Appello anti-etichette

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. houccisotoniocartonio
     
    .

    User deleted


    (Che palle,premetto che sono davideTHEred, non houccisotoniocartonio, abbiamo lo stesso pc, stava loggata lei e... vabbè, comunque sono Davide)

    Cari tutti,

    lo spunto mi è venuto guardando la home page di "fobia sociale", il forum, e anche constatando, che, dopo 2 anni e passa di attività del forum FB ancora ci sono utenti che utilizzano termini come "malattia bipolare" o altro, la mia considerazione, lo dico da subito, non ha niente contro le persone che creano siti in quanto etichettati dalla psichiatria, diffondendo così inconsapevolmente principi di una pseudoscienza criminale come la psichiatria contemporanea, in passato visitai un sito, sfidabipolare, lì quasi litigai con uno dei mod perché difendeva a spada tratta "diagnosi", "trattamenti" e "farmaci", peggio di uno psichiatra. Per varie ragioni un paziente si affeziona alla sua etichetta e si aggrappa alla psichiatria, ed in effetti, per chi non ha alternativa, il servizio pubblico, tranne rarissime eccezioni offre solo etichette, droghe, contenzioni fisiche e, ora di nuovo in voga, come i pantaloni a vita alta, l'elettrochock (oops, scusate, terapia elettroconvulsivante.......).

    E' pur vero che le categorie nosografiche della psichiatria e la psichiatria stessa non ha ragion d'essere se non in vista di interessi economici mostruosi, mi vengono in mente delle ragioni a caso:

    !) La sofferenza psichica esiste ma le malattie che gli psichiatri hanno inventato no, per le "malattie" non gravi la cosa è ancora più eclatante: disturbo schizotipico di personalità, tra i sintomi -abbigliamento bizzarro-

    ") Non c'è ALCUNA prova scientifica che uno scienziato serio considererebbe valida a siffragio delle tesi dgli psichiatri, le TAC di cervelli in fibrillazione che adducono a prova, ad esempio, sono la fotografia di uno stato mentale alterato, è ovvio, ma non è provato che lo squilibrio biochimico sia una causa della sofferenza, potrebbe benissimo esserne la conseguenza.

    £) Disturbo post traumatico da stress: un soldato che torna dalla guerra, si scopa la moglie, poi magna, rutta, scoreggia e come niente fose continua la sua vita è normale, un soldato che torna dalla guerra e passa i suoi giorni tormentato da immagini terribili della sua esperienza è anormale?!

    $) Il disturbo bipolare, per curarlo si usano farmaci normalmente utilizzati per altre malattie che, per culo, hanno visto che funzionano anche sui bipolari. Ad esempio gli antiepilettici, usati a tappeto, hanno visto che epilettici bipolari migliorano? perché no? Estendiamoli a tutti i bipolari, tanto costano anche 150 euro circa a scatola, che ci fotte, due scatole ogni visita al CIM, passate dalla mutua, e passa la paura, case farmaceutiche grasse a vita.

    /) Se ad un professore universitario di letteratura esponi una tesi fuori programma ma attinente all'argomento in esame ti elogia, un professore di psichiatria, se questa tesi è in-ortodossa, ti abbassa di 4 voti il voto dell'esame (parlo purtroppo per esperienza personale). C'è forse qualche interesse da tutelare? Manco un prete..?

    Per ora mi vengono in mente queste cose, poi se mi viene in mente altro lo aggiungerò.

    Linko un articolo del dr.Anepeta (http://forsebipolari.forumfree.it/?t=40187702#lastpost), che potete trovare su nilalienum.it, insieme ad altri interessantissimi articoli sul tema.

    Davide
     
    Top
    .
  2. Mr.Effe
     
    .

    User deleted


    Hai fatto centro. E' quello che penso anche io da diversi anni. :hmm.gif:

    Molte, moltissime volte ho pensato di avere qualche "rotella fuori posto" per dirla in gergo fumettistico. Un paio di anni fa fui anche bersaglio di una fortissima ansia latente, oltremodo fastidiosa, (probabilmente dovuta determinati cambiamenti nella mia vita) che quasi mi spinse a rivolgermi al classico strizzacervelli. Fui anche sul punto di esternare il mio disagio su un forum tematico sui disturbi psichiatrici. (che magari era lo stesso che citi tu) Ma fu da quel punto che entrò in gioco qualcosa: La mia mente attivò dapprima un forte senso di pudore per impedirmi di fare quel passo, immediatamente dopo il mio pensiero critico e razionale mi travolse come un fiume in piena, facendomi realizzare in maniera lucidissima che se mi fossi auto-impresso il marchio del "malato" non me lo sarei più scrollato di dosso. Oggi sono molto fiero di non essermi lasciato andare.

    Ma ora mi sorge una domanda, anzi una teoria (probabimente ridicola agli occhi degli esperti) che ho elaborato dal basso della mia totale ignoranza in campo psichiatrico:

    Non è che l'introversione, anzichè essere un terreno fertile, sia al contrario un potente diserbante per certi tipi di disturbi? L'introverso dopotutto è quello che cerca le proprie energie al suo interno, possiede innati intelletto, spirito critico e capacità di analisi. Non sarebbe poi così sorprendente se in virtù di queste doti, fosse anche un'ottimo psicanalista di sè stesso. Inoltre non teme (o teme in misura minore) le sensazioni che sono alla base delle moltissime diagnosi-take-away della contemporanea medicina psichiatrica. Ansia, insicurezza, malinconia sono ospiti fisse dell'introverso-tipo e per questo sono da lui accettate e riconosciute, e a volte sfruttate come alleate.

    (chiedo scusa anticipatamente a tutti gli esperti che eventualmente leggeranno questo post, per le molte bestialità che avrò sicuramente scritto ^_^ )
     
    Top
    .
  3. LADINTJ
     
    .

    User deleted


    Grazie per avermi fatto scoprire questo articolo, fra le cose che ho letto che mi sono piaciute c'è questa bellissima frase:

    CITAZIONE
    "I conflitti psicodinamici, quale che ne sia la genesi, rappresentano dunque un potenziale evolutivo che può essere sempre utilizzato per realizzare un’esperienza di vita consapevole e significativa."

     
    Top
    .
  4. davideTHEred
     
    .

    User deleted


    L'introversione, io credo, ma pare sia anche un concetto che fa parte delle teorie del dr.Anepeta sulla questione, sia un deposito di valori in potenza, non di per sé già in atto. Non è che l'introversione sia una sorta di predisposizione al disagio psichico, tutt'altro, è che nel mondo dominato da modelli e dis-valori estrovertiti/esibizionisti capita spesso che l'introverso rimanga, consapevolmente o meno, imbrigliato nella maglia dell'invidia e della rabbia tossiche. L'introverso, se non prende consapevolezza delle eventuali alienazioni che ha sviluppato (contrapponendosi a un mondo in maggioranza estroverso e alleandosi con la sua stessa volontà di cambiar pelle radicalmente) e non si fa aiutare da un esperto serio a superarle, diventa di gran lunga peggiore di qualsiasi estroverso medio, può diventare invidioso, rancoroso, anestetizzato e maligno, se non addirittura pericoloso, nel migliore dei casi irritante. Se l'introverso accetta i suoi limiti e dispiega le proprie potenzialità può raggiungere livelli di individuazione elevati. Credo che purtroppo quest'ultima evenienza sia molto rara. Non credo che si possa essere psicanalisti di sé stessi proprio perché il disagio non è altro che una balla che genera una serie di balle che si raccontano a sé stessi, non si vuole perciò ammettere la verità. E' verissima invece, almeno per quanto riguarda la mia esperienza, la frase che ha evidenziato LADINTJ, solo che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, un mare di duro impegno, ma credo proprio ne valga la pena, dato che questo soffio di vita è l'unico che ci è stato concesso. :)
     
    Top
    .
  5. Mr.Effe
     
    .

    User deleted


    Si però io mettevo l'accento sul fatto che già di per sè l'intospezione è una forma di autoanalisi. Anche di tipo psicologico, perchè no? Io poco mi intendo di questa nobile scienza, ma posso considerare realistica l'ipotesi che non occorre arrivare all'analista per "superare" certe "balle mentali". Inoltre ho parecchie ritrosie sul concetto di "accettazione": Una pericolosa arma a doppio taglio. (quando ce n'è troppa) Perchè non provare a migliorarsi, invece? Forse la moderna psichiatria punta molto su questo concetto come anestetico principale per l'individuo "disturbato". Appiattire per non sentire, omologare per creare stabilità. Di questi "analizzati" (per non dire "lavati") ne ho visti alcuni, e m'inquietano! mi fanno paura per la loro raggiunta "pace dei sensi" attraverso l'omologazione, per la loro cieca fede nei farmaci, per la loro nonchalance a parlare in pubblico dei loro problemi più intimi e pesanti.
    Giammai! Fatemi fuori prima, piuttosto! :wacko:

    allora, c'è da fare una distinzione, cioè la psichiatria ha come fine ultimo della cura e riabilitazione, la guarigione sociale del paziente, cioè il paziente continua a star male ma, di fatto, con una cura farmacologica azzeccata ha un comportamento socialmente accettabile, omologato appunto, ma comunque sofferente e perennemente sotto farmaci, a vita, se non ha una casa forse può accedere alle case famiglia, che non sono altro che appartamenti in cui i disagiati psichici gravi convivono, adulti o giovani. Ma l'analisi invece, almeno quella Anepetiana, prescindendo dal concetto di malattia, semplicemente scioglie i nodi psicodinamici e le scissioni mettendo in luce, rendendo coscienti procedure inconsce patogene, per cui il paziente non viene "lavato", come dici tu, anche perché molti pazienti "lavati" qui nel forum ora non stanno più male, ma gli si restituisce la libertà, comunque, voglio dire, ognuno pul pensarla come vuole, ci mancherebbe :)

    Edited by davideTHEred - 20/1/2011, 00:56
     
    Top
    .
  6. imperia69
     
    .

    User deleted


    Vi segnalo questo articolo:
    Malati? Solo agli occhi dei dottori. Viaggio nei reparti psichiatrici.
     
    Top
    .
  7. davideTHEred
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Mr.Effe @ 19/1/2011, 14:38) 
    Si però io mettevo l'accento sul fatto che già di per sè l'intospezione è una forma di autoanalisi. Anche di tipo psicologico, perchè no? Io poco mi intendo di questa nobile scienza, ma posso considerare realistica l'ipotesi che non occorre arrivare all'analista per "superare" certe "balle mentali". Inoltre ho parecchie ritrosie sul concetto di "accettazione": Una pericolosa arma a doppio taglio. (quando ce n'è troppa) Perchè non provare a migliorarsi, invece? Forse la moderna psichiatria punta molto su questo concetto come anestetico principale per l'individuo "disturbato". Appiattire per non sentire, omologare per creare stabilità. Di questi "analizzati" (per non dire "lavati") ne ho visti alcuni, e m'inquietano! mi fanno paura per la loro raggiunta "pace dei sensi" attraverso l'omologazione, per la loro cieca fede nei farmaci, per la loro nonchalance a parlare in pubblico dei loro problemi più intimi e pesanti.
    Giammai! Fatemi fuori prima, piuttosto! :wacko:

    allora, c'è da fare una distinzione, cioè la psichiatria ha come fine ultimo della cura e riabilitazione, la guarigione sociale del paziente, cioè il paziente continua a star male ma, di fatto, con una cura farmacologica azzeccata ha un comportamento socialmente accettabile, omologato appunto, ma comunque sofferente e perennemente sotto farmaci, a vita, se non ha una casa forse può accedere alle case famiglia, che non sono altro che appartamenti in cui i disagiati psichici gravi convivono, adulti o giovani. Ma l'analisi invece, almeno quella Anepetiana, prescindendo dal concetto di malattia, semplicemente scioglie i nodi psicodinamici e le scissioni mettendo in luce, rendendo coscienti procedure inconsce patogene, per cui il paziente non viene "lavato", come dici tu, anche perché molti pazienti "lavati" qui nel forum ora non stanno più male, ma gli si restituisce la libertà, comunque, voglio dire, ognuno pul pensarla come vuole, ci mancherebbe :)
     
    Top
    .
  8. star***
     
    .

    User deleted


    Mi associo a Davide, è difficile da soli capire in quali garbugli si è andati a finire!!!
    Però con l'aiuto di una persona capace si può arrivare a vivere una vita più a nostra misura e con la consapevolezza di ciò che siamo e che vogliamo
     
    Top
    .
7 replies since 5/1/2011, 15:15   265 views
  Share  
.
Top