Il magnanimo padrone del mondo

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  1. lele23
     
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    Mi ricordo che prima dei 6 anni, avevo spesso questa fantasia, in cui ero una specie di capo del mondo, però magnanimo, che non faceva pesare il suo privilegio e cercava sempre di essere socievole ed interessato ai problemi altrui.
    Crescendo mi sono sempre un po' vergognato di questa mia fantasia infantile, perché la ritenevo troppo megalomane, però mi è venuta la curiosità di sapere se qualcuno di voi ha mai sperimentato qualcosa di simile.
     
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  2. palasangories
     
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    Ciao,

    Trovo molto affascinante questa tua testimonianza. Come tu stesso dici, mi viene da pensare che si tratti di un pensiero un po' megalomane. Rispetto alla tua esperienza di vita personale, come lo inquadri?

    Io non ho mai avuto un pensiero esattamente di questo tipo, però ricordo che verso i 7 o 8 anni mi piaceva immaginare mondi immaginari, per lo più piccoli stati che situavo tendenzialmente in Europa. Ci mettevo delle città, delle campagne, dei fiumi, e attribuivo dei nomi a ogni elemento del territorio.

    Non immaginavo di esserne il governante, però per me questi mondi o paesi di fantasia volevano essere delle realtà dove tutto era fatto secondo i miei desideri. Tutto doveva essere perfetto secondo i miei canoni, per compensare alle imperfezioni che trovavo nella realtà quotidiana.

    Ho interpretato queste fantasie come delle forme di megalomania che compensavano la frustrazione che vivevo a causa delle varie forme di oppressione familiare che subivo, che limitavano la mia libertà di bambino.

    Non so se hai mai riflettuto alla tua esperienza in questo senso, oppure se le emozioni che tu provavi erano di altro tipo.

    Comunque ho trovato molto interessante questa tua esperienza. Grazie,

    Marco
     
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  3. lele23
     
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    Ora che ci ripenso, un altro aspetto curioso era che fossero fantasie proiettate nel futuro, cioè io ero adulto e avevo a che fare con altri adulti.

    Quando ero piccolo non avevo conflitti con gli altri bambini, però non socializzavo molto.

    Mi piaceva parlare con mia nonna, però a parte i miei genitori non avevo occasione di stare molto con altri adulti e il rapporto con mio padre lo ricordo difficile da che ho memoria.

    Quindi può darsi che sentissi la curiosità verso l'interazione con altri adulti, però per qualche motivo sentivo il bisogno di partire da una posizione di rilievo, per poi compensare con la gentilezza.

    Per certi versi, mi comporto ancora così, se posso essere di aiuto in campo culturale o etico, mi sento autorizzato a parlare, però se per qualche motivo percepisco che potrei passare per presuntuoso cerco di addolcire al massimo i modi.
     
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  4. Albert Schweitzer
     
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    Non ho e non ho mai avuto un mio mondo interiore di fantasia ma ho sempre fantasticato e lo faccio tutt'ora su come potrebbe essere il mondo in funzione di come dovrebbe essere. Il mio mondo interiore, che possiedo anch'io in quanto introverso, è strettamente ancorato alla realtà.
     
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3 replies since 1/3/2019, 00:55   216 views
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