John Berryman

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  1. Miyamoto-
     
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    Questo personaggio mi è sembrato un introverso (è un poeta famoso) spersonalizzato da se stesso, nonostante abbia raggiunto il successo, ha vissuto in solitudine e con una forte dipendenza dall'alcool fino ad arrivare al suicidio. La biografia mi sembra interessante, perché da alcuni indizi su questo personaggio.

    Di se stesso da giovane disse, Io non volevo essere "come" Yeats; volevo "essere" Yeats

    ps.spero non causi depressione a nessuno

    Biografia [modifica]

    Primi anni [modifica]

    John Allyn Smith jr., era il primo dei due figli di John Allyn Smith, funzionario di banca, e Martha Little, insegnante, entrambi di religione cattolica. A partire dall'età di cinque anni, John, jr. va a Messa ogni domenica e studia in scuole cattoliche, nel 1923 ricevette la prima comunione. Berryman, da adulto, avrebbe ricordato con un misto di orgoglio ed incredulità che lui e quel ragazzo non erano mai potuto essere la stessa persona, "I believed in God and my guardian angel to the hilt".[1] Dopo svariati anni di lavoro in Oklahoma, Smith con la famiglia, che ora comprendeva anche il secondogenito Robert Jefferson nato nel 1917, decise di trasferirsi a Tampa in Florida dove si presentava la possibilità di sfruttare una situazione favorevole al suo lavoro. Purtroppo a metà degli anni 1920, questo boom economico svanì e con esso le iniziative imprenditoriali in campo immobiliare del banchiere Smith. Travolto dagli eventi, Smith divenne depresso e scontroso, tant'è che se ne videro le conseguenze nei rapporti con la moglie che iniziò una relazione con John Angus Berryman, il loro padrone di casa. Smith si suicidò con un colpo di pistola il 26 giugno 1926 davanti a casa sua, a poca distanza dalla finestra dietro la quale John assistette alla drammatica scena. Tre mesi dopo, la vedova Smith convolò a nozze con John Berryman (dal quale divorzierà dieci anni dopo). Il dodicenne John venne ufficialmente adottato da Berryman e assunse il cognome del patrigno.

    Gli eventi che portarono alla morte del padre influenzeranno profondamente la vita e l'opera di John Berryman.

    Istruzione [modifica]

    La famiglia si trasferì a New York alla fine del 1926 e nel 1928 Berryman venne iscritto alla South Kent School, una "prep school" episcopale nel Connecticut, nota più per le attività ginniche che per l'eccellenza accademica. Quando Berryman arrivò non riuscì ad amalgamarsi nell'ambiente e divenne facilmente un bersaglio del bullismo praticato dai ragazzi più grandi. A causa di questa situazione nel febbraio del 1931 mentre Berryman era in giro incontrò tre studenti delle classi superiori e volarono parole, sfottò e palle di neve. Quando Berryman si vide sopraffatto, sentendo in lontananza il fischio del treno che sarebbe passato di lì a poco, ebbe uno scatto improvvisò lanciandosi verso i binari. Fortunatamente gli altri, spaventati da questa piega degli eventi, riuscirono a tirarlo via dai binari poco prima che passasse il treno.[2] A parte queste disavventure, Berryman eccelse nel ciclo di studi a South Kent e fu il primo ragazzo nella storia di questa scuola a diplomarsi prima ancora di completare l'ultimo trimestre. Nel 1932, Berryman si iscrisse al Columbia College (la futura Columbia University) dove venne seguito negli studi dal poeta ed erudito Mark Van Doren che fu per il giovane studente una figura paterna e una guida spirituale, "If during my stay at Columbia I had met only Mark Van Doren and his work, it would have been worth the trouble. It was the force of his example, for instance, that made me a poet."[3] Van Doren contraccambiava il rispetto e l'affetto di Berryman ricordandolo come "first and last a literary youth: all of his thought sank into poetry, wich he studied and wrote as if there were no other exercise for the human brain."[3]

    Al Columbia, John, quasi in reazione alle angherie subite a South Kent, fu uno studente molto vivace per i suoi interessi nello sport e nel correre dietro alle sottane, ma arrivò il momento in cui egli "finally became alive to the wonder of literature and to the possibility of his own creativity", essendo anche spronato dalla madre ad attenersi a "work, little play, punctuality, honesty."[4] Nel 1935 cinque componimenti di Berryman vennero pubblicati dalla Columbia Review, mentre altre quattro poesie inserite nella Columbia Poetry vinsero un premio di cinquanta dollari, di questi componimenti uno dal titolo 'Note on E. A. Robinson' venne pubblicato nella rivista The Nation. Ne 1936, ottenne il "Bachelor of Arts" con una tesi in Letteratura Inglese e vinse una "Kellett Fellowship", una borsa di studio da fruirsi per un biennio presso il Clare College di Cambridge in Inghilterra. Durante questo periodo ebbe modo di incontrare autori quali W. B. Yeats, T. S. Eliot, W. H. Auden e Dylan Thomas. Verso la fine del soggiorno in Inghilterra, Berryman si appassionò allo studio delle opere di Shakespeare tanto da vincere un premio prestigioso, la "Charles Oldham Shakespeare Scholarship", primo americano a ricevere tale onore. Nonostante questo, egli ebbe modo di affermare "It's awfully silly, I think ever to do anything but read Shakespeare - particularly when we've only one lifetime."[5]

    Vita pubblica e privata [modifica]

    Dopo aver completato il ciclo di studi, nel 1939, al ritorno negli USA, Berryman iniziò a lavorare per la rivista The Nation come redattore per la poesia e al contempo intraprende la carriera universitaria come "Instructor in English" presso la Wayne University di Detroit. Nel dicembre dello stesso anno, Berryman venne ricoverato per esaurimento e sintomi di epilessia. Lungo tutta la sua vita il poeta dovette lottare continuamente per raggiungere un equilibrio mentale ed emotivo, l’esito di questa battaglia fu reso più precario per il continuo e crescente affidarsi all’alcol. Nel 1940, Berryman accettò un incarico di docente presso l’università di Harvard e qui nel 1942 sposò Eileen Patricia Mulligan. Nel 1972, la Mulligan, con il suo nuovo cognome da risposata, Simpson, pubblicherà il romanzo autobiografico The Maze, nel quale descrive il tempestoso rapporto con Berryman.

    Nel 1943, Berryman lasciò Harvard ma non riuscì subito a trovare un altro impiego all’altezza delle sue aspettative, comunque prima che l’anno finisse venne invitato dal poeta Richard Blackmur presso Princeton come insegnante di inglese. Berryman si fermerà a Princeton per i successivi dieci anni. Dopo il primo anno di insegnamento, Berryman, avendo vinto una borsa di studio, poi rinnovata per l'anno accademico 1945/46, promossa dalla Rockefeller Foundation si impegnò nella critica tesuale delle opere di Shakespeare con particolare riguardo ad una edizione critica del Re Lear. Il vero e proprio amore di Berryman per lo studio delle opere di Shakespeare non venne coronato dalla edizione del Re Lear curata da Berryman ma, come sottolinea Haffenden, "however, even if we did not get Berryman's edition of King Lear, we have gained his first masterpiece, Homage to Mistress Bradstreet, which took inspiration directly from Lear -though critics of Berryman have not yet evaluated to the full the degree to which his poem is fired by Shakespeare."[6]

    Nel 1946, Berryman riprese l’insegnamento ed ebbe fra i suoi allievi il poeta W. S. Merwin, il romanziere Frederick Buechner e il traduttore e critico William Arrowsmith. Ben presto Berryman divenne famoso per la sua carismatica tecnica didattica. Oltre alla notorietà accademica Berryman, purtroppo, cominciò a guadagnarsi una cattiva reputazione per il suo bere smodato, per essere un donnaiolo e per il suo carattere che poteva passare in breve tempo da affettuoso ad intimidatorio. Fu ben chiaro ad amici e studenti che la sua volubilità e la sua soggezione all'alcol scaturivano dalla impari lotta che Berryman dovette affrontare con le sue insicurezze, il suo disorientamento e la sua autocommiserazione. Nel 1950 insegnò presso la University of Washington e ottenne per l'anno accademico 1951/52 la nomina a "Elliston Lecturer in Poetry" presso la University of Cincinnati. Nonostante il successo dei suoi scritti e della sua carriera di professore, l'auto-compiatimento e la sempre più pesante dipendenza dall'alcol ormai lasciavano dei gravi segni nella vita personale di Berryman. Cercò aiuto nell'analisi e persino nelle terapie di gruppo ma con scarsissimi risultati.

    Nell'autunno del 1953, dopo dieci anni di matrimonio, la moglie Eileen lo lasciò. Per Berryman questo abbandono fu un duro colpo, cercò di non perdere definitamente il contatto con lei scrivendole spesso ed in una di queste lettere riapparve il filo rosso del suicidio, "Suddenly, in the midst of his letter, he told Eileen he was seriously considering jumping off the George Washington Bridge."[7]

    L'officina dei poeti [modifica]

    Nel 1954, Berryman insegnò presso il Writer's Workshop della University of Iowa ed ebbe, fra gli altri, come allievo W. D. Snodgrass, il poeta fondatore dello stile confessionale. Il poeta William Dickey scrisse nel Seems Like Old Times di Ed Dinger: "Io ho avuto due occasioni fortunate nella mia carriera di allievo di corsi di poesia, la prima volta per aver frequentato il Reed College con Gary Snyder, Philip Whalen e Lew Welch, la seconda volta per aver seguito lo straordinario e denso di contenuti laboratorio per la poesia di John Berryman avendo come colleghi W. D. Snodgrass, Donald Justice, Philip Levine, Paul Petrie, Robert Dana,Constance Urdang, Jane Cooper, Donald Finkel, Henri Coulette — la lista è così lunga da andare oltre le mie capacità mnemoniche. Senza dubbio fu un corso che io affrontai con rapimento e timore, dovuto in parte al carattere spigoloso e sbrigativo di Berryman, come quando, avendomi preavvisato che avrebbe messo in mostra la profonda limitatezza di un mio componimento, egli lo mostrò ostentatamente alla classe, guardandolo con disgusto, e disse 'Ecco, cosa possiamo dire di questa ridicola poesia?'".[8]

    "Mi ricordo - soggiungeva Robert Dana - di un giorno in quei vecchi capannoni di latta che ci servivano come classe vicino al fiume, quando John Berryman scarabocchiò sulla lavagna alcuni miei versi e tutto ad un tratto gridò verso la fila di sedie,'Dana!, sai che cos'è questo?' e scandendo rapidamente le parole disse, 'Un caos di metrica! ecco cos'è! Un caos di metrica!'" Ma proprio il caos svolse un grande e naturale ruolo nella vita di Berryman, compresa la sua poesia: "Fu proprio quel tipo di approccio infuocato che, nel giro di due settimane, ridusse la classe di Berryman da circa 40 elementi a solo tredici." Dana proseguiva: "Mi piace pensare a noi sopravvissuti come ai 'Tredici fortunati' ma eravamo anche dei pazzi. Pazzi per il tipo di tenacia che ci volle per affrontare quella particolare miscela di eccentricità, brillantezza ed anche crudeltà di John. Comunque, si può dire che a modo nostro siamo stati anche degli audaci."

    "Phil Levine una sera colpì Berryman con un pugno in un occhio, rompendogli gli occhiali e da quel incidente iniziò una duratura amicizia." Berryman attribuiva un grande significato a questo tipo di relazioni interpersonali. La questione, però, è se egli abbia esercitato sui suoi studenti un influsso maggiore di quello che gli stessi studenti abbiano esercitato su di lui. D'altro canto, il poeta inglese contemporaneo di W. H. Auden, Stephen Spender, non credeva che questo tipo di clima confidenziale servisse molto ai poeti. Spender ha scritto: "Il cattivo - o forse è meglio dire tragico — esito di questo tipo di patronato praticato nelle università americane consiste in un effetto deprimente sui maggiori talenti. Io credo che le morti tragiche e quelle per suicidio di autori quali Randall Jarrell, Theodore Roethke e dello stesso John Berryman siano connesse alla loro condizione di persone essenzialmente sole, nonostante fossero al centro dell'ammirazione generale."

    L'esperienza straordinaria del Writer's Workshop terminò alla ripresa delle lezioni nell'autunno del 1954. Berryman fu costretto a rassegnare le dimissioni per essere stato rinchiuso in cella per una notte. Berryman, una sera, tornò a casa ubriaco e non riuscendo a trovare la chiave provò ad entrare forzando la porta d'ingresso. La moglie del padrone di casa chiamò la polizia che arrestò Berryman per "condotta disordinata".

    Nel 1955, Berryman fu invitato dal poeta Allen Tate a tenere lezioni di materie umanistiche presso la University of Minnesota a Minneapolis. Qui doveva finire tragicamente la carriera accademica e la tumultuosa vita di questo straordinario poeta. Nel 1956, pochi giorni dopo la sentenza di divorzio dalla prima moglie, Berryman sposò la ventiquattrenne Anne Levine. Questa relazione fu caratterizzata dalla nascita del primogenito Paul ma anche da frequenti discussioni che ne incrinarono la saldezza. Nel 1957, Berryman fu nominato professore associato e partecipò ad un giro di conferenze in India patrocinato dal Dipartimento di Stato. Una volta rientrato dovette essere ricoverato per esaurimento nervoso. Nel 1959 divorziò dalla seconda moglie. Nel 1961, Berryman sposò la ventiduenne Kate Donahue dalla quale nacquero due figlie, Martha e Sara. Nel 1969, Berryman fu nominato Regents' Professor of Humanities e la Drake University gli conferì una laurea honoris causa. Purtroppo l'altra faccia dei riconoscimenti riservati ad un grande poeta fu l'abbandonarsi sempre più da parte di Berryman all'alcol tanto che durante le lezioni faticava a farsi comprendere e si lasciava prendere da repentini cambi di umore. Fra il 1969 e il 1970 dovette ricorrere a dei centri di recupero.

    Nel 1971, a Berryman fu assegnata una borsa di studio, la Senior Fellowship del National Endowment for the Humanities, che gli consentì di completare la sua biografia critica di Shakespeare. Sfortunatamente la fama di grande poeta non l'aiutò a trovare la via d'uscita dalla disperazione e dall'autocommiserazione che, comunque, hanno reso così unica e coinvolgente la sua poesia.

    Suicidio [modifica]

    Nel 1926, quando il poeta era dodicenne, suo padre, John Allyn Smith, Sr. si suicidò. La vista del padre suicida ossessionò John Berryman tanto da ripercuotersi sui suoi componimenti, infatti questo tema è richiamato nei Dream Songs indirettamente varie volte e direttamente solo una volta, là dove il poeta si augura di poter distruggere il corpo del padre. Purtroppo nella maturità, l'etilismo e la depressione interferirono pesantemente con la capacità di Berryman di tenere lezioni, di parlare in pubblico e di applicarsi nel suo lavoro. Il 7 gennaio 1972, Berryman, ancora ossessionato dal destino del padre, pose fine ai suoi giorni lanciandosi nel fiume Mississippi dal Washington Avenue Bridge di Minneapolis. Questo tragico evento ha avuto una vasta eco nella cultura popolare, fra le tante canzoni dedicate a John Berryman ricordiamo Stuck Between Stations in cui è resa una libera descrizione della morte del poeta. I versi descrivono la completa solitudine percepita da Berryman nonostante la fama raggiunta e ce lo presentano nell'ultimo giorno mentre passeggia con il demonio sul Washington Bridge:


    The Devil and John Berryman took a walk together
    They ended up on Washington talking to the river
    He said "I surrounded myself with doctors and deep thinkers
    But big heads with soft bodies make for lousy lovers".
    There was that night that we thought that John Berryman could fly.
    But he didn't so he died.
    She said "you're pretty good with words but words won't save your life"
    And they didn't so he died.
    He was drunk and exhausted, but he was critically acclaimed and respected.[9]

    Il Diavolo e John Berryman fecero insieme una passeggiata
    e giunsero sul Washington Bridge per parlare con il fiume
    Egli disse "Ho avuto intorno a me dottori e grandi pensatori
    ma grandi teste con corpi morbidi sono per amanti pessimi".
    Fu proprio quella la notte in cui pensammo che John Beryman potesse volare.
    Ma non ci riuscì e così morì.
    Ella disse "tu sei veramente bravo con le parole ma le parole non ti salveranno la vita"
    E così fu che egli morì.
    Egli era ubriaco ed esausto, tuttavia è stato acclamato ed ossequiato dalla critica.
     
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