Desiderio e speranza

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Yorick75
     
    .

    User deleted


    "Per sentirsi, non diremo sicuri, ma coraggiosi e tranquilli lungo le vie della vita, giova desiderar poco e sperar anche meno"
    Arturo Graf

    Ora, è questa una perla di saggezza o solo una pessimistica rinuncia?

    Si può forzare il desiderio? Si può reprimere la speranza?
     
    Top
    .
  2. Yorick75
     
    .

    User deleted


    ma come diavolo si fa a spostare questa discussione e levarla da musica, che non c'entra niente?
     
    Top
    .
  3. 444
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Ora, è questa una perla di saggezza o solo una pessimistica rinuncia?

    Io desidero poco ma non mi sento coraggioso, tranquillo abbastanza.
    CITAZIONE
    Si può forzare il desiderio? Si può reprimere la speranza?

    Direi proprio di sì. Perchè farlo, piuttosto. Detta così per me ha poco senso. Mi sembra cercare di indirizzare i nostri sforzi in qualcosa che non vogliamo -un desiderio palliativo, una speranza che segnali esterni vorrebbero farci rinunciare.
     
    Top
    .
  4. E.Schiela™
     
    .

    User deleted


    Uaaaaaaaaa quante volte ho sentito sta frase ahaha fra l'altro Graf l'ha mezza copiata:

    Δεν ελπίζω τίποτα, δεν φοβούμαι τίποτα, είναι ελεύθερος


    Su questo argomento ci rifletto tipo da quando ho 17 anni (mo ne ho 27 fatevi i conti). In effetti, dati i risultati deludenti di questa ricerca lunga un decennio, avrei fatto meglio forse a non specificare da quanto tempo è che ci rifletto.

    Comunque sia, ora come ora la trovo una frase irritante. Mi irrito col sorriso.
    La trovo assolutamente impraticabile - e lo dico per esperienza: io stessa sono anni che mi ripeto, nelle situazioni deludenti e/o di sconforto "le aspettative uccidono l'uomo".
    Peccato che sia impossibile non farsele. Desiderare, sperare... è umano. In che modo sarebbe possibile rinunciarci? Equivarrebbe a rinunciare alla propria umanità, il che non è possibile.
    Anche volendo tentare l'impresa di soffocare ogni sentimento, ci si ritroverà forse nel breve periodo una certa soddisfazione dovuta al fatto che guarda un po'! ci siamo anestetizzati davvero, la cura funziona, non mi aspetto nulla, non voglio nulla, tutto scorre e buongiorno Margino.

    Il fatto è che resistere agli eventi negativi è molto più semplice che restare impassibili davanti a quelli positivi. A fatica, ingoiando rospi, autoilludendosi, forse si può davvero arrivare a convincersi di non sentire. Non appena però capita qualcosa di positivo, non appena qualcuno o qualcosa tocca certe corde nell'animo, non esserne scossi è impossibile. A quel punto diventa impossibile anche autoilludersi di non sentire.

    Fra l'altro provare questa strana sensazione di felicità dopo lungo tempo è ancora più deleterio, scatta automatico il tam tam di aspettative (come sarà? che succederà? durerà? che farò dopo? aspetta, aspetta... ma sarà vero? non ci avrò visto male?).

    Purtroppo tutto va verso la propria fine, anche il meglio.
    E chi, dopo una vita non facile, riesce a fare i conti, ad accettare col sorriso ionico che quella felicità in cui nessuno credeva, che si riteneva puerile, illusione da ragazzini, essì invece esiste, anche se lo neghiamo razionalmente in ogni modo, esiste perchè lo sentiamo e il non verbale è probatorio, checchè ne pensi la ragione - esiste, è sempre esistita e ora sta per scomparire? Chi sarebbe capace di fare i conti con il ritorno di quel che era prima? Una mistificazione (non sperare, non desiderare, non sentire) sudata negli anni, che adesso si rivela in tutta la sua inadeguatezza.

    Dal momento che sperare e desiderare è inevitabile, almeno finchè l'uomo avrà la capacità e le basi psicofisiologiche per provare sentimenti, secondo me sarebbe meglio non forzare le cose, non stringere il cappio delle emozioni, perchè non fa che esasperarle, come ogni cappio posto attorno al collo dei bisogni frustrati, e portarle all'atroce esplosione.
     
    Top
    .
  5. E.Schiela™
     
    .

    User deleted


    ps. non sposto la discussione perchè non capisco come si faccia °_° che schiappa di admin ahaha
     
    Top
    .
  6. crox
     
    .

    User deleted


    Sinceramente questa frase non mi fa molto effetto.

    Credo che sia fisiologico vivere dei periodi di depressione in cui non c'è il desiderio. è una questione di bio-ritmo: non è possibile stare bene, senza stare male ogni tanto.
    Quindi non credo sia possibile forzare il desiderio, dato che ci sono dei momenti depressivi in cui corpo e mente hanno bisogno di ricaricarsi.

    Naturalmente se una persona sta sempre in depressione è un altro discorso (come chi fa finta di stare sempre bene o vive sempre allo stesso livello intensità emotiva).
    CITAZIONE
    Il fatto è che resistere agli eventi negativi è molto più semplice che restare impassibili davanti a quelli positivi. A fatica, ingoiando rospi, autoilludendosi, forse si può davvero arrivare a convincersi di non sentire. Non appena però capita qualcosa di positivo, non appena qualcuno o qualcosa tocca certe corde nell'animo, non esserne scossi è impossibile. A quel punto diventa impossibile anche autoilludersi di non sentire.

    Fra l'altro provare questa strana sensazione di felicità dopo lungo tempo è ancora più deleterio, scatta automatico il tam tam di aspettative (come sarà? che succederà? durerà? che farò dopo? aspetta, aspetta... ma sarà vero? non ci avrò visto male?).

    è vero.

    Secondo me è importante non perdere la speranza. A maggior ragione nei periodi depressivi.
    Mi viene in mente una canzone di Battiato, 'La stagione dell'amore'. Specialmente queste frasi:
    - " la stagione dell'amore viene e va, i desideri non invecchiano quasi mai con l'età";
    - "la stagione dell'amore tornerà, con le paure e le scommesse: questa volta quanto durerà?"

    Ovviamente con l'espressione 'stagione dell'amore' non si riferisce solo all'amore di coppia, ma a periodi della vita belli ed entusiasmanti.
     
    Top
    .
  7. E.Schiela™
     
    .

    User deleted


    Mi rendo conto razionalmente che hai ragione e sono d'accordo, in linea teorica.

    Mi trovo però nel concreto a dover far fronte a due parti di me che vivono praticamente in modo autonomo, ignare l'una dell'altra; incrociandosi solo ogni tanto si dicono, come cadendo dalle nuvole: "Oh, buonasera, abita ancora qui lei?" - parlo dei sentimenti e della razionalità.

    In genere i primi hanno la meglio ahaha. Al tempo non me ne rendevo conto, adesso ho capito che sono riuscita a sopravvivere a eventi pesantelli della vita esclusivamente perchè la mia mente ha adottato una sorta di difesa attraverso l'anestetizzazione. Lì per lì ho retto al colpo, ma l'ho sentito comunque più tardi, con l'accuso e prolungato.
    Se fossi stata capace di elaborare in modo sano molte cose nel momento stesso in cui mi sono accadute, non ne sentirei ancora gli strascichi ad anni di distanza.

    Per questo mi spaventano molto gli eventi felici: mi conosco, so bene della mia totale incapacità di reagire ai lutti (in senso lato). La felicità mi terrorizza, lo ammetto tranquillamente. Sono tanto abituata a certi finali di storia che quasi quasi sono arrivata a a preferire la piatta, pacifica, governabile tristezza.
     
    Top
    .
  8. Ikigen
     
    .

    User deleted


    che impressione vedervi fare ragionamenti e provare sentimenti, sono capacità che ho perso da tempo, a tal punto che mi meraviglio che gli altri le abbiano.
     
    Top
    .
  9. alexey86
     
    .

    User deleted


    Io penso che sia una cosa molto importante investire emozioni nelle cose e nelle persone perchè è quello che ci fa sentire vivi; ha il problema che più si investe è più si alza la ripercussione negativa in caso di fallimento però se non avessimo investito, avremmo avuto felicità? Sicuramente no.
     
    Top
    .
  10. crox
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Mi rendo conto razionalmente che hai ragione e sono d'accordo, in linea teorica.

    Mi trovo però nel concreto a dover far fronte a due parti di me che vivono praticamente in modo autonomo, ignare l'una dell'altra; incrociandosi solo ogni tanto si dicono, come cadendo dalle nuvole: "Oh, buonasera, abita ancora qui lei?" - parlo dei sentimenti e della razionalità.

    In genere i primi hanno la meglio ahaha.

    Sì, ma in effetti il mio era un discorso su come le cose dovrebbero essere in un mondo ideale e quasi-perfetto :) ma purtroppo,(proprio perché non viviamo in un mondo 'ideale'), non funziona così per la maggioranza delle persone, me inclusa.

    Credo che la parte sentimentale e razionale di me stessa siano entrambe molto forti, tant'è che a volte faccio fatica a distinguerle: un ragionamento può essere intriso di sentimento e viceversa. This is true passion :)

    CITAZIONE
    La felicità mi terrorizza, lo ammetto tranquillamente. Sono tanto abituata a certi finali di storia che quasi quasi sono arrivata a a preferire la piatta, pacifica, governabile tristezza.

    Già il fatto che ti renda conto di questi meccanismi senza trovare delle scuse razionalizzate è un'ottimo punto di partenza: significa che sei una persona consapevole dei propri meccanismi interiori (non è da tutti).

    Personalmente credo che la tristezza ci sia anche nel momento in cui ci si aspetta alcune cose che non arrivano (si può essere speranzosi e tristi allo stesso tempo) e in linea di massima mi sento più vicina a questa posizione (non sempre però. Altre volte sono più vicina alla tua... dipende dai momenti). Anch'io nei momenti di felicità spero sempre che non ci sia un domani e che possa fermarsi il tempo... ma purtroppo non è possibile. E dopotutto questa non è una buona ragione per tarparsi le ali :)

    CITAZIONE
    Io penso che sia una cosa molto importante investire emozioni nelle cose e nelle persone perchè è quello che ci fa sentire vivi; ha il problema che più si investe è più si alza la ripercussione negativa in caso di fallimento però se non avessimo investito, avremmo avuto felicità? Sicuramente no.

    Per chi ha sofferto parecchio è difficile avere delle aspettative positive e 'investire' (che termine economico. mi da fastidio pensare alla vita in questi termini) sulla propria vita. Sono dei meccanismi di protezione 'umani': l'importante è comprenderli e acquisire sempre maggiore consapevolezza.
     
    Top
    .
  11. alexey86
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (crox @ 13/8/2014, 14:23) 
    CITAZIONE
    Io penso che sia una cosa molto importante investire emozioni nelle cose e nelle persone perchè è quello che ci fa sentire vivi; ha il problema che più si investe è più si alza la ripercussione negativa in caso di fallimento però se non avessimo investito, avremmo avuto felicità? Sicuramente no.

    Per chi ha sofferto parecchio è difficile avere delle aspettative positive e 'investire' (che termine economico. mi da fastidio pensare alla vita in questi termini) sulla propria vita. Sono dei meccanismi di protezione 'umani': l'importante è comprenderli e acquisire sempre maggiore consapevolezza.

    Beh... ci sta visto che stiamo ragionando su un argomento :) . Io penso che sia molto importante elaborare al meglio i fallimenti che capitano nell'arco della vita di una persona anche perchè "il successo si erge su una montagna di sconfitte". Penso anche, soprattutto da piccoli, vada molto a fortuna l'elaborazione delle esperienze: io sono quasi annegato a 5 anni e non ho paura dell'acqua, un altro al mio posto eviterebbe mare & piscine come la peste
     
    Top
    .
  12. crox
     
    .

    User deleted


    sì sì tranqui, non ce l'avevo con te :)

    Tra l'altro sono d'accordo con quello che hai scritto sulle aspettative da riporre sulle persone, sulla vita, etc, ci mancherebbe :)
    Quello che intendevo dire è che a livello ideale dovrebbe essere così, ma nella realtà molte volte non lo è (per diversi motivi. Credo che sia una commistione di variabili, non c'è solo un motivo).
    La rielaborazione dei fallimenti è sicuramente necessaria, altrimenti rifaremmo sempre gli stessi errori. Tuttavia non è sufficiente: ci vogliono anche le circostanze esterne favorevoli affinché possano realizzarsi certe cose.
    Mi sa che come al solito sto spostando il discorso sul binomio ambiente sociale-individualità e relativi compromessi. Che novita :P
     
    Top
    .
  13. Cu Tip
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Ikigen @ 12/8/2014, 11:21) 
    che impressione vedervi fare ragionamenti e provare sentimenti, sono capacità che ho perso da tempo, a tal punto che mi meraviglio che gli altri le abbiano.

    ti capisco
     
    Top
    .
12 replies since 31/7/2014, 23:43   245 views
  Share  
.
Top