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  1. maria rossi
     
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    bho!?

    "E’ abbastanza accettato ormai che lo stress influisca negativamente sulle condizioni della salute e sul sistema immunitario: e allora, ci si domanda, la persona cronicamente timida, che deve affrontare quotidianamente degli stress enormi, solo per parlare con altre persone? E’ a maggiore rischio di cancro?
    Una ricerca della University of Chicago sta cercando di capire come il carattere possa influenzare alcuni aspetti della salute. Queste ricerche fanno capo ad una nuova disciplina: la psiconeuroimmunologia. Il mese scorso, nel journal Hormones and Behavior, sono stati pubblicati i primi risultati, non ancora definitivi, dello studio in corso sulla relazione fra cancro e timidezza.
    Lo studio è cominciato esaminando le reazioni di alcuni topini di laboratorio. Si doveva vedere chi di loro, esplorando un ambiente nuovo, avesse un temperamento più ‘avventuroso’ e chi più ‘timido’.
    I roditori appartenevano ad una razza che era predisposta allo sviluppo di forme tumorali alla mammella e alla ghiandola pituitaria.
    Il gruppo di lavoro ha scoperto che i topi classificati come timidi sviluppavano dei tumori prima di quelli più sicuri di sé, e morivano circa sei mesi prima.
    Questi risultati coincidevano con quelli ottenuti in un precedente studio, per cui alcuni topi maschi, classificati come ‘timidi’, morivano prima degli altri, anche se non si ammalavano di cancro.
    Non si può escludere che un animale apprensivo sperimenti maggiore stress in alcune situazioni, il che potrebbe portare al rilascio di maggiore quantità di ‘ormoni dello stress’, che possono poi danneggiare cellule e tessuti… Ma i topi timidi però non avevano un maggior livello di ormoni dello stress in corpo: anzi, ne avevano di meno! E allora?
    Il team di ricercatori cercava nel posto sbagliato la causa dei tumori aggressivi contratti dai ratti? Forse. Uno studio pubblicato lo scorso giugno nella rivista Nature Medicine da un gruppo di ricerca dell’Università del Texas suggerisce che lo stress cronico possa influire sulla crescita del tumore, permettendo la diffusione di angiogenesi, attraverso il sangue che va a nutrire le cellule tumorali.
    Ma possono esservi state anche altre relazioni, sempre legate allo stress. Ad esempio i topi di sesso femminile che si erano mostrati più apprensivi, tendevano anche ad avere delle mestruazioni più irregolari nel periodo della loro adolescenza. Questo potrebbe aver influito sui loro ormoni riproduttivi, che possono a loro volta aver dato luogo ai tumori alla mammella.

    Ma potrebbe esserci anche un’altra causa, capace di determinare sia il tumore, sia la timidezza. Sono solo supposizioni, ma se ad esempio immaginiamo che esiste un gene legato sia al comportamento, sia allo sviluppo di cellule neoplastiche, in questo caso, non sarebbe corretto dire che il comportamento causa lo sviluppo del tumore: occorrerebbe trovare una relazione più solida tra le due cose.
    Quello che c’è di meraviglioso in tutto ciò, dicono i ricercatori, è che si cominica una ricerca per trovare dei risultati che vanno nella direzione esattamente opposta a quella che si cercava… Questo è, dicono, il linguaggio con il quale la biologia ci parla..

    Bene, sarebbe da dire, continuate a cercare, cari ricercatori, ma non sparatele troppo grosse quando ancora non ne siete certi…"

    Fonte: Sun Sentinel

    Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

    Edited by maria rossi - 24/3/2009, 15:42
     
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0 replies since 7/6/2007, 10:26   248 views
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