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Allonsanfan.
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E' un movimento nato in ucraina. In pratica sono donne che protestano in modo "softcore" girando seminude. Molti di voi penso avranno visto questo gruppo dai giornali on line, che ovviamente non perdono occasione per mostrare un po' di tette.
Questo articolo riassume bene le contraddizioni di FEMEN
dalla repubblica, link: http://27esimaora.corriere.it/articolo/a-k...no-30-mila-fan/
Hanno vent’anni, vogliono cambiare il loro Paese e protestano in topless.
Sono le femministe del nuovo millennio, un’onda colorata e spontanea, post-ideologica e agguerrita, che ha investito la giovane democrazia ucraina con la carica vitale e politica del corpo femminile.
Nato nel 2008 per richiamare l’attenzione sullo sfruttamento della prostituzione e sul fenomeno del turismo sessuale esploso nell’era dei viaggi low cost, il gruppo Femen ha cavalcato la visibilità conquistata slacciando il reggiseno delle 40 «topless-attiviste» per sensibilizzare l’opinione pubblica ucraina su temi che vanno dalla condanna alla lapidazione dell’iraniana Sakineh Ashtiani alla mala gestione del dopo Chernobyl. I membri sono trecento, età media 22 anni, i fan su Internet 30 mila.
Poca storia e grandi ambizioni: le ragazze di Femen sono un fenomeno in ascesa a Kiev e si dicono pronte a diventare «il movimento femminista più influente d’Europa». Il loro logo è già un marchio, l’impronta di due seni nei colori della bandiera nazionale, giallo e azzurro.
Operazione di marketing efficace ma ingenua o riscatto del corpo da parte di una generazione che ricalca inconsapevolmente le orme dei primi movimenti femministi occidentali oggi in crisi d’identità?
Novelle amazzoni, le ragazze di Femen combattono con il loro corpo nudo per scuotere soprattutto le coetanee in un Paese dove la prostituzione è illegale ma le prostitute secondo il ministero dell’Interno sono 12 mila (una su otto è studentessa universitaria o di scuola superiore), le forze dell’ordine chiudono gli occhi su hotel trasformati in bordelli e le agenzie turistiche propongono cataloghi di bellezze locali a basso costo. Una ricerca dell’Istituto internazionale di sociologia di Kiev ha rivelato che il 70 per cento delle giovani tra i 17 e i 22 anni ha ricevuto da stranieri offerte di denaro in cambio di sesso nei bar, nelle discoteche e nelle strade. La situazione è destinata a peggiorare con gli Europei di calcio 2012.
Non mancano femministe che rimproverano a Femen di rafforzare quello stesso cliché della donna-oggetto che il gruppo vuole combattere. Eppure è difficile pensare che queste ragazze non abbiano fatto i conti con i rischi della forma di protesta che hanno scelto.
Per il suo impegno nel movimento la portavoce Inna Shevchenko è stata arrestata più di dieci volte, ha passato notti in prigione e perso il lavoro. Non ha dubbi e va avanti.
“In tv, sui giornali, ovunque vediamo ragazze che si vendono – spiega -. A loro diciamo di usare il corpo per lottare. Oggi le organizzazioni femminili sanno solo scrivere, noi abbiamo deciso di non essere femministe tradizionali. C’è bisogno di attiviste pronte ad alzare la voce e lasciare i vestiti in strada”.
Voi che ne pensate? svalorizzazione del corpo o provocazione intelligente?
Alcune gallerie con le loro "attività"
http://roma.repubblica.it/multimedia/home/22506905/1/1
www.repubblica.it/esteri/2010/10/27...utin-8478276/1/
www.repubblica.it/esteri/2010/11/09...izia-8909275/1/
www.repubblica.it/esteri/2011/02/09...ych-12238650/1/
il sito delle Femen: www.femen.org/
ps: secondo me la parola "topless" nel titolo del thread farà salire di un bel po' il sito nella classifica google
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.Non mancano femministe che rimproverano a Femen di rafforzare quello stesso cliché della donna-oggetto che il gruppo vuole combattere. Eppure è difficile pensare che queste ragazze non abbiano fatto i conti con i rischi della forma di protesta che hanno scelto.
I conti con i rischi della forma di protesta che hanno scelto li hanno fatti sicuramente. A mio avviso non c'è nessuna contraddizione di fondo. Una volta stabilito cosa comunicare e afffermare e cosa contrastare e perché, devo scegliere in che modo farlo. Per nulla paradossalmente, in questo come in altri casi gli strumenti che ti consentono di farlo (a livello di comunicazione, sottolineo, non "ideologico") sono quelli in alcuni casi assimilabili nella forma a quel che vuoi contrastare, in altri quelli che aderiscono e vanno a rinforzare, ad esempio, il pregiudizio che vuoi scardinare (esempio tipico, il gay pride).
Che piaccia o no - se non piace ahimé ce lo si fa piacere perché se c'è un'unica via quella si utilizza - se non si urla non si viene ascoltati, se non si eccede e non si provoca si rimane invisibili.. -
houccisoilariadusieleièrisorta.
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a me sinceramente intristisce 'sto fenomeno.
gli darei un po' più di credibilità se fossero delle settantenni.. -
Koenig.
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Non e' una contraddizione ma un paradosso come in fisica lo e' l'esperimento del doppio cono che "risale" il piano inclinato, che non contraddice la teoria della meccanica della gravita'. Il corpo ha sempre una dimensione materiale, che non si può annullare, ma un conto e' essere oggetto e un'altro e' essere soggetto. Non mi piace molto l'idea di manifestare così anche se ottengono di certo la visibilità desiderata e, alla disperata, ognuno fa' quello che può. Approvo invece la scelta di usare la nudità femminile per protestare contro le pellicce animali. E' più o meno come quando si dice che non e' la Scienza ad essere negativa in se' ma solo l'uso che se ne fa. L'unica volta che ho partecipato ad una manifestazione e' stato per la sfilata di un corteo di lavoratori della mia azienda. Ho ricevuto un fischietto e dovevo usarlo. A me a dire la verità non piaceva il dover far rumore, nella mia idea di sfilata si cammina tutti composti ordinati e in silenzio... . -
.a me sinceramente intristisce 'sto fenomeno.
gli darei un po' più di credibilità se fossero delle settantenni.
Sì, non ho detto che mi piace infatti, ma credo che purtroppo in molti casi (non so se anche in questo, lo suppongo soltanto) si sia "costretti" a scegliere modi e forme che non si sceglierebbero se ci fossero altre vie in grado di dare voce e visibilità.
Pensiamo, come ho detto, alla rivendicazione legittima di alcuni diritti che si serve (in parte!) del "carrozzone" carnevalesco del gay pride, oppure alle proteste dei lavoratori: penso ad esempio agli immigrati di Brescia accampati per giorni su una gru, alle guardie giurate che si arrampicano sul Colosseo (gli esempi sono moltissimi) o al lavoratore singolo che minaccia di gettarsi nel vuoto. E' diverso da ciò di cui stiamo parlando, ma la logica di fondo è sempre la stessa: trovare un modo per far sì che si venga ascoltati e che la protesta non rimanga invisibile. Siamo in un overloading tale per cui facilmente una voce si perde nella moltitudine di voci, così come un'informazione, un'iniziativa. Abbiamo potenzialmente molti più strumenti che in passato per dire, esprimere, farci sentire, affermare qualcosa, contestare qualcos'altro, ma proprio perché è nella possibilità di molti farlo e in modo relativamente semplice, far sentire tra tutte la propria di voce è impresa ardua.
Penso ancora al mondo del lavoro. Quante proteste sono sollevate dai lavoratori al fine di veder riconosciuti o non soppressi i loro diritti? Quante tipologie di lavoratori protestano? Quanti lavoratori di quante aziende, fabbriche, ecc., occupano aziende, fabbriche, ecc.? Non è soltanto che si hanno più strumenti, è che quando una società è al collasso (e ho preso ad esempio i diritti dei lavoratori ma ve ne sono tanti altri per cui vale la stessa cosa e non è, poi, solo una questione di diritti, ma ci intendiamo) non c'è ambito/aspetto/fenomeno a livello culturale, sociale, politico, ecc. che non sia problematico, che non debba essere dibattuto, che non implichi uno scontro tra visioni e concezioni e soluzioni pratiche contrapposte o la necessità di far sì che non lo si ignori, che si intervenga, che chi governa agisca, che l'opinione pubblica sappia, sia sensibilizzata, ecc.
(L'ho detto molto male ma spero si capisca cosa volevo dire... l'orario non aiuta). -
LADINTJ.
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Che piaccia o no - se non piace ahimé ce lo si fa piacere perché se c'è un'unica via quella si utilizza - se non si urla non si viene ascoltati, se non si eccede e non si provoca si rimane invisibili.
Purtroppo la penso pure io così, per avere successo oggi e colpire la massa, devi urlare veramente tanto.. -
houccisoilariadusieleièrisorta.
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sìsì anche io sono d'accordo col tuo discorso generale sul lavoro, che se vuoi fare una protesta la devi fare per forza estrema sennò nessuno ti si fila, mi è venuto in mente il caso di quella infermiera napoletana, mi pare si chiamasse mariarca terracciano, lavorava in una asl a Napoli e da mesi non non prendevano più lo stipendio, lei allora aveva desciso di togliersi 150cc di sangue ogni giorno e contemporaneamente di fare lo sciopero della fame.
dopo 4 giorni è crollata a terra al lavoro, è andata in coma e poi è morta.
che tristezza, però. poverina.
riguardo a femen, anche secondo me la loro è una tattica estrema per fare colpo, per farsi notare, però la trovo autocontraddittoria e furba (lo so sono antipatica). -
senzanome70.
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è difficile dare un giuidizio.
il fenomeno va inquadrato nel contesto culturale.
credo che in ucraina, e in generale nei paesi dell'est la situazione sia davvero difficle sotto tanto punti di vista, non ultimo quello della condizione femminile.
se pensiamo che in Italia il presidente del consiglio organizza festini vari con prostitute o aspiranti tali, non ci è difficle immaginare cosa avvenga in paesi più poveri del nostro e in cui la cultura occidentale è entrata di getto provocando grossi scompensi in società che vivevano in modo diverso.
insomma, non è semplice e il fenomeno va inquadrato.
quando penso agli eccessi del femminismo da noi negli anni '70 penso che erano inevitabili.
un popolo oppresso deve urlare per farsi sentire, è così e basta, la storia ce lo insegna.
credo anche che la rabbia cresca in proporzione allo sfruttamenteo, all'umiliazione ecc ecc.
"un Paese dove la prostituzione è illegale ma le prostitute secondo il ministero dell’Interno sono 12 mila (una su otto è studentessa universitaria o di scuola superiore), le forze dell’ordine chiudono gli occhi su hotel trasformati in bordelli e le agenzie turistiche propongono cataloghi di bellezze locali a basso costo. Una ricerca dell’Istituto internazionale di sociologia di Kiev ha rivelato che il 70 per cento delle giovani tra i 17 e i 22 anni ha ricevuto da stranieri offerte di denaro in cambio di sesso nei bar, nelle discoteche e nelle strade. La situazione è destinata a peggiorare con gli Europei di calcio 2012."
Oggi da donna che ha 40 anni ed è nata e vissuta a Roma direi che io non lo farei ma se avessi 20 anni e fossi nata e vissuta in ucraina molto probabilmente starei con loro a farmi arrestare dalla polizia. Se il "70 per cento delle giovani tra i 17 e i 22 anni ha ricevuto da stranieri offerte di denaro in cambio di sesso" io direi che una posizione l'avrei presa di certo e sarei stata con le Femen a farmi sentire.
Condivido il fatto che la cosa sia triste in sè, non potrebbe non esserlo. è triste il fatto che per farsi sentire e andare a finire sui giornali occorra fare cose eclatanti, quando sul giornale ci dovrebbero andare quelli che fanno i turisti sessuali, ci dovrebbero stare le loro facce non le tette delle ventenni!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Ricordo anche io di quell'infermiera. Ecco, che poi non è detto che se riesci ad avere l'attenzione succeda qualcosa. In molti casi viene data notizia sui media, ma poi nessuno interviene e si arriva anche al punto di crepare... lo stesso.
Riguardo a Femen la tattica è senza dubbio furba, sì.. -
tandream.
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Quel giorno che le donne che protestano mi daranno il nome e il cognome di contro CHI o COSA protestano sarà il giorno più felice della mia vita. . -
senzanome70.
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www.youtube.com/watch?v=iNoWx-cN5z8&feature=player_embedded
"L'Italia non è un bordello!
Ci siamo ritrovate davanti all’ambasciata italiana per dire a tutte le donne italiane che siamo con loro. Siamo assolutamente contrarie al modello veicolato da Silvio Berlusconi e alla sua immagine di uomo macho che può portarsi a letto tutte le donne che vuole. Del resto, se continua, non esiteremo a venire in Italia per dirgli in faccia quello che pensiamo di lui!”.
Parole di Inna Schevchenko, leader del movimento femminista ucraino Femen. Nel video è lei ad urlare, mentre i poliziotti la fermano."
P.S.: x lidiadmin non mi ricordo come si mette il video!!!!!! uff.... -
elisabet.
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www.youtube.com/watch?v=iNoWx-cN5z8&feature=player_embedded . -
.P.S.: x lidiadmin non mi ricordo come si mette il video!!!!!! uff...
Devi cliccare su "Condividi" poi su "Codice da incorporare" e incollare qui il codice
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elisabet.
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l'ho fatto io, sto diventando bravuccia
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Elisabet
Io vedo solo il link...
Bisogna riportare tutto il codice, che appare quando si clicca su "Codice da incorporare".
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Femen, femministe in toplessla protesta del futuro è softcore? |
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