Perduta società introversa

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  1. tigellino11
     
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    Riflettevo sul fatto che a parer mio in Sicilia è esistito parzialmente, in passato, un paragdima di sensibiltà introversa socialmente accettata e di pregio.
    L'essere di poche parole e esteriormente imprescrutabile come un giocatore di poker professionista però "contundente" e risoluto nelle proprie azioni erano le qualità più apprezzate negli uomini e anche delle donne.
    M riferisco però alla figura dell'introverso ben strutturato adulto , giacchè per il ragazzo neotenico o per l'introverso nevrotico non c'era molta comprensione.
    All'epoca non esisteva proprio il mondo "estrovertito" che conosciamo; Un uomo che parla troppo, comunicatore,intrattenitore era lungi dall'essere considerato il massimo (fatta eccezione per gli avvocati o commercianti ), le ragazze manco se la potevano immaginare la possibilità di passare la loro adolescenza e giovinezza all'interno di comitive dove i ragazzi si comportano come anchormen che si disputano la loro attenzione, i padri le costringevano con le buone e le cattive a un introvertimento sociale forzato; a volte il lutto,per esempio, era portato per tutta la vita dalle donne.
    Tutto ciò si inseriva in un più ampio quadro ambientale siciliano dalle tinte peculiarmente fosche; la morte (insieme alle speculazioni e ai sentimenti a lei legati), aveva un ruolo più "partecipe" nell'anima siciliana: erano i morti ,e solo loro che portavano i regali ai bambini, il 2 di novembre e per estensione anche i findanzati potevano farsi regali in quella data.
    Bè, per un introverso non era proprio male, voi che dite?
     
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  2. tigellino11
     
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    ...certo non era un mondo gentile,non era una società utopica e obiettivamente le donne soffrivano troppo (su questo aspetto mi dispiace).
    Però rispetto alla società dei gossips e dei talk show di adesso..

    www.youtube.com/watch?v=ZAjp9YnATIU
     
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  3. imperia69
     
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    Non saprei; è una realtà che non conosco. Ho però paura che quel modello fosse più legato all'idea che un uomo "vero" è sì, di poche parole (il che può essere in linea con l'essere introversi), ma allo stesso tempo non debba in nessun caso manifestare le proprie emozioni o sentimenti. Un conto è la riservatezza che può caratterizzare un introverso, un conto però è negarsi sempre e comunque la manifestazione del proprio sentire, anche tra intimi.
     
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  4. tigellino11
     
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    Quel mondo aveva molti limiti e tantissime pecche ma perchè mai non si sarebbe dovuto mai manifestare i propri sentimenti neanche in privato??
    Questo non ha senso,io non appartengo a quelle generazioni ma credo che fra intimi ci si poteva lasciare andare.
    Gli spagnoli -gli aristocratici spagnoli-che avevano una società molto affine a quella siciliana, austera ,"goyesca" ,negra ,dicevano che nell'intimità "si può fare tutto purchè non si spaventino i cavalli e non si scandalizzi la schiavitù".
     
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  5. Koenig4
     
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    Ho un collega di provincia e di una certa età che appartiene ancora alla mentalità siciliana antica ovvero quella per cui "la migliore parola è quella che non si dice". Tuttavia sembra che lo scopo principale della sua vita sia quella di ostentare un successo materiale e familiare alla comunità parentale, prima, e in generale, dopo. In questo comportamento ci vedo poca introversione. Come ho cercato di spiegare ad alcuni miei colleghi la mia introversione stà nella mia "mentalità" ( introversa ). L'unica cultura veramente introvertita è stata la cultura zen giapponese.
     
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  6. Terzapersona
     
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    Ahhh... la perduta civiltà degli uomini delle caverne, loro sì che parlavano poco :ph34r: ...

    :D

    (sto scherzando, ma neanche troppo...)
     
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5 replies since 9/1/2011, 10:08   131 views
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