Rigurgito del mondo

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  1. Diogene W
     
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    Perché si fanno sempre discorsi di accettazione? Nessuno deve accettare. Non solo non è possibile, ma è anche terribilmente dannoso. Il mondo deve fare schifo, la gente deve essere superficiale ignorante insopportabile. E noi dobbiamo continuare a pensare che avevamo un problema e adesso l'abbiamo risolto. Non perché sia giusto. Ma perché abbiamo tutti bisogno di emozioni (meglio stimoli), a dispetto del fatto che la vita non abbia alcun senso. E dato che continueremo a illuderci di aver fatto un passo avanti o un passo indietro lungo qualsiasi strada siamo convinti di star percorrendo, dato che non smetteremo mai di scandire il nostro tempo con successi e sconfitte (la cui definizione neppure dipende da noi, ma da quello che ci dicono gli altri), alla fin fine perché tentare sempre di risolvere i contrasti che abbiamo col mondo? Tentare di accettare che il mondo faccia schifo, cercare di vedere continuamente il meglio delle cose, essere positivi, felici, viva il bicchiere mezzo pieno ecc ecc... Tanto da una parte o dall'altra il tuo dolore te lo devi prendere: ne hai bisogno. Accomodi qui, litighi là. Perché tutti sembrano dimenticarsi di questa divertentissima verità? :huh:
     
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  2. Franz86
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 1/4/2012, 16:05) 
    Perché si fanno sempre discorsi di accettazione? Nessuno deve accettare. Non solo non è possibile, ma è anche terribilmente dannoso. Il mondo deve fare schifo, la gente deve essere superficiale ignorante insopportabile. E noi dobbiamo continuare a pensare che avevamo un problema e adesso l'abbiamo risolto. Non perché sia giusto. Ma perché abbiamo tutti bisogno di emozioni (meglio stimoli), a dispetto del fatto che la vita non abbia alcun senso. E dato che continueremo a illuderci di aver fatto un passo avanti o un passo indietro lungo qualsiasi strada siamo convinti di star percorrendo, dato che non smetteremo mai di scandire il nostro tempo con successi e sconfitte (la cui definizione neppure dipende da noi, ma da quello che ci dicono gli altri), alla fin fine perché tentare sempre di risolvere i contrasti che abbiamo col mondo? Tentare di accettare che il mondo faccia schifo, cercare di vedere continuamente il meglio delle cose, essere positivi, felici, viva il bicchiere mezzo pieno ecc ecc... Tanto da una parte o dall'altra il tuo dolore te lo devi prendere: ne hai bisogno. Accomodi qui, litighi là. Perché tutti sembrano dimenticarsi di questa divertentissima verità? :huh:

    Perchè non tutti lo trovano divertente. Dopo un pò stanca.

    Adesso userò la tipica espressione che piace "tantissimo" a chi è nella fascia 16-20 (l' università dilata di qualche anno il periodo, in effetti): un giorno capirai :D :D :D

    CITAZIONE
    Il mondo deve fare schifo, la gente deve essere superficiale ignorante insopportabile

    Perdonami il luogo comune, ti darà fastidio e avrai perfettamente ragione, ma tu in questo dai sfogo ad un entusiasmo giovanile nei confronti della vita ancora piuttosto forte.
    Io non sono più schifato dal "mondo", mi ha abbastanza stancato invece, cerco di evitarlo il più possibile e vorrei un angolino dove trovarmi bene. La gente sì, "è superficiale ignorante insopportabile" ma visto che bene o male mi tocca viverci in mezzo, devo trovare il modo di rendermela sopportabile, almeno in minima parte. Devo, non ci riesco, e non è divertente per nulla, è un problemaccio, invece.

    Mi fa ancora schifo quando finisco proiettato direttamente dentro alcune situazioni, ma solitamente la mia reazione, che un tempo era di "attacco" ora è più di "fuga". Ti auguro di conservare per sempre il tuo entusiasmo, ma stai attenta a non considerarlo inesauribile: l' entusiasmo si ricarica se riesci a vivere in contesti nei quali, oltre a "dare" personalmente, ricevi anche indietro un feedback in "energia positiva". Se dai e basta, finisci per svuotarti. Può sembrare una banalità o un'assurdità, ma questa per me è la causa prima della depressione: non ci si rende conto di stare finendo le energie, finchè non ci si "pianta" del tutto. E allora tirarsene fuori diventa un'impresa.
     
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  3. Nicola.
     
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    CITAZIONE (LüígîLêë @ 1/12/2010, 23:16) 
    Per quanto ho letto e per come la penso, la maggior parte di noi odia il mondo in generale.. In ambito di istituzioni, persone, genitori o qualsiasi altra cosa.. In un saggio ho letto che bisogna lasciarsi andare e continuare a criticare i sistemi sbagliati del mondo, anche per continuare a stimolare il nostro cervello a vita.. Ora mi chiedo, ma può essere positivo questo scopo? Noi non pensiamo già abbastanza, se non troppo!?! Che effetti positivi può dare questa cosa? Avere qualcosa di cui parlare e lamentarci? E poi? Non dovremmo piuttosto cercare il lato positivo delle cose visto che il lato negativo, almeno per quanto mi riguarda, mi viene immediatamente spontaneo da pensare, quasi mi venisse incontro anche se non lo voglio.. Persino quando parlo mi viene il dubbio che quella persona mi stia parlando perchè magari poi deve chiedermi qualcosa (è un esempio).. Quindi l'ardua impresa dovrebbe essere quella di riuscire a vedere anche il lato positivo delle cose e accettarne i difetti in quanto anche io non sono perfetto..?

    Illuminatemi e se volete consigliatemi, accetto qualsiasi consiglio per l'automiglioramento.. Considerando che sono un oppositivo..

    secondo me è importante non accettare le cose come stanno ma metterle continuamente in discussione. però non dev'essere una critica distaccata, vivendo al sicuro in un posto domestico, ma un confronto a viso aperto finchè non riesci ad importi all'interno di certi sistemi. tutti noi subiamo dei sistemi, ma non tutti abbiamo il coraggio di tentare di cambiare la nostra situazione, e finiamo per accettarla passivamente. questa passività genera odio che quasi sempre rimane latente.

    io cerco di convivere con certe situazioni, cercando di piegarmi il meno possibile e cercando di prendere il buono laddove lo vedo, senza dimenticarmi del marcio. dico "cerco" perchè è comunque una continua prova
     
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  4. Franz86
     
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    CITAZIONE (Nicola. @ 21/5/2012, 20:51) 
    secondo me è importante non accettare le cose come stanno ma metterle continuamente in discussione. però non dev'essere una critica distaccata, vivendo al sicuro in un posto domestico, ma un confronto a viso aperto finchè non riesci ad importi all'interno di certi sistemi. tutti noi subiamo dei sistemi, ma non tutti abbiamo il coraggio di tentare di cambiare la nostra situazione, e finiamo per accettarla passivamente. questa passività genera odio che quasi sempre rimane latente.

    io cerco di convivere con certe situazioni, cercando di piegarmi il meno possibile e cercando di prendere il buono laddove lo vedo, senza dimenticarmi del marcio. dico "cerco" perchè è comunque una continua prova

    Prima di tutto il topic è un pò vecchiotto e lo stiamo riesumando... :D Ha comunque una sua perenne attualità, questo sì.

    Confronto a viso aperto finchè non si riesce ad IMPORSI all' interno di un sistema??? Dipende da quanto è grande il sistema il sistema che si contesta... io, ad esempio, critico il "sistema consumistico". Ma se mirassi ad impormi dovrei diventare un pazzo furioso alla Breivik :o: Il tuo è un discorso che vale solo per i piccoli ambiti. Ma se si allarga il contesto diventa insostenibile: al massimo, bisogna mirare a dare il "buon esempio", anche laddove risulti impopolare. Ma ad imporsi no, sarebbe folle ed ingiusto.

    Ci vuole realismo, senso della misura e consapevolezza. E distacco, altro che...
     
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  5. Nicola.
     
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    no hai ragione, ho usato il verbo sbagliato. non intendevo "impormi" ma "non snaturarmi". insomma ritagliarmi il mio spazio all'interno del sistema, dove nessun può invadermi
     
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  6. Franz86
     
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    Ah, ok. :yes.gif:
     
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  7. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    un giorno capirai :D :D :D

    Posso rifiutarmi di capire? :D
    CITAZIONE
    Perdonami il luogo comune, ti darà fastidio e avrai perfettamente ragione, ma tu in questo dai sfogo ad un entusiasmo giovanile nei confronti della vita ancora piuttosto forte.
    Io non sono più schifato dal "mondo", mi ha abbastanza stancato invece, cerco di evitarlo il più possibile e vorrei un angolino dove trovarmi bene. La gente sì, "è superficiale ignorante insopportabile" ma visto che bene o male mi tocca viverci in mezzo, devo trovare il modo di rendermela sopportabile, almeno in minima parte. Devo, non ci riesco, e non è divertente per nulla, è un problemaccio, invece.

    Mi fa ancora schifo quando finisco proiettato direttamente dentro alcune situazioni, ma solitamente la mia reazione, che un tempo era di "attacco" ora è più di "fuga". Ti auguro di conservare per sempre il tuo entusiasmo, ma stai attenta a non considerarlo inesauribile: l' entusiasmo si ricarica se riesci a vivere in contesti nei quali, oltre a "dare" personalmente, ricevi anche indietro un feedback in "energia positiva". Se dai e basta, finisci per svuotarti. Può sembrare una banalità o un'assurdità, ma questa per me è la causa prima della depressione: non ci si rende conto di stare finendo le energie, finchè non ci si "pianta" del tutto. E allora tirarsene fuori diventa un'impresa.

    Che il mio ragionamento sia portato dall'ingenuità della giovinezza, posso anche essere d'accordo. Ma poi, come sempre, si aggiunge la logica. E la logica si irrita al sentire gente che pensa di risolvere tutto con l'accettazione, la calma, la serenità, l'adattamento, ecc ecc. La serenità/ecc è innaturale per l'essere umano. No, non sto dicendo che non si debba cercare, figurarsi, se hai un problema tenterai sempre di risolverlo.

    Però vedo persone che si adattano a vivere cercando l'equilibrio e non ottenendolo. Io se voglio risolvere un problema, lo risolvo: non accetto di convivere con un problema che mi sembrava di aver accantonato. Voglio l'equilibrio?, lo ottengo. Questo mi ha provocato una sorta di dissociazione fra i miei bisogni umani e il sacro potere della mia testa (che può tutto fregandosene di quello che sento o voglio). E allora sono stata obbligata a chiedermi: non è che forse non sia poi così tanto sano per un essere umano ottenere l'equilibrio? (ma i monaci buddisti però come fanno? :hmm.gif: ) Che cos'è la sofferenza/dolore/frustrazione/ecc ecc ? Non si basa forse la nostra vita su rigenerazioni di bisogni? Se è così: soddisfa un bisogno e ne salterà fuori un altro. Non perchè la vita sia triste ingiusta e il destino ostile, ma perché immagino che il nostro cervello morirebbe se non andasse incontro a degli attriti (teorie).

    Tutto qua :lol:


     
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  8. Ember
     
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    E'normale cercare l'equilibrio, ogni cosa va avanti per quello! Nel momento in cui manca l'equilibrio ci adoperiamo per cercarlo, ma chiaramente il mondo intorno a noi si muove e l'equilibrio ottenuto prima o poi si perde... avere "l'equilibrio" come meta finale non ha senso secondo me perchè sarebbe desiderare la stasi. Ma chi la vuole trovare?! Io voglio anche essere insoddisfatta a volte, voglio avere dei problemi da affrontare, voglio sentirmi viva per godermi al massimo i momenti di equilibrio!
     
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  9. Franz86
     
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    CITAZIONE
    Posso rifiutarmi di capire? :D

    Certamente. "Quando si è presa la decisione di chiudere le orecchie anche al migliore degli argomenti in contrario, si ha un segno del forte carattere. Dunque un'eventuale volontà di stupidità"

    Sto scherzando, non ti considero affatto stupida.
    Anzi, stanotte sono io quello in preda alla demenza, con citazioni nietzscheane e post che mi rispondono da soli (su un altro forum).

    CITAZIONE
    Che il mio ragionamento sia portato dall'ingenuità della giovinezza, posso anche essere d'accordo.

    No, no, non ti sto nemmeno dando dell' ingenua, forse ti manca solo qualche anno di esperienza... purtroppo sono errori e sofferenze e disillusioni che ci fanno crescere.

    CITAZIONE
    Ma poi, come sempre, si aggiunge la logica. E la logica si irrita al sentire gente che pensa di risolvere tutto con l'accettazione, la calma, la serenità, l'adattamento, ecc ecc. La serenità/ecc è innaturale per l'essere umano. No, non sto dicendo che non si debba cercare, figurarsi, se hai un problema tenterai sempre di risolverlo.

    Però vedo persone che si adattano a vivere cercando l'equilibrio e non ottenendolo. Io se voglio risolvere un problema, lo risolvo: non accetto di convivere con un problema che mi sembrava di aver accantonato. Voglio l'equilibrio?, lo ottengo. Questo mi ha provocato una sorta di dissociazione fra i miei bisogni umani e il sacro potere della mia testa (che può tutto fregandosene di quello che sento o voglio). E allora sono stata obbligata a chiedermi: non è che forse non sia poi così tanto sano per un essere umano ottenere l'equilibrio? (ma i monaci buddisti però come fanno? :hmm.gif: ) Che cos'è la sofferenza/dolore/frustrazione/ecc ecc ? Non si basa forse la nostra vita su rigenerazioni di bisogni? Se è così: soddisfa un bisogno e ne salterà fuori un altro. Non perchè la vita sia triste ingiusta e il destino ostile, ma perché immagino che il nostro cervello morirebbe se non andasse incontro a degli attriti (teorie).

    Tutto qua :lol:

    Aspetta. Ci sono vari tipi di bisogno.
    Ho il problema di avere fame. Mangio e ho risolto. Qualche ora dopo ho di nuovo fame, mangio di nuovo, etc. Certo, non c'è soluzione definitiva finchè non si diventa a nostra volta cibo per vermi. :lol:

    Ho i problema di sentirmi inadeguato perchè non ho la felpa alla moda. La compro. La moda cambia e mi sento di nuovo inadeguato. Ne compro un' altra... Qui però inizia un circolo vizioso di bisogni fittizi il cui soddisfacimento non solo è effimero, come nel caso del cibo, ma è indotto da un sistema esterno a noi.
    Posso continuare ad inseguire la moda buttando soldi, lavorando di più etc. oppure aprire gli occhi, decidere di fregarmene ed accontentarmi di vestiti comodi e pratici.

    CITAZIONE
    non è che forse non sia poi così tanto sano per un essere umano ottenere l'equilibrio?

    Infatti, nel primo caso di bisogno è demenziale cercare di trovare l' equilibrio perfettamente stabile. Ci si libera dal bisogno di mangiare morendo, punto e basta, è un bisogno biologico.
    Il problema è che l' uomo insegue per tutta la vita tutta una serie di bisogni che sono tutt'altro che biologici, ma indotti, frutto di condizionamenti esterni. Se ne potrebbe liberare "facilmente", ed essere già più sereno.
    Questo sarebbe un gran passo in avanti, non trovi?
    Certo, il problema più grosso è dato dal bisogno affettivo inappagato (e apparentemente anch'esso impossibile da appagare definitivamente) ed infatti la vera e completa serenità è, a mio avviso, sovrapponibile al concetto di auto-sufficienza del singolo individuo.

    Ma qui stiamo ampiamente andando OT.

    CITAZIONE
    Il mondo deve fare schifo, la gente deve essere superficiale ignorante insopportabile.

    E' questa l'affermazione che contesto. Il nostro cervello non "morirebbe" se vivessimo invece in un mondo dove la gente non fosse "superficiale ignorante insopportabile". Il problema invece è che viviamo in un sistema sociale esageratamente artificioso e al tempo stesso banale in cui i pochi che riflettono davvero non possono che trovarsi in un forte disagio: questa condizione pesantemente innaturale è andata unendosi al "normale" disagio esistenziale dell' essere umano, ostacolando ulteriormente nella ricerca della serenità interiore.

    Edited by Franz86 - 22/5/2012, 03:46
     
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  10. qualcosa91
     
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    Scusa, ma il cercare il lato positivo delle cose, come a volerlo contrapporre ad un lato negativo che è evidente e che ci pesa, non mi sembra una soluzione assoluta, sembra più un compromesso. Non credo che sia la strada giusta, ma quella più giusta: vivi nella società, quindi accetti il suo funzionamento e le sue dinamiche. E' vero che ogni cosa ha il suo lato positivo o negativo, ma di per se se una cosa non ci piace non ci piace e basta. Di solito giudichiamo bene o male in base a quello che è più "esterno", più evidente a noi, in base anche alle informazioni che ci giungono; un esempio è la politica: corrotta (un pò ovunque) ma necessaria per mantenere un certo ordine (a grandi linee è così). Potremmo anche ribellarci duramente, ma abbiamo bisogno di protezione, protezione dalla follia dell'uomo (animale molto pericoloso). Diciamo la verità: a nessuno piace la politica, le leggi, ma sono necessarie. Ok sto divagando.
    Il punto è che è un compromesso trovare il lato positivo delle cose che non ci piacciono. Un altro esempio lo faccio col semaforo: indispensabile in certi incroci, mi fa imbestialire doverlo aspettare. Eppure lo faccio perchè è la legge. Per cercare di calmarmi, cerco di capire che è utile, per la sicurezza di tutti. Posso anche cercare di rendere più piacevole l'attesa, pensando magari che può essere una buona scusa per cambiare la stazione della radio. Ma a che scopo? Dobbiamo rassegnarci e capire che per vivere in una società organizzata, dobbiamo convivere con certe limitazioni, altrimenti sarebbe il caos.
     
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  11. davidedavidedavide.
     
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25 replies since 1/12/2010, 22:16   598 views
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