Sono solo cavolate...

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  1. albatros1919
     
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    Mi scuso per la mia tetraggine che magari porterà tristezza e avvelenerà la propria gioia di vivere. Mai io sò essere solo così, triste, attratto solo dalle cose tristi. Un ragazzo Romano di 15 anni si è impiccato. Del ragazzo si dice che fosse gay. Sua madre dice che se anche fosse stato non le sarebbe importato nulla. Lei non si era mai chiesto se suo figlio fosse gay, ma non aveva potuto fare a meno di osservare che suo figlio non era esattamente come ogni altro ragazzo ma aveva un'anticonformismo e una sensibilità tutta sua. La reazione dei professori è identica a quella di tutti questi tristi casi : attenzione all'uso delle parole che quì bullismo non ce n'è e non ce n'è mai stato e quello che hanno scritto solo solo cavolate scritte dai gay per far strumentalizzare il ragazzo e rivendicare le nozze gay. Infatti la comunità gay ha manifestato in segno di protesta. Loro tuttavia hanno dimostrato maggiore profondità e comincia a circolare nella loro comunità il dubbio che forse Andrea è il primo etero vittima di omofobia, oppure il primo di cui si ha notizia...

    Mercoledì si è ucciso uno studente del Liceo Cavour di Roma, A. La Procura di Roma ha avviato un’inchiesta sul suicidio, ma al momento non ci sono indagati o ipotesi di reato.
    Secondo le ricostruzioni che appaiono oggi sui quotidiani, il quindicenne si sarebbe tolto la vita perché ferito dai compagni che lo prendevano in giro per la sua omosessualità. Ieri sia su internet sia sulle agenzie di stampa, c’è stato un profluvio di commenti contro l’omofobia. La deputata del Pd Paola Concia è accorsa alla scuola per parlare con gli studenti. Una fiaccolata organizzata dalle associazioni Lgtb ha sfilato per le vie di Roma. Sul quotidiano Repubblica oggi in edicola appare un commento della scrittrice Michela Marzano (“Morire per un pregiudizio”) in cui si chiede una legge contro «l’omofobia e la transfobia che permetta di dire in modo chiaro da che parte deve stare la vergogna».
    Tempi.it ha parlato con alcuni studenti della scuola di A., che ci hanno raccontato una storia diversa da quella narrata dai quotidiani e più vicina a quanto, in realtà, già ieri era emerso da una dichiarazione della preside dell’istituto e da due lettere, una firmata dai compagni di A. e una seconda che porta la firma di “alcuni genitori, insegnanti e compagni di classe” del ragazzo.

    LE PAROLE DELLA PRESIDE. ”Il silenzio è il nostro dolore”. È lo striscione esposto davanti al liceo Cavour di Roma dagli studenti e compagni di classe del ragazzo di 15 anni morto suicida nella Capitale. La preside dell’istituto, Tecla Sannino, ha anche parlato di “vicenda privata” in merito all’alunno, sostenendo che «è stata solo oggetto di strumentalizzazioni» e ritenendo «inopportune le reazioni da parte di alcune associazioni culturali, come la fiaccolata in difesa dei gay oggetto di violenze organizzata dal Circolo Mario Mieli». «Tutta la comunità scolastica – ha proseguito Sannino – ricorda con affetto, amicizia e stima il proprio alunno e compagno scomparso e partecipa commossa al dolore della famiglia del ragazzo». In merito ai messaggi degli amici dello studente su Facebook, la preside non ha voluto fare alcun commento. (ANSA)

    LA PRIMA LETTERA. Lettera dei compagni di classe. Ai direttori dei giornali.
    Scriviamo questa lettera di formale protesta per smentire ciò che è stato pubblicato nell’edizione dei quotidiani nel giorno 22/11/2012 riguardo al suicidio di un nostro compagno di classe. Noi, gli amici, abbiamo sempre rispettato e stimato la personalità e l’originalità che erano il suo punto di forza. Non era omosessuale, tanto meno dichiarato, innamorato di una ragazza dall’inizio del liceo. Lo smalto e i vestiti rosa, di cui andava fiero, erano il suo modo di esprimersi. La pagina facebook ,dove erano pubblicate citazioni di A.,era stata creata per incorniciare momenti felici perché A. era così: portava il sorriso ovunque andasse; peraltro “la pagina aperta contro di lui da chi lo aveva preso di mira” (citazione dal Messaggero) è un’accusa non fondata.
    I professori hanno sempre rispettato il proprio ruolo e non hanno mai espresso giudizi sulla sua persona. Il Cavour non è mai stato un liceo omofobo in quanto fino a quando i fondi sono stati sufficienti, alcune classi hanno preso parte ad un progetto sulla sessualità organizzato dalla ASL e approvato dal collegio docenti.
    Inoltre non si sono verificati episodi manifesti di bullismo nell’istituto negli ultimi anni.
    Esprimiamo rammarico per la diffusione di notizie false e desideriamo che non si speculi sul nostro dolore.

    SECONDA LETTERA. Lettera di insegnanti, genitori e compagni di classe.
    Noi insegnanti, amici, compagni di classe e genitori che hanno conosciuto e voluto bene ad A., vogliamo dire che, all’irreparabile dolore per la sua morte tragica, si unisce un ulteriore motivo di sofferenza, legato al modo in cui la tragedia viene ricostruita, stravolgendo l’immagine di A.
    A. era un ragazzo molto più complesso e sfaccettato del profilo che ne viene dipinto: era ironico e autoironico, quindi capace di dare le giuste dimensioni anche alle prese in giro alle quali lo esponeva il suo carattere estroso e originale (e anche il suo gusto per il paradosso e il travestimento, che nelle ricostruzioni giornalistiche è stato confuso con una inesistente omosessualità); era curioso e comunicativo, pieno di vita e creativo, apprezzato a scuola dagli insegnanti; soprattutto era molto amato da tantissimi amici e compagni. Probabilmente nascondeva dietro un’immagine allegra e scanzonata una sofferenza complicata e un profondo e non banale “male di vivere”.
    Per questo crediamo che il modo migliore e più rispettoso per ricordarlo e continuare a volergli bene sia quello di lasciare la sua morte al silenzio, alla riflessione e all’affetto di chi gli è stato vicino.
    Firmato
    Alcuni insegnanti, genitori e compagni di classe



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  2. alexey86
     
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    Io trovo bruttissima l'ipocrisia alle spalle: prima nessuno ha fatto niente ed adesso che è morto tutti che lo piangono? Che schifo!
     
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  3. yukino76
     
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    CITAZIONE (alexey86 @ 28/11/2012, 15:21) 
    Io trovo bruttissima l'ipocrisia alle spalle: prima nessuno ha fatto niente ed adesso che è morto tutti che lo piangono? Che schifo!

    E ancora più schifosa la strumentalizzazione che ne hanno fatto i media e certe associazioni.
     
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  4. alexey86
     
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    Il problema è che siamo misconosciuti e faremo la figura degli accattoni della notorietà altrui. Il fatto che sia introverso e fosse stato maltrattato è difficile da dire visto che l'introversione ha mille e non più mille sfumature. Io penso che poi manifestare sia inutile visto che tanto non cambierebbe nulla
     
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  5. Nicola.
     
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    ma poi, omosessualità o meno, mi sembra tutta una grossa caccia allo scoop e alla polemica
     
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  6. alexey86
     
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    Io penso che manifestare sia inutile anche perchè è compito delle istituzioni creare una società migliore e poi l'associazione ha tipo 50 membri: impossibile fare una cosa decente :)
     
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  7. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    abbiamo parlato di questo ragazzo anche all'incontro di roma...

    la cosa migliore, secondo me, sarebbe andare nelle scuole e parlare con il preside e gli insegnanti e farci segnalare le persone che secondo loro sono introverse, oppure quelle problematiche, e fare un lavoro di prevenzione.

    penso che siamo troppo pochi per fare una manifestazione e oltre tutto penso che le manifestazioni non servano a niente o quasi (a meno che, forse, non siano composte da enormissime masse).
     
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  8. alexey86
     
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    ma tanto non abbiamo i mezzi per cambiare le cose. Anche se manifestassi non cambierebbe nulla: è come tirare un sasso ad una putrella d'acciaio :)
     
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  9. alexey86
     
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    ...secondo me facessimo azioni forti con il nostro numero sembreremmo degli estremisti tipo kkk :D
     
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  10. yukino76
     
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    Recentemente ho scoperto che nelle scuole elementari i bambini considerati "solitari" vengono "spinti" a socializzare da una sorta di gruppi di supporto (non so bene con che modalità).

    L'introversione viene vista come un qualcosa di sbagliato e quindi da "curare". E' questa l'amara verità.
    Il bambino introverso viene considerato come un qualcuno con un handicap. :(
     
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  11. alexey86
     
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    beh ma è sempre stato così solo che si avanza in quella direzione :(
     
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  12. yukino76
     
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    CITAZIONE (alexey86 @ 28/11/2012, 20:13) 
    beh ma è sempre stato così solo che si avanza in quella direzione :(

    Sì, ma avrei sperato in una maggiore consapevolezza oggi rispetto ai tempi passati.
    Invece oggi è sempre peggio: se il bambino è iperattivo, allora bisogna "curarlo" (con tanto di psicofarmaci!!!!, assurdo), se è poco socievole /timido (come spesso viene definito un introverso) allora bisogna spronarlo.
    Insomma, ma che bisogna essere tutti come fatti da uno stampino????
     
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  13. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    CITAZIONE (yukino76 @ 28/11/2012, 20:37) 
    Sì, ma avrei sperato in una maggiore consapevolezza oggi rispetto ai tempi passati.
    Invece oggi è sempre peggio: se il bambino è iperattivo, allora bisogna "curarlo" (con tanto di psicofarmaci!!!!, assurdo),

    e il bello è che lo curano con le metanfetamine.
     
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  14. alexey86
     
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    Meno male che da noi non li vendono. ... secondo me è il brutto della socialità: tentano tutti di aggregarti al gruppo che dovrebbe essere positivo in sè per sè (un gruppo di 10 è molto meglio di 10 singoli) ma non si rispetta la natura del singolo in questa maniera
     
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  15. Yorick75
     
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    Era un ragazzo di 15 anni. Etero / gay? Aveva solo 15 anni, ma come si può già dare per definito l' orientamento sessuale ? Che ne sanno loro ? Siamo sicuri che questo ragazzo avvesse già questa consapevolezza, che l' avesse accettata, elaborata, etc. C' è gente che neanche a quarant' anni suonati capisce chi è.
    I comunicati per sgomberare i sensi di colpa poi. Era buono, bello e che gli volevano tanto bene ? Sarà tutto questo amore ad averlo ucciso.
    E' evidente che qualcuno ci è andato giù pesante. Ma c' è anche quella pressione sociale, quell' incapacità di accettare cio' che è diverso da noi. Qualunque sia la diversità. I sorrisini, le spallucce, i dibattiti : è ricchione o non è ricchione ? C' è tutto un terreno fertile dove la disperazione individuale, la sofferenza attechisce, fino a esplodere in un gesto che non si può liquidare con un 'rassicurante' mal di vivere personale.

    Questo genere di episodi, è solo un dei tanti in cui la cialtroneria dei media italiani sguazza.
    Sui desideri di manifestare o azioni dimostrative. Oggi, anno 2012, la capacità delle grandi masse di cambiare le cose è pari pressocché a zero. Quindi figuarti un manipolo di persone. Ma si può fare molto, moltissimo cambiando se stessi, prima di tutto, e facendosi portatori di un virus sano da inoculare piano piano in ciò che ci sta vicino, per sgonfiare quella pressione sociale. Perché stai sicuro che non sono cose che si cambiano la sera per la mattina.
     
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24 replies since 28/11/2012, 14:18   524 views
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