Talvolta...

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  1. francescoburich
     
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    Talvolta mi succede che sento le scatole piene di un mondo vivente nel quale la parola e il significato di "io", sono radicate nelle viscere. Una forma di autismo collettivo non-costituzionale (ed è questo che mi fa rabbia...) ma plasmato dall'ideologia dominante, che si riconosce solo il proprio sè, come se i neuroni specchio funzionassero solamente in una direzione, ma non è così!! E che siamo talmente pregni di cultura spiccia...che anche un'animale a 4 zampe assimila i comportamenti prettamente umani.
     
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  2. imperia69
     
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    Curioso, Francesco, io provo esattamente la sensazione contraria: una realtà estarna, onnivora, energivora e fagocitante che ti vorrebbe tutto per sé. Nel senso che se non mettiamo dei paletti, gli "altri" (lavoro, familiari...) hanno sempre delle pretese nei nostri confronti e questo bisogno (almeno mio) di coltivare anche un rapporto con se stessi rischia di essere misconosciuto e trascurato
     
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  3. Nicola.
     
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    anche io ho l'impressione di vivere in un mondo (un ambiente) totalizzante, dove si cerca sempre di fiaccare la natura del singolo. penso che questa situazione sia la diretta conseguenza del "dominio" estroverso, che tende a compiacersi dell'omologazione ed a senitrsene rassicurato. Soprattutto riguardo alla maniera univoca di intendere "l'io".

    penso che sia uno degli argomenti clou del rapporto introversi-mondo, no?
     
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  4. Allonsanfan
     
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    Anche a me disturba, come accade per francesco, l'egoismo e la meschinità stratosferica della gente. Però un po' mi ci sono rassegnato, in fondo hobbes un po' di ragione ce l'ha
     
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  5. imperia69
     
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    mah, l'individuo è un'invenzione recente: per buona parte della sua storia l'essere umano è stato "proprietà" del gruppo (chiesa, comunità, famiglia...); non è solo il (pre)dominio del modello estroverso, ma anche una questione storica.
    Poi c'è anche un certo senso di sospetto nei confronti di chi se ne sta per conto suo a riflettere: che cosa starà tramando? A che cosa pensa che non ci comunica? Sarà qualcosa di pericoloso/sovversivo?
    Insomma, riuscire a farsi spazio e affermare il proprio, legittimo, bisogno di coltivare un rapporto con se stessi talvolta è una gran fatica. Ma non se ne può fare a meno.
     
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  6. Nicola.
     
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    più che altro mi chiedo... come mai questa discussione aperta nella sezione "sport"?
     
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5 replies since 21/3/2012, 22:12   109 views
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