Gruppo di auto-aiuto sperimentale

Primo Incontro

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  1. marinoni2
     
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    GRUPPO SPERIMENTALE L.I.D.I.
    (Conoscenza – Accettazione – Trasformazione)


    Prima fase: CONOSCENZA

    Quali sono le sub-personalità che dirigono la mia vita.
    Tiranno
    Giudice
    Vittima
    Sabotatore
    Codardo
    Ipercritico
    Servile
    Entusiasta
    Amicone
    Spiritoso
    Volenteroso
    Conoscere e/o riconoscere quali di questi padroni dirigono la mia vita.
    Alcuni dei fattori più gravi che limitano la conoscenza delle nostre sub-personalità sono l’insicurezza e i sensi di colpa. La mancanza di fiducia e l’insicurezza sono le facce di una stessa medaglia, annullano la nostra intenzione rendendola inefficace al cambiamento. Qualsiasi cosa noi facciamo in uno stato di insicurezza verrà fatta male, più alti saranno l’attenzione e il desiderio di agire bene, peggiore sarà il risultato. L’assenza di fiducia in noi stessi accanto a una esagerata valutazione dei problemi esterni porta a uno stato di rigidità. La persona si sente impedita, bloccata, e agisce in modo maldestro e goffo con un’ovvia perdita di controllo. L’insicurezza crea angoscia e agitazione che alimentano i pensieri circolari. L’angoscia è generata da proiezioni del tipo “cosa succederà se…?” e la nostra energia si indirizza a innescare degli scenari negativi.
    Un altro aspetto dell’insicurezza è il senso di colpa quasi sempre impastato con il senso di inferiorità, la tendenza a sentirsi feriti, la tendenza a sentirsi indegni. Il senso di colpa, con queste sue potenzialità, porta al blocco della nostra energia arrestando l’intenzione e riesce a malapena a alimentare un agire svogliato, indeciso e mediocre. La tendenza a provare sensi di colpa attira i manipolatori come mosche sul miele. Percepita la debolezza della vittima i manipolatori aspirano a autoaffermarsi a spese della vittima giocando continuamente con il suo senso di colpa costringendola quindi a giustificarsi ripetutamente.
    La troppa sicurezza di sé è la stessa timidezza girata al contrario. Se la sicurezza non ha un fondamento su cui basarsi saremo continuamente in balìa delle sub-personalità.
    Come acquisire allora un’autentica sicurezza? In realtà l’unico modo è cominciare a agire. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il… cominciare! (La sicurezza è come la fiducia, non si può ottenere con l’autosuggestione, è come lottare contro gli effetti di una malattia senza averne sradicato la causa.)
    La conoscenza delle varie personalità che dirigono la nostra vita porta alla radice del problema, a una presa di coscienza di quando questa personalità sia nata, al perché il nostro inconscio la usi in vari momenti della nostra vita e solo dopo questa presa di coscienza noi avremo la possibilità di vedere in azione le nostre varie personalità e imparare a difenderci. Uno dei passaggi importanti per avere accesso a qualsiasi conoscenza e soprattutto alla conoscenza di se stessi, deve essere la totale assenza di giudizio di se stessi in quanto l’inconscio non ci permetterà di vedere nulla se anteponiamo il giudizio alla conoscenza. Ripeto, nulla si può conoscere se prima non ci si libera del giudizio, nulla può essere modificato se prima non è conosciuto. Per procedere alla conoscenza delle nostre sub-personalità utilizzeremo l’esempio della margherita attribuendo a ogni suo petalo una sub-personalità, tenendo ben presente che noi siamo il cuore della margherita che ci permette di aver salda la convinzione che possiamo valorizzare le nostre sub-personalità senza però identificarci più con esse. Il nostro dovrà essere un atteggiamento coraggioso per osservare e riconoscere queste nostre sub-personalità e imparare a gestirle prendendo le distanze dagli eccessi cercando di individuare invece quali semi vogliamo valorizzare ragionando sulle nostre potenzialità reali. Faremo un elenco dei vari aspetti delle nostre sub-personalità per capire ciò che va coltivato e ciò che va scartato del tipo “ironia, leggerezza, onestà, senso del rifiuto, senso del dovere, fedeltà, arroganza, presunzione, egocentrismo, perfezionismo, permalosità, prepotenza, gratitudine, ospitalità, accoglienza, accettazione, padronanza, libertà, fatica, volontà, capacità di scegliere”. Cercherò di capire quali sono le mie vere priorità, cosa mi sta davvero a cuore, utilizzando o ponendomi con sincerità semplice, attenzione presente, fiducia nel rischiare. La volontà sapiente deve essere allenata, deve diventare per noi un’alleata, imparando a dosare la forza intesa come fortezza, una buona etica è saper mettere insieme, indirizzarci verso le scelte giuste per noi.
    Renzo Marinoni
     
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  2. mionick40
     
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    Ho letto questo primo step della "Conoscenza" con grande interesse e mi piacerebbe proseguire in questo cammino.

    Mi chiedo se la vostra intenzione e' portare avanti questo "viaggio" attraverso il forum oppure se si e' tenuto un qualche incontro e questo scritto ne rappresenta la sintesi.

    Ho una prima domanda, da ignorare nel caso in cui un aiuto per la risposta arrivera' nelle puntate successive:
    cosa significa "anteporre il giudizio alla conoscenza" ?

    Si intende forse il riuscire a capire noi stessi senza quello strato di attribuzione di valore (cosa e' giusto, cosa e' sbagliato, cosa e' bene, cosa e' male) che diamo rispetto alla nostra personalissima scala di valori?

    E se e' cosi': e' possibile sconstare questo strato per vedere oltre?

     
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  3. francescoburich
     
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    Gli incontri verranno fatti in un periodo stabilito. Fino al termine del lavoro. Si richeide una partecipazione continuativa per poter stabilire un contatto meno rigido, con se stessi e con gli altri partecipanti. "Anteporre il giudizio alla conoscenza" vuole dire pensare..ragionare..sentire...un qualcosa che va prima della conoscenza stessa. Non sempre, è un percorso autentico, perchè una mente preconcettata, densa di pregiudizi (e non è una colpa, ma bensì un prodotto mistificatorio di ogni essere umano), non permette di poter arrivare ad una conoscenza di Sè, degli altri e del mondo, sentendolo per quello che è: reale. All'interno di ogni realtà, non vi è nulla di assolutistico, nulla di certo, nulla di vero, nulla di sbagliato. Una Ragione, che si sposta dalla pre-conoscenza e che si dirige verso la post-soluzione, ma che si avvale delle contaddizioni, delle ambivalenze, delle incerteze che albergano il nostro mondo interiore. Una Ragione che diviene "progettuale" e che si avvale della "speranza" dell'"utopia" che in qualche modo, ci può aiutare a comprenderci ed a comprendere il mondo in cui siamo immersi e noi ne siamo insieme agli altri agenti (Natura compresa) gli "attori". Gli strati delle "Sub-personalità" che occupano la nostra interiorità, sono il prodotto della cultura posticcia di cui tutti siamo più o meno pregni. Riconoscerli, accettarli, e solo dopo...potersi disfarre di alcune di loro (le sub-personalità), è un compito che richiede "leggerezza" (quella che io non ho) ed il tentativo di poter mandare in esilio "il tribunale interno" che grava nel nostro animo e che ci fa ammalare gravemente. La leggerezza di cui ci ha parlato Renzo, è un'aspetto caratteristico di noi introversi, i quali non cogliamo nulla, senza volerlo imporre a noi stessi ed di riflesso agli altri. Se la mente seguisse la nostra rigidità (quello che per fortuuna non fa), noi moriremmo in pochi attimi per intossicazione informatica e per debordo emozionale.
    Francesco
     
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  4. marinoni2
     
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    Caro Mionick40, come già annunciato nella lettera di presentazione del 22 gennaio u.s. il gruppo di autoaiuto della Lidi si riunisce periodicamente e pubblica sul Forum solo una sintesi di quel che viene approfondito negli incontri. In particolare questo "cammino" definito di conoscenza, accettazione e trasformazione si svolge in pochi incontri della durata di circa 3 ore ciascuno dove cerchiamo di confrontarci con semplicità al solo scopo di aprire una porta che porti aria nuova nel nostro sentire... Da qui la necessità di partecipare con costanza a tutti gli incontri previsti con assoluta assenza di giudizio che spesso alza un muro che ci impedisce di cogliere e accogliere particolari essenziali per la nostra maturità.
    Detto questo capirai che diventa difficile ampliare il discorso tramite il forum anche perchè nelle dinamiche del gruppo si sviluppa un'energia che non è possibile ottenere attraverso lo schermo del computer.
    Capisco che non per tutti, soprattutto per chi vive fuori Roma, è possibile partecipare e proprio per questo, sempre che questa esperienza abbia buon esito, stiamo valutando la possibilità di organizzare degli incontri condensati nell'arco di un weekend per permettere a chiunque ma in particolare a chi vive fuori Roma di poter essere presente.
    Se invece è tuo desiderio partecipare a questo specifico cammino, ti comunico che il nostro prossimo incontro si terrà sabato 12 marzo p.v., con inizio alle ore 9,30, presso l'Associazione Culturale "La Fenice", Largo Giampaolo Borghi, n. 3, Roma (zona Prima Porta).
    un caro Saluto
    Renzo
     
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3 replies since 6/3/2011, 06:25   227 views
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