PRENDITI CURA E RISPETTA TE STESSO

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  1. EX-INTROVERSO
     
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    Ciao.

    Edited by EX-INTROVERSO - 29/12/2013, 11:39
     
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  2. sennceacqualapaperanngalleggia
     
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    CITAZIONE (EX-INTROVERSO @ 28/12/2013, 10:18) 
    ...
    Alla fine controllate chi vi ha cercato, chi si è preoccupato per voi, e avrete capito chi è veramente degno della vostra amicizia.
    ...

    Pochi parenti stretti, superiori sul lavoro, creditori ... :D


    ... magari anche qualcuno che ha sbagliato numero. :D :D
     
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  3. alexey86
     
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    Hai dimenticato sky, Fastweb, telecom: loro si che ti vogliono bene :D . Secondo me non calcoli le semplici conoscenze che sono anche importanti.
     
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  4. sennceacqualapaperanngalleggia
     
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    CITAZIONE (alexey86 @ 28/12/2013, 11:45) 
    Hai dimenticato sky, Fastweb, telecom: loro si che ti vogliono bene :D .

    :wub:
    CITAZIONE
    Secondo me non calcoli le semplici conoscenze che sono anche importanti.

    notworthy
    Questo è vero. Si possono trovare persone con cui ci si trova bene anche se solo in ambiti limitati (tipo nello svolgere qualche attività, o se una qualche passione ci accomuna) ma la cui conoscenza comunque non andrebbe buttata via.
    Bisogna però riuscire ad avere sempre ben chiara la natura del rapporto: in caso contrario allora sì che si rischia di instaurare il "rapporto tossico", nel quale ci si spende troppo per persone che non hanno alcuna volontà di contraccambiare oltre un certo limite. Anche in questo caso però, come sempre, l' errore è prima di tutto nostro, non altrui.
     
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  5. alexey86
     
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    Le conoscenze sono importanti anche perchè così puoi fare tante cose e usare le passioni altrui per imparare cose nuove. Alle volte penso che le persone cerchino una persona con cui fare tutto ma è praticamente impossibile in quanto siamo tutti diversi
     
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  6. francescoburich
     
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    Da circa 12 anni lavoro con i disabili presso una ccoperativa. Andando incontro a un burnout ed a una depressione endogena dovuta a un mancato Bisogno d'Individuazione, sono caduto in una forte depressione. Circa 3 anni fa mi sono iscritto al corso universitario triennale come Educatore e a dicembre, in anticipo, mi sono laureato con il massimo del voto. Ovviamente il burnout mi ha messo nel bisogno di dover abbassare il monteore e di conseguenza lo stipendio, arrivando all'età di 44 anni, nella quale sono ancora "in parte" dipendente da mia madre e mio fratello. Essendo socio in cooperativa in cui lavoro, ed essendo "un'anziano" circa 1 mese dopo la laurea ho chiesto, se possibile, qualche ora in più del lavoro anche nei servizi più problematici, come il Saish, il servizio per cui presto servizio da circa 12 anni. Due giorni fa sono stato convocato con veemenza dal resp e per propormi un'incarico con un utente nel quale sarei l'unico educatore, controllato da tre assistenti del comune di Roma "severissime" al primo mio errrore sono "cazzi miei" e della cooperativa. Inoltre...non sono un buo educatore perchè ho avuto un passato con problemi mentali, comportamentli, e privo di esperienza.
    Parlo io: primo....nessuno mi deve giudicare se non Professionalmente parlando, e sono 12 anni che mni relaziono con serietà con gli utenti e le rispettive Famiglie. Inoltre debbo avere come tutti la possibilità di sperimentarmi e di imparare. Sto male da 2 giorni e per me arabbiarmi vuol dire essere masochista. Ma purtroppo, in questa società penosa, noi introversi, persone propense per natura a dover "riflettere" la vita è spesso una profonda delusione.
    Scusate lo sfoogo
     
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  7. sennceacqualapaperanngalleggia
     
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    Per come la vedo io, se la vita risulta spesso una profonda delusione è perchè noi avevamo aspettative non realmente commisurate alla realtà. Quindi il problema non è la vita stessa, ma la nostra maniera di rappresentarcela ed affrontarla. Poi, un po' di delusioni sono fisiologiche, la vita non è solo fiori ed arcobaleni per nessuno, ma se le delusioni sono troppe e troppo profonde l' inghippo è più in noi che fuori.

    Poi che la società attuale sia penosa lo sappiamo praticamente tutti, ormai non mi stupirei nemmeno di sentirlo dire proprio da coloro che ai miei occhi sono l' incarnazione stessa di questa "penosità", quindi anche su questo, secondo me, non si può far altro che prendere atto ed andare oltre, cercando il proprio spazio ed il proprio ruolo.

    Facilissimo a parole, difficilissimo nei fatti.
     
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6 replies since 28/12/2013, 10:18   290 views
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