Storia segreta del male oscuro

Gary Greenberg

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  1. maria rossi
     
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    Gary Greenberg
    Storia segreta del male oscuro



    Gli antidepressivi sono tra i medicinali più prescritti nel mondo occidentale. Milioni di uomini e donne galleggiano nel mare della vita attaccati a questo salvagente. Convinti di essere malati. Ma è proprio così?

    Gary Greenberg, che di depressione se ne intende, per averla vissuta in prima persona e “curata” negli altri, se lo è chiesto. La risposta non è stata affatto rassicurante. Non siamo più in grado di affrontare la tristezza, chiamandola con il suo nome, perché le grandi case farmaceutiche hanno deciso così, con la complicità, più o meno conscia, di migliaia di medici curanti.

    Greenberg offre una cavalcata appassionante, ironica, a tratti stupefacente nella storia di uno dei più grandi affari del mondo moderno, mostrandoci come le nostre debolezze e l’imperativo della felicità a tutti i costi per alcuni si sono trasformati in una vera miniera d’oro.


    Gary Greenberg è psicoterapeuta praticante nel Connecticut. Si è interessato agli intrecci tra scienza, politica ed etica e scrive su diverse riviste tra cui «Harper's», «the New Yorker», «Wired», «Discover», «Rolling Stone», «Mother Jones».


    Qusto è il sito di Greenberg: www.garygreenbergonline.com/

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  2. tandream
     
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    Condivido tutto quello che c'è scritto pure se non l'ho letto :D
     
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  3. imperia69
     
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    Credo che dovremmo distinguere due casi: la tristezza, il sentirsi giù per un evento drammatico della propria esistenza e la cosiddetta depressione che ti colpisce come un fulmine a ciel sereno (non è mai sereno quel cielo, ma apparentemente tutto fila).

    Sono rabbrividita sentendo di persone che sono state in cura da un eminente specialista (un paio di centoni a visita) per eventi "fisiologici" quali una separazione o la morte di un parente. Come se la persona colpita (spesso con la complicità di quelli attorno) non potesse tollerare di essere per un periodo meno efficiente, più triste, più meditativa. Certo, se uno non riesce a riprendersi dopo un certo lasso di tempo, forse ha bisogno di aiuto. Ma più per capire perché quell'evento lo ha messo a terra così drasticamente.
    Nel caso della cosiddetta depressione c'è una protesta latente che nessuno si cura di ascoltare. Gli psichiatri sanno che sotto sotto i depressi sono pieni di rabbia, ma non mi sembra che diano un qualche significato a questo dato.

    Le case farmaceutiche hanno sicuramente una grande responsabilità di questa situazione.
    Ma non tutti i "pazienti" sono persone prive di strumenti culturali. Quello che non riesco a mandare giù è da una parte l'atteggiamento di tanti che si relegano al ruolo di bambini piccoli, passivi nei confronti dei medici e dall'altra questo senso positivistico di onnipotenza che ci illude che a tutto esista sempre una soluzione, che talvolta invece non c'è.
     
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  4. francescoburich
     
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    Quando avviene un evento straordinario...esso esce fuori dagli schemi mentali che ci adattano al principio di esistenza. Le prime sensazioni ke proviamo...sono di sgomento..di inadeguatezza..di sconforto..di angoscia..di solitudine...di incomprensione. E' arduo trovare complici che se pur soffrendo...comprendono e sentono che la "fase acuta" va accettata e compresa a sua volta..
    Alle case farmaceutiche nn conviene...basti pensare che "il Narcisismo" non è all'interno del DSM5 che esce (mi pare) nel 2013 e che questa PATOLOGIA non è guaribile e somministrabile con nessun farmaco, quindi non è stata inclusa nelle patologie. Fa riflettere...
     
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3 replies since 5/4/2011, 10:28   329 views
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