Nostalgia ancestrale

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  1. tigellino11
     
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    Premetto dicendo che avevo affermato che "sarei emigrato" al sito inglese degli introversi ma confesso che mi secca un casino esprimere in inglese i miei pensieri...quindi senza alcun risentimento da parte mia,unilateramente, porgo l'ulivo della riconciliazione con Roma. Tornando adesso a quello che volevo dire succede che sono già molti mesi che mi si è acutizzata una una sorta di crisi identitaria latente in me da sempre; si tratta precisamente di una nostalgia lancinante, un richiamo ancestrale che si è installata in me come l'ossessione di una passione amorosa (anzì direi che per la sua natura peculiare è qcs di piu forte); chiarisco meglio il quadro, io sono nativo di Agrigento ab antico - lo so con certezza perchè per puro caso una volta leggendo la storia della casata dei Tomasi di Lampedusa,con mia sorpresa scoprii che il loro capostipite ebbe dei rapporti commerciali con un mio antenato, popolano lui;so che quel tizio era un antenato perchè il cognome che abbiamo in comune esiste solo ad agrigento e tuttora tutti quelli che lo portano sono cugini; quindi appartengo a questa città almeno dal XVesimo secolo-.Agrigento ha continuato ad essere una comunità greca per ben XV secoli dalla sua fondazione(del resto ricerche genetiche attestano che gli abitanti della Magna Grecia e Grecia attuale hanno lo stesso dna),ha cominciato a perdere la memoria di sè stessa nel momento in cui sono arrivati i normanni;la mia città è stata una città mitica, lo affermo senza retorica,appartenente a un mondo superbo per poi cadere nel lunghissimo medioevo feudale siciliano;detesto profondamente "l'identita sicialiana" di derivazione contadina feudale soprattutto perchè io stesso in prima persona ne sono venuto a soffrire: i miei nonni ,che adesso avrebbero 100 anni, uscivano letteralmente dalle novelle di Giovanni Verga, non conoscevano nemmeno "l'uso del caffè",mio padre non ha nemmeno fotografie d'infanzia ,le prime gliele hanno scattate durante il servizio militare;mio padre,benchè contemporaneo, è sulle stesse corde dei suoi genitori e pur volendomi bene ha tinto di un grigiore indicibile la mia infanzia e adolescenza (di fatto io sono nato nella seconda generazione successiva a quella dei personaggi piu crudi di Giovanni Verga pur avendo 30 anni), che bel bonus alla mia introversiione di già problematicissima...Adesso succede che da alcuni mesi ho scoperto una cosa forse ovvia ma che passa inosservata:che gli attuali greci moderni, a differenza degli abitanti della magna grecia,hanno sempre mantenuti vivi i rapporti con il nostro mondo classico,e il loro stesso carattere è superbo come queello di una volta...Probabilmente vi staro' annoiando ma il mio "richiamo della foresta" mi costringe a dirlo a tuutti...sento l'impulso travolgente di rimescolarmi e di fondermi con quello che considero il mio mondo perduto ,attendo con ansia di il momento in cui potro' parlare un greco moderno abbastanza fluido e andare a danzare rembetiko e sirtaki nelle taverne del Pireo.Proprio Empedocle,agrigentino anche lui, credeva in una sorta di rincarnazione dei pensieri , di pensieri che avrebbero continuato ad errabondare per 30000 anni sulla teerra, si tratterà forse di questo?? Den to xero akoma' "ma ghia thora geia sas, efcharisto'. www.youtube.com/watch?v=VcTdvBr30xY

    www.insecula.com/oeuvre/photo_ME0000029019.html

    www.youtube.com/watch?v=shmGQA4AGgU
     
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0 replies since 4/6/2011, 22:43   71 views
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