Vota anche tu il morto del mese !

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  1. 00orange00
     
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    Girando tra le news in internet scopro che è morta Leslie Carter a 25 anni per overdose di medicinali che prendeva per la schizofrenia e bipolarismo (secondo quello che ho letto) Era la sorella di Nick Carter che faceva parte dei Backstreet Boys e girando ancora per più infomazioni mi imbatto in un sito chiamato il morto del mese ... cioè già solo il nome ... e poi leggete l'articolo e ho trovato anche altri articoli peggio sempre in quel sito ... boh scherzare così sulla morte altrui. A voi i commenti


    (Il titolo era sarcastico se non s'era capito)
     
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  2. edoardo88 2
     
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    In realta oggi i morti piacciono alla gente..siamo ridotti male.Per questo per esempio un assassino della peggior specie oggi viene trattato sempre con una certa riverenza e invece quelli che strisciano sono quelli che rubano per fame o che fanno errori del tutto giustificabili o minori..La gente dei morti non ha + pietà..
     
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  3. Gabrielle89
     
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    deprimente! basta guardare la gente che va a farsi la foto sorridendo davanti alla costa concordia...da vomito!
     
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  4. Velaour
     
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    è stato specificato , nel sito , che non si scherza sulla morte delle persone in questione nei blog ma bensì sulla morte stessa .
     
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  5. francescoburich
     
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    E cio' testimonia la fobia ke si ha nei confronti della Morte.
     
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  6. tandream
     
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    Più se ne ha paura, e mai come in questi tempi, più la si celebra...
     
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  7. loscil
     
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    Dipende anche da come la nostra cultura concepisce la morte, diversamente da altre parti del mondo come in Messico, dove, influenzati dalla cultura atzeca, il giorno dei morti sembra un carnevale:

    Día de Muertos, da wikipedia

    Il Giorno dei Morti, in spagnolo Día de Muertos, è una forma particolare di festa dei defunti tipica della cultura messicana che si osserva anche nel sud-ovest degli Stati Uniti. Il Giorno dei morti è festeggiato anche in Brasile come “Giorno delle Anime”, ma la festività non presenta radici precolombiane. La festività messicana è diventata patrimonio dell'umanità il 7 novembre 2003.[1]
    Le celebrazioni hanno luogo dal 1 al 2 novembre, nello stesso momento in cui vengono celebrate le feste cristiane dell'Ognissanti e della Commemorazione dei defunti. I festeggiamenti possono durare molti giorni, riprendendo le tradizioni precolombiane che ne sono all'origine, prima che la festa venisse recuperata e adattata dalla Chiesa cattolica.
    La festa viene celebrata con musica, bevande e cibi tradizionali dai colori vivi, combinati a numerose rappresentazioni caricaturali della morte.

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    Calaca, da wikipedia

    Una calaca (parola del linguaggio colloquiale messicano per indicare il termine "scheletro") è la raffigurazione di un teschio o di uno scheletro (generalmente umano), usata come decorazione durante il festival del Giorno dei Morti in Messico, sebbene vengano prodotte e vendute durante tutto il corso dell'anno. Come altri aspetti della suddetta festa, le calacas sono considerate figure gioiose, e non macabre: sono spesso raffigurate con abiti festosi, o nell'atto di danzare o suonare strumenti musicali, ad indicare un'allegra concezione dell'aldilà. Ciò è dovuto alla credenza messicana secondo la quale, dopo la morte, le anime non riescono a restare tristi, perché il momento del distacco è un'occasione gioiosa: in tal modo, il popolo messicano si riallaccia direttamente alla cultura azteca, in una delle poche tradizioni sopravvissute all'avvento degli spagnoli.
     
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  8. Aletta87
     
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    La tradizione messicana che tu hai descritto è molto interessante ma con il sito "vota il tuo morto preferito" non ci azzecca un granchè non trovi? cioè un conto è festeggiare i morti, visti culturalmente come figure allegre e festose, in modo da esorcizzare in qualche modo la negatività dell'aldilà e poter meglio sopportare il fatto che una persona cara non ci sia più (succedeva anche nell'antichità, quando gli etruschi venivano sepolti con gioielli e accessori utili per la loro seconda vita) un conto è lo sfottò nei confronti di persone che nemmeno si conoscono di persona e l'ironia tristissima e poco edificante di chi cura quel sito, c'è un limite a tutto.
     
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  9. loscil
     
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    Sì, il sito è senza dubbio di cattivo gusto Aletta, non merita grandi commenti, ho portato questo spunto perché mi è sembrato che la discussione si sia spostata più generalmente sul rapporto che ha la nostra cultura con la morte.
     
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  10. tandream
     
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    La nostra "cultura" è orrenda quasi da tutti i punti di vista, poi, non parliamo dei riti funebri che secondo me sono i più tristi in assoluto al mondo. Il corteo funebre è una cosa orrenda e ancora più orrendo è vedere la gente che piange.

    Tra le altre cose, sono quasi convinto che non si piange quasi mai il morto, ma si piange perché ci ricordiamo che anche noi faremo quella fine. Sono un po' cinico lo so, ma certe nostre tradizioni, quelle occidentali, sono davvero terribili.

    E' vero, la morte andrebbe festeggiata in qualche modo, anche perché è un fatto naturale. Diverso il discorso di quando qualcuno viene a mancare per un incidente o per una malattia all'improvviso. Allora la sofferenza ha già più un senso.

    Ma è la paura della morte che fa dell'uomo quello che è... per questo sono convinto che bisognerebbe considerarla in maniera diversa. La paura della morte in fondo è la causa primaria degli attacchi di panico e di un sacco di tantissimi altri problemi psicologici. Forse sto scrivendo sciocchezze però un po' la penso così.
     
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  11. francescoburich
     
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    Le tue nn sono sciocchezze è vero quello che dici. Ma è la finitezza dell'uomo ke ci spaventa, quando si è in vita, si adoperano tutte le energie per trovare "sicurezza" di ogni tipo, da quelle spirituali a quelle materiali. Poi..nonostante ci chiudiamo in uno standard di sicurezza ke ci tranquillizza, nel bel mezzo...ce ne andiamo, e da quel momento in poi abbandoniamo il corpo che avevamo preso in prestito ed nn abbiamo più bisogno di nulla, ne materiale e ne spirituale. Ci liberiamo dalla schiavitù terrena e voliamo nello spazio infinito, il nostro incubo ke tanto ci ha persuaso durante la nostra vita terrena. La storia dell'uomo ha fatto la sua storia, in virtù dell'infinito.

    Edited by francescoburich - 6/2/2012, 22:58
     
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10 replies since 4/2/2012, 15:10   308 views
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