La Via del Fuoco

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  1. marinoni
     
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    La Via del Fuoco



    La maturità, a volte conquistata sotto il martello della sofferenza, impone prima o poi di distogliere l’occhio dell’intelligenza dalle cose che non sono e a dirigerlo verso lo splendore della propria essenziale natura. Indubbiamente ciò implica un capovolgimento di valori, una rivoluzione psicologica, un tendersi non più verso la linea orizzontale inefficiente, infruttuosa, ma verso quella verticale di risveglio, di svelamento di potenzialità meravigliose che sono prerogative dell’animo umano.
    Questa sintesi operativa è rivolta a quanti, maturati sotto la legge della necessità, vogliono assaporare la mirabile via della Libertà. La cosa più straordinaria che ci può accadere è che le nostre sofferenze ci diano quella spinta reattiva da svegliarci come da un brutto incubo, per scoprire che nessuna sofferenza è fine a se stessa, che la vita è un evento straordinario, e scoprire che la percezione della realtà esteriore dipende esclusivamente dalle nostre fluttuazioni interiori, nonché del condizionamento subito fin dalla nascita, che il sentire di esistere è molto di più di tutto quello che la vita potrebbe offrirci, e provare quella pienezza dove le parole non servono più perchè tutto ci parla di armonia, e che vivendo nel mondo della dualità ogni cosa ha il suo contrario, perciò l’unica via è quella che contiene i due aspetti lasciando perdere gli estremi, e tutto acquista un senso, l’incubo è passato, la notte è svanita insieme a tutti i suoi fantasmi, e ci rimane la gioia di vivere per portare a termine la nostra vita senza lottare più ma assecondando il fluire con orecchio attento al respiro della vita, che mai ci viene meno e le occasioni per comprendere sono innumerevoli. La chiave per aprire le porte della conoscenza sono “ clemenza per se stessi, assenza di giudizio, attenzione costante verso i nostri moti interni, ingredienti indispensabili per la dieta dell’uomo libero dalle catene della nevrosi e consapevole della sua reale natura.

    Ho conosciuto l’amore degli uomini ,ed era possessivo ;
    Ho conosciuto la loro amicizia, ed era sfruttamento ;
    Ho conosciuto il loro aiuto, ed era umiliazione ;
    Ho conosciuto la pietà degli uomini, ed era degnazione ;
    Ho conosciuto la giustizia degli uomini, ma era parziale ;
    La loro protezione, ma aveva un secondo fine
    La loro forza, ma era brutalità
    La loro onestà, ma era apparenza
    Ho conosciuto la fede degli uomini, ma era una prigione ;
    La loro filosofia, ed era cenere ;
    La loro scienza, ed era cecità ;
    Ho conosciuto la compagnia degli uomini, ma non mi riempiva ;
    Tutto questo ho conosciuto ed assaporato, e restandone turbato ho compreso di non essere morto a me stesso.


    Renzo
     
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  2. magda.
     
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    CITAZIONE
    ...La cosa più straordinaria che ci può accadere è che le nostre sofferenze ci diano quella spinta reattiva da svegliarci come da un brutto incubo...l’incubo è passato...ci rimane la gioia di vivere per portare a termine la nostra vita senza lottare più ma assecondando il fluire con orecchio attento al respiro della vita, che mai ci viene meno e le occasioni per comprendere sono innumerevoli. La chiave per aprire le porte della conoscenza sono “ clemenza per se stessi, assenza di giudizio, attenzione costante verso i nostri moti interni, ingredienti indispensabili per la dieta dell’uomo libero dalle catene della nevrosi e consapevole della sua reale natura.

    Ciao, sono Magda :wub:
    grazie per questo meraviglioso stimolo di riflessione...

     
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  3. alanisluce
     
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    Come è difficile svincolarsi dalle catene del proprio dolore..anche quando abbiamo la chiave della serratura che le tiene strette intorno...anche quando dobbiamo fare due passi per respirare un pò più in là.. quando sembra che manchi l'aria..

    Come sembra difficile ergersi dritti ..verticali ...in coerenza con la propria personale vocazione all'elevazione..all'elezione..come se strisciare "nel sottobosco del mondo" sia l'operazione più naturale e più semplice, quasi automatica, quasi innata,quasi destinata..

    Come sembra lunga la notte dell'anima che quasi non si pensa possa cedere il passo ad un'alba libera, che immancabilmente ogni giorno si ripete ed ogni giorno ricorda a tutti la forza e la possibilità, a portata di mano, del risveglio, della luce , del cammino...

    Eppure ...

     
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2 replies since 13/7/2008, 10:35   306 views
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