti vanno per la loro strada, da soli e spinti dal puro egoismo.
So che la depressione rende apatici ma è stranissimo pensare che potrei dire addio a tutto in un secondo e non provare alcun rimorso.
In questa condizione vedi il mondo com'è in tutta la sua fragilità, vedi la fragilità dell'uomo e ti rendi conto che nulla resisterà al tempo, tutto perirà.
Per fortuna essendoci gia passato diverse volte so che devo solo aspettare, poi me ne tornerò nella mia gabbia sopprimendo ogni mio illusorio desiderio.. -
houccisoilariadusieleièrisorta.
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mi dispiace che stai male 
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*Furiousangel*.
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tranquillo è una cosa passeggiera, ormai ci convivo da tempo 
ogni vita va vissuta per quello che è, non siamo eterni quindi di che preoccuparsi?. -
star***.
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Cito una frase di Anepeta: viviamo in una gabbia, ne dobbiamo prendere atto e renderla il più dorata possibile. La strada è lunga, ma avere dei compagni di viaggio con cui condividere aiuta. La LIDI secondo me è importante, ed anche se si fa fatica ad andare avanti con le attività, mi piace il rispetto che c'è, il rispetto anche del momento di indolenza e di claustrofobia che ci porta a non essere così rigidi con noi stessi. Ad avere la possibilità di allontanarci e tornare, nel rispetto della nostra indole e delle nostre sofferenze.
Creare un mondo migliore almeno intorno a noi è possibile. E' come un piccolo seme che non serve solo a noi, ma è un seme che rimarra per i futuro e che potrà avere dei frutti sui figli dei figli, se il mondo proseguirà.
Alle volte è dura, ma si deve mantenere la propria autenticità,senza invischiarsi in situazioni per noi troppo pericolose.
Un abbraccio. -
*Furiousangel*.
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io voglio provarci ma è dura e andando avanti mi sembra sempre peggio, quando credo di aver trovato la strada giusta e mi torna il buon umore scopro che quella strada è senza uscita e mi rendo conto che mi sono sbagliato un'altra volta... Il bello è che agli occhi degli altri sei uguale e quindi pensano che tu abbia lo stesso potere, la stessa forza che hanno loro e che ti basta provarci per riuscire, purtroppo non è così e non lo capiscono nemmeno se tenti di spiegarlo.. .
Forum LIDI (Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi) 
Vantaggi e svantaggi d’essere introverso
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