puntata di storie maledette

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  1. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    CITAZIONE (Nicola. @ 30/1/2013, 22:30) 
    ho finito di vederlo ora. mi piace quando l'intervistatrice con aria da saggia dice (minuto 48 circa) "tragga lei le conclusioni" :D. comunque ora capisco perchè dicevi quella questione del mostreo dentro di noi, lo dice lui a termine intervista! quindi io con il mio intervento (fatto prima di vedere il video) ho beccato in pieno il topic! sono un veggente :O

    è vero lo dice anche lui! però mentre scrivevo me n'ero dimenticata... sono una dimenticante.

    interessante però il suo "look": hai notato che ha persino gli occhi diversi (lo sguardo, voglio dire)? (sempre se non è una malattia agli occhi XD)
     
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  2. Franz86
     
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    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 30/1/2013, 21:41) 
    (...)
    non penso che tutti potremmo commettere quello che ad esempio ha commesso quel tizio (che è bresciano :o:)*, però penso che, avendo vissuto quello che ha vissuto lui, molti avrebbero potuto diventare come lui.

    ma non perchè in fondo in fondo noi tutti siamo malvagi, ma perchè la mente funziona in un certo modo e determinati avvenimenti portano a determinate conseguenze.
    (...)

    Però, approssimativamente, è sempre lo stesso concetto, sia pure espresso in maniere differenti.

    Cioè, se il "male" è un fenomeno che si può manifestare in tutti, se sottoposti ad eventi particolarmente traumatici, è come se ci fosse una "predisposizione" intrinseca all' essere umano. Penso solo che la prima "versione" della tesi sia "tecnicamente" più corretta.

    L' antitesi concettuale vera consisterebbe nel sostenere invece che il serial killer sia una sorta di individuo tarato dalla nascita, e predestinato all' assassinio efferato a prescindere.
     
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  3. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    io vedo differenza tra il dire "nell'uomo c'è un male sopito che può scattare" e il dire "una determinata storia può disumanizzare l'uomo".
     
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  4. Franz86
     
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    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 31/1/2013, 00:08) 
    io vedo differenza tra il dire "nell'uomo c'è un male sopito che può scattare" e il dire "una determinata storia può disumanizzare l'uomo".

    Sono d'accordo anch' io nel sostenere che la seconda tesi sia più corretta, ma non è antitetica alla prima, che non è del tutto scorretta, è espressione di una matrice culturale differente.
    La distanza tra le tesi sembra maggiore prendendo ad esempio il "male" costituito dal serial killer, che è un caso estremo: ma non credo che ci sia molta gente che sostenga che siamo tutti quanti dei potenziali serial killer e che domani, di punto in bianco, potremmo metterci ad assassinare delle persone e a farci le grigliate.

    Ma prendiamo ad esempio un qualcosa di più comune, come un forte accesso di rabbia: penso possiamo essere d' accordo anche sul fatto che anche quello sia "male" (sia pure ovviamente di un grado molto diverso) ... però con questo esempio la seconda tesi, quella del "male sopito" sembra anche più accettabile.

    Ripeto, io sono maggiormente d' accordo con te, ma non sono in disaccordo con l' altra tesi, che è solo un po' rozza. A meno che tu non mi dica invece che per te l' uomo è "buono" per natura ...
     
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  5. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    non so cosa tu intenda per buono, ma sì, io penso che le persone di per sè, essendo tutte quante dotate di empatia, chi più chi meno, siano "buone".

    ma con questo non voglio dire che le persone non abbiano sentimenti negativi o che averli sia sbagliato.

    credo soltanto che una persona non alienata tenda all'empatia e dunque alla pietà.
     
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  6. Franz86
     
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    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 31/1/2013, 00:36) 
    non so cosa tu intenda per buono, ma sì, io penso che le persone di per sè, essendo tutte quante dotate di empatia, chi più chi meno, siano "buone".

    ma con questo non voglio dire che le persone non abbiano sentimenti negativi o che averli sia sbagliato.

    credo soltanto che una persona non alienata tenda all'empatia e dunque alla pietà.

    Io non credo l' uomo sia nè buono nè cattivo in sè, queste sono categorie definite dalla cultura, che è una delle cose che ci diversifica dagli animali. Ma non sono per nulla convinto che l' uomo sia particolarmente predisposto all' empatia e alla pietà: credo l' uomo abbia sì delle inibizioni nei confronti dell' assassinio, ma molto più flebili rispetto ad altre specie. Millenni di guerre rafforzano la mia tesi.

    Se poi sostieni che nella società ideale che teorizzi nessuno sarebbe "alienato" ... beh, potrebbe anche essere, ma in tal caso stai contrapponendo la tua utopia personale alla storia ... a questo punto io trovo più "funzionale" la mia tesi.
     
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  7. Yorick75
     
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    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 30/1/2013, 21:26) 
    penso di non aver capito bene quello che intendevi. forse la pensiamo similmente.

    cerco di spiegarmi meglio: io non penso che esista il Male nell'uomo, non penso che le persone abbiano una specie di germe cattivo che può scoppiare da un momento all'altro. penso che il Male sia un'invenzione che fa comodo: perchè deresponsabilizza chi commette il crimine e soprattutto chi lo deve gestire, perchè serve a dividere il mondo in due parti, quella dei buoni e quella dei cattivi, e a far sentire i primi migliori e in diritto di giudicare.

    penso in generale che gli atti criminali, come tutti i fenomeni, debbano essere compresi e che solo capendo come funzionano si possano evitare.

    ps. un film molto bello: "Sbatti il mostro in prima pagina"

    E' come la Follia. Ascoltavo il tipo che ha scritto Il Volto dell' Occidente. Al contrario di Hobsbawm, teorico del secolo breve, ne fissa l' inizio al 1889, anno
    della Notte stellata di Van Gogh, perché in quel periodo Van Gogh sbrocca, così come Nietzche (abbraccio del cavallo) e altri personaggi illustri. E, secondo lui, tutti questi eventi saranno precursori della follia che caratterizzerà il Novecento. La follia è la chiave di lettura degli orrori del secolo passato.
    Non sono d'accordo. Ho sempre trovato molto riduttivo e fuorviante dire, per esempio, che Hitler era un pazzo. Oppure l' incarnazione del Male. Accettare la sua lucidità è molto più difficile, così come comprenderne le ragioni a monte -specifico : non significa giustificare.
    Non ho mai creduto che un tizio si sveglia al mattino, prende il kalashnikov e fa la strage al supermercato. C' è sempre una dinamica, seppur contorta e sfuggente, magari incompleta. Ma c'è.
    Dire che la tal cosa è avvenuta, perché quello era pazzo o cattivo, ci deresponsabilizza (dici bene) e anestetizza l' evento, rendendolo estraneo. Una cosa che non ci riguarda. Così si accresce l' incapacità di riconoscere il Male naturale o almeno i segni, quando si presenta, e taluni ne sono travolti.

    E poi non sono convinto che il Male che si manifesti solo nei gesti eclatanti o delittuosi. C' è una quotidianità del Male, fatta da piccoli eventi del nulla, tutta da studiare.
     
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21 replies since 30/1/2013, 19:35   206 views
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