Introverso oppositivo

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    Ciao,
    mi chiamo Lorenzo e da qualche anno, attraverso gli scritti del dott. Anepeta, ho capito di essere un introverso oppositivo. Lo sono talmente tanto che non accetto la mia stessa natura. Ho sempre tentato di mascherare il mio modo di essere ma non ci riesco più. Il problema è che nonostante io abbia ormai capito che tipo di persona sono non riesco affatto a valorizzare le mie qualità. Credo che il motivo risieda principalmente nel fatto che ancora non lavoro e nel fatto che essendo uno studente fuoricorso comincio a non sentirmi più a mio agio nel mondo universitario. Credo anche di metterci del mio nel senso che spesso non accetto l'aiuto di nessuno, neanche di chi mi capisce più profondamente e a volte sono anche un pò antipatico. In questo modo perdo molte possibilità di interagire con qualcuno che mi piaccia veramente. Ho conosciuto almeno 2 persone introverse che sono come me e che quindi non si accettano e che preferiscono stare con persone che non li capiscono e valorizzano fino in fondo. Io credo di aver fatto un passo avanti dato che ho capito qual'è la mia natura. Ora vorrei trovare il modo di accettarla fino in fondo e di valorizzarla. Purtroppo sono molto lontano da questo obiettivo. Credo che far parte di associazioni umanitarie o politiche possa aiutare persone come me a capire chi sono. Raramente però ho trovato il coraggio di partecipare a qualche iniziativa.
    Qualcuno come me è un introverso oppositivo e ha difficoltà ad accettare di essere introverso?
    Grazie
     
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  2. Catarì Baroja
     
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    Ciao Lorenzo, mi chiamo Liliana, sono pure io introversa, non oppositiva ma "bambina d'oro"... credo di capire un poco quello che dici di te stesso dato che ho avuto un amicizia importantissima per me con una persona oppositiva a cui volevo molto bene... come dici te a volte è abbastanza difficile capirci fra di noi... credo che quello che io ho vissuto con questa persona mi abbia fatto capire che un introverso oppositivo magari deve seguire la propria strada, cioè, individuare cosa vuole per sè stesso accettando la propria natura...

    Spero che il mio commento ti dia qualcosa di buono... un saluto
     
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    Ciao Liliana, ti ringrazio tanto per la risposta. In effetti credo che il problema sia proprio quello di accettarsi e di trovare la propria strada ma non è tanto facile. A volte però penso che in fondo ho già tutto quello che voglio e che devo solo trovare la voglia di andare avanti. Spero che il tuo amico abbia trovato la sua strada ;)
     
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  4. Catarì Baroja
     
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    Pure io lo spero e desidero anche che tu trovi la tua... sul fatto di trovare la voglia di andare avanti io penso che sia una cosa che si fa tutti i giorni, cioè, si vive e basta, anche se a volte non sembra facile, bisogna capire secondo me che tutto è più semplice di quanto crediamo, ma boh, sono solo idee ☺
     
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    Si è vero, si dovrebbe vivere giorno per giorno. In passato mi veniva più facile però. La vita ci mette di fronte a mille situazioni impreviste e in alcuni casi è facile perdersi ma l'importante sarebbe ritrovarsi e lasciarsi andare. Spero di riuscirci ;)
    Come mai ti sei iscritta in questo forum? anche tu in cerca di qualcuno che ti assomigli?
     
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  6. Catarì Baroja
     
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    Infatti sì... tutta la mia vita mi sono sentita inadeguata, credendo sempre di avere pensieri "strani", cose che preoccupano solo a me (ad esempio, il senso della vita) e che spesso mi tormentano e non mi lasciano andare avanti... solo dopo leggere un paio di libri del dottor Anepeta ho capito che non sono l'unica a sentire e pensare quelle cose...
    Ora ti posso dire che vorrei spiegare meglio cosa provo ancora ma purtroppo non trovo le parole giuste per sprimermi... ti è capitato di sentire questo anche tu?
     
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    Direi proprio di si, ed è più che normale. Sicuramente è una qualità. L'importante sarebbe trovare delle persone a noi simili ma devo dire che non ne ho trovate molte. Inoltre spesso le persone usano delle maschere e il personaggio non coincide quasi mai con la persona (negli ambienti scolastici che ho frequentato io era così). Questo rende più difficile la ricerca.
     
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  8. Catarì Baroja
     
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    Ehm, devo dire che purtroppo io delle volte ho indossato la maschera, non accettare come sono mi ha portato delle volte a voler diventare estroversa, certo che non ci sono riuscita... poi sono molto perfezionista e mi essigo troppo, così credo di essigere agli altri, spero sempre rispetto e magari non lo ricevo come voglio... questo mi ha portato a isolarmi degli altri,,ma questo secondo la mia sperienza non aiuta per niente, anzi, fa sempre male... per questo notivo ora sto provando a cambiare un poco e ad aprirmi, così accettandomi come sono (o almeno provandoci) e accettando gli altri, credo di star facendo un strada migliore di quella che avevo preso in passato... i tuoi studi, come vanno?
     
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    Ciao Lorenzo,
    anch'io, come Liliana, non sono oppositivo, ma capisco benissimo la tua difficoltà ad accettarti perché è stata anche la mia e solo in parte ho superato il problema. Diciamo che da quando ho acquistato un po' di consapevolezza circa i valori e i limiti del mio modo di essere, vivo un po' meglio. Non dannarti l'anima se non trovi persone introverse come te, peraltro tu sei una minoranza della minoranza, ma considera che ci sono anche estroversi iperdotati , dotati di particolare sensibilità, con cui è comunque facile capirsi.
    Ti riporto la risposta del dottor Anepeta ad una vecchia domanda del 2009 fattagli qui sul forum: "La differenza tra introversi d'oro e introversi oppositivi è assolutamente evidente a livello infantile. Su dieci bambini introversi 6 o 7 sono d'oro e 3-4 oppositivi.
    Nel corso dell'evoluzione della personalità, soprattutto a livello adolescenziale, la distinzione diventa già più complessa. Alcuni introversi d'oro manifestano infatti valenze oppositive piuttosto rilevanti; alcuni introversi oppositivi, gravati da imponenti sensi di colpa per i problemi che hanno creato ai genitori, "riparano" diventando tranquilli, giudiziosi, scrupolosi.
    Dopo la fase evolutiva, le cose si complicano ulteriormente perché i tratti che fanno capo alla sensibilità sociale, all'accondiscendenza, alla disponibilità e quelli che fanno capo al dissenso, all'opposizione, alla differenziazione si intrecciano, a livello conscio e soprattutto inconscio, secondo una gamma combinatoria praticamente indefinita.
    A livello adulto, la tipologia introversa non è definibile sulla base del comportamento (se non in riferimento ai tratti “nevrotici”: imbarazzo, vergogna, evitamento sociale, ecc.), bensì sul mantenersi a livello interiore di una percezione emozionale e cognitiva complessa, problematica, profonda della realtà. Introverso è l'adulto che, sulla base di un sentire che va al di là delle apparenze, continua ad interrogarsi, a cercare, a chiedersi perché le cose stanno come stanno, ecc."
    Come vedi tutto sommato non siamo poi così diversi.
    Ciao e benvenuto,

    Antonino
     
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    Ciao Antonino, grazie per la risposta :)
    In effetti hai ragione, forse da quando ho cominciato a definirmi introverso oppositivo ho iniziato a ricercare a tutti i costi qualcuno che sia esattamente come me e ho un pò perso di vista gli altri. Sul discorso degli estroversi iperdotati posso dirti che io ne conosco 2 con cui ho un ottimo rapporto di amicizia. Solitamente però hanno come obiettivo principale quello del successo e le relazioni che intrattengono con le altre persone sono intense e profonde ma spesso sono anche finalizzate a migliorare la loro immagine sociale (sono un pò strumentali insomma). Un introverso di successo può essere circondato da molti estroversi iperdotati che probabilmente lo apprezzano sul serio. Però quello che li attrae di più è il personaggio, non tanto la persona (dato che spesso non coincidono).
    Di introversi in realtà ne conosco qualcuno ma difficilmente si capiscono e si valorizzano e provare a parlare di certe cose diventa sfiancante e a volte impossibile. Inoltre viviamo in un momento storico particolarmente negativo e le idee che circolano sono dannose all'istaurarsi di un dialogo tra le persone.
    Credo che per non arrabbiarmi troppo dovrò vivere non aspettandomi grandi cose, in attesa di un cambiamento generale (sperando che non sia un'attesa vana).
    Ciao e grazie ancora per la risposta!
     
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9 replies since 29/6/2018, 23:31   295 views
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