Antropocene: l'era dell'uomo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. maria rossi
     
    .

    User deleted


    Guardate le foto di questa galleria e le didascalie, un lavoro ben fatto.


    http://www.nationalgeographic.it/dal-giorn..._uomo-205003/1/



    Antropocene: l'era dell'uomo
    È il neologismo che definisce l’epoca in cui viviamo, caratterizzata dal massiccio impatto dell’uomo sul pianeta. Un impatto che resterà nel registro geologico a lungo, anche quando le nostre città saranno ridotte ad ammassi di rovine.


    (Dall'articolo di Elizabeth Colbert) In appena un secolo o due noi esseri umani abbiamo alterato il pianeta al punto di dare il via a una nuova epoca: l’Antropocene. (...) chiedo al geologo Jan Zalasiewicz cosa penseranno della nostra epoca i geologi del futuro, chiunque essi siano. La transizione sarà graduale, come già in decine di altri casi documentati, oppure resterà incisa con nettezza in uno strato geologico evocativo di una catastrofe, come l’estinzione della fine dell’Ordoviciano?

    Il termine Antropocene è stato coniato una decina di anni fa dal chimico olandese Paul Crutzen. Un giorno lo scienziato, vincitore di un premio Nobel grazie alle scoperte sulla decomposizione dello strato dell’ozono, partecipava a un convegno scientifico. Il relatore continuava a riferirsi all’Olocene, l’epoca iniziata alla fine dell’ultima glaciazione, 11.500 anni fa, e ancora in corso, almeno ufficialmente. Crutzen ricorda di non essere riuscito a trattenersi: «Basta, dissi, non siamo più nell’Olocene, siamo entrati nell’Antropocene. In sala calò il silenzio». Nella successiva pausa caffè, i congressisti non parlavano d’altro. Ci fu chi suggerì a Crutzen di brevettare il suo neologismo.
    Già intorno al 1870 il geologo italiano Antonio Stoppani aveva ipotizzato che gli uomini avessero inaugurato una nuova era, definendola antropozoica. La proposta di Stoppani fu ignorata dai suoi colleghi, che la ritennero non scientifica. La teoria dell’Antropocene, invece, ha trovato consensi nella comunità scientifica. L’impatto dell’uomo sul pianeta è diventato molto più evidente rispetto all’epoca di Stoppani, anche perché da allora il numero degli abitanti della Terra si è quadruplicato, arrivando a quasi sette miliardi. «Nel Novecento la crescita demografica ha seguito un modello più simile a quello dei batteri che non dei primati», ha scritto il biologo E.O. Wilson. Secondo i suoi calcoli la biomassa umana è già 100 volte superiore a quella di qualsiasi specie animale di grandi dimensioni mai esistita.

    Il testo integrale dell'articolo è su National Geographic di marzo in edicola
     
    Top
    .
0 replies since 14/3/2011, 12:04   42 views
  Share  
.
Top