arte/artista

che cos'è?

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  1. Nicola.
     
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    Cos'è arte? Cos'è artista?

    Oddio, la domanda non è così immensa come si pensi, cercherò di estrapolare alcuni punti per poterci districare un po' meglio nell'eventuale discussione.

    Io ho sempre avuto un istintivo fastidio per chi si definiva artista, o chi presumeva di fare arte. O ancora, per chi voleva dare a vedere di avere interessi artistici.
    In definitiva, ho sempre provato fastidio per chi in un modo o nell'altro mi voleva sbattere in faccia il fatto che lui si occupasse di cose, a suo modo di vedere, "superiori".
    L'arte l'ho sempre vista legata all'estroversione, e subordinata ad un certo esibizionismo, voglia di far mostra di sé, di provocare.

    Vuoi per preconcetti, pregiudizi, mi è sempre stato difficile discernere l'opera d'arte da l'artista che l'ha prodotto. L'opera l'ho sempre giudicata attraverso un filtro costituito dall'attitudine stessa dell'artista. non è troppo dissimile da ciò che succede ovunque. Ovvio che se esponi al MoMA tutti i borghesi analfabeti saranno tesi a pensare che sei un genio, mentre se esponi in un corridoietto anonimo e non porti con te una discreta dose di carattere (personalità) è probabile che non ti si cachi nessuno. Successe che un gran violinista (grande per fama, io sono ignorante in materia e non do giudizi a riguardo), abituato ad esibirsi in teatri prestigiosi, si esibì all'uscita della metro a newyork in maniera del tutto anonimo. Non se lo considerò nessuno. o meglio, come un suonatore di strada.

    Ma allora l'arte/artista è l'espressione del pensiero dominante, del pensiero ribelle conformista, e di qualsiasi altra attitudine? è in generale, l'espressione di un attitudine? è espressione di un branco? E' possibile fare arte nella maniera più intima e personale possibile ed essere riconosciuto come tale? (non vale la gloria postuma!)

    E qualcuno di voi si ritiene un artista? crede di fare arte? perchè?

    In generale, e molto bruscamente, mi sono dato alla lettura, perchè mi ritrovo a pieno nell'idea dello scrittore che scrive per conto suo nella sua camera, magari anche intimorito dall'idea di far leggere il suo manoscritto a qualcuno. E' un immagine in cui mi rivedo molto. Io ad esempio ho avuto più di una volta l'idea di mettere su un gruppo per provare a suonare, ma l'idea di non avere la piena decisione ma (soprattutto) di dover condividere i miei pensieri con qualcun altro, mi ha sempre fermato.


    Sono vari spunti alla rinfusa, spero riuscita a capirci qualcosa!
     
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  2. Ember
     
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    Non starò qui a cercare di definire l'arte, non ne sono capace. Ma condivido il fastidio per coloro che dichiarano di essere artisti con facilità.

    Personalmente non mi ritengo artista e non faccio arte, anche se sono musicista (con tanto di pezzo di carta :lol: ). L'introversione non mi ha mai aiutata in questo ambito: la parte "ardente" di me, quella che ama infinitamente l'arte, non coincide con quella che si suppone debba produrla. Non temo molto l'esibirmi o le platee affollate, e adoro stare tra musicisti perchè suonando insieme si crea una magia speciale, altrimenti irripetibile; il problema è che non so (o non voglio) proiettare verso l'esterno quello che realmente sento. Quindi, non sarò mai una solista (non che lo abbia mia sognato).

    Forse è vero, l'arte è roba da estroversi. Maledetti :D
     
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  3. Aletta87
     
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    l'arte è prima di tutto l'espressione di ciò che si ha dentro ma questa è solo la mia opinione. perchè può essere anche il pensiero predominante, può essere un suonatore africano di cetra, può essere la valletta che sculetta in tv o un uccello che caca. ognuno di noi fa delle distinzioni e decide cosa è arte e cosa non lo è.

    io faccio musica elettronica, da sola e in camera mia. poi quando ho finito la mando online a etichette indipendenti. sì, faccio arte.
     
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  4. Nicola.
     
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    però così in buona sostanza mi dici che arte è tutto e niente allo stesso tempo, non è male in fondo, di modo che raggruppa in sé sia le schifezze che le cose belle (soggettive). Io, forse perchè sono pessimista e soprattutto diffidente verso buona parte del genere umano, l'arte comunemente intesa lo vedo come un grosso specchietto per le allodole. L'ambiente che mio malgrado frequento per ragioni di studio è imperniato su questa pomposa idea di arte che io nel mio linguaggio traduco come "moda". Quasi tutti secondo loro fanno arte, e quasi tutti si sentono in diritto cos'è o non è arte. In generale mi sembra un autoincensarsi, e mi da piuttosto fastidio, per questo è una parola che non uso. Apprezzo di più chi come te (aletta) intende l'arte come tutto e niente, almeno il significato della parola "arte" si abbassa fino a raggiungere quello di "espressione" o di "lavoro".
     
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  5. Aletta87
     
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    si capisco di cosa parli, ad un certo punto non ce la facevo più neanche io a sopportare gli ambienti della critica d'arte e musicale, definire l'arte in un manuale vuol dire ucciderla. leggiti Hanslick e inorridisci: "Il Bello Musicale" è ancora oggi il manuale più adottato dagli insegnanti per quanto riguarda l'estetica musicale, roba da vomito.
     
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  6. imperia69
     
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    "Lei domanda se i suoi versi siano buoni. Lo domanda a me. Prima lo ha domandato ad altri. Li invia alle riviste. Li confronta con altre poesie, e si allarma se certe redazioni rifiutano le sue prove. Ora, poiché mi ha autorizzato a consigliarla, le chiedo di rinunciare a tutto questo. Lei guarda all'esterno, ed è appunto questo che ora non dovrebbe fare. Nessuno può darle consiglio o aiuto, nessuno. Non v'è che un mezzo. Guardi dentro di sé. Si interroghi sul motivo che le intima di scrivere; verifichi se esso protenda le radici nel punto più profondo del suo cuore; confessi a se stesso: morirebbe, se le fosse negato di scrivere? Questo soprattutto: si domandi, nell'ora più quieta della sua notte: devo scrivere? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice «io devo» questa grave domanda, allora costruisca la sua vita secondo questa necessità. La sua vita, fin dentro la sua ora più indifferente e misera, deve farsi insegna e testimone di questa urgenza." (R. M. Rilke, Lettere a un giovane poeta)

    Forse l'arte non è altro che il nostro daimon interiore che, quando riesce a trovare, oltre alla sostanza anche la sua forma diventa opera.
     
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  7. Ember
     
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    Quello di Rilke era un modo gentile per non dire "scrivi da cani" :lol: scherzo!!
     
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  8. Nicola.
     
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    bella citazione! perdona l'ignoranza, cos'è il daimon interiore?
     
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  9. imperia69
     
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    "daimon", se non erro, era ciò che spingeva Socrate ad esporsi, a parlare anche a proprio rischio e pericolo (infatti è stato condannato a morte).
    Per estensione, una spinta interiore a fare/essere qualcosa, a prescindere dalla convenienza e/o gli obblighi sociali.
     
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  10. eu_daimon
     
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    Il Daimon è il nostro compagno di viaggio, una sorta di spirito guida - concessoci dagli dei - per ricordarci qual è il nostro destino. Verso dove dobbiamo traghettare la nostra vita.
    Un libro, secondo me profondissimo, che parla di "anima" (nell'accezione più laica) e destini personali è "il codice dell'anima" di Hillman, uno psicanalista americano controcorrente morto di recente. Ve lo consiglio.
     
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  11. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    Definire cosa sia l'arte non è per niente semplice, personalmente, direi che mi sento molto vicina all'estetica di Adorno e che non sopporto il formalismo fine a sè stesso.
    Quanto al definirsi artisti... sono molto allergica. boh, è che l'arte mi sembra qualcosa di così grande e profondo che rendersene "padroni" , appropriarsene, non so come dire, definendosi "artisti" mi sembra qualcosa di spocchioso. credo che nemmeno a 90 anni dopo 3000 quadri riuscirei mai a dire "sono un'artista".
     
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  12. imperia69
     
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    Non so se hai mai visto l'intervista a Zanzotto in cui, ormai ultraottantenne (o novantenne) diceva che 80-90 anni erano un tempo troppo breve per capire qualcosa delle parole ;)
     
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  13. tandream
     
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    Io sono giunto alla conclusione semplicistica che l'arte è la metafora dell'atto sessuale e che quindi l'artista è colui che fa dell'atto sessuale una metafora... in un certo senso è pornografia.
     
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  14. Ember
     
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    Ma tutto (secondo me) è una metafora dell'atto sessuale...
     
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  15. Allonsanfan
     
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    Per me l'arte è l'espressione di sentimenti e idee tramite il "bello", però questo bello deve essere anche "leggibile", in modo da trasmetterle anche agli altri, l'arte è anche condivisione! Per questo non mi piace molto l'arte moderna, le chiese e i templi sono erano fatti per essere apprezzati da tutto il popolo, oggi invece sembra tutto molto più autoreferenziale.
    Il discorso che tutto è espressione del sesso mi sembra un'esagerazione, ne "il viandante sul mare di nebbia" cosa c'incastra il sesso? forse quando l'artista è andato in bianco? :D
     
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44 replies since 20/2/2012, 16:52   735 views
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