La pena

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  1. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    Anche secondo me rabbia e pena sono strettamente legate.
    La rabbia rende spietati, la pena spegne la rabbia.

    Una persona introversa, sentendo tutto più intensamente, prova anche queste emozioni in modo più violento.

    Non a caso spesso si finisce con l'avvelenarsi di rabbia, dopo una vita di ripetute ingiustizie, che un introverso non può proprio lasciarsi scorrere addosso.
    Secondo me di fondo, però, nella natura introversa prevale la compassione, infatti quando un introverso si intossica di rabbia, ne paga le conseguenze, e con gli interessi.
    Questo perchè non si può permettere di essere senza pietà verso il mondo, neanche costringendosi. È come avere una legge morale naturalmente incorporata.

    Leggevo l'altro giorno in un libro di etnopsichiatria la disputa sulla normalità o anormalità dello sciamano. Mi ha colpito il fatto che nel popolo preso in esame dall'antropologo, cioè gli indiani mohave, le persone credono che lo sciamano alberghi dentro di sè un "omuncolo-divoratore-del-male" e gli sciamani sperimentano, vivono questa stessa presenza.
    Mi ha colpito perchè ho pensato che anche negli introversi è come se ci fosse questo omuncolo.

    Il tutto diventa ancora più interessante perchè lo stesso antropologo diceva di ritrovare negli sciamani mohave un tratto di inquietudine profonda o di ricerca della solitudine (se non di isolamento), una sofferenza ostinata e apparentemente inspiegabile (talvolta attribuita a "ferite mistiche" inferte loro durante battaglie notturne con le forze soprannaturali).

    Mi ha commosso questa cosa, sento molta vicinanza tra sciamani e introversione, gli sciamani saranno introversi? Mi riprometto di appronfondirla.

     
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16 replies since 5/5/2012, 21:12   583 views
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