Articolo su introversione e attività cerebrali

ricerca u.s.a.

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  1. maria rossi
     
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    da "Il Corriere della Sera" on line:

    La rivincita degli anti-social
    Il mondo ai piedi degli introversi
    Una ricerca dimostra che le persone che esternano di meno hanno una maggiore attività cerebrale

    ARIZONA (USA) – Quella in cui viviamo sembra una società modellata su chi sa esternare le proprie idee, sui social, quelli che amano apparire e riempirsi di cose dall'esterno, trovando fuori da sé gli stimoli per creare e agire. Basta pensare ai presidenti degli Stati Uniti: è dai tempi di Jimmy Carter che non viene eletto un introverso alla guida degli States. Una società iperattiva come la nostra non può che bistrattarli, i soggetti «chiusi», ma a torto.
    Secondo i neuro scienziati, infatti, proprio coloro che fin dalla più tenera età non fanno altro che riempirsi la testa di pensieri e fantasie, e che di stare in silenzio non possono proprio fare a meno, dimostrano infine una maggiore attività cerebrale.
    LA RICERCA - A sostenerlo è Marti Olsen Laney, ricercatrice nel campo delle neuro scienze e autrice di uno studio (vai al link) sull'argomento dal titolo poetico:«I regali nascosti dei bambini introversi».E proprio di doni si può parlare se si osserva la mappa del cervello di quelli che non esternano le proprie idee, capaci di sorprendere inaspettatamente con pensieri geniali e inattesi. Laney fa notare che il cervello delle persone chiuse nel proprio mondo lavora di più ed è maggiormente stimolato. È soprattutto la zona dei lobi frontali quella che si attiva con maggior facilità, regalando nuove energie, pensiero complesso e capacità di risolvere i problemi.
    INTROVERSIONE E TIMIDEZZA - Ma è doverosa una puntualizzazione: l'introversione non è sinonimo di timidezza. Quest'ultima tende a sfumare crescendo e assomiglia più alla goffaggine e all'insicurezza. L'introversione è semplicemente un'attitudine a vivere dentro di sé le sensazioni e i pensieri, una tendenza a custodirli, senza il bisogno di condividerli. Forse perché sono più preziosi?
    Emanuela Di Pasqua
    30 novembre 2005
     
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  2. vivatruffaut
     
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    Senz'altro i pensieri degli introversi sono spesso preziosi. Comunque, a proposito di questa ricerca scientifica, ho già letto qualcosa del genere su un libro, di cui non ricordo il titolo, dove si aggiungeva che gli introversi hanno bisogno di pochi stimoli esterni proprio per evitare che il livello di "eccitazione" cerebrale salga fino a diventare fastidioso. Sarà per questo che non amo i luoghi affollati? :)
     
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1 replies since 21/5/2007, 13:24   259 views
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