Perché la LIDI non è attiva

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  1. pisanacollodi
     
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    Ieri ci siamo incontrati a casa mia. Eravamo il gruppetto di "romani" che da giugno del 2010 stanno provando a rimettere in piedi qualche attività della LIDI, su iniziativa di Renzo Marinoni. Il tema era quello di tirare un pò le fila rispetto ai gruppi operativi dal 2008 : essenzialmente, un gruppo per la scuola, (in origine: Caterina De Martiis, Elvira Rossi, Maria Rossi, Fiorenza Foà, Alessandra Bonessi, Gelsomina Sesta, Annamaria Vitullo, Pisana Collodi, Sergio Marconi, Cristiano Nocente, con vari abbandoni e rarefazioni di presenze e di fatto solo 3 interventi attivi per il 2009.10), un gruppo-laboratorio di teatro (Ilaria Dusi e Davide Proietti, con un piccolo e variabile numero di partecipanti), un gruppo di autoaiuto per adulti, con un sotto gruppo per le tematiche femminili(Renzo Marinoni e Angela Pardo) un gruppo di lettura (Tiziana Silvestri) ) ,un gruppo di riflessione sulla maternità (Alessia (non ricordo il suo cognome) e Maria Rossi).
    Tutte iniziative diverse, alcune più intense, con presenze attive e vivaci, altre più stentate. Di fatto, sopravvive (nel senso che lavoricchia) solo il gruppo scuola, che però non si incontra più, nè ha avuto l'occasione per riflettere e descrivere il lavoro svolto (Caterina, Elvira, Maria nella suola elementare, Pisana e Annamaria con Fiorenza, nella scuola superiore, Annamaria da sola alle medie). Insomma, le cose sono ferme (tolte le conferenze ed il forum) e ieri, a casa mia, abbiamo provato a riflettere sulla stasi. Sono uscite fuori diverse posizioni o proposte anche concrete (per es. cercare più rapporti con le istituzioni: municipi, ecc), che ognuno di noi, spero, proverà a riassumere. Io per parte mia scrivo qui qualche ipotesi sulla stasi, riguarda il modo di essere introverso, forse può interessare anche chi non ha partecipato ai gruppi.
    Il concetto di Introversione, così come l'ha formulato, sulla base dei suoi studi e della sua pratica, Luigi Anepeta, è un concetto affascinante, che può indurre molta identificazione ed entusiasmo, in particolare tra gli introversi. Chi di noi si è trovato a doverci lavorare o riflettere sopra, però, a mio avviso, proprio come introverso, si è trovato di fronte a due nodi importanti, che ritengo utile evidenziare.
    1) Gli introversi sono iper dotati rispetto al bisogno di appartenenza, tendono ad idealizzare i maestri, alla "replicazione" culturale, con molta applicazione ma a volte con la paura di innovare, soggettivizzare, ritradurre i concetti secondo la loro esperienza, i loro ambiti, le loro potenzialità specifiche: questo si può (sempre secondo me) tradurre nel dover diventare cloni o ripetitori di un'idea, o accademici: non senza pagare un prezzo, in termini, alla lunga, di noia, disimpegno, o incattivimento. Infatti...
    2)Gli introversi, di solito, hanno un certo potenziale di individuazione, che li deve, in qualche modo costringere a mettere l'impronta soggettiva, creativa, in ciò che fanno, sennò... non lo fanno, si fermano. Se il potenziale di individuazione è bloccato o negato (dalla stessa persona che ha paura di azzardare) il risultato è la persecuzione (tramite piccole cattiverie, attacchi o disconferme) di chi, comunque, qualche iniziativa l'ha azzardata . Oppure è il disimpegno, la fuga dal legame, il diventare periferici e annoiati.
    Coltivare il bisogno di individuazione non è immediato: si tratta di mettere ogni tanto il piede nel vuoto, di sapere che la strada si crea camminando. (non ricordo dove ho letto questa frase, mi piace). C'è anche un travaglio, nella soggettivizzazione, che può essere faticoso, caotico o (a me succede spesso) farti sentire stupida, o sbagliata, o semplicemente spersa. Però c'è il gusto dell'avventura, il lusso di potere sbagliare strada, lasciare la strada maestra e prendere i sentierini, che , alla lunga, paga.
    Ho 53 anni, un lungo impegno nel lavoro di cura, 13 anni di insegnamento, due figli. Spesso mi sono chiesta se ci fossere ingredienti particolari buoni per fare venire alla luce il bisogno di individuazione nelle persone (e in me stessa), pensando ai danni (in termini di invidia, dolore, perdita di senso) dei blocchi. Alla luce delle varie esperienze, mi sembra fondamentale avere, sia rispetto all'ambiente esterno che interno, un minimo di sostegno affettivo, uno sguardo che incoraggi e dia senso e una consistente dose di libertà, per tollerare il disordine della ricerca.
    La riunione di ieri sera (presenti: Pisana, Alessia, Gelsomina, Ilaria, Alessia, Fiorenza, Tiziana, Davide , Renzo, Annamaria), intanto, ha partorito un'idea che mi sembra buona: incontrarci più spesso, anche solo per stare insieme.
     
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  2. Koenig4
     
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    L'idea del giornale avanzata da Lisa mi sembrava buona. Nella mia mail aziendale ricevo un periodico di una Onlus. Così pure un cineforum con la visione di film sullo schermo del proprio PC credo possa essere facilmente realizzabile. Credo si debbano pagare i diritti alla SIAE ma per le associazioni culturali la quota e' ridotta.
     
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  3. Koenig4
     
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    Quindi io suggerisco di portare avanti l'idea di Lisa di un web giornale e considerare anche la possibilità di una web Tv per un cineforum virtuale e per i filmati delle conferenze.
     
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  4. pisanacollodi
     
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    Ti ringrazio di avere ricordato, tra le attività, l'idea di Lisa del giornale. Io però volevo riflettere non solo concretamente sui temi che ho accennato, senza dovere trovare lì per lì la soluzione pratica.
     
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  5. Koenig4
     
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    Va bene. Provo a dare una interpretazione. Chi e' molto giovane vuole estrovertirsi. Chi e già adulto se e' disagiato vuole una trasformazione per se' nello stile "tutto e subito", mentre se e' agiato pensa che l'introversione non lo riguardi più. L'introverso ha in maggioranza una vocazione ad agire in solitaria. Per chi invece si ritrova a star bene in una associazione come la LIDI pesa la mancanza di attività. Credo che bisognerebbe avere il coraggio di tentare a gettare ogni tipo di semi a ventaglio, qualcuno potrebbe germogliare e in particolare non bisogna avere paura che queste attività si svolgano nel virtuale. Ostinarsi a pensare che una associazione possa esistere solo di attività reali nel reale e' una visione miope. Per il mio modo di vivere la LIDI ( virtuale ) posso proporre solo idee per il virtuale.
    1. Stampare su carta i testi di apertura dei post pertinenti l'introversione e costituire un'archivio cartaceo. Questo poiché non abbiamo dei back up del forum. Sebbene il rischio di trovare un giorno il forum azzerato e' minimo esso non e' diverso da zero. Questo archivio cartaceo potrebbe essere messo a disposizione di studenti che volessero fare delle tesi sull'introversione.
    2. L'altro spazio virtuale, la community, apparentemente e' fermo. Credo che per innescarsi avrebbe bisogno di un substrato minimo di partecipazione. Servirebbe quindi capire che partecipare a quello che e' un progetto e' fare attivismo.
    3. Una chat stabile e strutturata e non effimera come e' stata fin'ora e' un progetto semplice e a costo zero. Risponde al bisogno dei giovanissimi di avere un po di compagnia e si presta a realizzare anche un punto d'ascolto o di accoglienza.
    4. Interattività via web. Può dare la possibilità di contrastare la dispersione territoriale dei soci non romani ma può essere utile a quelli romani che possono essere attivi da casa risparmiando tempo e disagi. Solo per fare un'esempio la Tv via web per replicare il cineforum nel virtuale.

    La LIDI oltre ad essere una onlus per la prevenzione del disagio ha anche la vocazione ad essere un movimento d'opinione visto il particolare punto di vista critico ( che non significa ostile ) degli introversi verso la società. Quindi un web giornale o una web tv potrebbero servire anche a questo.

    Lancio a ventaglio tutti questi semi nella speranza che almeno uno possa essere d'aiuto. Eventualmente mi si perdoni per le assurdità :)
     
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  6. tigellino11
     
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    Che tristezza infinita leggere della promozione di "interazioni virtuali"....
    Abbasso le interazioni virtuali...
    Permettetimi di portare una mia testimonianza che spero possa essere spunto di rifflessione per il superamento della stasi in cui versa la lidi.
    Quattro anni fa passai una settimana di vacanze in quello che era di fatto un ridotto hippie in piena natura; chi organizzava questi soggiorni era edotto di tutte le filosofie orientali e gli ospiti stessi avevano in prevalenza una sensibilità introversa; questo posto funzionava e funziona alla grande,ecco perchè:
    Perchè la linea conduttrice "della casa" era la più piena corrispondenza umana fra gli ospiti,di fatto si praticavano giochi tantrici al limite del sensuale (scusate,sto facendo solo la cronaca della mia esperienza...),si facevano escursioni in posti incontaminati dove molti praticavano il nudismo...infine ,malgrado l'imbarazzo di certe pratiche ,devo dire che il tutto dava luogo a una sorta di collagene che univa tutti in una collettiva,immediata intimità condivisa, e la cosa funzionava.
    Ecco, non dico che la lidi debba condursi così ma una cosa è certa:la corrispondenza umana e (ravvicinata) rimane un punto imprenscidibile per ogni aggrupazione umana che funzioni..
     
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  7. Koenig4
     
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    Le sette per persone strane non sono mai mancate, nascono e muoiono come i funghi. Non sono così ingenuo da sapere che le proposte non avranno alcun seguito. Ci sarà un ritorno di fiamma quando verrà pubblicato il prossimo libro del Dott. Anepeta. Poi la LIDI si ridurrà a pura rappresentanza di se stessa fino a quando si estinguerà.
     
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  8. 00orange00
     
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    forse anche perché facciamo post molto lunghi allora uno si stufa di leggere vedo che su fobiasociale ci sono molti introversi alcuni secondo me la confondono con la timidezza ma per me sono comunque tanti
     
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  9. Koenig4
     
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    tigellino poi ti informo che quello che chiedi tu c'era. Per due anni ci sono stati degli incontri nazionali di tre giorni a Caprarola, un comune in provincia di Viterbo, pernottando in una struttura alberghiera. Era una attività molto bella, da quello che ho saputo, ma purtroppo si è estinta, e non per volontà di chi dirige la LIDI che anzi ha fatto di tutto per salvarla.
     
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  10. pisanacollodi
     
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    Orange, non credo che il problema siano i post: il forum è attivissimo... Poi, onestamente, la noia di leggere un post lungo, fa parte dell'atteggiamento "mordi e fuggi" che personalmente aborro. Tigellino, a parte che non credo giusto forzarsi se qualcosa ci imbarazza, nè in un'intimità di corpi senza quella dell'anima (che personalmente io raggiungo con lentezza) penso che il punto non sia, o non sia solo "l'incontro", l'abbraccio, la condivisione. Il tema è, secondo me, quello di capire ognuno di noi, o chi è interessato ad un lavoro concreto in campo "Lidi" la possibilità di realizzare qualcosa di nostro, che ci esprima come persone. E questa è una ricerca, secondo me ineludibile per chiunque, a prezzo sennò della noia e del distacco.
     
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  11. pisanacollodi
     
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    Poi Marcello, francamente, io (che ripeto, ho 53 anni e NON sono amica delle community) non capisco che "attivismo" ci sia nel appiccicare foto o simili nella "bacheca" virtuale. O almeno, per me non è attività e non mi diverto nemmeno a guardare quelle degli altri, se non li conosco e non ho un legame con loro.
     
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  12. tigellino11
     
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    Bè certo che " la possibilità di realizzare qualcosa di nostro, che ci esprima come persone"è qui per molti (suppongo) un esigenza primaria...per me è una missione.
    Personalmente ci ero anche andato vicino a concrettizare i miei di piani.
    Avevo fatto approvare da un esecutivo politico ,di un dato politico, un progetto politico culturale che era anche il mezzo per arrivare alla mia di individuazione.
    Avevo tanto dalla mia parte salvo le persone (i miei colleghi di partito) che si annoiavano a sentir parlare di passioni e cultura e che mi hanno fatto ,irregolarmente, arenare tutto.
    Cmq io non sono un hippie naturalista che va al mare nudo...mi è capitato giusto di passare una settimana piacevole con gente così;io sono un nietzcheano puro.

    rectius:io non sono un hippie naturalista che va al mare nudo e pensa che questo genere di atteggiamenti sia la risposta a tutto...perchè gli hippies e affini sono un pò così..
     
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    CITAZIONE (tigellino11 @ 5/12/2010, 12:13) 
    Che tristezza infinita leggere della promozione di "interazioni virtuali"....
    Abbasso le interazioni virtuali...
    Permettetimi di portare una mia testimonianza che spero possa essere spunto di rifflessione per il superamento della stasi in cui versa la lidi.
    Quattro anni fa passai una settimana di vacanze in quello che era di fatto un ridotto hippie in piena natura; chi organizzava questi soggiorni era edotto di tutte le filosofie orientali e gli ospiti stessi avevano in prevalenza una sensibilità introversa; questo posto funzionava e funziona alla grande,ecco perchè:
    Perchè la linea conduttrice "della casa" era la più piena corrispondenza umana fra gli ospiti,di fatto si praticavano giochi tantrici al limite del sensuale (scusate,sto facendo solo la cronaca della mia esperienza...),si facevano escursioni in posti incontaminati dove molti praticavano il nudismo...infine ,malgrado l'imbarazzo di certe pratiche ,devo dire che il tutto dava luogo a una sorta di collagene che univa tutti in una collettiva,immediata intimità condivisa, e la cosa funzionava.

     
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    Spero che riusciremo a creare un gruppo omogeneo che dia la spinta pulsionale per creare anche una mini-LIDI. Io sono dell'idea che ottenere tutto e subito è difficile, è anche il mondo in cui viviamo che ci porta ad essere così, come diceva Pisana mordi e fuggi. Lo stare, il permanere in una situazione, l'affrontare, le difficoltà, l'aspettare. Nella mia vita ci ho messo sempre tanto, le partenze sono sempre state difficili, ma durante il cammino piano piano accelleravo e superavo gli ostacoli e al traguardo sono attivata sempre molto bene. La scuola, l'università, le amicizia, il lavoro, l'amore, la famiglia. Per me è sempre stato un travaglio molto lungo, ma la soddisfazione è stata di avercela fatta, di aver sempre raggiunto l'obiettivo a pieni voti. Quindi per me la LIDI è la stessa cosa, è un progetto in cui sono entrata molto lentamente, ci ho messo due, tre anni. Ho guardato, letto, scritto, capito e alla fine amato questo progetto. E adesso mi sento pronta a coinvolgermi in prima persona. Penso che questo non sia solo il mio percorso, ma il percorso di ogni introverso. E' lungo, tortuoso, ma perseverando si ottengono i risultati.
    Mi sento consapevole della mio modo di essere, ma sono lontana dalla completa accettazione e dalla trasformazione. Il cammino della LIDI lo vedo un po' come il nostro travaglio interiore. Lungo, difficile, ma non impossibile.
    Un abbraccio
     
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  15. francescoburich
     
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    La LIDI, nonostante ci si sia provato in tutti i modi (inconsciamente il più delle volte) non potrà mai fallire. La storia la segnalerà come la prima Lega fondata sui Diritti degli Introversi. Il perchè e il percome la Lidi no ha assunto una certa corporazione formale, ma solamente informale, questo ogniuno lo dovrebbe cercare dentro di se, prima di comunicarlo agli altri. Una volta Renzo disse una cosa secondo me molto giusta: la Lidi si formerà quando un gruppo di una trentina d'introversi diverranno maturi. Ed aveva ragione. Dato che divenire persone mature è più difficile di vivere immaturamente la propria esistenza trovando il pelo nell'uovo...piuttosto che la trave che uno porta dentro la propria testa, è più semplice andare in rottura piuttosto che in costruzione di un progetto comunitaristico. Per arrivare ad una "soluzione"nella vita, bisogna inanzitutto accettare la "crisi", e la riflessione è il ponte che determina una riuscita più o meno. C'è chi lo ha fatto questo percorso, magari chudendosi nel proprio silenzio e lavorando duramente per sopperire al proprio handicap.
     
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51 replies since 4/12/2010, 15:00   2029 views
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