Ma quindi quale mestiere fare?

il lavoro giusto per un introverso (problematico)

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    Ho speso mesi di tempo e migliaia di euro per formarmi nel digital marketing, sono andato in un'azienda per svolgere quel compito e sono durato una settimana.

    L'azienda aveva un'impronta di estroversione estrema, in effetti, ma adesso sto pensando che per il mio modo di essere non resta che provare a lavorare da casa. Per non buttare il diploma e quel poco di curriculum inerente al Digital Marketing cosa potrei fare?

    Oppure, buttiamo anche il diploma, dovessi cambiare totalmente mestiere... cosa consigliate?

    Ho 32 anni niente soldi niente lavoro e scarsa e sbagliata formazione.

    Che speranze ho?

    Ma c'è ancora qualcuno su questo forum poi?
     
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  2. Fauves
     
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    Un problema nasce dall'idea per cui essere introversi equivalga ad essere asociali. Quando il lavoro che mi si prospetto' fu quello di operatore di call center fui preso dal panico perche' non sapevo come poteva riuscire una persona asociale e priva di loquacita' come me. Ma cosa significa veramente essere asociali? A me piace essere educato gentile paziente ed umile verso colleghi e clienti con cui mi relaziono e sono stato (addirittura!) relatore, pur con le mie modeste capacita', di piccole conferenze sull'inclusione che si sono tenute presso la societa' per cui lavoro. Per essere charo parlavo e spiegavo le mie idee ad un pubblico di colleghi sull'attenzione verso le varie minoranze e diversita' (tema che mi interessa al di la' del fatto di far parte anch'io di una minoranza e diversita'). E sul fatto di essere introverso non ho alcun dubbio visto che nel test di Eysenck ho un punteggio di -30, oltre il vissuto inequivocabile. Questa non e' socialita'? Bisogna smettere di prendere il punto di vista degli estroversi per definire la socialita', la socialita' non e' chiacchierare e scherzare, troppo banale. Certo questa e' la societa' in cui non basta essere sociali, oggi bisogna pure essere social. Meglio ancora! Sono stato diciamo costretto a iscrivermi ad un gruppo wathsapp dei colleghi e ogni domenica, quando i colleghi stanno solo a casa vedono da wathsapp le belle foto delle mie gite e cosi a chi mi ritiene un insufficiente cronico gli ho tappato la bocca!

    Riguardo la sfortunata contingenza storica per cui trovare lavoro e' diventato veramente arduo cosa fare? Dovessi decidere per me stesso mi orienterei verso i servizi telematici legati alla salute e alla terza eta', unica area che puo' avere un'espansione e quindi un aumento del volume di lavoro e di lavoratori, senza escludere l'idea di cambiare luogo dove vivere.
     
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    CITAZIONE (Fauves @ 12/10/2020, 08:53) 
    Un problema nasce dall'idea per cui essere introversi equivalga ad essere asociali. Quando il lavoro che mi si prospetto' fu quello di operatore di call center fui preso dal panico perche' non sapevo come poteva riuscire una persona asociale e priva di loquacita' come me. Ma cosa significa veramente essere asociali? A me piace essere educato gentile paziente ed umile verso colleghi e clienti con cui mi relaziono e sono stato (addirittura!) relatore, pur con le mie modeste capacita', di piccole conferenze sull'inclusione che si sono tenute presso la societa' per cui lavoro. Per essere charo parlavo e spiegavo le mie idee ad un pubblico di colleghi sull'attenzione verso le varie minoranze e diversita' (tema che mi interessa al di la' del fatto di far parte anch'io di una minoranza e diversita'). E sul fatto di essere introverso non ho alcun dubbio visto che nel test di Eysenck ho un punteggio di -30, oltre il vissuto inequivocabile. Questa non e' socialita'? Bisogna smettere di prendere il punto di vista degli estroversi per definire la socialita', la socialita' non e' chiacchierare e scherzare, troppo banale. Certo questa e' la societa' in cui non basta essere sociali, oggi bisogna pure essere social. Meglio ancora! Sono stato diciamo costretto a iscrivermi ad un gruppo wathsapp dei colleghi e ogni domenica, quando i colleghi stanno solo a casa vedono da wathsapp le belle foto delle mie gite e cosi a chi mi ritiene un insufficiente cronico gli ho tappato la bocca!

    Riguardo la sfortunata contingenza storica per cui trovare lavoro e' diventato veramente arduo cosa fare? Dovessi decidere per me stesso mi orienterei verso i servizi telematici legati alla salute e alla terza eta', unica area che puo' avere un'espansione e quindi un aumento del volume di lavoro e di lavoratori, senza escludere l'idea di cambiare luogo dove vivere.

    Grazie per aver risposto, concordo su tutto ciò che hai detto.
    Io in effetti forse ho fatto confusione, perché sono sì introverso (anch'io ho circa -30 in quel test) ma anche disturbato.
    Ho una diagnosi di disturbo evitante, cioè ansia sociale. Forse è per questo che non riesco a trovare un lavoro adatto a me.
     
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  4. Fauves
     
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    Non conosco questo disturbo, ma per quel poco che so i disturbi psichici si dividono in psicosi e nevrosi e mi sembra di aver letto che le nevrosi non compromettono le capacità lavorative. Credo di essere anch'io affetto da qualche forma di nevrosi. Penso che gli individui sani al 100% nella popolazione siano frequenti al pari dei quadrifogli nei prati e cioè piuttosto rari.
     
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    la mia nevrosi mi fa faticare di più, perché oltre al lavoro c'è il peso della presenza degli altri che mi turba.
    Per questo sto vagliando l'ipotesi di tentare un lavoro da casa.
     
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  6. Fauves
     
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    Succede anche a me la stessa cosa, ma non per la semplice presenza ma proprio perché vengo disturbato da microinsolenze che, per quanto minimali, sono continue. Da quando per l'epidemia lavoro da casa in smartworking, e quindi lontano dai colleghi, il mio livello di benessere e' migliorato. Le aziende si stanno organizzando per utilizzare il lavoro da casa anche dopo la fine dell'epidemia. Che tu abbja scelto di orientarti per lo smartworking e' positivo.
     
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5 replies since 11/10/2020, 10:57   236 views
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