L'introversione della terra da cui venite!

mappatura "ideale" regionale

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  1. maria rossi
     
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    se si potesse stilare una classifica delle regioni introverse ed estroverse,la vostra dove la mettereste?

    il lazio è introverso o estroverso? e il piemonte?secondo me introverso come la calabria e la sardegna!
    la puglia estroversa come anchel'emilia.la liguria e il molise?! se sapessi come fare le metterei tutte in un elenco così da rendere più facile l'assegnargli il bollino "intr" o "estr" ma non ne ho la minima idea!!!

    aiutatemi a definire tutte e 21 le regioni,che per alcune sono indecisa!
    voi da quale terra/regione venite?

    un saluto a tutti
    m.aria
     
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  2. DottorSkizzo
     
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    rispondo qui, che nel guestcoso non c'entra tutto. poi è il topic apposito.

    nessuno voleva essere liquidatore, ma in onestà non vedo la questione. il conservarsi di zone e regioni da dominazioni estere la vedo significativa più di mantenuto tradizionalismo che di orientamento psicologico omogeneo. dico questo sull'esempio fatto sulla Calabria, che tra l'altro neppure è assoluto (napoli e hinterland: invasioni, dominazioni, allo stesso tempo coriacee tradizioni, e non pullula di introversi...)
    esistono ambienti e abitudini economicosociali che possono essere maggiormente adeguati e ideali per persone introverse: regioni montuose, con economia agricola individuali più che costituite in grosse imprese...
    ma si parla di ambiente ideale, appunto, non di orientamento psicologico, il quale è tipico del singolo soggetto, introversi si nasce, poi ci si può intimidire, o estrovertire.

    casomai si può ragionare su quali siano le regioni (o meglio, zone, angoli d'italia, tolte tutte le zone urbane e suburbane) dove gli introversi possano viver a proprio agio...



    a me andrebbe benissimo qualsiasi cucuzzo di montagna, boscoso e ricco di ruscelli, con casetta con finestre con sguardo di ampio respiro. Alpi o appennini va bene uguale.

    ma pure una caletta di mare, scogli e profumo azzurro,
    senza villoni (abusivi) attorno.


    sospiro.
     
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  3. maria rossi
     
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    ecco,infatti è proprio questo il punto.
    forse ho mal posto la questione, inizialmente, buttandola sul gioco della compilazione.
    in effetti sarebbe stato più giusto dire "quale contesto regionale potrebbe essere più congeniale ad una natura introversa?".
    però!
    1. certo, introversi si nasce ma molto spesso è proprio nel rapporto con il contesto(familiare,sociale,regionale,culturale)che nasce la difficoltà di viverci, da introversi!!
    2. quello che si sottovaluta molto spesso è che proprio nel rapporto tra singole individualità -ognuna con un proprio corredo unico ed irripetibile- e le mentalità collettive, i condizionamenti culturali generali, i codici di comportamento e di pensiero (che ogni gruppo sociale ha come sottointesi e metabolizzati insieme alle vie,i laghi e le chiese) che si creano conflitti e disagi psicologici anche drammatici e dolorosi.codici dati per scontati e assorbiti così inconsapevolmente sin dalla nascita che tendiamo tutti a minimizzarne la portata sui nostri vissuti,a non riconoscere quanto ci condizionino e di come ci agiscano! non ci accorgiamo di forzare molto spesso le nostre nature e il nostro sentire per assecondare degli ideali che abbiamo impastato sicuramente con nostre personalissime ed uniche variazioni ma che si rifanno-ancora più certamente- a modelli di riferimento generali che la nostra terra,la nostra gente e le sue istituzioni hanno prodotto e tramandato dalla notte dei tempi fino ai nostri nonni,insegnanti ,amici e genitori.(questo passaggio è importantissimo!capire un padre le sue freddezze e rigidità o le sue irriducibili negligenze,ad esempio, non può ridursi ad un semplice psicologismo autoreferenziale ma deve fare appello al considerare una persona come un prodotto, storicamente dato, dell'interazione fra individualità e collettività circostante e del suo interagire con altre persone frutto a loro volta dello stesso processo,ognuna con le sue caratteristiche e peculiarità.altrimenti non si spiegherebbe perchè la conoscenze e la consapevolezza critica di noi stessi,delle nostre storie ci liberino ed emancipino da gabbie e prigionie tanto invisibili quanto penose!)
    in maniera più o meno esplicita,più o meno consapevole e intenzionale,ovviamente! ma questi codici sono nell'aria, si trovano nel pane, negli sguardi dei più grandi quando siamo piccoli,nei sassi delle strade,nelle gambe delle persone più anziane,nel dialetto e nei proverbi,nelle coperte quando si va a dormire,nei si e nei no,nelle carezze o nella loro assenza,negli odori dei cortili o di nostra madre,nei tessuti più profondi dei nostri organismi e così via!
    ecco. per questo sarebbe interessantissimo ripercorrere le storie delle nostre culture regionali e sottoregionali,perchè non ne siamo solo spettatori ma attori-spesso inconsapevoli,ahimè,molto più di qunto sospettiamo.
    a presto
    m.aria
     
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  4. titan03
     
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    CITAZIONE
    non vorrei essere tragica, ma per me agli introversi vanno bene gli estremi: o l'eremo, o una città protetta tipo quelle di truman show dove ci abitano solo gli iscritti al lidi.

    Uh? Non sarai un po' troppo severa?! Povere bestie, che t'hanno fatto? :-)))

    Io penso invece che il mondo abbia un bisogno fottuto di persone che sappiano immaginare realtà migliori di quella che viviamo, e magari combattere pure per esse, per quanto possano essere considerate utopiche. Pensa, a proposito di introversi, se avessimo dovuto rinchiudere Leonardo da Vinci, che era un figlio "illegittimo", bruttino, burbero e pure un po' pedofilo: oggi saremmo tutti un po' più poveri, non credi?

    Fidati, meglio aprirle le gabbie degli introversi (specie quelle mentali), farà bene a tutti.

    ciao
    Francesco
     
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  5. felicsol
     
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    Io sono sarda ed in effetti, secondo me, in Sardegna c'è un buon numero di introversi, meno a Cagliari. Nel nuorese di più. Ma non crediate che per questo si stia meglio...Anche se, devo dire, sento più affinità con i nuoresi piuttosto che con i cagliaritani, razza un po' ibrida.
     
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  6. Koenig4
     
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    Come tratto universale della personalità dell'individuo mi aspetterei di trovare la stessa percentuale del 5-7 % dovunque. C'è però una sorta di "Introversione Familiare" da Roma in giù isole comprese opposta ad una "Estroversione Familiare" da Roma in sù. Spero si sia compreso cosa intendevo dire per Introversione ed Estroversione Familiare. Quì però ci starebbe bene l'intervento di un'esperto per sapere se è davvero come dico e sulle sue cause. Un caro saluto.
     
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5 replies since 30/5/2007, 10:05   450 views
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