Sensibilità ed empatia nel lavoro psichiatrico

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  1. elvirarossi
     
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    Lavoro dal 1979 in un Centro di Salute Mentale di Roma come psicologa e mi piacerebbe confrontarmi con altri operatori che lavorano in ambito psichiatrico o anche, più in generale, nell'area del disagio psicosociale e che si riconoscono una sensibilità e un'empatia che facilita il rapporto con l'utenza ma crea, spesso attriti con alcuni colleghi di lavoro relativamente ad una prassi operativa a volte poco rispettosa dell'altro come essere umano nel quale potremmo riconoscerci. Non so bene se sono introversa ma fin da molto piccola provavo una ribellione viscerale contro qualsiasi ingiustizia e sopraffazione nei confronti dei più deboli e un bisogno incoercibile di intervenire in difesa o in aiuto di chi si trovava in difficoltà. A 13 anni, facendo un servizio con gli scouts conobbi la realtà di un istituto per bambini: una triste aggregazione di piccoli con patologie organiche, disturbi del comportamento, orfani, figli di ragazze madri. A 16 anni nel tentativo di aiutare una famiglia con due bambini autistici venimmo a conoscenza di un terzo figlio di otto anni ricoverato in una clinica psichiatrica abruzzese a 40 km dalla nostra cittadina. Le prime visite avvennero in una sala della Direzione della Clinica, poi, non ricordo come riuscimmo ad arrivare al padigione dove il piccolo era ricoverato. Era l'ultima costruzione di una serie di edifici dove i pazienti erano divisi, a seconda del pagamento in quattro categorie. L'ultima, a cui apparteneva il bambino, accoglieva donne anziane legate su delle sedie, esposte al sole imbracate con dei lenzuoli, capelli cortissimi e pelle scurissima si lamentavano chiedendoci da bere; ragazze adolescenti e bambini dai cinque agli otto anni, alcuni legati con delle catene a delle panche, altri liberi. Frequentammo per un pò questa realtà e, nella nostra ingenuità adolescenziale, scrivemmo al ministro della Sanità per denunciare questa situazione con l'unico risultato che non avemmo più l'accesso al reparto. Il desiderio di capire come si originano alcune forme di disagio e di curarle cercando di rispettare la dignità dell'individuo hanno costituito la motivazione iniziale della mia scelta professionale. Non volevo essere patetica ma comunicare alcune esperienze personali che ho sempre presente nel mio lavoro e mi aiutano ad essere attenta a tutti quegli aspetti che della notra pratica che possono evocare sopraffazione e violenza.
     
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  2. davidthered
     
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    Cara dottoressa Rossi, le rispondo un po' (si fa per dire...) in ritardo, devo dire che se non ho perso del tutto la speranza nella sanità pubblica lo devo a due persone che come lei lavorano nel servizio pubblico mettendo in campo, accanto alla professionalità, un'umanità che, confrontata con la spietata freddezza della maggior parte degli operatori psico-psichiatrici (freddezza alla quale ancora tento a dare spiegazione, a cui non posso dare giustificazione), diventa sempre più preziosa, che almeno qualcuno incontrandovi si possa salvare.
    Non voglio mettere in imbarazzo nessuno, dato che una delle due persona in questione è socia della lidi, dirò che anche lei èuna psicologa che lavora in un cim. Il secondo è uno psichiatra che incontrai in una delle mia "gite" al pronto soccorso, dove andavo preso dal panico, quest'uomo stette a parlare con me per due ore, e tuttora, anche se non sono in cura da lui, quando posso lo vado a trovare, a parlare un po' di psichiatria e di come siano stupidi in genere gli psichiatri.
    Beh, dottoressa Rossi, io la conosco personalmente e posso dirle solo che il suo lavoro, da mosca bianca del cim, è talmente prezioso e raro che andrebbe tutelato. Purtroppo posso solo immaginare lontanamente cosa voglia dire per una persona giusta e di indole profondamente buona e altruista confrontarsi con una realtà fredda e disumana come spesso diventano i diparimenti di salute mentale. Ma i pochi ragazzi che riesce a salvare sono, credo, un soddisfazione che cancella il resto.
    Auguri per il suo importantissimo lavoro.
    Davide

    Edited by houccisoilariadusieleièrisorta - 29/8/2012, 21:38
     
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1 replies since 17/7/2006, 20:37   1150 views
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