Natale da... introversi

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  1. EX-INTROVERSO
     
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    Ciao.

    Edited by EX-INTROVERSO - 29/12/2013, 11:43
     
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  2. sennceacqualapaperanngalleggia
     
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    E' passato. :D
     
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  3. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    eheheh

    alla fine è stato un giorno come un altro.
    sono passata davanti a un mac donald, mentre andavo in un posto, l'ho visto aperto (unico fra tutti gli altri negozi/bar/qualunquecosaingiro), m'è salita tristezza.
    ma con la scarsissima clientela che avranno a natale perchè non chiudono e basta?
     
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  4. Agharta
     
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    Io pensavo sinceramente molto peggio e invece ho trascorso una giornata tranquilla.Ora vedremo,l'ultimo dell'anno....già sto in ansia...
     
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  5. Un introverso qualunque
     
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    Natale, come sempre, scivola via per inerzia. Il vero problema è l'ultimo dell'anno. Permettetemi il lusso di una citazione colta: "Hic Rhodus, Hic Salta!" E chi ha capito ha capito...
     
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  6. alexey86
     
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    Natale é andata bene; capodanno si prospetta noioso: prossimo anno spero di cambiare le carte in tavola...
     
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  7. Agharta
     
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    Io ho ricevuto un invito,inizialmente volevo dire di no,non mi piace andare in pizzeria in mezzo a tanta gente,in mezzo al caldo,so già che mi stancherò molto,che i discorsi che si faranno saranno le solite cose,che non vedrò l'ora di tornarmene a casa...ma invece ho detto di si! Primo per la paura di essere giudicata un asociale! Secondo perchè non voglio stare sempre da sola.....allora mi son detta,ma si dai ,buttati....chissà come andrà...
    Mi chiedo perchè per noi è così difficile....quando gli altri.."gli estroversi" non vedono l'ora di socializzare in questo modo....loro si che si ricaricano! Loro si divertono pure!
     
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  8. Un introverso qualunque
     
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    @ EX-INTROVERSO: con quella citazione latina intendevo dire, forse impropriamente, che all'ultimo dell'anno tutti i nodi vengono al pettine, non è più possibile fare gli spacconi. In un altro forum ho scritto che tutte le nostre analisi o i nostri personali convincimenti sui danni derivanti dall'omologazione sociale, sulla necessità di non seguire il gregge e di andare oltre gli stereotipi sociali da Mulino Bianco etc., che ci accompagnano per 364 giorni l'anno, puntualmente ci abbandonano in occasione del 31 dicembre.

    @ Agharta: gli estroversi sono una minoranza. Non credere che tutti si divertano o siano entusiasti rispetto alle feste comandate. Io penso che molti facciano finta di essere felici e contenti, quando in realtà nascondono disagi profondi. Poi ci sono i grandi estroversi, che proprio non riescono a stare soli, fermi, buoni e zitti un attimo, avendo costantemente bisogno di trovarsi in compagnia. Per loro è semplicemente inconcepibile trascorrere certe ricorrenze da soli.
     
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  9. Yorick75
     
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    CITAZIONE (Agharta @ 27/12/2013, 18:08) 
    Io ho ricevuto un invito,inizialmente volevo dire di no,non mi piace andare in pizzeria in mezzo a tanta gente,in mezzo al caldo,so già che mi stancherò molto,che i discorsi che si faranno saranno le solite cose,che non vedrò l'ora di tornarmene a casa...ma invece ho detto di si! Primo per la paura di essere giudicata un asociale! Secondo perchè non voglio stare sempre da sola.....allora mi son detta,ma si dai ,buttati....chissà come andrà...
    Mi chiedo perchè per noi è così difficile....quando gli altri.."gli estroversi" non vedono l'ora di socializzare in questo modo....loro si che si ricaricano! Loro si divertono pure!

    Non pensare agli altri e ai loro modi di divertirti, piuttosto cerca di crearti tu i tuoi spazi di confort. In bocca al lupo!
     
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  10. sennceacqualapaperanngalleggia
     
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    CITAZIONE (Un introverso qualunque @ 27/12/2013, 19:59) 
    In un altro forum ho scritto che tutte le nostre analisi o i nostri personali convincimenti sui danni derivanti dall'omologazione sociale, sulla necessità di non seguire il gregge e di andare oltre gli stereotipi sociali da Mulino Bianco etc., che ci accompagnano per 364 giorni l'anno, puntualmente ci abbandonano in occasione del 31 dicembre.

    Ci abbandonano semplicemente perchè sono sbagliate.
    CITAZIONE
    Non credere che tutti si divertano o siano entusiasti rispetto alle feste comandate. Io penso che molti facciano finta di essere felici e contenti, quando in realtà nascondono disagi profondi.

    Ma anche no.
    Anche questo mi sembra uno dei tipici ragionamenti autoconsolatori: c'è sicuramente chi mette in scena la recita del divertimento, ma non è che siano poi "molti", la maggior parte della gente in queste ricorrenze si diverte, magari non in maniera esasperata, ma comunque più che rimanendo a casa a guardarsi l' ennesimo film sul divano. E questo è tutto.
    E' inutile andare a caccia dei "disagi profondi" degli altri quand' anche ci siano, e se questi "altri" sono fondamentalmente degli estranei ciò non può che dimostrare invece un nostro "disagio profondo". :)
     
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  11. francescoburich
     
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    Penso ke una quota di omologazione sociale va accettata. Ma anche in ciò possiamo decidere e mettere in pratica la possibilità di individuarsi. E non è poco!! Ciao
     
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  12. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    be' tutti quanti siamo un po' banali, chi più, chi meno.

    credo però che la malinconia e la tristezza che le feste di fine anno provocano in alcune persone sia anche dovuta tanto al fatto che queste festività hanno perso il loro significato emotivo e sociale, ma sono motivate soltanto da una ritualità consumistica fine a sè stessa.

    almeno parlo per me: credo che se vivessimo, per dire, in una società comunitaristica dove si festeggia la mietitura, penso sarei felice di festeggiarla. voglio dire, almeno la cosa avrebbe un senso. se aderissi a un certo tipo di religiosità, parteciperei volentieri a determinate ricorrenze.

    invece queste feste, come in generale il "rituale del divertimento" mi annoiano da una parte e avviliscono dall'altra.
    ultimemente ho smesso di uscire la sera e frequento ancora meno gente di quanta ne frequentassi prima. una volta mi sarei molto crucciata riguardo questa cosa, probbailmente mi avrebbe dato un senso di spreco.
    poi, quando ripenso a che cosa vorebbe dire uscire in un certo modo, in determinati ambienti, con determinate persone... mi rendo conto che non vorrei stare lì, non con loro, non in quel modo. non si tratta di non spportare determinati posti, situazioni o persone per principio. come dire... si tratta di un contatto umano che raramente sento, perciò preferisco starmene a casa se non percepisco significato, umanità, in quello che sto facendo.
    inizialmente pensavo fosse una questione di non avere l'occasione di fare determinate cose. mi sono resa conto poi, quando ho avuto l'occasione di farle, che non erano per me e non ne avevo voglia, semplicemente, perchè la mia natura è un'altra.
    anche quando vedo le persone a cui voglio più bene, poi ho la necessità di staccare fisicamente e di starmene per i fatti miei. a pensarci ho una vita decisamente abitudinaria, però mi piace. non la cambierei.
    a volte mi addormento alle 5 (ultimamente, per via di un lavoro nuovo che sto imparando, ho preso un bioritmo strampalato) e quello in genere è il momento in cui faccio cose che mi svagano (tipo i modellini delle navi). bè insomma mi guardo intorno, guardo i modellini, le cose di lavoro che magari ho fatto durante il giorno, ascolto il silenzio tutt'attorno e fra me e me penso "la mia vita in effetti è una pacchia".
     
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  13. sennceacqualapaperanngalleggia
     
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    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 18/1/2014, 22:06) 
    ...
    credo però che la malinconia e la tristezza che le feste di fine anno provocano in alcune persone sia anche dovuta tanto al fatto che queste festività hanno perso il loro significato emotivo e sociale, ma sono motivate soltanto da una ritualità consumistica fine a sè stessa.

    Natale, al di là del significato religioso, è ancora abbastanza comunemente inteso come la festa dell' amore e degli affetti, un momento in cui stare più vicini alle persone che sentiamo più care: certo, al giorno d'oggi è anche una ricorrenza mercificatissima e snaturata, su questo non ci piove, ma che Natale non sia solo la corsa agli acquisti mi sembra un concetto tutto sommato ancora in voga.
    Anche nel mio personale immaginario in fondo sarebbe un po' "la festa del focolare domestico": nella mia vita disastrata però ancora non riesce ad essere questo e quindi sì, effettivamente un po' di malinconia me la mette. Però da questo punto di vista è un problema mio, non un problema "sociale" della festa in sè che perderebbe significato per via della ritualità consumistica ...

    Il capodanno, francamente, non mi tange. Il "rituale del divertimento", su cui si potrebbe discutere, è vero che c'è, ma alla fin fine è solo la versione potenziata di quello a cui si assiste ogni fine settimana: quindi se si riesce a sottrarcisi senza paturnie durante il resto dell' anno, non vedo dove sia il problema, anche perchè questo, se non si ha una compagnia gradevole, rischia davvero di essere percepito come un festeggiamento alquanto vacuo.
     
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12 replies since 25/12/2013, 18:35   410 views
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