L'uomo e la sua progressione...

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  1. qualcosa91
     
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    Salve carissimi del forum. Volevo darvi un po di roba da masticare (qualcosa su cui riflettere) riguardo la progressione dell'uomo, in particolare in ambito tecnologico. Da quanto concerne mie osservazioni, ovviamente.
    Siamo abituati a pensare di essere tipi dalla debole iniziativa, che non cerchiamo di scalare una vetta nella società, che cerchiamo solamente e semplicemente noi stessi in fondo, tipi portati naturalmente alla ruminazione. Beh, non voglio andare contro questa prospettiva, perchè è sicuramente vera a grandi linee. Quello su cui voglio gettare qualche dubbio, è la quesitone della progressione dell'uomo sotto diversi aspetti, ma in particolare quello tecnologico perchè è quello da cui penso sussegua una progressione generale sotto diversi aspetti. E' proprio qui che volevo arrivare: siamo sicuri che siano stati gli estroversi ad accorgersi della magia del loro pollice opponibile? Siamo sicuri che sia stato proprio l'estroverso ad iniziare col dare forma a delle comuni pietre, per poi utilizzarle dopo per la caccia, come frantoi e quant'altro? E' scaturita, in me, a partire da questo dubbio, così, naturalmente, un'altra ipotesi. Conosciamo l'introverso, noi stessi siamo introversi, quindi sappiamo che ci sono tra loro/noi alcuni individui con capacità creative, alcuni con capacità matematiche, altri ancora capacità umanistiche. Generalmente, un po tutti, chi più chi meno, possediamo queste particolari capacità; è sulla parte creativa degli introversi che però vorrei soffermarmi più che altro: non è forse un'ipotesi alquanto probabile e plausibile quella della scoperta di utensili ed altri oggetti simili da parte, per questa loro innata capacità di creare, degli introversi? Poi magari, da quello spunto, gli estroversi si son potuti dare da fare per andare avanti, dopo aver "sfruttato" le idee della "povera" mente introversa.
    Questa riflessione deriva dalle mia osservazioni, non voglio mica dettar legge, è puro pensiero. Ho visto che nella società generalmente molti estroversi sono portati per il lavoro, ma che comunque svolgono come avessero dei paraocchi: fanno quello che gli dicono di fare senza farsi troppi scrupoli, vedono quello che li circonda e quasi non gli importa nulla di scoprirne la natura o l'origine (basti pensare quante persone ci sono a sconoscere ancora le basi elementari della costituzione del nostro sistema solare). In passato, nell'antichità, magari hanno potuto usare queste innovative idee per darsi da fare, non credete? Magari fino ad allora vivevano in condizioni veramente primitive e sono andati avanti grazie alla scintilla della mente introversa!

    A voi le riflessioni e le risposte.
     
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  2. Nicola.
     
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    io credo, come te, che logica e intuito appartengano sia agli uni che agli altri (introversi/estroversi), mentre la creatività sia prerogativa dell'introverso. intendo in senso probabilistico: magari 8/10 introversi hanno attitudine peculiari in cose creative mentre solo 2/10 estroversi ne hanno altrettante (sono numeri che ho sparato a caso, è per rendere l'idea)


    l'esempio che hai fatto, della pietra aguzza o della creazione di utensili, non saprei. poichè per me dietro c'è anche qualcosa di più della semplice creatività. è farsi una domanda e darsi una risposta. avere un bisogno e soddisfarlo. non so quanto questo sia prerogativa dell'introverso più che dell'estroverso.

    cosa per me vera è che l'introverso è più predisposto alla creatività. se per l'estroverso la creatività è un modo di farsi valere in società, per l'estroverso è puro esercizio personale secondo me, non c'è nessuna volontà di avere un riscontro positivo immediato. secondo me gli introversi sono quelli che inventano, gli estroversi quelli che seguono, talvolta perfezionano. questo naturalmente è un ragionamento molto sommario
     
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  3. Diogene W
     
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    Gli estroversi propongono stimoli, ci danno puzzle irrisolti, ci regalano conflitti interiori, nuove e vecchie domande. Li guardiamo vincere, lanciarsi, esplorare, saltellare di qua e di là all'affannosa ricerca di nuove stategie per essere felici e soddisfatti il più velocemente possibile! Se è molto probabile che siamo noi a tirare fuori le idee, loro ci permettono di non morire intellettualmente. Questo non è un piccolo particolare.
    Che poi la nostra ricompensa, se va tutto bene, la riceveranno i posteri (sempre se prima non ci lasciamo convincere di essere totalmente inutili alla società), beh, è un'altra storia. <_< Penso a Nietsche, ma la lista è immensa
     
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  4. Franz86
     
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    Salve, carissimo Qualcosa91. Io credo credo che una contrapposizione troppo netta tra intro/estroversi sia più il frutto di un pensiero "ideologico" che una riflessione equilibrata. A volte mi ricorda certe contrapposizioni maschi/femmine.
    Nella società moderna molti "estroversi" appaiono molto portati per il lavoro, certo, ma la società moderna è, a mio avviso, la più alienante e alienata nel' intera storia dell' umanità. Cercare di scoprire se l' umanità in fondo "debba" di più agli introversi o agli estroversi mi sembra un problema di difficile soluzione. Anche perchè l' introversione ai bei tempi degli albori del pollice opponibile doveva essere anche qualcosa di un pò diverso da come la intendiamo noi oggi.

    Detto questo, sarebbe comunque interessante tentare degli studi in ambito etologico, ad esempio con cagnolini nati dalla stessa cucciolata, per testare le differenti capacità di risolvere dei "semplici" problemi in condizioni "naturali" a seconda dell' orientamento caratteriale.

    CITAZIONE (Diogene W @ 1/4/2012, 16:29) 
    (...) Penso a Nietsche, ma la lista è immensa

    Penso che Nietzsche, se potesse dare un' occhiata alla realtà odierna, non sarebbe nemmeno minimamente soddisfatto della postuma "ricompensa" che ha ricevuto, anzi.
     
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3 replies since 11/3/2012, 16:08   124 views
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