Quiet Revolution

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  1. Albert Schweitzer
     
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    Ho letto nella risposta che ha dato ad un utente che la LIDI non funziona più dal 2012 e me ne rammarico. Lei ha individuato il motivo principale nella scarsa partecipazione. Provandomi a chiedermi il perchè ho individuato due possibili soluzioni. La prima è che forse la LIDI è arrivata in anticipo sui tempi. Se la LIDI nasce dal saggio che è stato pubblicato nel 2005 è normale che io non potessi saperne nulla almeno fino al 2007 quando ho cominciato a girovagare sul web per la prima volta. Nel 2105, ovvero cento anni dopo, con tutta la popolazione sul web, molte più persone avrebbero scoperto il saggio. La seconda spiegazione nasce dal chiedermi come mai i gay ce la fanno e gli introversi no. Credo derivi dal fatto che nel caso dei gay il pregiudizio copre tutta la loro comunità, e quindi anche i potenziali leader, mentre nel caso degli introversi questo non avviene. Quando ho organizzato la conferenza sull'introversione gli organizzatori volevano che coinvolgessi un collega introverso ai vertici della carriera. Uno che fosse sicuramente introverso lo conoscevo, un ingegnere a capo di un reparto, ma non gliel'ho proposto perchè credo non gli importerebbe nulla degli introversi e che mi avrebbe cacciato via come una mosca fastidiosa. Cosa si potrebbe fare? Pensare ad una rifondazione della LIDI a quasi 14 anni dalla nascita non avrebbe senso. Si potrebbe pensare ad una fondazione Luigi Anepeta ma vi dovrebbero aderire gli introversi e dovrebbe promuovere conferenze e pubblicazioni, ovvero le stesse cose che avrebbe dovuto fare la LIDI. Posso solo dirle che gli organizzatori della conferenza volevano che partecipasse qualcuno della lega. Non me ne sono occupato perchè ho dovuto organizzare tutto in brevissimo tempo, meno di un mese. Per il prossimo anno però le farò sapere come mi ha chiesto. Poichè lavoro in una multinazionale che ha sedi in molte città d'Italia posso vedere se mi fanno organizzare qualcosa anche a Roma. La domanda che volevo porle è la seguente: perchè non far confluire la LIDI nell'associazione Quiet Revolution, ovvero la LIDI americana fondata da Susan Caine? Invito anche gli altri utenti e lettori del forum, se possibile, ad intervenire. Con l'occasione invio a tutti i miei auguri per le festività a breve.
     
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  2. Luigi Anepeta
     
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    La cain è un'ottima persona. Anni fa le inviai il Vademecum sull'introversione e mi rispose immediatamente sorprendendosi per il fatto che l'introversione esistesse anche al di fuori degli Usa.
    La Quit Revolution è anch'essa, a quanto ne so, un'associazione sulla carta, che non ha grandi proseliti. Al di là di questo, occorre considerare che il progetto originario della LIDI era (e rimane) profondamente diverso da quello della Cain. E' un progetto panantropologico che ha due fini: affrancare gli introversi dal pregiudizio che li investe, e affrancare gli estroversi dal modello normativo che frustra le loro potenzialità realizzando ciò che Fromm ha definito una deficienza strutturale culturalmente determinata.
    E' importante, sotto il profilo intellettuale, credere che le idee, se hanno un valore di verità, un giorno o l'altro sono destinate ad affermarsi. E' la teoria dei memi, nella quale ripongo fiducia, anche se il cambiamento probabilmente non lo vedrò (ma che importa?)
     
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  3. Albert Schweitzer
     
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    Forse la Cain si è spiegata male e voleva dire di essere sorpresa che in Italia gli introversi potessero vivere, al pari negli USA, in maniera problematica la loro diversità. Niente di strano che si fosse meravigliata ancora di più se avesse ricevuto un Vademecum dal Giappone. Avrebbe potuto chiedersi : "Ma come? Anche in Giappone, che è la culla di una cultura tra le più introvertite al mondo, la zen, gli introversi vivono male?" Magari per la Cain anche l'Italia, che è stata la culla del rinascimento, ad esempio, è al pari del Giappone molto distante dal modello culturale dominante negli USA. Se invece la Cain non si è spiegata male e voleva dire alla lettera quello che è stato tradotto ovvero di essere sorpresa che esistano introversi non statunitensi, ma ne dubito perchè nel suo famoso video lei cita Gandhi tra gli introversi, anche in questo caso la sua affermazione non sarebbe poi tanto superficiale e rimanda ad interrogativi per niente scontati. Nella popolazione mondiale l'introversione è diffusa in maniera uniforme, ovvero è presente in ogni nazione? E se è diffusa in ogni nazione è omogenea, ovvero è presente nella stessa percentuale? Io posso solo rispondere : E chi lo sa! L'ipotesi più ragionevole è che l'introversione sia distribuita in maniera omogenea e uniforme nel mondo ma non si può far passare per verità scientifica questa affermazione in mancanza di carotaggi statistici che, per quanto ne so, non sono stati mai fatti, ma magari mi sbaglio. Certo europei africani e cinesi siamo tutti Sapiens ma non è che abbiamo proprio lo stesso patrimonio genetico visto che negli indoeuropei ci sono alcuni punti percentuali del DNA dell'uomo di Neanderthal, nel resto degli asiatici punti percentuali dell'uomo di Denisovo e, a quanto pare anche i Polinesiani avrebbero punti percentuali dell' ipotetico uomo di Flores. Detto questo mentre la Bibbia e il Corano verrano pubblicati per sempre nulla le assicura che lo stesso accada al suo saggio sull'introversione. Se ho pensato alla Cain è perchè se si potesse mondializzare la voce degli introversi, perchè magari qualcosa si muove anche in Francia, in India, in Cina, chi lo sà, magari la fiamma che si è accesa non rischierebbe di spegnersi. Una collega di una città diversa dalla mia venendo a conoscenza della mia conferenza sull'introversione mi aveva segnalato in mail la Cain e il suo libro, che io però già conoscevo. Non ho mai letto questo libro ma lo leggerò. Il successo mediatico della Cain è stato innegabile ed è per questo che avevo pensato a Quiet Revolution.
    Grazie della risposta.
    P.S. Nel commentare ho coperto la domanda di un altro utente che spero non le sfugga.
     
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  4. Albert Schweitzer
     
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    Nel frattempo che lei dottore mi possa controrispondere, se vorrà, mi sono documentato meglio su Quiet Revolution. Nella pagina dedicata, presente su Wikipedia in lingua inglese, si legge che Quiet Revolution non è ne una onlus ne una associazione no profit, ma un'azienda a scopo di lucro fondata da due avvocati, l'introversa Susan Cain e l'estroverso Paul Scibetta ( lo dice lui stesso nel loro sito e lo conferma la stessa Caine ). L'azienda ha raccolto un capitale sociale di 4,5 milioni di dollari provenienti da altre aziende sotto forma di donazioni. Quiet Revolution offre a qualunque azienda sul mercato servizi consistenti in consulenza e corsi di formazione per favorire il benessere dei propri dipendenti introversi in modo che possano lavorare meglio per essere il più possibile produttivi e renditivi... resto senza parole...
     
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    Scusate se intervengo anche se si tratta di una sezione dedicata alle domande. Volendo se qualcuno vorrà rispondermi (oltre al dottore naturalmente) potremo aprire un'altra discussione. La mia non è una domanda e non è nemmeno un commento sintetico ma volevo dire la mia opinione su questo argomento dato che apprezzo particolarmente il lavoro del dottor Anepeta oltre al fatto che stimo tantissimo la persona dal punto di vista umano.
    Penso che sarebbe un vero peccato se con il tempo questo lavoro andasse perduto e per questo motivo credo che l'idea di una Fondazione Luigi Anepeta sarebbe un'ottima idea anche se già esistono il sito nilalienum e l'omonima casa editrice. Credo comunque che anche se malauguratamente ciò dovesse accadere nulla viene perduto in modo definitivo e che, come accaduto in passato per il lavoro di Gregory Mendel sulla trasmissione dei geni, anche il lavoro del dottor Anepeta sulla tipologia introversa e sulla struttura della mente in generale potrà essere riscoperto in futuro da qualche studioso illuminato. Ritengo che la strada migliore per affermare delle verità di fatto che non vengono riconosciute dalla maggioranza delle persone non perchè non vogliono ma perchè non possono rendersene conto sia quella del terreno politico. Se gli introversi decidessero di impegnarsi in questo senso, valorizzando l'introversione senza farne una bandiera assoluta (come mi sembra spieghi il dottor Anepeta nel suo commento), credo che in poco tempo riscuoterebbero un successo clamoroso e coinvolgerebbero anche tantissimi estroversi. E' una mia opinione personale che le idee che al giorno d'oggi valorizzano più di tutte il modo di essere introverso siano quelle della odierna cultura progressista nella quale confluiscono sia la cultura liberale sia quella socialdemocratica ma che purtroppo in Italia e nel mondo stenta ancora a farsi strada. Sono contrario quindi a un'identificazione troppo netta con il modo di essere introverso, tranne naturalmente per chi è completamente immerso nelle sue riflessioni ma credo che si parli di una minoranza nella minoranza. L'estroversione, come spiegato accuratamente nel saggio sull'introversione e come ho letto anche in alcuni commenti recenti sul forum, è presente in una certa quota anche nei soggetti nei quali prevale la personalità introversa. Inoltre conosco degli estroversi che sono stati addirittura vittime del modello introverso: se sei estroverso e nasci in una famiglia in cui tuo padre è introverso non puoi che vivere male l'infanzia e l'adolescienza e addirittura tutta la vita. Forse però questi casi erano più frequenti in passato mentre oggi si verifica di più il contrario. Inoltre ci sono anche bambini e ragazzi introversi che vivono in famiglie di introversi rassegnati, schiavi non del tutto consapevoli del Dio denaro, che trovano una certa capacità di comprensione in alcuni soggetti estroversi dotati di buone qualità umane anche se un pò superficiali. Insomma anche gli introversi hanno delle vittime sulla coscienza (sia tra gli estroversi sia tra gli introversi).
    Credo quindi che sarebbe un bene per tutti, introversi ed estroversi, studiosi, scienziati, politici, lavoratori in generale o semplici cittadini se ci fosse, come diceva Enrico Berlinguer, una trasformazione della società secondo giustizia e ritengo che il lavoro del dottor Anepeta debba essere utilizzato per conseguire questo scopo. In fondo si tratta di realizzare una Quiet Revolution.
     
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  6. Albert Schweitzer
     
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    Ciao L23. In una precedente mia domanda il Dottore stesso invitava gli utenti a partecipare quindi non credo che ci siano problemi e spero vorrà rispondere anche a te. Volevo precisare che l'avventura di Susan Caine mi ha deluso non tanto perchè è scesa in affari con un estroverso ma perchè è scesa in affari. Paul Scibetta sarà pure una brava persona e dalla descrizione che fornisce sul sito della Caine sembra che abbia una personalità piuttosto anticonformista. Se però non hai figli introversi ed entri in un'azienda che si occupa della formazione di personale aziendale introverso, con un capitale sociale di 4,5 milioni di dollari, secondo me non è remota la probabilità che abbia fiutato l'affare... Non ho alcun dubbio che sarebbe stato senz'altro positivo che una LIDI attiva avesse visto la partecipazione anche dei genitori estroversi di ragazzi introversi. Personalità eccezionali hanno dato seguito a Fondazioni. Da quello che ho letto su internet si possono creare fondazioni non necessariamente legate a persone ma ad uno scopo ben preciso. Si tratterebbe di creare per esempio una fondazione dedicata allo studio e alla valorizzazione dell'introversione. Sarebbe però soltanto dare un nome diverso alla LIDI. Il risultato cioè sarebbe solo spostare il problema della partecipazione che la LIDI non ha riscosso alla nuova fondazione. Grazie del tuo intervento con un saluto cordiale ed un augurio di buon fine anno.
     
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    Si si tratta principalmente di tutelare il materiale presente sul sito nilalienum per permettere che possa essere studiato anche in futuro. Su Quiet Revolution io non so niente, trovo però che la Cain abbia scelto un bel nome. Non so niente neanche sulle fondazioni, credo che sia una bella idea intitolarne una al dottor Anepeta. Esiste una fondazione intitolata a T.Szasz se non sbaglio.
    Auguro un buon anno nuovo anche a te.
     
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6 replies since 19/12/2018, 18:18   241 views
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