Se non ora quando

Giornata Nazionale di Mobilitazione delle Donne - 13 febbraio 2011

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  1. senzanome70
     
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    Giornata Nazionale di Mobilitazione delle Donne 13 febbraio 2011

    http://senonoraquando13febbraio2011.wordpress.com/

    Andiamo?
     
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  2. elisabet
     
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    io ci sarò senz'altro
     
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  3. maria rossi
     
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    Anche io ci sarò assolutamente e contenta e spero contorniata da amiche e parenti!
    Ma vi giuro che qualcosa di irritante non riesco a non sentirlo in tutti questi appelli e video messaggi che circolano in rete. I toni, le cose che si dicono mi sembrano così inautentiche,lontane dalla realtà, incomprensibili, ingessate. Io ci sarò per portare in piazza non una differenza con certi modelli femminili ma la mia storia travagliata e ambivalente di interiorizzazione e critica degli gli stessi.
    Basta con il fare appello nel sentirsi donne per bene, pulite, altre...io non mi vergogno della debolezza umana (non la denigro, non la schifo come tante brave singore per bene) io mi incazzo con un sistema economico e sociale che su di essa ci lucra e ci costruisce sopra il proprio potere, su tutti, nessuno escluso. Uomini, donne, vecchi, malati e bambini con ognuno le startegie sono diverse, specifiche e specializzate ma il punto di fondo è uno e uno solo. Nessuno si senta escluso.

     
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  4. LADINTJ
     
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    Io pure parteciperò
     
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  5. pisanacollodi
     
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    Sono d'accordo con te, Maria. Vengo da anni di frequentazione, anche per lavoro, di donne di "sinistra" moderate, snobbissime verso altre donne, persecutorie verso la debolezza e la diversità, simili ad "arrampicatori sociali" che hanno salito uno scalino, e guardano con disprezzo chi sta sotto. Di queste donne non so veramente che farmene. Vorrei venire alla manifestazione, ma non mi va tanto di trovarmi con le signore radical chic.
     
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  6. LADINTJ
     
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    CITAZIONE (pisanacollodi @ 4/2/2011, 22:15) 
    Sono d'accordo con te, Maria. Vengo da anni di frequentazione, anche per lavoro, di donne di "sinistra" moderate, snobbissime verso altre donne, persecutorie verso la debolezza e la diversità, simili ad "arrampicatori sociali" che hanno salito uno scalino, e guardano con disprezzo chi sta sotto. Di queste donne non so veramente che farmene. Vorrei venire alla manifestazione, ma non mi va tanto di trovarmi con le signore radical chic.

    Condivido molto questa descrizione di Pisana e questo suo disagio, io pure vengo da anni di frequentazione di ambienti di sinistra e l'aria che tira è esattamente questa, lo snobbismo radical chic.
     
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  7. elisabet
     
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    Le persone non sono mai tutte uguali: "ma che siamo in un film di Alberto Sordi?" come direbbe Moretti.
    Parteciperò alla manifestazione proprio perché non voglio restare schiacciata tra un modello femminile televisivo e signore radical chic.
    Le donne sono rimaste troppo a lungo a casa negli ultimi anni, è ora di uscire allo scoperto per come la penso io.
     
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  8. pisanacollodi
     
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    Va bene, Elisabet. Però lasciamo perdere Sordi e Moretti, confrontiamoci tra noi. Andiamo. Grazie dell'appoggio, Ladjinti.
     
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  9. elisabet
     
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    Bene, allora verso il fine settimana possiamo decidere un punto ed un orario in cui darci appuntamento.
     
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  10. senzanome70
     
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    forse c'è una remota possibilità che io rieca a organizzare una piccola delegazione in bici!

    se così non fosse, e non sarà perché la vedo difficile, andiamo tutte insieme e vengono anche un paio di amiche.

    non vorrei essere retorica.

    qua chi schifa non è chi si sente altra.

    ci vuole un bel po' di coraggio a lavorare con una laurea in un call center invece di vendere il proprio corpo come oggetto sessuale in cambio di molto denaro e potere o di vendere il proprio cognome, la propria libertà e la propria sessualità in cambio della protezione di un cognome potente o della rassicurazione di avere un uomo accanto grazie a un contratto.
    Perché, come la De Beauvoir, io non vedo differenza tra la prostituta e la donna sposata. Entrambe si vendono per ottenere qualcosa.

    ci vuole coraggio a non vendersi per le donne, e coraggio per gli uomini a non comprare per sentirsi potenti.

    io in piazza andrò a dire questo.
     
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  11. marcellodifiore
     
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    Mi perdonino le donne del forum ma sinceramente non so ancora se attribuire valore o disvalore a questa manifestazione, nelle intenzioni di chi l'ha promossa. Se da un lato comprendo il pericolo contro il rinvigorimento della figura della donna oggetto, oggetto sessuale e di semplice richiamo pubblicitario, non capisco lo slogan che indirettamente attacca Berlusconi ma assolve le donne co-protagoniste del malaffare. E attenzione non si trattava di donne che si trovavano nell'indigenza o sfruttate dalla criminalità. Anziche' dire non manifestiamo contro altre donne bisognava dire sfiliamo contro la figura della neo-donna oggetto e l'affermazione della cultura dell'apparenza. L'altro slogan uomini per una volta siate amici delle donne poi e' ridicolo. Se poi si va in piazza tanto perché fare festa e' sempre piacevole le cose cambiano.
     
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  12. senzanome70
     
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    d'accordo la prima parte. non piacciono neanche a me le donne che si vendono per ottenere qualcosa e per l'appunto qui non si parla di donne ridotte in schiavitù.
    non sono d'accordo con la seconda parte.
    cosa c'è di ridicolo nel dire agli uomini per una volta siate amici delle donne?
    sì, per una volta siatelo, visto e consederato che non lo sono (sono ora e stati in passato) sempre.
    Non tutti certo, ma buona parte non lo è stata per secoli e ancora oggi comperano le donne e le utilizzano come oggetti. Lo fa il nostro presidente del consiglio e lo fa il tipo che si ferma in auto lungo i viali dove donne schiave sono costrette a prostituirsi e lo fa l'uomo che sposa una donna e poi la ammazza quando questa lo vuole lasciare.
    Che lo faccia l'uomo (?!) che rappresenta il Paese in cui vivo è assurdo.
    Devono scendere in piazza uomini e donne e sarebbe ora.
     
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  13. marcellodifiore
     
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    Per spiegare meglio cosa voglio dire. Non ho dubbi sul fatto che una società maschilista, dove l'uomo era il colpevole e la donna la vittima, è esistita. Non ho dubbi anche sul fatto che sacche di maschilismo esistano ancora. Tuttavia oggi io vedo più una minaccia dall'affermazione del modello estrovertito, dove uomini e donne, introversi ed estroversi, che accettano questo modello, danneggiano chi invece quel modello non lo accetta. Quando la ex moglie di Paternostro, che reputo inadatta anche a fare le pulizie in casa, viene intervistata in tv come modello in quanto giovane bella ricca e con l'uomo palestrato, allora ritengo che anche questo modello estrovertito sia negativo, e che mi danneggi. Tutto il rispetto per le donne che si prostituiscono e che hanno il diritto di fare questa scelta. Tuttavia considerare vittima e anzi santificare chi in poco tempo ha guadagnato quello che io in una vita di lavoro non potrò mai avere, per circondarsi di belle cose, frequentare bei locali esclusivi, avere il bell'uomo che piace a te, eccetera e questo senza dovere lavorare un solo giorno del resto della tua vita, sinceramente questo come uomo introverso che rifiuta sia il maschilismo sia il modello estrovertito mi sembra un pò troppo.
     
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  14. senzanome70
     
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    io ho detto il contrario marcello.

    non considero vittime le donne che si prostituiscono, per intenderci parliamo delle escort e non di quelle poverette rapite dai loro paesi e costrette sul marciapiedi.

    a me questa storia della prostituzione non è mai piaciuta.
    mi dispiace, ma a me le donne che si vendono per denaro mi stanno sulle scatole, come gli uomini che comprano corpi con il denaro.

    chiunque si venda a me fa pena, come chiunque compri esseri umani. Mi fa pena persino il berlusca che è ovvio che non sa cosa significhi sessualità e piacere sessuale. Da questo punto di vista è un handicappato.
    Avere pena non significa giustificare.

    Però, tra la escort e il presidente del consiglio mi fa molta più rabbia il presidente del consiglio, proprio perché è presidente del consiglio.

    Ma da uno che ha messo una ex velina a fare il ministro delle pari opportunità, cosa ci dovevamo aspettare? Che non facesse festini a casa sua con tute le veline del Bel Paese?
    Ma davvero davvero nessuno lo sapeva????????????????

    In piazza io vado a dire che le donne non sono nè sante nè puttane. Basta con questa storia.
    Spero di incontrare uomini che la pensino nello stesso modo.
     
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  15. marcellodifiore
     
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    Scusami senzanome, ho visto solo ora la tua risposta, e ti rispondo a mia volta quindi solo ora. Sabato scenderò anch'io in piazza a fianco delle donne come amico delle donne. Il mito della donna oggetto, in tutte le forme descritte da te, non è mai definitivamente scomparso. Che oggi si rinvigorisca è sicuramente un'involuzione. Che la presenza di donne giovani e belle abbia uno scopo di richiamo di specchietto per le allodole, come lo erano le ballerine di drive-in anche questo è pericoloso. C'è una cultura del materialismo e dell'immagine, o in una parola sola estrovertita. E' quello che credo non sia stato colto in tutta la sua portata, a favore di una deriva puramente femminista. La colpa naturalmente non è certo delle donne nè delle femministe. La colpa è la scarsa conoscenza del messaggio che noi della Lidi portiamo avanti, ovvero la lotta contro il modello estrovertito. L'affermazione del ridicolo và quindi considerata alla stregua di quando ho affermato che i musicisti che non hanno compreso il motivo della grandezza di Chet Baker sono stupidi visto che l'introversione Chet Baker ce l'aveva scritta in faccia. Ciao senzanome, manifesterò anche per te. Ti invio un caro saluto.
     
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91 replies since 3/2/2011, 09:13   1942 views
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