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imperia69.
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Mamma sull'orlo di una crisi di nervi
Le vip confessano: "anche noi abbiamo sofferto"Anzi più che sull'orlo in piena crisi. Si racconta così, con grande senso dell'umorismo e sincerità Deborah Papisca nel libro Di materno avevo solo il latte! Viaggio nella depressione post partum con aneddoti, informazioni pratiche e una richiesta: perché in Italia non esistono le mother assistant? di Annalisa Piersigilli
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Il titolo è già una bella provocazione. Di quelli che ti colpiscono, perché infrange alla prima occhiata il mito della maternità stile Mulino Bianco. Dietro la copertina verde smeraldo del libro “Di materno avevo solo il latte!”, appena uscito per Dalai editore (www.bcdeditore.it), l’autrice Deborah Papisca racconta il suo debutto (totalmente inatteso, visto che le era stata diagnosticata l’impossibilità di concepire a causa di una endometriosi al quarto stadio) nel mondo di biberon, pannolini e notti insonni. Ma, in modo altrettanto inaspettato, è proprio con la piccola Camilla finalmente in braccio, che il suo, finora saldo equilibrio, prende una sonora cantonata.
Come lanciata a mille all’ora da una fionda, Deborah si ritrova catapultata direttamente nel mondo “incantato” della DPP, la depressione post partum, invece che nel fantastico Paese delle meraviglie, che le amiche le avevano raccontato con gli occhi sfavillanti. Perché nessuno le aveva mai parlato di questo serpentello malefico che può iniziare a strisciare tra i pensieri di una neomamma? Fortuna che c’è Google, lui sì che va dritto al sodo e trova sempre le parole giuste. E infatti a Deborah è bastato digitare: «maternità + pianto incontrollato + avrei voluto non essere mai nata + non pensavo che la vita fosse così di merda» per scoprire la verità. E adesso? Deborah non tralascia nulla, dalla sindrome della madre incapace al rapporto con Carlo, quel “sant’uomo” del marito. Lo racconta però con uno stile così ironico da farci sbellicare dalle risate. Ma allo stesso tempo riflettere, mentre imbocca, grazie alle sedute terapeutiche con le altre mamme on line e lo yoga, la via d’uscita.
Lanciando un input finale molto pratico: nelle ultime pagine del libro infatti sono pubblicati tutti gli indirizzi dei centri italiani ai quali rivolgersi per affrontare al meglio il problema della depressione al femminile. «Altro che corsi pre parto!» aggiunge Deborah. «Negli Stati Uniti, dove ci vedono lungo, è nata ed è molto richiesta una figura, ancora poco diffusa da noi: la “mother assistant” (chiamata anche “doula”), che aiuta e assiste i genitori dopo la nascita del pargolo. Con la sua presenza, le madri sono meno ansiose, rilassate e vivono meglio, soprattutto dal punto di vista emozionale, il rapporto con il nuovo arrivato». Ma l’esperienza di Deborah è molto incoraggiante anche da un’altra ottica, quella professionale. Che sognasse a occhi aperti un futuro da scrittrice non l’ha mai negato, ma è solo merito di un blog aperto per gioco se la casa editrice l’ha notata e le ha chiesto di leggere il suo libro nel cassetto, iniziato a scrivere inizialmente più per un effetto purificante che con una speranza di pubblicazione.
E se anche a te è capitato di vivere emozioni simili raccontale qui.
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star***.
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Io voglio conoscere quelle che raccontano del : "fantastico Paese delle meraviglie, che le amiche le avevano raccontato con gli occhi sfavillanti" Che secondo me è una grande mistificazione, certo non per tutte, ma non si può dire che sia una favola, ancora non ho incontrato nessuna mamma che mi ha detto così. Di solito mi dicono che a tre anni si esce dal tunnel. ;°) . -
imperia69.
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Lo so, è che c'è una immagine poco realistica della maternità, per cui basta l'amore e tutto fila liscio. Peccato che la vita di tutti i giorni sia più complicata di così ;P .
Depressione post partumUna testimonianza |
