Assange vs Zuckerman

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  1. maria rossi
     
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    Secondo me i due personaggi incarnano due tipologie introverse (nel bene e nel male) e questa immagine la trovo giusta, perfetta per parlare di vantaggi e svantaggi dell'essere introversi, in generale. Personalità complesse, extra-ordinarie per certi aspetti e controverse, ognuna a suo modo.
    Le loro storie ci dicono molte cose, comunque...Non è detto che sia solo una "sfiga" essere introversi; non è detto che significhi essere un emarginato/incompreso/disadattato a vita o che non ci si possa "riscattare", trovare la propria strada e realizzazione. Non è detto che l'importante nella vita sia essere come è la maggioranza ma perseguire la propria vocazione ad essere, qualunque essa sia. Non è detto neanche che un introverso sia sempre e solo buono, pacifico, disarmato perchè le dosi di odio, rabbia e rancore che può aver accumulato negli anni incattiviscono e anestetizzano... insomma le due storie, i due personaggi e le reazioni del mondo, del mercato e dell'opinione pubblica nei loro confronti potrebbero essere interessanti da conoscere, confrontare e capire per tutti noi, non per dare giudizi o fare il tifo per l'uno o per l'altro ma per ragionare sui destini che l'essere introverso può comportare.
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  2. tandream
     
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    Cosa ti fa pensare che siano introversi? Io ho visto il film The Social Network e non so fino a che punto Zuckerman possa definirsi introverso, alla fine, secondo il mio punto di vista, che siano più o meno introversi non cambia molto.
     
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  3. houccisotoniocartonio
     
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    io zuckerman lo considero una sorta di anticristo, è un vero scandalo che l'abbiano eletto l'uomo dell'anno, che poi sticazzi di essere l'uomo dell'anno o no, però con tutte le persone che ci sono al mondo, che fanno lotta concreta su cose importanti.... uomo dell'anno a zuckerman
     
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  4. maria rossi
     
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    Bhè insomma, Zuckermann è un classico introverso non risolto e incattivito. Relegato un pò al margine in un ambiente molto competitivo e di "rango", nerd con una vita sociale ridotta ai "sapientini" del suo corso di laurea e con una vita sentimentale non proprio di grande successo, e l'unica cosa su cui contare è l'essere bravo a scuola, avere un talento da spendere...non deve avere nutrito una grande considerazione dei suoi stessi simili, a quel tempo!
    L'idea stessa di facebook, che gli ha svoltato la vita, non è nata per un afflato di giustizia sociale o sete di verità come per Assange ma per vendetta e ripicca verso un contesto ben preciso rispetto al quale nutriva rancore e invidia.
    Il leitmotiv del film stesso è proprio questo: Zuckermann non sarebbe un figlio di mignotta ma cerca in tutti i modi di esserlo (riusciendoci pure bene, alla fine!), per rivalsa personale per dimostrare che lui è il più fico di tutti e non il copntrario. È un sentimento tipico per un adolescente/giovane introverso, tutti l'abbiamo conosciuta. Quell'oscillare fra il sentirsi l'ultimo degli stronzi sfigati e una spanna sopra la mediocrità generale! E fa male, non aiuta granchè ad andare avanti, è dura da superare.
    Se una persona è quello che fa, bhè i fatti parlano da soli: Z. tradisce il suo caro amico nerd dell'università che gli aveva dato l'algoritmo originale, fa il furbastro con i riccastri delle confraternite, si muove in maniera parecchio ambiziosa, arrivista, senza scrupoli, vende alle corporazioni tutte le banche-dati degli utenti di facebook, vendendo letteralmente le persone al miglior offerente (tanto che gli frega a lui!?) e tende ad alimentare la sua azienda facebook e il proprio senso di superiorità verso il resto degli esseri umani che sono difficile da caldeggiare. Alla fine una buona idea e una dotazione intellettiva superiore alla media non fanno un uomo umanamente migliore a nessun altro, c'è poco da fare.

    Però non è un caso che lui sia l'uomo dell'anno(funzionale e amico del sistema) rispetto ad un Assange che invece la propria introversione l'ha seguita da subito per quella che era: una dotazione intellettiva ed emotiva ricca che spesso porta anon poter aderire alla normalizzazione. E infatti da subito è un hacker, un giustiziere, un robin hood. Ha una vita salterina, che va un pò fuori dai percorsi tradizionali. Ma persegue la sua indole, la segue senza preoccuparsi si uniformarsi o adeguarsi alla maggioranza e si adatta subito all'essere minoranza. E così arriva a Wikileaks, vera grande svolta della rete rispetto ai poteri costituiti!! Ma lui è processato e inseguito, l'altro nella copertina delle riviste patinate!

    Due carriere introverse, eccome. Nenache tanto lonatne da quelle di molti di noi, facendo le dovute differenze, ovviamente!
     
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  5. maria rossi
     
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    Tanto per restare in tema, visto che nessuno ne parla più o sembra occuarsene: lo sapete che fine ha fatto il giovane soldato che ha fatto arrivare a weakileaks i 92.000 files/dossier segreti dei militari? Fateci caso: il nome l'avete mai letto o memorizzato? ce ne hanno mai parlato così tato come di Assange o di Zuckerberg? Eppure quello che ha fatto non è di minor importanza o rilevanza: Bradley Manning è il suo nome e per quanto mi rigurda ha tutta la mia stima.
    Mentre cercano di incastrare Assange per questionabili reati sessuali, a queso giovane soldato stanno letteralmente minando la salute psico-fisica nella speranza che ceda e confessi quello che vorrebbero tanto sentirsi dire: che ha complottato con Assange e, in accordo con lui, su commissione, procurato tutti i documenti che poi ha pubblicato!

    Guardate qui come lo stanno riducendo...

    www.blitzquotidiano.it/politica-mon...cerario-782270/


    Per fortuna in America ci sono molte associazioni e personalità della cultura e dell'opinione pubblica che ne seguono le sorti e si battono affinchè le condizioni della sua detenzione diventino umane. Questo un sito per chi legge l'inglese: www.bradleymanning.org/



    Usa. Timori per trattamento carcerario di informatore Wikileaks

    Bradley Manning in prigione

    WASHINGTON, STATI UNITI – Il soldato americano Bradley Manning, arrestato nel maggio scorso con l’accusa di aver fornito informazioni riservate a Wikileaks mentre era in servizio in Iraq, è detenuto in isolamento 23 ore su 24 in una caserma dei marines a Quantico, Virginia, è spogliato nudo ogni notte e costretto ad indossare un camice anti-suicidio prima di andare a dormire.

    Il suo avvocato ha definito degradante questo trattamento e Amnesty International ritiene che potrebbe violare i diritti umani di Manning.

    Il presidente Barack Obama ha detto di aver chiesto al Pentagono se le condizioni di detenzione di Manning fossero appropriate e in linea con il trattamento di altri prigionieri. ”Mi hanno assicurato che lo sono”, ha detto Obama in una conferenza stampa.

    La questione è arrivata all’attenzione del presidente dopo che P.J. Crowley, portavoce del seretario di stato Hillary Clinton, ha dichiarato di non capire perchè i militari stiano trattando Manning con tanta durezza, un modo – ha detto – ”ridicolo, controproducente e stupido”.

    Crowley ha poi corretto il tiro dicendo che Manning ”si trova nel posto giusto” e che quanto da lui dichiarato sono opinioni personali che non riflettono la politica del governo. Obama ha però rifiutato di dire se è in disaccordo con quanto detto da Crowley.

    Daniel Ellsberg, che nel 1971 diffuse i clamorosi ”Pentagon papers”, una storia segreta del coinvolimento americano in Vietnam dal 1945 al 1967, ha dichiarato che Crowley ha ragione e che il Pentagono ha mentito al presidente. ”Se Obama crede a quel che gli hanno detto, allora può credere in qualsiasi cosa”, ha affermato Ellsberg.

    Jeff Paterson, membro dell’organizzazione Courage to Resist, un gruppo californiano di sostegno a Manning, si è detto sorpreso e rallegrato delle dichiarazioni di Crowley ed ha espresso la speranza che possano contribuire a mgliorare le condizioni in cui è detenuto.

    Edited by maria rossi - 30/5/2011, 11:14
     
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4 replies since 16/4/2011, 20:11   229 views
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