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palasangories.
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Buongiorno,
Mi chiamo Marco e ho 41 anni. Sono iscritto alla LIDI da alcuni mesi, ma non ho ancora trovato il tempo per partecipare ad alcuna discussione. Ho pensato così di cominciare almeno presentandomi.
Ho conosciuto la LIDI dopo aver scoperto il sito Nilalienum, circa quattro anni fa. Le prime letture sull’introversione sono state di un’intensità difficile da descrivere. Una rivelazione. Mi turbava la precisione con la quale venivano descritte molte emozioni e situazioni che avevo vissuto in prima persona.
Ma mi scioccava ancora di più il fatto che, prima di allora, non avevo mai pensato di essere un introverso. E, a riprova di questo, di fatto non sono arrivato sul sito Nilalienum cercando informazioni sull’introversione, bensì sul perfezionismo, un vissuto molto presente nel mio caso.
Nonostante le cose fossero in realtà già chiare, mi ci sono voluti poi un paio d’anni per riconoscermi davvero come introverso. Ciò è dipeso soprattutto dal fatto che avevo normalizzato molti aspetti del mio comportamento e quindi, per ritrovare me stesso, ho dovuto fare pulizia di tante cose. E’ stata una tappa cruciale per il mio percorso di vita, e con il tempo mi ha avvicinato alla panantropologia.
Voglio esprimere la mia gratitudine più profonda nei confronti del dottor Anepeta, che considero un genio assoluto, e aggiungo che la scoperta della disciplina da lui creata ha ridefinito in modo profondo la mia concezione del mondo.
E’ un cambiamento così complesso che sento di essere ancora solo all’inizio. Le mie conoscenze sono frammentarie e limitate, e commetto continui errori interpretativi. Però ho capito che questo orientamento di pensiero mi ha segnato in modo indelebile.
Vorrei cercare di essere più attivo sui forum della LIDI, e anche contribuire, eventualmente, in altri modi.
Ringrazio il dottor Anepeta e la LIDI per questo spazio e approfitto per salutare tutti gli iscritti,
Marco
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Catarì Baroja.
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Buongiorno Marco
Piacere di conoscerti e benvenuto!
Sono Liliana e ho 36 anni...Credo che molte delle persone che partecipiamo in questo forum abbiamo passato per una esperienza simile alla tua quando abbiamo conosciuto gli scritti e la teoria del Dottor Anepeta. Nel mio caso, ho conosciuto la teoria tramite un amico che mi ha pure consigliato di leggere "Timido, docile e ardente" e "Le talpe riflessive". Come te, all´inizio avevo dubbi sul fatto di essere introversa ma col passare delle pagine ho acettato e visto chiaramente la mia natura introversa e in questa scoperta, credo ora di poter relazionarmi col mondo in una forma meno perfezionistica e drammatica.
Sull´intensità che descrivi nel leggere gli scritti del Dottore Anepeta, devo dirti che la condivido totalmente... credo che questa reazione iniziale sia dovuta al fatto che come introversi ci conosciamo poco, cioè, delle volte cerchiamo tanto di adattarci al modelo estroverso della società odierna, che ci è difficile riconoscere e dar valore alla nostra natura (solo un opinione).
Io sono messicana, e sogno di poter far conoscere la LIDI a tutto il mondo, magari un giorno...
Spero che possiamo condividere di più!
Saluti
Liliana. -
palasangories.
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Ciao Liliana,
Ti ringrazio per avermi risposto. Come tu dici, senza dubbio la reazione di illuminazione che provano le persone che scoprono la propria introversione dipende in gran parte dal fatto che, spesso, non si conoscono a sufficienza.
Io vorrei però sottolineare ancora una volta un altro aspetto. Secondo me, una cosa che colpisce il lettore in modo quasi violento è che il dottor Anepeta descrive i vissuti e le emozioni con una nitidezza e con una sensibilità impressionanti.
E' questa sua capacità di raccontare le esperienze degli introversi in modo così vivido che determina, a mio avviso, delle reazioni di stupore così intenso. Io avevo l'impressione che qualcuno mi stesse leggendo dentro.
Questo dimostra in modo inequivocabile la statura intellettuale e umana e la finezza di sentimenti del dottor Anepeta. Qualità davvero rarissime.
Colgo l'occasione per chiederti una cosa. Quando ti è stato consigliato di leggere i libri che menzioni, qual è stata la tua prima reazione?
Ho parecchi amici che ritengo introversi, e molte volte ho pensato che potrei regalare loro un libro di Nilalienum. Quello che mi fa un po' paura, però, è la loro possibile reazione. Nonostante siano riflessivi e profondi, li vedo in genere lontani dalla psicologia.
Mi sembra che la cosa li spaventi. Pertanto, temo che potrei farli sentire male, e non vorrei forzare le cose. Tu cosa ne pensi?
Grazie ancora e buona giornata,
Marco. -
Catarì Baroja.
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Ciao Marco
sono d´accordo con quello che dici sul dottore Anepeta, io credo sinceramente che un giorno verrà riconosciuto come un grande teorico della personalità e credo che le sue descrizioni e teoria verranno accettate e condivise e così cominceranno a cambiare tante percezioni sull'introversione.... poi sul suo modo di descrivere le esprienze mondo interiore degli introversi potrei dire che solo una persona sensibile e empatica può capire e trasmettere quell che lui descrive a perfezione.
Qual è stata la mia prima reazione dopo leggere quei libri? Nel caso di "Timido, docile, ardente" devo dire che anche se mi sono identificata sin dal´linizio con tutto quello che il dottore descrive, a un certo punto ho pensato che magari io non ero così... a dire il vero non so perché ho pensato che non ero come si descriveva nel testo, me lo domando ancora.... ma col passare dei giorni ho capito e visto chiaramente che sono introversa. Nel leggere "Le talpe riflessive" ho pure riconosciuto certe esperienze e emozioni che si descrivono lì e che pure io ho vissuto... in estrema sincerità ti dico che mi sono sentita triste perché in dei pezzi ho percepito dolore, rabbia o frustrazione nelle parole delle persone i cui commenti si possono leggere lì. Ho pure pensato che se magari tutti gli introversi capissimo come siamo fatti, ci accettassimo e potessimo communicarci tra di noi, potremmo vivere meglio.
Pensando così, ho parlato della teoria del dottore Anepeta a degli amici che ritengo introversi, cercando di trasmettere a loro l' essenza dei suoi scritti (nel mio caso posso soltanto parlargli della LIDI e di Nilalienum perché loro non capiscono italiano, quindi non possono leggerne i testi). Un' amica si è interessata nella teoria e dobbiamo ancora metterci d'accordo per vederci in videochiamata per discutterne alcune cose (lei al momento vive a Cile per motivi di studio). Quindi, sulla tua idea di regalare un libro di Nilalienum a alcuni amici tuoi, potrei dirti che pure io ho avuto un poco di paura di spaventare i miei, ma poi mi sono decisa a parlargli dell'introversione perché credo che, siccome ha aiutato me a capirmi di più, potrebbe aiutare anche loro... di certo non parlerei di questo con qualsiasi persona, l'ho condiviso soltanto con persone vicine.
Buon fine settimana
Liliana. -
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Ciao Marco e benvenuto.
Colpisce sempre leggere testimonianze come la tua che, al pari di quelle raccolte nel libro “Le talpe riflessive”, stupiscono per l'estrema somiglianza. Anche tu, come me e come molti altri, ti sei imbattuto nella LIDI in maniera fortuita, mentre cercavi altro. Il problema della visibilità del forum è che noi introversi, il più delle volte, conduciamo ricerche in rete usando parole chiave come timidezza, fobia sociale, perfezionismo, ecc e ci troviamo in una giungla di siti dove le probabilità di aprire la pagina della LIDI sono davvero scarse. C'è anche una discussione attiva a riguardo.
Grazie a te e a Liliana per aver richiamato alla mia mente il bellissimo periodo durante il quale ho letto per la prima volta il saggio. Del resto la traduzione del mio nikname (un po' troppo lungo, lo so) significa: improvvisamente, inaspettatamente; proprio in riferimento a quel periodo.
E a proposito del saggio, il dottore ha scritto anche un articolo: “Le reazioni alla lettura del saggio” che trovate sul sito Nilalienum.it alla sezione introversione, in cui descrive anche la reazione di dubbio che ad un certo momento ha avuto Liliana... e anche io.
Ciao
Antonino. -
palasangories.
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Ciao Liliana e Antonino,
Grazie per le vostre risposte e per le vostre testimonianze. Effettivamente, abbiamo tutti provato le stesse cose e abbiamo tutti reagito in modo simile. Come dici tu, Antonino, c'è un testo del dottor Anepeta che parla delle reazioni alla lettura del saggio: lo consiglio a tutti gli introversi, a mio avviso è fondamentale nel processo di comprensione di se stessi.
Passare per una fase in cui si nega, magari solo in parte, la propria introversione, mi sembra un vissuto tipico. E' quello che descrive Liliana ed è quello che ho vissuto anche io. Ma è facilmente spiegabile, visto che l'introversione è stigmatizzata dalla società. Insomma, non è facile riconoscere di avere delle caratteristiche che, molto spesso, sono giudicate negativamente.
Da qui la voglia di negare, di voler nascondere la testa sotto la sabbia, di voler pensare ad altro, di dire a se stessi che in fondo le esperienze negative vissute non erano poi così negative e così via. Ci vuole tempo per accettarsi.
Riguardo al fatto di parlare dell'introversione con i miei amici introversi, ho ancora molti dubbi. Il motivo è lo stesso che porta a negare l'introversione, ovvero la paura del giudizio negativo della società. O la "fobia della debolezza". Insomma, ho paura che potrei far stare troppo male queste persone, anche tenendo conto che, essendo soprattutti maschi, subiscono alcuni tipi di pressione da parte della società in modo particolarmente forte.
Grazie ancora per le vostre risposte e a presto,
Marco.
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