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DariotheFox.
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Posso dire di essermi autoanalizzato completamente, dopo 4 anni di continua invasione dei miei pensieri e dei miei sentimenti e sensazioni, posso dire di aver raggiunto quel Nucleo...
gli strumenti: la psicologia, la meditazione e l'arte.
Il mio problema non è stata l'introversione anzi l'ho sempre ritenuto, cosi come i miei amici e la mia ragazza, il mio punto di forza. Ma è l'introspezione il mio grande talento
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Solo che toccare il fondo dell'anima ha delle conseguenze...quando riesci a spiegarti ogni singolo moto dell'animo, la vita perde un po' di significato...sto divento apatico e cinico, apparte il fatto che sono stanco
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Ho deciso di fare una pausa da me stesso, mi concentrerò un po' su una passione che avevo da piccolo che non sono riuscito mai a svillupare: l'elettronica.
Ho bisogno di concentrarmi un po' sul mondo fuori, non voglio cambiare il mio carattere, voglio solo rivolgere l'attenzione al fuori...
Qualcuno ha mai fatto lo stesso percorso?
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Ember.
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Penso di aver quasi sempre saputo equilibrare dentro e fuori... secondo me la tua idea non è male ma ricorda che la tua capacità introspettiva è e sarà sempre un punto di forza, non un peso. . -
Franz86.
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"Se guarderai a lungo nell'abisso, anche l'abisso vorrà guardare in te"
La "medicina" che ti sei scelto è giusta, ora devi concentrarti maggiormente su qualcosa di esterno. Bisogna raggiungere un equilibrio tra pensiero e azione.
A volte per un introverso è molto difficile trovare un ambito esterno in cui applicarsi, mentre l' introspezione viene più naturale dato che abbiamo sempre un "soggetto" a portata di... pensiero.
Ma non è l' introspezione in sè ad essere dannosa, è la mancanza di un' uguale e contraria spinta verso il mondo esterno a creare disarmonia. Ciò, alla lunga, può causare assenza di stimoli, apatia, pessimismo, etc.. -
DariotheFox.
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E' per questo che a noi introversi viene difficile capire che strada seguire?
Io sarò sempre in bilico, prima provavo il brivido della maledizione, ma ora sento la paura dell'instabilità.
Prima avevo almeno l'Inquietudine, che mi portava sempre più in là, più vado avanti più si fa tutto difficile.. -
Franz86.
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E' per questo che a noi introversi viene difficile capire che strada seguire?
E' un' eventualità che può presentarsi. Ma non è detto sia così per tutti gli introversi.. -
uZen.
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Posso dire di essermi autoanalizzato completamente, dopo 4 anni di continua invasione dei miei pensieri e dei miei sentimenti e sensazioni, posso dire di aver raggiunto quel Nucleo...
Quale nucleo?Solo che toccare il fondo dell'anima ha delle conseguenze...quando riesci a spiegarti ogni singolo moto dell'animo, la vita perde un po' di significato...sto divento apatico e cinico, apparte il fatto che sono stanco .
IMHO{
Un gioco pericoloso... Quando ci si dimentica che è un gioco e lo si prende seriamente...
L'anima non esiste e la vita non ha significato(per fortuna). Il significato in se è una fantasia che esiste solo nel cervello. Un retaggio "culturale"...
Spiegarsi ogni singolo moto dell'"anima"... difficile stabilire se è reale intuizione o un induzione.
}
Strano, tutti i buddhisti vogliono quello in realtà...Ho deciso di fare una pausa da me stesso, mi concentrerò un po' su una passione che avevo da piccolo che non sono riuscito mai a svillupare: l'elettronica.
Si
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DariotheFox.
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Non so come chiamarlo, è una credenza talmente profonda che condiziona la tua vita e i tuoi comportamenti. Nasce generalmente da piccoli per vicissitudini della vita, sopratutto con la relazione genitore-figlio
Il mio è "Io non esisto", quindi ogni mio comportamento da che ricordi a poco tempo fa era spiegabile da questa mia credenza:
volere l'approvazione del mondo, avere successo, accondiscere tutti...bassa autostima, sofferenza, sensazione di non esistere, per l'appunto...
Trova la tua credenza, e tutto diventa più leggero!CITAZIONEUn gioco pericoloso... Quando ci si dimentica che è un gioco e lo si prende seriamente...
L'anima non esiste e la vita non ha significato(per fortuna). Il significato in se è una fantasia che esiste solo nel cervello. Un retaggio "culturale"...
Spiegarsi ogni singolo moto dell'"anima"... difficile stabilire se è reale intuizione o un induzione.
Bè pericoloso solo perchè non ho coltivato la compassione e l'empatia da buon introverso quale sono non ho ancora il coraggio di aprirmi al mondo e di fare del bene incondizionatamente...per questo mi sento così.
Poi altre questioni sull'esistenza o meno non mi importa, le mie convinzioni o le tue parole non sono che convenzioni ed opinioni, che senso a darsi tanta pena?CITAZIONEStrano, tutti i buddhisti vogliono quello in realtà...
Solo chi non accetta se stesso per l'essere umano che è, vorrà cambiare chi è. Io voglio evolvere me stesso, se raggiungessi uno stato di piena compassione verso il mondo di certo rimmarrei esenzialmente chi sono, ne sono sicuro. Avrei un atteggiamento diverso ma le persone che mi conoscevano continueranno a riconoscermi!
Mi chiedo perchè questo pessimismo nelle tue parole, non siamo insignificanti siamo piccoli è diverso. Io vivo! Sono già un miracolo.
E la vita a fare un po' schifo, ma che ci vogliamo fare cerchiamo di fare il meglio noi
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Introspezione eccessiva ma conclusaho toccato il fondo... |
