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Tequila1970.
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La domanda del titolo e' volutamente provocatoria, e mi e' ispirata da una considerazione che ha fatto marinoni qualche giorno fa, che diceva che i peggiori attacchi gli sono arrivati da introversi estrovertiti. In sostanza, capita anche a voi dopo aver cominciato a frequentare la LIDI ed aver letto il libro del Prof. Anepeta, di tendere a catalogare (o a "scoprire") come introverse persone che si conoscono di recente o da tempo ??? 
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imperia69.
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Non saprei...se è vero che l'introversione/estroversione è uno spettro, è difficile una catalogazione del genere...
Di essere introversa lo sapevo già da tempo, tuttavia mi ha sorpreso leggere sul sito della LIDI prima e nel libro del Dott. Anepeta tutte le caratteristiche che l'introversione comporta, oltre al tratto più evidente dell'attenzione al proprio mondo interno. Ho letto la descrizione dell'introverso e non ho potuto fare a meno di pensare "ma questo sono io!".
Se però penso alle persone intorno a me, mi risulta molto difficile distinguere se sono introverse o estroverse. Sono abbastanza sicura che mio padre fosse introverso, per la sua riservatezza e "signorilità" (come dice il Dott. Anepeta), ma il suo mondo interiore credo sia stato inacessibile a tutti. Di mia madre, poi, non so... è una donna talmente problematica che è difficile capire, sicuramente estrovertita, ma introversa o estroversa? Boh! Mia sorella è sicuramente estroversa... e così via.
Al contrario tuo, tante volte mi sembra di essere l'unica della mia cerchia di conoscenti ad essere introversa (da cui un po' di frustrazione nel non essere capita
)
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Jericho26.
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Rimane sempre e comunque il fatto che ogni testa è un mondo.. e riprendendo proprio gli studi di Jung l'essere introverso o estroverso è solo l'orientamento psicologico! Non è detto per esempio che essere introverso significhi per forza anche essere sensibile e orientato all'emotività. Una volta raggiunta la maturità mentale penso che il fattore chiave di distinzione sia l'interazione sociale. Quindi oltre al livello di riservatezza anche la capacità di stare da solo per periodi medio lunghi e la necessità di isolarsi periodicamente e nei momenti di stanchezza congiuntamente alla necessità di "quantità" di amicizia. Gli estroversi prendono forza dagli altri, gli introversi da se stessi, dal proprio mondo interiore! Un'altro fattore chiave è probabilmente il livello di pragmatismo in rapporto al livello di creatività. Gli introversi tendono a pensare, a rimuginare, a dare un significato personale, a immaginare idee più che a realizzarle effettivamente e di conseguenza ad essere più dubbiosi e inattivi degli estroversi. Che il Dott. Anepeta mi corregga se sbaglio!! Poi la statistica ci insegna che gli introversi non sono poi molti.. quindi se li cominciamo a vedere ovunque c'è qualcosa che non va! Per conto mio ho ereditato l'introversione da mia madre senza alcun dubbio, mio padre e mia sorella sono invece assolutamente estroversi! . -
Koenig43.
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In ufficio ho una certa socialità ma non perchè mi sono estrovertito, semplicemente perchè con gli anni è aumentata la sicurezza in me stesso e perchè sebbene io sia introverso desidero ugualmente il contatto con le persone. Ma chi ha lo sguardo acuto può riconoscere la mia introversione dal fatto che molto spesso mi si può cogliere pensieroso e che non riesco ad inserirmi nelle conversazioni e negli scherzi leggeri. Ciao. . -
Tequila1970.
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CITAZIONE (imperia69 @ 5/6/2008, 14:01)Al contrario tuo, tante volte mi sembra di essere l'unica della mia cerchia di conoscenti ad essere introversa (da cui un po' di frustrazione nel non essere capita )
Mah, io ho notato una componente introversa in mia madre (mentre mio padre e' sicuramente un estroverso), nel mio primo datore di lavoro e nella mia attuale datrice di lavoro. Poi, chissa'...
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Siamo tutti introversi ? |
