atomi e persone

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  1. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    ci pensate mai che in realtà siamo solo onde e particelle subatomiche, e che tutto il dolore che proviamo è così gratuito e vano? questo pensiero mi ossessiona, purtroppo è una magra consolazione.
    sotto questa luce la vita non sembra ancora più ingiusta? più ci penso e più sto peggio, il fatto che il dolore in ultima analisi è un'illusione dovrebbe consolare, a me sembra uno scherzo di cattivo gusto, invece è la nostra condizione. non abbiamo valore e questo nulla lo paghiamo anche caro.

    mi sta salendo un grande senso di compassione universale mentre scrivo.


     
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  2. *Furiousangel*
     
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    A me consola il fatto che un giorno finiremo e che tutto il dolore che si può provare in vita non durerà in eterno.
    ciò che dici è una realtà con cui tutti prima o poi devono fare i conti.
    Se non fossi stato introverso a simili conclusioni non ci sarei nemmeno arrivato, avrei occupato in modo diverso il tempo che ho usato per pensare, è forse sbagliato soffermarsi su questo? Dipende tutto da cosa comporta, se ne trai un vantaggio oppure no.
     
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  3. Allonsanfan
     
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    Non siamo solo onde e particelle. C'è un di più enorme, in energia immagazzinata e disposta, che ci rende diversi da una nube caotica di plasma primordiale. Siamo onde e particelle organizzate. Il dolore fa parte di questa organizzazione, è indispensabile ad essa, ci sono persone che hanno una malattia per cui non sentono il dolore: fanno una vita d'inferno, rischiano la vita di continuo. Il dolore è utile, è l'altra faccia del piacere, l'uno deve esistere affinché esista l'altro.
    Quindi se il dolore è eccessivo sognifica che dobbiamo rimodulare qualcosa di questa organizzazione. A me questi pensieri su dolore, vita, ecc. mi spingono a una grande curiosità universale, per cercare di capire, capire, come si può risolvere il rebus. Leopardi non mi è mai piaciuto.
     
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  4. *Furiousangel*
     
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    Assenza di dolore però non significa provare piacere...
    questi sono gli estremi opposti, ma in mezzo credo ci sia un sentimento equilibrato che non offre praticamente nulla di che.
    In pratica se l'umore di una persona si potesse esprimere da 1 a 10 avremmo solitamente (salvo rare eccezioni) un 5 variabile, raramente verso 10.

    Questo per dire che di piacere ce n'è veramente poco è il dolore a prendere spesso il sopravvento..
     
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  5. Allonsanfan
     
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    No, la tua scala non ha molto significato.
    Non provare niente significa anestetizzarsi, che è un altra cosa. La via di mezzo significa avere alternanza tra piacere e dolore, il problema è che abbiamo perso la capacità di sopportare il secondo. Il mondo non è una favola a lieto fine, ma nemmeno un film dell'orrore.
    Come dicevate nel topic sulla depressione, se il dolore prende il sopravvento, è preponderante, significa che siamo in una situazione non fisiologica che andrebbe, in qualche modo rimediata, ma che non é la regola e non se ne deve fare una filosofia di vita lamentosa e pessimista.
     
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  6. *Furiousangel*
     
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    CITAZIONE (Allonsanfan @ 1/12/2011, 15:38) 
    No, la tua scala non ha molto significato.
    Non provare niente significa anestetizzarsi, che è un altra cosa. La via di mezzo significa avere alternanza tra piacere e dolore, il problema è che abbiamo perso la capacità di sopportare il secondo. Il mondo non è una favola a lieto fine, ma nemmeno un film dell'orrore.
    Come dicevate nel topic sulla depressione, se il dolore prende il sopravvento, è preponderante, significa che siamo in una situazione non fisiologica che andrebbe, in qualche modo rimediata, ma che non é la regola e non se ne deve fare una filosofia di vita lamentosa e pessimista.

    Secondo me sbagli, ti faccio un esempio, devi partire per un viaggio, tutti i preparativi e il viaggio stesso (magari in macchina per 10 ore) in attesa di provare piacere passando qualche giornata al mare, sono per caso momenti di dolore? :blink:
     
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  7. Allonsanfan
     
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    CITAZIONE (*Furiousangel* @ 1/12/2011, 16:09) 
    Secondo me sbagli, ti faccio un esempio, devi partire per un viaggio, tutti i preparativi e il viaggio stesso (magari in macchina per 10 ore) in attesa di provare piacere passando qualche giornata al mare, sono per caso momenti di dolore? :blink:

    Ma che c'entra, il mio discorso va inquadrato in un ottica di vita, in questo caso il pacchetto viaggio+10 ore di macchina fa parte del lato piacevole, mentre quello spiacevole sono le giornate di lavoro passate a guadagnarsi le sudate ferie
     
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  8. *Furiousangel*
     
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    CITAZIONE (Allonsanfan @ 1/12/2011, 21:00) 
    CITAZIONE (*Furiousangel* @ 1/12/2011, 16:09) 
    Secondo me sbagli, ti faccio un esempio, devi partire per un viaggio, tutti i preparativi e il viaggio stesso (magari in macchina per 10 ore) in attesa di provare piacere passando qualche giornata al mare, sono per caso momenti di dolore? :blink:

    Ma che c'entra, il mio discorso va inquadrato in un ottica di vita, in questo caso il pacchetto viaggio+10 ore di macchina fa parte del lato piacevole, mentre quello spiacevole sono le giornate di lavoro passate a guadagnarsi le sudate ferie

    Ecco prima volevo metterci anche quell'aspetto, ma il lavoro non puoi dire che è dolore.. come non lo è andare a fare la spesa o alla posta.
     
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  9. Allonsanfan
     
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    CITAZIONE (*Furiousangel* @ 1/12/2011, 21:08) 
    CITAZIONE (Allonsanfan @ 1/12/2011, 21:00) 
    Ma che c'entra, il mio discorso va inquadrato in un ottica di vita, in questo caso il pacchetto viaggio+10 ore di macchina fa parte del lato piacevole, mentre quello spiacevole sono le giornate di lavoro passate a guadagnarsi le sudate ferie

    Ecco prima volevo metterci anche quell'aspetto, ma il lavoro non puoi dire che è dolore.. come non lo è andare a fare la spesa o alla posta.

    Il fatto che bisogna lavorare tirare avanti è universalmente considerato uno degli aspetti spiacevoli della vita, poi ci sono quelli che amano il loro lavoro ma la gente, mediamente, non vede l'ora di andare in pensione, un motivo ci sarà
     
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  10. *Furiousangel*
     
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    CITAZIONE (Allonsanfan @ 1/12/2011, 21:43) 
    CITAZIONE (*Furiousangel* @ 1/12/2011, 21:08) 
    Ecco prima volevo metterci anche quell'aspetto, ma il lavoro non puoi dire che è dolore.. come non lo è andare a fare la spesa o alla posta.

    Il fatto che bisogna lavorare tirare avanti è universalmente considerato uno degli aspetti spiacevoli della vita, poi ci sono quelli che amano il loro lavoro ma la gente, mediamente, non vede l'ora di andare in pensione, un motivo ci sarà

    Allora come mai tante persone appena vanno in pensione diventano depresse?
    Ti ripeto tra piacere e dolore c'è altro.. ed è il 90% della vita.
     
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  11. tandream
     
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    Il vero male dell'uomo secondo me è la noia.
     
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  12. Allonsanfan
     
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    CITAZIONE (*Furiousangel* @ 2/12/2011, 12:16) 
    CITAZIONE (Allonsanfan @ 1/12/2011, 21:43) 
    Il fatto che bisogna lavorare tirare avanti è universalmente considerato uno degli aspetti spiacevoli della vita, poi ci sono quelli che amano il loro lavoro ma la gente, mediamente, non vede l'ora di andare in pensione, un motivo ci sarà

    Allora come mai tante persone appena vanno in pensione diventano depresse?
    Ti ripeto tra piacere e dolore c'è altro.. ed è il 90% della vita.

    ok, allora vai da quelli che sono incazzati neri perché gli alzano l'età pensionabile a 66 anni, digli: "ma no, è meglio così, sennò poi vai in depressione..." :D
    E' ovvio che la vita non si divide in schemini binari piacere-dolore-esaltazione-depressione, ma per quanto mi riguarda la totale mancanza di sensazioni positive o negative non è il 90% della vita, e sono convinto che quando è così, qualcosa sta andando molto storto...
     
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  13. *Furiousangel*
     
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    Sono incazzati perchè secondo loro andando in pensione prima di quell'età riavrebbero il tempo che avevano da giovani, il problema è che a 50 anni non sei più giovane e a parte riposarti tante cose non le fai più. Visto anche che per togliersi qualche sfizio ci vogliono soldi si limitano a vivere come prima solo che non lavorano più e non avendo niente da fare si deprimono. Poi figurati con le pensioni di ora se non muori di fame è già tanto..
    In un modo o nell'altro si è schiavi del lavoro.

    Io mi guardo intorno e vedo questo, non so se tu riesci in ogni giorno libero che hai fare quello che più ti piace, oppure per motivi finanziari o altro devi rimandare e accontentarti di qualche alternativa..
    Se riesci a riempire piacevolmente ogni minuto libero che hai, allora complimenti, altrimenti sei come tutti gli altri, quelli che quando si guardano qualche ora di tv o discutono con degli amici dicono di aver passato piacevolmente la serata..
     
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  14. Allonsanfan
     
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    CITAZIONE (*Furiousangel* @ 4/12/2011, 15:52) 
    Sono incazzati perchè secondo loro andando in pensione prima di quell'età riavrebbero il tempo che avevano da giovani, il problema è che a 50 anni non sei più giovane e a parte riposarti tante cose non le fai più. Visto anche che per togliersi qualche sfizio ci vogliono soldi si limitano a vivere come prima solo che non lavorano più e non avendo niente da fare si deprimono. Poi figurati con le pensioni di ora se non muori di fame è già tanto..
    In un modo o nell'altro si è schiavi del lavoro.

    Io mi guardo intorno e vedo questo, non so se tu riesci in ogni giorno libero che hai fare quello che più ti piace, oppure per motivi finanziari o altro devi rimandare e accontentarti di qualche alternativa..
    Se riesci a riempire piacevolmente ogni minuto libero che hai, allora complimenti, altrimenti sei come tutti gli altri, quelli che quando si guardano qualche ora di tv o discutono con degli amici dicono di aver passato piacevolmente la serata..

    Questo è quello che vedi tu ma non necessariamente quella che vedono gli altri. Pensi in qualsiasi caso si è schiavi, e sei convinto che se uno che sta con gli amici e dice che si è divertito è una specie di illuso mediocre...ho capito perché eri così pessimista...ma renditi conto che stai proiettando la tua personale visione negativa ( emotiva e irrazionale) sugli altri...
     
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  15. imperia69
     
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    Siamo atomi e particelle e tutto il resto che ci insegnano la chimica, la fisica e la biologia.
    Il nostro dolore ha senso nella misura in cui siamo vivi. Per chi crede in un aldilà forse è diverso. Per quello che mi riguarda so che qualunque dolore (o gioia, ma in quel caso tante elucubrazioni mentali uno non se le fa) vale finché sono al mondo. Quando non sarò più, perderà di senso anche ogni sofferenza.
    Prima di imparare a combattere la cosa, l'anno scorso una delle mie ossessioni era l'idea che avrei potuto morire senza essere mai felice da qui ad allora. Sapevo che sarei morta arrabbiata. Poi però sapevo anche che l'istante dopo, anche quella rabbia si sarebbe dispersa nel nulla. Un'idea del genere, tutto sommato, a me dà anche sollievo. Quello che conta è ciò che facciamo qui e ora ed è comunque un contare relativo.

    Quanto alla pensione: perché voler stabilire una regola valida per tutti? Certo che con una pensione da fame non si va da nessuna parte. Ma perché un pensionato che sta bene e ha una pensione decente dovrebbe per forza deprimersi?
    La verità è un'altra: che da quando nasciamo siamo irregimentati nella scuola, il lavoro, la famiglia e non ci troviamo mai (se non durante le vacanze o i fine settimana) a dover affrontare delle giornate intere da riempire. Poiché i modi possibili di impiegare il tempo (dal vegetare sul divano ad andare a scalare le montagne) sono praticamente infiniti, non essendo abituati a scegliere perchè c'è sempre stato chi ha scelto per noi, cadiamo in preda all'ansia esistenziale e quindi molti preferiscono continuare a vivere in gabbia piuttosto che affrontarla. Ma magari è solo una questione di abitudine, imparare a tollerare questa ansia e organizzarsi diversamente.
     
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35 replies since 29/11/2011, 23:14   709 views
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