Questa è la storia. Alex Schwazer aveva vinto

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    1,250
    Location
    Roma

    Status
    Online
    Questa è la storia. Alex Schwazer aveva vinto. Da solo, allenandosi senza pace. A Pechino. Poi quell'oro iniziano a usarlo contro di lui, quando non vince il mondiale, quando si ferma. Hai vinto, pensi di aver dimostrato chi sei e invece no, tutti a dire: "Perché non vinci più?". Mentre Schwazer piange, quasi gli scappa "Ero stanco di essere solo il fidanzato di...". Ha una ragazza nota e i media lo schiacciano su questo. Ha poi valori ematici da anemico, gli allenamenti lo sfibrano e qui fa la peggiore scelta possibile: l'Epo. Si pompa, come dicono in gergo. Si dopa. Non basta mai quello che fai alla gente, e allora Alex vuole vincere di nuovo. Cerca la scorciatoia, vuole avere l'oro come crede di meritare, ma il suo sangue non lo aiuta più. Il corpo c'è, il sangue no. Così pensa che l'Epo gli possa dare quello che la natura gli sta togliendo. Vuole smettere di essere identificato solo come il fidanzato di Carolina Kostner, lui che è arrivato già a risultati incredibili. È debole, è fragile, fa l'idiozia di doparsi. Lo beccano. Ammette subito, si dispera, chiede scusa. Mentre i vertici sportivi, gli stessi da sempre, che vivono incredibilmente quasi come semplici spettatori inchieste tra le piu terribili, inchieste che mostrano quanto l'Italia abbia il calcio tra i piu corrotti al mondo, ebbene, quei vertici sportivi cercano di emendarsi additando Alex come il male, il peccato, il colpevole. Lo indicano come l'esempio sbagliato e ci si accanisce con il piacere tipico del vedere un vincente cadere, una vendetta che conforta la propria mediocrità. In un intero sistema marcio come quello italiano, l'errore idiota e colpevole di Schwazer diventa il pretesto per dare la colpa di tutto al singolo atleta. Perfetta fotografia del cortocircuito tra media affamati e sciacalli, dirigenze inadeguate e disumanità diffusa.

    ROBERTO SAVIANO


    Perfetta fotografia del cortocircuito tra media affamati e sciacalli, dirigenze inadeguate e disumanità diffusa.

     
    Top
    .
  2. houccisoilariadusieleièrisorta
     
    .

    User deleted


    a me saviano non piace ma questa volta ha ragione. vi ricordate di pantani?
     
    Top
    .
  3. tandream
     
    .

    User deleted


    Mah... Saviano trova sempre il pretesto giusto per dare la colpa alla società intera. I veri singoli campioni si riconoscono proprio dal fatto che non cedono di fronte a certe attrattive e che non devono dimostrare mai nulla a nessuno, tanto meno a giornalisti o a manager di chissà quali società sportive. Il paragone poi con il calcio italiano non regge. E chi lo dice che gli dispiaceva di essere identificato solo come il fidanzato di una sportiva già famosa? Mi sembra una sciocchezza.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    1,250
    Location
    Roma

    Status
    Online
    Invece io condivido. Quel che non condivido è la condanna collettiva e mediatica, questo bisogno orribile di puntare il dito, ergersi a giudici, l'utilizzare un passo falso, un errore, una debolezza, una fragilità per emettere sentenze e sentirsi, così, migliori, moralmente superiori, integri. Ignorando del tutto l'aspetto umano! Cosa si condanna? La fragilità, appunto. Il cedimento. Disumanità, ha ragione Saviano.

    Forse al di là di squalifiche e provvedimenti vari e giudizi e tam tam mediatici si potrebbe - dovrebbe! - riflettere sul resto e in senso più generale?

    «Perchè l'ho fatto? ero stanco, non ce la facevo più di allenamenti e sacrifici».

    «Per me non è stato facile dire a Carolina (Kostner, ndr.) che in frigo non c'erano vitamine B12, ma epo. Mi vergogno tanto. Carolina non sapeva niente. Non ho nessuna rivalità verso Carolina, lei è una persona fantastica - dice piangendo - mi è stata vicina in ogni momento: mi ha detto mi dispiace per te, non lo meriti. Non volevo deludere nessuno, volevo essere all'altezza».

    "Il 29 luglio ho fatto l'ultima iniezione, era il compleanno di mia madre. Sono tornato a casa per prendere un documento. Il 30 il controllo antidoping: potevo dire a mia madre di non rispondere. Sarebbe stato un controllo mancato e non sarebbe successo niente visto che se ne possono saltare due all'anno. Ma non avevo più la forza di mentire. E volevo solo che tutto questo finisse. Mi vergogno tanto, ma sono anche contento di poter ricominciare la mia vita"

    "Ho vissuto tre anni difficili come atleta. Dopo gli europei del 2012 non sono stato bene e ho detto anche che volevo smettere. Non ero lucido. Alla fine dello scorso anno, dopo mesi travagliati, con le olimpiadi davanti non sono più stato lucido. Troppa pressione"

    "Avevo la nausea della marcia, non ne potevo più degli allenamenti. Alla mia fidanzata piace il pattinaggio, io faccio marcia perché sono bravo, ma non ho piacere a faticare. La differenza tra il mio rapporto con lo sport e quello di Carolina è questo. Ho deciso di non partecipare alla 20km perché mi sono ammalato, probabilmente a causa della situazione psicologica in cui ero".

    "Non avete idea quanti sacrifici servono per una sola gara, che se va male sei un coglione. Non voglio essere più giudicato per una prestazione. Ero stufo. Sogno una vita e un lavoro normale. Carolina compete perché ama il suo sport, io perché ero bravo, ma non mi piaceva allenarmi per 35 ore la settimana, non ce la facevo più".

    Edited by LIDIadmin - 8/8/2012, 23:40
     
    Top
    .
  5. houccisoilariadusieleièrisorta
     
    .

    User deleted


    a me la cosa che dà più fastidio è vedere l'accanirsi contro un singolo poraccio, quando il 90% degli atleti si prenderà il doping, i politici stessi sono scocainati e probabilmente anche quelli che fanno i controlli.
    però finchè non sei ufficialmente sgamato allora va tutto bene!

    io dico, ma perchè nessuno si chiede come mai i ciclisti in salita vadano più veloce di un motorino??
    boh...

    mi ricordo una mia compagna delle superiori faceva proprio ciclismo ed aveva smesso perchè già al livello bassisimo in cui era lei - cioè provinciale - l'allenatore le aveva proprosto di prendere delle robe! assurdo! perfino a quel livello!

    a me fanno una pena gli atleti, si allenano anni e anni e si giocano tutto in 10 secondi, magari per dei motivi stupidissimi fanno degli errori o semplicemente si agitano (chi non si agiterebbe al loro posto??), poi vengono considerati delle simil-merde quando tornano a casa, ecc.
    ci credo che schwazer era stufo.
    è una vita che non sopporterei mai.

    spero per lui che non cerchi di suicidarsi dopo tutto questo tam tam, poverino...
     
    Top
    .
  6. tandream
     
    .

    User deleted


    Pensavo che Saviano fosse un po' più intelligente. Ormai si è omologato alla massa di quelli che stanno lì a giudicare e fare gli opinionisti di qualunque cosa. Che tornasse piuttosto ad occuparsi di mafia piuttosto che guadagnare migliaia di euro solo per scrivere articoletti moralistici del genere.

    Se proprio vogliamo dirla tutta, visto che ci si può dopare e gli atleti lo fanno, tanto vale legalizzarlo un certo livello di sostanze sotto stretto controllo medico. Per quanto riguarda questo singolo atleta le sue parole mi fanno più pena che altro, a fare la vittima sono buoni tutti.

    Se non ce la faceva più tanto vale che si ritirava e non partecipava.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    1,250
    Location
    Roma

    Status
    Online
    Il focus non era Saviano, ovviamente, e quel che scrive o dovrebbe scrivere. Condivido quel pensiero ed è irrilevante la firma che porta, avrebbe potuto esprimerlo Saviano o chiunque altro.

    Non mi soffermo su Saviano, dunque, anche perché sarebbe articolata la discussione e si andrebbe O.T.

    Per il resto, e lo dico senza filtri, mi dispiace ma trovo superficiali e privi di qualsiasi empatia i tuoi commenti.
    Quel che dicevo all'inizio: si emettono sentenze senza interrogarsi sull'aspetto umano, emotivo, psicologico. E si fa coincidere l'atleta con l'uomo, l'uomo con l'atleta.

    Il mio è un discorso che va oltre il caso specifico. 'A fare la vittima sono buoni tutti' o 'tanto vale che' lo si potrebbe dire a chiunque, senza interrogarsi sui motivi di un passo falso, di un cedimento, su un'eventuale fragilità della persona o sul modo in cui il sistema, il contesto o una situazione specifica impattano sulla sua personalità e il suo modo di essere.

    Viviamo in un mondo che condanna e stigmatizza la 'debolezza' (tra virgolette, per dire di quella che tale viene considerata) e che esalta - impone! -, efficienza, 'perfezione', rendimento, il massimo adattamento alle richieste che in modo tacito o esplicito provengono dal mondo esterno e l'adesione a un modello standardizzato di uomo.

    Bisogna far parte di quelli che vengono considerati i vincenti, che si sia atleti oppure no.
     
    Top
    .
  8. houccisoilariadusieleièrisorta
     
    .

    User deleted


    sì, anche secondo me.. cioè, le situazioni non sono così semplici.
    forse non voleva ritirarsi perchè aveva paura che poi i familiari, la ragazza, lo giudicassero un fallito, forse sentiva la pressione delle aspettative di tutti sulle spalle e si sentiva in colpa a rinunciare, boh...
    cmq è eloquente secondo me il fatto che lui stesso dica che a lui la marcia non piaceva, ma la faceva solo perchè era forte.
     
    Top
    .
  9. tandream
     
    .

    User deleted


    Già, sarebbe stata sempre colpa degli altri. Avete ragione. Lui è solo un povero indifeso, una vittima incosciente della società. E' ovvio. In qualunque modo la mettiate la colpa non è la sua. Non è stato lui a doparsi. Non è stato lui neanche quello che ha partecipato. In realtà è stato tutto un incubo vissuto dalla sua mente. Lui non esiste.

    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 9/8/2012, 12:08) 
    ... è eloquente secondo me il fatto che lui stesso dica che a lui la marcia non piaceva, ma la faceva solo perchè era forte.

    Doppiamente fesso. Altro che empatia. Lo faceva solo per il denaro. Qui lo sport non centra niente.

     
    Top
    .
  10. houccisoilariadusieleièrisorta
     
    .

    User deleted


    scusa ma di cosa stai parlando?


    ti sembra giusto che venga fatta una gogna del genere a un tizio, quando tutti fanno le stesse cose e anche peggio?

    e anche se fosse stato l'unico al mondo a doparsi, è così difficle capire che in un contesto oppressivo del genere, una persona può arrivare a fare di tutto?

     
    Top
    .
  11. tandream
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (LIDIadmin @ 9/8/2012, 11:26) 
    Viviamo in un mondo che condanna e stigmatizza la 'debolezza' (tra virgolette, per dire di quella che tale viene considerata) e che esalta - impone! -, efficienza, 'perfezione', rendimento, il massimo adattamento alle richieste che in modo tacito o esplicito provengono dal mondo esterno e l'adesione a un modello standardizzato di uomo.

    Bisogna far parte di quelli che vengono considerati i vincenti, che si sia atleti oppure no.

    Sta diventando sempre più vero anche il contrario. C'è anche l'esaltazione di "chi non ce la fa". O peggio, di chi magari poverino è chiuso in carcere per aver fatto una strage di innocenti (a Studio Aperto ci mettono delle musichette strappalacrime mentre raccontano la vita difficilissima e tristissima del serial killer di turno come a dire che poverino, la vittima è stata lui...).
    la verità è che l'informazione fa schifo e le vie di mezzo non piacciono a nessuno.


    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 9/8/2012, 12:26) 
    scusa ma di cosa stai parlando?


    ti sembra giusto che venga fatta una gogna del genere a un tizio, quando tutti fanno le stesse cose e anche peggio?

    e anche se fosse stato l'unico al mondo a doparsi, è così difficle capire che in un contesto oppressivo del genere, una persona può arrivare a fare di tutto?

    Ma dove lo vedi il contesto oppressivo scusa? Sono solo parole dette DOPO averlo sgamato!!! Ma cosa vuoi che dica uno che viene beccato? Le avrebbe dette certe cose se non fosse stato beccato? Si sarebbe preso vincita e gloria grazie al doping e noi tutti fessi ad acclamarlo.

    AHOOO!!! MA VE VOLETE SVEJA'!!!! :lol:
     
    Top
    .
  12. houccisoilariadusieleièrisorta
     
    .

    User deleted


    io sono più che sveglia.
     
    Top
    .
  13. tandream
     
    .

    User deleted


    :(
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    1,250
    Location
    Roma

    Status
    Online

    CITAZIONE (tandream @ 9/8/2012, 12:22) 
    Già, sarebbe stata sempre colpa degli altri. Avete ragione. Lui è solo un povero indifeso, una vittima incosciente della società. E' ovvio. In qualunque modo la mettiate la colpa non è la sua. Non è stato lui a doparsi. Non è stato lui neanche quello che ha partecipato. In realtà è stato tutto un incubo vissuto dalla sua mente. Lui non esiste.

    La riflessione era più ampia. Comunque, non si tratta di essere delle vittime né di non essere consapevoli. Si tratta, al di là del caso specifico (che è solo esemplificativo), di interrogarsi invece che emettere facili sentenze basate su quel che appare. Si tratta di comprendere l'umano e abbandonare l'idea che si possa confinarlo esclusivamente a quel che si fa (vizio quanto mai diffuso).
    Comprendere un comportamento (o provare a farlo) e giustificarlo sono cose estremamente diverse.
    Si tratta anche di concedere l'errore, la possibilità di sbagliare.

    Oppure dividiamo il mondo in buoni cattivi, schierandoci ovviamente dalla parte dei buoni, dalla parte di quelli che non sbagliano, non cedono, che non hanno fragilità e che sono così lineari nella corrispondenza tra ciò che sono e che quel appare che certo non hanno bisogno di nessuna comprensione che gli derivi dagli altri e dal mondo esterno.
     
    Top
    .
  15. tandream
     
    .

    User deleted


    Infatti, non a caso ho parlato precedentemente del fatto che non vengono "trovate vie di mezzo". O sono tutti buoni (assassini compresi) o sono tutti cattivi (pure Gesù).

    Pensavo difatti che ormai la dicotomia buoni-cattivi alla Star-Wars fosse un fatto superato ma a quanto pare sarà sempre più difficile eliminarla per davvero.

    Ok, comprendiamo "il folle gesto di questo atleta" ma diamogli la punizione che si merita perché quelle sono le regole dello sport.

    Devo comprendere il fatto che sia stato "manipolato" dagli sponsor e dalla fidanzata e da quant'altro? Ok, comprendiamolo, voglio dire, comprendiamo che è spesso il mondo che ci fa agire in maniera sbagliata ma comprendiamo anche che quello che decidiamo di agire lo decidiamo noi e soltanto noi, deboli o non deboli, sensibili o non sensibili.

    Se la società è sbagliata la prima cosa per cambiarla è quella di opporci ad essa non accettando i suoi compromessi.

    Ma bisogna anche ricordare che una società senza regole non potrebbe esistere, non potremmo viverci.

    Forse sbaglio qualcosa, forse non sono più empatico come lo ero una volta, so di essere diventato abbastanza cinico da capire come stanno le cose e sinceramente se devo commuovermi per questo atleta preferisco farlo per qualcosa che sento più importante o più vicino.
     
    Top
    .
55 replies since 8/8/2012, 18:12   953 views
  Share  
.
Top