A proposito della diffusione...

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    Trovo solo ora il modo di rispondere al post di qualche tempo fa Pubblicità!, Qualche considerazione sulla visibilità in rete della LIDI. Il discorso sarebbe un po' lungo, tecnico e credo anche noioso. Indubbiamente il sito non è visibile quanto dovrebbe e, come è stato scritto, anche facendo ricerche mirate i risultati non sono soddisfacenti. Al di là dei discorsi sulla "maturazione" del progetto e quindi sul rispetto di tempi che sono fisiologici, io credo che una visibilità di base in rete non possa che giovare alla LIDI e soprattutto agli eventuali interessati, che potrebbero così venire a conoscenza dell'esistenza dell'associazione e di tutto quel che la riguarda, sia sul piano teorico sia su quello delle attività svolte "sul campo".
    Abbiamo a disposizione, in questo senso, uno strumento efficacissimo e gratuito che può consentirci di arrivare laddove il passaparola non arriva. Non si tratta di andare a caccia di persone ma di fare in modo che il contatto con un gran numero di persone determini poi una selezione naturale...

    Come molti di voi sapranno, i tempi di indicizzazione di Google non sono velocissimi e, soprattutto, non è facile assicurarsi un buon posto nei risultati di ricerca. Al momento il motore di ricerca continua a prendere in considerazione le pagine della vecchia versione (che ovviamente sono offline). Tramite un mio account ho fatto richiesta di cancellazione per accorciare i tempi. Ora occorre aspettare che i motori di ricerca facciano il loro mestiere e che il sito (predisposto ad una indicizzazione corretta) - attraverso una diffusione in rete fatta anche di link (perché il numero di link a un sito incrementa la sua visibilità nei risultati di ricerca) - raggiunga un buon posizionamento nei risultati.
    In altre parole: con questa nuova versione è stato fatto tutto quel che si doveva fare...

    In questi giorni ho provveduto comunque a dare un piccolo slancio alla presenza del sito in rete segnalandolo ad alcune directory. Avendo l'abitudine, inoltre, di sottoporre al "giudizio" dei lettori del mio blog i miei lavori (per avere un parere da parte sia degli utenti sia di altri web designer), ho pubblicato un post di presentazione del sito della LIDI (Web Design: sito per associazione ONLUS). In funzione della logica cui ho accennato prima, oltre alle letture dirette e al conseguente eventuale passaparola, anche i link sono importanti.

    Ho provveduto anche a segnalare il sito in moltissime siti-vetrina che accolgono segnalazioni di siti "ben fatti" (diciamo così, non entro nel tecnico...). Grazie a queste segnalazioni c'è stato in questi ultimi giorni un incremento notevolissimo delle visite, dalle 40/50 al giorno siamo passati alle 100 e ieri alle 600 visite uniche.

    Questo per dire che, purtroppo, non è solo la qualità (indiscussa!) dei contenuti e la loro pregnanza rispetto ad un'area tematica a garantire ad un sito visibilità. Bisogna lavorarci su, sia attraverso una diffusione diretta su altri siti, come in parte sto facendo e come continueremo a fare con il blog (che darà di sicuro e per precisi motivi uno slancio al sito in termini di visibilità) sia, come è stato scritto da alcuni di voi, entrando in contatto con persone potenzialmente interessate all'argomento (avete citato, a questo proposito, Emanuela Di Pasqua).

    Edited by LIDIadmin - 21/1/2008, 18:29
     
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  2. titan03
     
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    Anzitutto colgo l'occsasione per farti i miei complimenti (un po' in ritardo) per il lavoro sul sito LIDI.

    Sul discorso della diffusione, concordo pienamente con quanto detto, ed ho notato con piacere il crescente interesse della rete intorno a questi siti. Peraltro le teorie ed i personaggi cominciano a fare la loro timida comparsa anche su Wikipedia italiana, il che secondo me può dare un ulteriore spinta in avanti a tutto il progetto.

    A proposito: ma per quanto riguarda il blog (e ancor di più il sito Nilalienum) avete valutato la possibilità di farne un wiki? Ad occhio e croce, visto il "taglio" dei contenuti, potrebbe rivelarsi una buona scelta sul medio/lungo termine, no?

    saluti
    Francesco
     
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    Ti ringrazio per l'apprezzamento del lavoro.

    Io personalmente non ho pensato ad un wiki. Effettivamente, come tu dici, potrebbe essere una buona scelta. La collaborazione (sia in termini di proposte e idee da sviluppare online, sia in termini pratici) è aperta, quindi potremmo raccogliere qualche parere tra i Soci e gli amici del Forum per sapere cosa ne pensano anche loro.

    Eventualmente, pensavi a un wiki come alternativa al blog?
     
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  4. titan03
     
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    Considera che se ti serve un collaboratore tecnico, io --a tempo perso-- una mano posso dartela.

    L'idea del wiki mi sembra carina principalmente per un motivo: guardando a certi interventi qui sul forum, mi sembra che abbiano la qualità di veri e propri articoli su argomenti piuttosto interessanti, e il wiki permetterebbe di renderli molto più leggibili (e stampabili), facili da redigere, condivisibili e migliorabili di quanto non avvenga ora.

    Comunque se venerdì vieni al gruppo adulti, mi trovi lì, e possiamo parlarne più diffusamente.

    ciao
    Francesco
     
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    Grazie per la disponibilità. Effettivamente, non riuscirei ad occuparmi di tutto da sola. La gestione e l'aggiornamento del sito della LIDI richiedono molto tempo. Il blog è quasi pronto, nel senso che ho terminato il lavoro sulla grafica (allineandola del tutto a quella del sito) e una volta avviato procederà abbastanza autonomamente, poiché sarà gestito in collaborazione da tutti gli autori, ma richiederà comunque un lavoro aggiuntivo di diffusione nella blogosfera (contatti con altri blogger e blog, ecc.) e non solo.

    Non credo di riuscire a gestire da sola altre presenze online della LIDI oltre al sito e al Blog, soprattutto nei periodi di lavoro intenso come questo.
    In altre parole, se l'idea del Wiki trova il consenso anche degli altri, direi che chiunque è disponibile a dare avvio alla cosa e a seguirla può farlo... e potremmo gestire il tutto in modo collaborativo.

    Sulla scelta tra wiki e blog, io credo che l'uno non escluda l'altro, nel senso che sono strumenti diversi con funzioni e obiettivi diversi. A mio avviso, se da una parte il wiki può consentirci, come tu dici, di rendere la redazione degli articoli più semplice e condivisibile e ospitare scritti che sul Forum sono destinati "a perdersi", dall'altra il blog ci consentirebbe di pubblicare articoli non necessariamente o non del tutto "tecnici" e, nel contempo, di stimolare la partecipazione dei lettori attraverso i commenti ai singoli interventi. Il blog è, inoltre, un ottimo mezzo di diffusione di contenuti...

    Sarebbe interessante sapere anche cosa ne pensano gli altri.
     
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  6. maria rossi
     
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    per quanto ne capisco io (cioè poco poco) sono d'accordo con sonia:due soluzioni non autoescludentesi ma auspicabili entrambe!
    certo il problema è: chi li cura? io mi propongo ma nei limiti di un'incompetente che ha alle spalle un competente, il mio compagno. poca roba, lo so!
    comunque la chiave collaborativa mi sembrerebbe imprescindibile e necessaria come,però, la divisione chiara e precisa dei ruoli...fondamentale il mio intrvento, vero?!

    scusate...

    m'aria
     
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  7. lanepeta
     
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    Non entro in merito agli aspetti tecnici della diffusione mediatica della LIDI, ma al nodo che li sottende: che cosa si intende diffondere? Un messaggio, d’accordo, ma quale messaggio?
    Al di là dell’obbiettivo immediato – la tutela degli introversi in fase evolutiva e la possibilità, per gli introversi adulti di riconoscere la propria diversità e di aggregarsi – la LIDI propone, né più né meno, come ho scritto e detto più volte, una rivoluzione culturale che mette in gioco lo statuto delle coscienze (comprese quelle degli introversi), il senso comune, il modello normativo dominante, i suoi presupposti antropologici, ecc.
    Una rivoluzione culturale non si realizza (se si realizza) attraverso la partecipazione ad un sapere codificato, casomai ridotto in pillole, o attraverso una partecipazione umorale. Essa richiede un tragitto - individuale, di gruppo e collettivo - piuttosto faticoso di demistificazione per non finire sullo scoglio consueto dell’illuminazione intuitiva che non modifica minimamente gli assetti ideologici, emozionali e culturali preesistenti.
    Chi, non essendo troppo giovane, ha partecipato alle vicissitudini del comunismo italiano a partire dagli anni sessanta sa di cosa parlo. In molti soggetti, due formulette intuitivamente colte – giustizia, libertà dall’oppressione – malapprese e malintese, hanno dato luogo ad esperienze che si sono declinate sul registro dell’elitarismo, dell’intolleranza, del velleitarismo anarcoide, del ribellismo, ecc. Lo dico con dolore: parecchi comunisti che ho conosciuto erano di sicuro introversi, ma la loro struttura di personalità, pure ricca e generosa, di fatto era cripto-fascista.
    La rivoluzione promossa dalla LIDI (con un’ambizione che va molto al di là della sua forza reale) è dichiaratamente di sinistra nella misura in cui l’esistente che essa pone in discussione è il frutto della civiltà borghese, dei suoi presupposti antropologici e filosofici, dei suoi codici culturali e dei meccanismi di selezione sociale che questi producono. L’adesione umorale ad essa può rappresentare un pericolo perché può spingere le persone a pensare di aver già fatto i conti con una cultura di cui siamo tutti, in qualche misura, partecipi.
    Ben vengano le innovazioni tecniche, ma senza la smania di diffondere un “messaggio” e di catturare il consenso. Il messaggio della LIDI verte sulla necessità di pensare criticamente e dialetticamente per sfuggire alla trappola della mistificazione ideologica. Chi si è impegnato su questa via sa quanto è terribilmente faticosa una cosa del genere, e quanto essa impegna per tutta la vita.
    Attribuisco al sito un grande valore “strategico”, ma non fino al punto di pensare che esso possa ridurre le doglie del parto di un’individuazioe autentica sul piano personale e collettivo.
    Luigi Anepeta
     
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  8. titan03
     
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    L'idea di attivare un wiki è funzionale solo ad una migliore fruizione dei contenuti, considerata la complessità e la corposità delle idee che vengono portate avanti. Non mi aspetto, in ogni caso, che una qualsiasi organizzazione del sito possa fare miracoli in termini di visibilità.

    Ma qui evidentemente il discorso è più generale: personalmente non ho vissuto i tumulti culturali a cavallo tra gli anni 60 e 70 del secolo scorso (e mi sarebbe piaciuto, da spettatore... ;) ), ma intuisco quanto sia facile fraintendere dei principi giusti e "partire per la tangente". Non potendo fare un discorso storico, non ne sarei in grado, mi limito a far osservare che il web è uno strumento che, pur con tutti i pregi e difetti, se usato sapientemente, può rivelarsi molto importante per creare una rete di contatti tra persone realmente interessate ad un miglioramento (= e-voluzione) culturale.

    Quando parlo di visibilità in rete non intendo banalmente pubblicità/propaganda, che significherebbe gettare perle ai porci e non gioverebbe a nessuno, né tanto meno prescia di qualunque natura, ma solo (si fa per dire) esercizio ulteriore di libertà, specificamente quella di farsi sentire (nelle sedi appropriate). In altre parole, se la conoscenza dei problemi legati all'introversione/estroversione rientra nell'ambito di un sapere pan-antropologico, perché privare gli altri uomini della libertà di accedervi agevolmente?

    Peraltro la profondità degli argomenti trattati secondo me è già da sola un deterrente per molti che non sono seriamente intenzionati a capire davvero dove si vuole andare a parare: se, da una parte, in molti non capiscono neppure di cosa si parli e se la danno a gambe levate, nondimeno alcuni potrebbero trovare molto utile, culturalmente parlando, poter accedere a questo progetto, alle sue fondamenta scientifiche, e a tutto ciò che vi ruota intorno. In quest'ultima categoria potrebbero ricadere anche studiosi, operatori etc. che non potrebbero conoscere in altro modo questo piccolo mondo che sta nascendo. La potenza della rete (e degli strumenti informatici in generale) sta soprattutto nel facilitare di molto la formazione di questi collegamenti --oserei dire-- "sinaptici", e credo modestamente che sia uno dei pochi veri passi in avanti dell'uomo rispetto agli anni 60 e 70.

    Francesco
     
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7 replies since 21/1/2008, 14:44   352 views
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