Gli estroversi tendono ad essere più superficiali degli introversi?
  • Poll choices
    Statistics
    Votes
  • Sì, almeno la maggior parte
    73.91%
    17
  • No
    26.09%
    6
Guests cannot vote (Voters: 23)

Gli estroversi tendono ad essere più superficiali degli introversi?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. marcellodifiore
     
    .

    User deleted


    Nell'ultima parte mi sono un pò troppo infervorito. Ti prego di scusarmi ma non era rivolto a te. Abbiamo già avuto altre visite nel forum di persone estroverse e anche introverse ostili. Devo dire a tal proposito che nessuno è stato più ostile di me verso la Lidi visto che quando l'ho scoperta ne dedussi che la Lidi era una associazione di psicoterapeuti truffaldini in cerca di clienti da spennare e di quote associative da raccogliere. Ho cambiato idea solo con il tempo leggendo il sito il saggio il forum e incontrando personalmente i soci a Roma. Il mio fervore nasce anche dal fatto che la Lidi sopravvive sul filo dell'estinzione e sarebbe un grande peccato se questa Onlus sparisse. E' vero, come dici tu, che non soltanto gli introversi si suicidano ma anche gli estroversi, ed è vero che esistono tante associazioni che si occupano della prevenzione del suicidio. Tuttavia negare alla Lidi la possibilità di esistere sarebbe lo stesso di dire che la Lipu o Greenpeace dovrebbero chiudere perchè tanto c'è il WWF. Le Onlus non sono mai di troppo perchè si sostengono l'un l'altra. Noi ci occupiamo di introversi perchè questo è quello che sappiamo fare meglio, non perchè non siamo consapevoli che di problemi nel mondo ce ne sono tanti altri. Io non sono stato favorevole all'idea di questo sondaggio, nè ad altri sondaggi, nè ad alcune dichiarazioni lasciate da alcuni utenti. Sono affermazioni di ostilità e rendono la Lidi attaccabile come covo di odio. Ma in considerazione del fatto che nel sondaggio sul suicidio alcune persone hanno dichiarato di avere tentato il suicidio sopravvivendo, in considerazione di altre cose che mi hanno fatto accaponare la pelle e che io ignoravo, e in considerazione della testimonianza drammatica lasciata dall'utente che ha postato il sondaggio, come posso pretendere l'allontanamento di alcuni soggetti dal forum senza valutare caso e caso? Credo che un margine d'errore e di umana comprensione possa essere ammesso.
     
    Top
    .
  2. marcellodifiore
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (lanepeta @ 2/11/2007, 08:04) 
    Occhi pensosi

    Un ragazzino di 14 anni è stato trovato morto a Ischia (Napoli), impiccato. I genitori avevano denunciato la scomparsa di D. G. alla polizia, ieri, nel pomeriggio. In serata gli agenti del commissariato hanno ritrovato il corpo del quattordicenne in un terreno non distante dalla casa in cui viveva con la famiglia. Gli inquirenti non hanno dubbi sul fatto che si tratta di un suicidio. Il ragazzo frequentava il liceo classico di Lacco Ameno. Davanti ai soccorritori, la madre, nella disperazione, ha detto che il figlio veniva preso in giro a scuola. Secondo le prime ricostruzioni il ragazzino, sarebbe stato più volte deriso dai compagni per la sua "eccessiva bravura" grazie ad un media del 9 conseguita in diverse materie. In particolare, il ragazzino si era candidato alle elezioni come rappresentante di classe, e non aveva ricevuto neppure un voto dai suoi compagni, che lo consideravano «un secchione». Il 14enne aveva parlato alla madre di questa sua forte delusione. Gli inquirenti hanno ascoltato alcuni dei suoi insegnanti, che lo descrivono come «una perla della scuola, dagli occhi pensosi...».
    Gli occhi pensosi di D. evocano la meraviglia di un essere sollecitato dagli adulti a fare il suo dovere e a vivere virtuosamente, che, proprio per questo, viene deriso e umiliato dai coetanei che leggono, nel rispetto dell’Autorità, il segno di un’insopportabile legame di soggezione e di amore nei confronti dei Grandi.
    La vicenda, purtroppo, è passata in secondo piano sulla stampa in rapporto al delitto commesso da un rumeno.
    Ci sono pochi dubbi riguardo al fatto che quest’ultimo evento occuperà per giorni le pagine di cronaca e rimarrà impresso nell’immaginario collettivo. Del secondo non si avranno ulteriori notizie. C’è solo da sperare che non venga fuori qualche psichiatra a diagnosticare l’esplosione a ciel sereno di una depressione genetica.
    All’oblio D. sarebbe potuto scampare solo se, anziché rivolgere la rabbia contro di sé, avesse imbracciato una pistola e fatto fuori due-tre compagni di classe. Non sarebbe stato giusto ovviamente perché i persecutori non erano in grado di valutare le conseguenze delle loro prese in giro. Il gesto, però, avrebbe sicuramente attivato l’interesse della stampa e dell’opinione pubblica.
    L’omicidio, specie se agito da un immigrato, fa cronaca. Il suicidio di un adolescente, anche se maturato a causa di una “persecuzione”, è solo un evento triste.
    Non sorprende (purtroppo) che la disperazione legata all’emarginazione esploda in forme di aberrante violenza, attraverso la quale un soggetto di fatto socialmente impotente afferma il suo potere di morte su di una donna indifesa.
    Sorprende, invece, il tasso di violenza implicito nei rapporti quotidiani a livello scolastico, laddove, come nel caso in questione, la colpa di un soggetto è di fare il suo dovere.
    Si può diventare “mostri” per inciviltà, ignoranza, miseria, esasperazione, ma si può anche rimanere vittime di un modo di essere virtuoso. La nostra società non sopporta gli eccessi nel male e nel bene.
    Né troppo cattivi né troppo buoni: è questa la formula della normalità?
    Luigi Anepeta

    Questi i commenti su Repubblica (2. 11.2007)

    IRENE DE ARCANGELIS

    Lo spoglio dei voti va avanti e sul volto di Diego, 14 anni, i segni della delusione sono sempre più evidenti. Ci contava, su quell´elezione a rappresentante di classe, la quinta ginnasio del liceo classico "Scotti" di Ischia. Voleva essere il punto di riferimento dei suoi compagni, ma sui biglietti raccolti nel berretto sul banco il suo nome era stato scritto una volta sola accanto a parole di beffa. Per Diego è una sconfitta atroce. Torna a casa e, poco dopo, si stringe una corda intorno al collo. Si impicca a un albero vicino casa.
    Viveva per la scuola e per lo studio, l´adolescente che il prossimo 5 novembre avrebbe compiuto 15 anni. Dal suo grande amore è arrivato invece il colpo basso che lo ha spinto al suicidio. Malessere di un´età difficile, ma anche, da quel berretto con le preferenze dei compagni, l´improvvisa, traumatica presa di coscienza di non essere accettato, ammirato dai suoi coetanei con i quali trascorreva gran parte del suo tempo. «La scuola mi dovrà rendere conto di quello che è successo a mio figlio», è il disperato sfogo della madre di Diego all´uscita dal commissariato di polizia. Perché per la donna il disagio di Diego, il suo essere diverso dai compagni, non era mai stato avvertito o preso in considerazione dai docenti. Anche loro interrogati, pure loro sconvolti. Perché quello di Diego è il quarto suicidio di uno studente al classico "Scotti" in tredici anni.
    Lo scontro tra sensibilità diverse. Diego, famiglia di alta borghesia, un nonno materno noto studioso delle proprietà terapeutiche delle acque termali, viveva tra scuola e casa. Nel tempo libero scriveva favole e racconti. Figlio unico, era molto legato alla madre separata, da tre anni non aveva più notizie del padre residente a Roma. Per il resto solo scuola. La media del nove e la stima incondizionata dei professori. Ma non era così che lo vedevano i compagni. Per loro, vivaci adolescenti, Diego era un «secchione», uno che «pensava solo ai libri». Peggio, spiegano: «Era l´unico a entrare in classe quando facevamo sciopero. Un crumiro». Proprio i motivi per cui Diego non sarebbe mai stato eletto a rappresentante di classe. Eppure lui lo voleva fortemente. Così due giorni fa, davanti alla delusione saltata fuori dal berretto pieno di bigliettini, si è chiuso nel silenzio. Ma quando è tornato a casa si è sfogato con la madre, le ha manifestato tutta la sua delusione. «Stai tranquillo - le ha detto lei per calmarlo - Domani andrò a parlare con i professori».
    Poco dopo, mercoledì pomeriggio, Diego è rimasto solo a casa, in via Mezzavia, a Lacco Ameno. Non ha scritto un biglietto, non ha lasciato un messaggio sul computer. È uscito, ha percorso alcune decine di metri, si è stretto una corda intorno al collo. Si è impiccato. Quando la madre, rientrata nel tardo pomeriggio, non ha trovato Diego a casa, ha subito lanciato l´allarme. È stata proprio lei a trovarlo, due ore dopo. Senza vita. Disperata è tornata sui suoi passi, è corsa in casa per prendere un paio di forbici. Quindi ha tagliato la corda usata da Diego e lo ha adagiato per terra nella speranza di salvarlo. Ma il ragazzo, come accerterà il medico legale, era morto da almeno due ore.

    Marco Lodoli

    La notizia del suicidio di un quattordicenne dà così tanta pena da rendere quasi impossibile una riflessione: soltanto immaginare i pensieri e i sentimenti che hanno portato quel bambino verso la morte getta in un abisso spaventoso, in fondo a un pozzo dove si può solo gridare di rabbia e di dolore. Pare che fosse il primo della classe, che avesse tutti nove.
    E che per questo i compagni lo deridevano, lo tormentavano, lo escludevano. Pare sia questo il motivo del suicidio, anche se si fa fatica ad accettarlo.
    Vicino casa mia c´è la parrocchia di Sant´Angela Merici, e ogni volta che ci passo davanti leggo una targa fissata sul muro: ricorda una visita di Giovanni Paolo II, ricorda la sua esortazione a tendere sempre alla santità. Non ad essere buoni, non ad essere bravi cristiani, ma essere santi. Quest´invito all´eccellenza mi dà sempre un brivido. Non importa se crediamo o meno in Dio, ciò che importa è quanto oggi crediamo al superamento dei nostri limiti, alla tensione verso il meglio, alla nostra possibile trasformazione in esseri nobili, valenti, impegnati a raggiungere la nostra vetta. Sembra che oggi in Italia questa spinta a raddoppiare o triplicare i propri naturali talenti sia dimenticata: si punta alla sufficienza, al sei esistenziale, alla linea di galleggiamento. Certo, la vita è dura, faticosissima, è già mantenersi a galla è un´impresa: manca il lavoro, mancano le prospettive, le speranze. Però è anche vero che ogni tentativo di dare di più, di uscire dalla palude tiepida e tranquilla è osteggiato. I ricercatori sono costretti a emigrare verso le università tedesche o americane, le menti più aperte e curiose devono andarsene, oppure accettare la mediocrità, la piccola raccomandazione, l´invito a non alzare troppo la cresta. E chi a scuola vuole dare il massimo, rischia di venire sbeffeggiato e messo nell´angolo. Darsi da fare è inutile, se non nocivo. In fondo la televisione è piena di gente che non sa fare nulla e ottiene primi piani, denari a manciate, popolarità. E la politica raccoglie tante mezzecalze che chiacchierano a vuoto e se la passano alla grande. Perché fare di più? Solo per umiliare i pigri, per sbattere in faccia agli inetti il proprio impegno? Attento, pigri e inetti sanno come vendicarsi, come ridicolizzare i tuoi sforzi.
    Questa morte è atroce, ma può aiutarci a riconsiderare i valori di fondo della nostra società, a lavorare per un altro immaginario collettivo. Quel bambino finito così tragicamente deve essere un richiamo potente alla nostra coscienza, ricordare a tutti quanti che la vita ha un senso, ed è bella, solo se si dedica a quanto di meglio contiene e può esprimere: non dico alla santità o all´eccellenza assoluta, ma almeno a fare la propria parte fino in fondo, per non essere comparse scontente, rabbiose, ghignanti.


    MARINA CAVALLIERI

    Può cominciare tutto con una battuta, uno scherzo. Il pretesto può essere occasionale ma le conseguenze poi diventare infinite, dalla presa in giro si arriva alla persecuzione, dallo scherno si passa ad una guerra sottile. È una violenza sommersa, una situazione diffusa. In gergo si chiama «mobbing scolastico», è il tentativo da parte del gruppo di escludere o umiliare qualcuno percepito come capro espiatorio. Vittime possono essere i più bravi, quelli con problemi relazionali, o chi per qualche motivo è diverso, magari perché balbetta oppure perché non indossa le scarpe "giuste". «Siamo i genitori di S., una ragazza di 11 anni e di E., di 14 che frequentano la scuola media. Ci consideriamo fortunati rispetto altri genitori che hanno perso un figlio a causa del disagio subito in ambito scolastico. Infatti quando abbiamo trovato per caso una lettera di E. nelle quale minacciava il suicidio per quello che stava subendo abbiamo preferito farle cambiare subito scuola». Questa è solo una parte di una lunga lettera che si trova in uno dei tanti siti dove si confrontano esperienze di violenza a scuola, di mobbing in età evolutiva. Perché il ragazzo di Ischia non era solo.
    «Sono episodi che in forma più sfumata capita di vedere. Noi professori cerchiamo di intervenire, cominciamo dalle cose più semplici come cambiare i ragazzi di posto fino a parlarne con le famiglie», racconta Lucia Mosca, insegnante in una scuola media di Ostia, «una situazione abbastanza tranquilla», dopo tanti anni passati in un istituto di frontiera. «Un tempo la scuola aveva qualche strumento in più per combattere queste situazioni, c´è stato in questi anni troppo pietismo, troppo giustificazionismo, bisognerebbe sottolineare di più le responsabilità individuali. La comprensione è necessaria ma occorre mandare un messaggio chiaro: certe cose non si fanno altrimenti si dà adito agli altri di fare lo stesso». Bullismo, mobbing, termini nuovi per definire un disagio antico che oggi però si fa più fatica a comprendere, soprattutto a circoscrivere. «La maggiore difficoltà di relazione per i ragazzi è tra i 14 e i 17 anni», dice Lucia Baglio, insegnante in un istituto professionale di Roma. «I professori dovrebbero fare di tutto ma non sempre ci riescono, i ragazzi non accettano l´intervento dell´adulto». Così accadono fatti difficili da controllare, così si va alla deriva «anche perché i ragazzi oggi sono molto meno motivati di un tempo, non hanno interessi che condividono in maniera forte che li tengano uniti, vanno avanti su schemi e modelli che gli vengono indotti ed è difficile trovare qualcosa che li coinvolga». Mobbing tra i banchi, microstorie che si somigliano, che si dimenticano, poi capita a qualcuno forse più fragile e allora qualcosa esplode. «I professori però dovrebbero preoccuparsi di più di quello che accade in classe, occuparsi anche delle relazioni tra studenti, non solo dell´insegnamento del programma. E se non è possibile ci dovrebbe essere uno psicologo a scuola», dice Anna Oliverio Ferraris, psicologa. «È compito di qualunque adulto che svolge un´attività educativa, se in famiglia si è accettati per quelli che si è, a scuola bisogna invece imparare a vivere con i diversi».

     
    Top
    .
  3. lorelei57
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (marcellodifiore @ 31/1/2011, 15:56) 
    Nell'ultima parte mi sono un pò troppo infervorito. Ti prego di scusarmi ma non era rivolto a te. Abbiamo già avuto altre visite nel forum di persone estroverse e anche introverse ostili. Devo dire a tal proposito che nessuno è stato più ostile di me verso la Lidi visto che quando l'ho scoperta ne dedussi che la Lidi era una associazione di psicoterapeuti truffaldini in cerca di clienti da spennare e di quote associative da raccogliere. Ho cambiato idea solo con il tempo leggendo il sito il saggio il forum e incontrando personalmente i soci a Roma. Il mio fervore nasce anche dal fatto che la Lidi sopravvive sul filo dell'estinzione e sarebbe un grande peccato se questa Onlus sparisse. E' vero, come dici tu, che non soltanto gli introversi si suicidano ma anche gli estroversi, ed è vero che esistono tante associazioni che si occupano della prevenzione del suicidio. Tuttavia negare alla Lidi la possibilità di esistere sarebbe lo stesso di dire che la Lipu o Greenpeace dovrebbero chiudere perchè tanto c'è il WWF. Le Onlus non sono mai di troppo perchè si sostengono l'un l'altra. Noi ci occupiamo di introversi perchè questo è quello che sappiamo fare meglio, non perchè non siamo consapevoli che di problemi nel mondo ce ne sono tanti altri. Io non sono stato favorevole all'idea di questo sondaggio, nè ad altri sondaggi, nè ad alcune dichiarazioni lasciate da alcuni utenti. Sono affermazioni di ostilità e rendono la Lidi attaccabile come covo di odio. Ma in considerazione del fatto che nel sondaggio sul suicidio alcune persone hanno dichiarato di avere tentato il suicidio sopravvivendo, in considerazione di altre cose che mi hanno fatto accaponare la pelle e che io ignoravo, e in considerazione della testimonianza drammatica lasciata dall'utente che ha postato il sondaggio, come posso pretendere l'allontanamento di alcuni soggetti dal forum senza valutare caso e caso? Credo che un margine d'errore e di umana comprensione possa essere ammesso.

    Non c'è bisogno che ti scusi, assolutamente no! Anzi ti ringrazio perchè non hai giudicato a priori le mie domande e le mie convinzioni, hai compreso che mi sentivo disorientata per il fatto che stavo "scoprendo" il vero significato!
    Penso che questo forum sia importante, per tutte le persone che si trovano a dover affrontare un disagio ed anche per le persone che come me non sanno esattamente se sono introverse o meno, ma questa è un'altra cosa, ma che soprattutto non conoscono l'introversione ed il suo profondo!
    Io trovo che tutto questi post, in questa discussione siano stati per me MOLTO ILLUMINANTI!
    P.S. Con calma mi leggerò ciò che hai postato di seguito. Grazie ancora.
     
    Top
    .
  4. Enrico-buono
     
    .

    User deleted



    CITAZIONE
    A mio avviso è vero.

    Estroverso/a - molti amici - poco tempo per ciascuno di loro --> rapporti abbastanza superficiali.
    Estroverso/a - molto tempo per le conversazioni - molto tempo per le pause caffè --> lavoro superficiale.
    Estroverso/a - molto tempo per le uscite - poco tempo per i lavori di casa --> casa disordinata.

    Ho volutamente banalizzato ma ai miei occhi è così!

    Scusate, ma io veramente sono basita. Mi domando dove vivo.
    Tu hai voluto banalizzare? Certo che associare l'estroversione a tutto ciò è alquanto offensivo.
    Posso quotare la prima associazione di idee, ma le altre....

    [/QUOTE]

    Io non penso di essere stato offensivo verso gli estroversi. Ho solo detto ciò che penso in base alle persone che ho conosciuto nella mia vita. E statisticamente ho tracciato questo prospetto.
    In ogni caso se dovessimo pesare quanto si dice in favore degli introversi o estroversi dentro e fuori questo forum la bilancia tenderebbe chiaramente a favore degli estroversi.

    Dopo il mio post ho poi visto alcuni chiarimenti.

    Non mi sono certo offeso della risposta ricevuta e nemmeno ritengo di avere la ragione dalla mia parte.

    L'unica cosa che noto è che su questo forum si viene spesso a conclusioni affrettate e si vedono numerosi botta e risposta alle volte illeggibili soprattutto per la loro lunghezza.

    Sembra un forum poco introverso ;)

     
    Top
    .
  5. lorelei57
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Enrico-buono @ 31/1/2011, 19:44) 
    CITAZIONE
    A mio avviso è vero.

    Estroverso/a - molti amici - poco tempo per ciascuno di loro --> rapporti abbastanza superficiali.
    Estroverso/a - molto tempo per le conversazioni - molto tempo per le pause caffè --> lavoro superficiale.
    Estroverso/a - molto tempo per le uscite - poco tempo per i lavori di casa --> casa disordinata.

    Ho volutamente banalizzato ma ai miei occhi è così!

    Scusate, ma io veramente sono basita. Mi domando dove vivo.
    Tu hai voluto banalizzare? Certo che associare l'estroversione a tutto ciò è alquanto offensivo.
    Posso quotare la prima associazione di idee, ma le altre....

    Io non penso di essere stato offensivo verso gli estroversi. Ho solo detto ciò che penso in base alle persone che ho conosciuto nella mia vita. E statisticamente ho tracciato questo prospetto.
    In ogni caso se dovessimo pesare quanto si dice in favore degli introversi o estroversi dentro e fuori questo forum la bilancia tenderebbe chiaramente a favore degli estroversi.

    Dopo il mio post ho poi visto alcuni chiarimenti.

    Non mi sono certo offeso della risposta ricevuta e nemmeno ritengo di avere la ragione dalla mia parte.

    L'unica cosa che noto è che su questo forum si viene spesso a conclusioni affrettate e si vedono numerosi botta e risposta alle volte illeggibili soprattutto per la loro lunghezza.

    Sembra un forum poco introverso ;)
    [/QUOTE]

    Ti parlo per esperienza personale. L'associazione di idee che tu hai fatto l'ho giudicata così perchè non mi sento di associarle alle persone estroverse che conosco.
    Aggiungo che se io sono considerata estroversa credimi che se posso evito la pausa caffè,meglio ancora per me non esiste. Sono stacanovista e quando sono a casa dal lavoro sto bene a casa. Inoltre sono ordinata, mi piace l'ordine e la pulizia. :D
    Grazie
     
    Top
    .
  6. LADINTJ
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (lorelei57 @ 31/1/2011, 00:30) 
    @LADINTJ:....sei molto sottile....nella tua affermazione. A questo punto spiegami dov'è il modo "discreto" con cui firmo i miei post. Io credo di aver capito a cosa alludi, ma vorrei sentirmelo dire da te. Grazie ;)

    Beh il "discreto" era ovviamente ironico... era per dire che i tuoi post hanno una firma che fa di tutto per essere notata e uscire all'esterno, estroversa per l'appunto! :)

     
    Top
    .
  7. lorelei57
     
    .

    User deleted


    E da parte mia la parola “sottile” andava oltre l’ironia…SOTTILE, come una lama sottile che taglia.
    Sai? Credo che tu sia estroverso/a.
    Proprio qui ho letto la distinzione netta che si fa tra l’introversione e l’estroversione. Prima non mi ero posta il dubbio di chi fosse più o meno migliore, prima non mi ponevo il quesito che l'introverso è così....e l'estroverso il suo contrario, pensavo che entrambi fossero persone con le proprie caratteristiche caratteriali. Ho capito che non è così e questo forum mi ha aiutato a fare chiarezza e di questo devo essere grata a marcellodifiore che ha colmato una lacuna. Devo imparare tanto ancora ma spero di essere sulla buona strada. Però, leggendo tra i vari vostri post mi sembra di aver capito una cosa: è l’estroverso solitamente a puntare il dito, a giudicare a priori e non a fermarsi a riflettere e cercare di capire cosa c'è dietro una firma…cosa va oltre l’apparenza.
     
    Top
    .
  8. tandream
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (lorelei57 @ 1/2/2011, 15:28) 
    è l’estroverso solitamente a puntare il dito, a giudicare a priori e non a fermarsi a riflettere e cercare di capire cosa c'è dietro una firma…cosa va oltre l’apparenza.

    No, non è così. Se due persone si vogliono scannare andando a cercare i peli nei pagliai lo sanno fare benissimo anche da introversi :lol:
    Io non capisco però tutta questa sorta di infervoramento che viene sviscerato in svariati post all'interno di questa discussione. :hmm.gif:

    Edited by tandream - 1/2/2011, 15:59
     
    Top
    .
  9. LADINTJ
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (lorelei57 @ 1/2/2011, 15:28) 
    Credo che tu sia estroverso/a.

    Introversa oppositiva Doc, forse un po' troppo estrovertita dalla vita e ormai quasi per niente timida... da giovane lo ero parecchio :(
    Forse hai un idea degli introversi un po' troppo idealizzata, è vero che la maggior parte sono "bambini d'oro" che danno l'idea di essere entità ascetiche ultraterrene, ma ti ricodo che tra gli introversi cera pure Hitler e lui direi che il dito lo ha puntato parecchio.



    "Solo la gente mediocre non giudica dalle apparenze." (O. Wilde)
     
    Top
    .
  10. lorelei57
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (tandream @ 1/2/2011, 15:38) 
    CITAZIONE (lorelei57 @ 1/2/2011, 15:28) 
    è l’estroverso solitamente a puntare il dito, a giudicare a priori e non a fermarsi a riflettere e cercare di capire cosa c'è dietro una firma…cosa va oltre l’apparenza.

    No, non è così. Se due persone si vogliono scannare andando a cercare i peli nei pagliai lo sanno fare benissimo anche da introversi :lol:
    Io non capisco però tutta questa sorta di infervoramento che viene sviscerato in svariati post all'interno di questa discussione. :hmm.gif:

    Sono pienamente d’accordo. Io ho già risposto alla battuta sulla mia firma che, credo, non avesse nulla a che fare con il tema della discussione.
    Grazie -_-
     
    Top
    .
  11. nøbødy
     
    .

    User deleted


    No, non è vero. In classe ho molti compagni estroversi che però fanno delle belle riflessioni e ogni volta che c'è da discutere ne escono degli argomenti profondi. Superficiali non credo proprio, ognuno è se stesso e se conpariamo una poesia di un introverso ed estroverso saranno differenti ma in ognuna c'è qualcosa di speciale, profondo e unico.
     
    Top
    .
  12. maria rossi
     
    .

    User deleted


    Superficialità, stupidità, mistificazione... temo che nessun essere umano possa arrogarsi il diritto di sentirsene esente!
    Penso che un buon esempio di non superficialità possa essere cercare di capire come e perchè una buona parte della popolazione sembri apparentemente meno (pre)disposta a problematizzare la realtà.
    A questo proposito invito a leggere la prima parte della presentazione del libro le talpe riflessive fatta qualche settimana fa, presente sul sito. Parla anche e proprio di questo!

    www.legaintroversi.it/2011/02/28/re...lintroversione/
     
    Top
    .
  13. Allonsanfan
     
    .

    User deleted


    (non ho letto tutto il topic)
    La parola sensibilità non mi piace. Forse il termine più corretto per evitare di confonderci è

    Mondo interiore molto ricco
    Sensibilità è un termine che ricoda di più l'empatia. Chi si commuove guardando in tv il tragico destino di sarah scazzi in tv è sensibile?

    Un mondo interiore molto ricco significa, come dice Anepeta, che vediamo nel mondo una simbologia molto intricata
    e associamo a questa simbologia emozioni intense e particolari, con sfumature in genere sconosciute agli estroversi
    In questo senso gli introversi sono meno "superficiali". Gli introversi non si fermano alla forma ma guardano la sostanza
    Ad esempio io quando vedo i servizi su sarah scazzi non mi commuovo, ma mi arrabbio, perché non vedo la morte di una bambina.
    Vedo una strumentalizzazione giornalistica che serve a ipnotizzarci e coprire misfatti ben più gravi compiuti dai nostri governanti.

    Ma cos'è la sostanza? concretamente non esiste, in realtà al mondo esiste solo l'esteriorità
    La sostanza è il significato delle cose..ma ogni persona da alle cose un significato diverso
    Quindi ogni introverso avrà il suo mondo interiore e la sua particolarissima interpretazione del mondo

    Hitler aveva sicuramente un mondo interiore molto ricco. era sensibile nel senso che percepiva cose che gli altri non percepivano
    Percepiva la grandiosità della Germania e percepiva che la razza tedesca doveva dominare il mondo, e che gli ebrei avrebbero corrotto questo destino grandioso, e vedeva tutto questo così importante che la vita di milioni di persone era secondaria rispetto al fatto che il mondo, dopo questi milioni di morti, sarebbe stato incomparabilmente migliore. (ovviamente secondo la sua visione, evidentemente molto convincente. ha usato il suo ricco mondo interiore per creare una visione che suscitava emozioni potentissime, che ha stregato una nazione intera)

    In questo senso come dice davidethered gli introversi hanno enormi potenzialità. ma se l'esperienza di una vita è negativa, queste potenzialità, questa capacità di vedere una "ricca simbologia" si esplicheranno vedendo ovunque simboli di male e odio.
     
    Top
    .
  14. *Furiousangel*
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (LADINTJ @ 1/2/2011, 17:46) 
    CITAZIONE (lorelei57 @ 1/2/2011, 15:28) 
    Credo che tu sia estroverso/a.

    Introversa oppositiva Doc, forse un po' troppo estrovertita dalla vita e ormai quasi per niente timida... da giovane lo ero parecchio :(
    Forse hai un idea degli introversi un po' troppo idealizzata, è vero che la maggior parte sono "bambini d'oro" che danno l'idea di essere entità ascetiche ultraterrene, ma ti ricodo che tra gli introversi cera pure Hitler e lui direi che il dito lo ha puntato parecchio.



    "Solo la gente mediocre non giudica dalle apparenze." (O. Wilde)

    ho sempre pensato che l'introverso potesse diventare piuttosto pericoloso e con questo me l'hai ampiamente dimostrato. Forse è per quello che molti introversi sono insicuri e timidi se dovessero rendere reali le proprie idee potrebbero diventare un grosso problema per la società.
     
    Top
    .
  15. *Furiousangel*
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (marcellodifiore @ 29/1/2011, 19:15) 
    Ciao lorelei. Cercherò di ripercorrere le mie risposte cercando di essere semplice e chiaro il più possibile.

    Socialità. Le persone estroverse amano la compagnia in comitiva mentre le persone introverse amano la compagnia dell'amico/a del cuore. Questo è quanto ho capito e ricordo dalla lettura del saggio.

    Superficialità ( nel senso negativo ). Non c'è una categoria migliore dell'altra, ogni uomo và valutato a se. Questo è quanto ho capito e ricordo dalla lettura nel forum degli scritti del Dott. Anepeta.

    Superficialità e leggerezza. Quì esprimo un mio pensiero. Una persona che non dà mai l'elemosina è una persona superficiale ( dal mio punto di vista ). Una persona che ad una festa si diverte a ballare "il trenino" è una persona leggera ( ma non superficiale ).

    Un saluto.

    mah.. io non do l'elemosina perchè è solo un prolungare la sofferenza di quella persona, superficiale è chi pensa di avergli salvato la vita con 2 euro..
    leggerezza è affrontare le cose anche più complicate e pericolose senza pensare alle conseguenze, tipo il tizio che si sporge dal balcone con la scala per sistemare una tenda da sole come se ignorasse che con un piccolo errore può lasciarci le penne.
     
    Top
    .
53 replies since 25/1/2011, 16:50   3017 views
  Share  
.
Top